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Autore: Sabira    27/08/2015    2 recensioni
c'è chi non crede alla magia, pensando ad essa come all'invenzione di qualcuno per dare spiegazioni a cose inspiegabili, avvenute nel corso del tempo. C'è chi pensa invece che si sia estinta o che esiste solo in poche piccole cose, come i sogni. Oggi siamo lontani dal poter credere che esista qualcosa che l'uomo non può controllare, capire, spiegare... ma questo qualcosa c'è e ci sarà sempre, anche se probabilmente le persone che non sono in grado di utilizzarlo lo assoceranno a miti, leggende, storie ormai dimenticate nei secoli.
Maya era una ragazzina allegra, dai folti e ricci capelli neri e scintillanti e i grandi occhi di un rosso acceso. Viveva in una grande metropoli con i suoi genitori, andava a scuola, rideva con le amiche...insomma, era una normalissima ragazza di tredici anni, o almeno così credeva, finché un giorno le cose cambiarono. Vi narrerò una storia, una storia ambientata ai “tempi nostri” una storia di magia, di amicizia, ma anche di dolore e frustrazione. La storia di Maya e di molti altri amici che, come lei, studiarono in una scuola fuori dall'ordinario, una scuola per persone “speciali”, da poteri soprannaturali.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~22. COTTE SEGRETE
Riuji si rigirava tra le coperte, incapace di dormire. Gli mancava, solo un giorno senza di lei e già sentiva la mancanza di Maya. Dopo la morte dei genitori si era ritrovato solo, allontanato da tutti e temuto, costretto a rubare per nutrirsi...poi era arrivata Maya, lei era stata per lui uno spiraglio di luce nell'oscurità. Gli era bastato sentire le sue parole che non esprimevano compassione, né orrore, per essere incuriosito da lei. Si alzò prendendo dal comodino la lettera che le aveva lasciato Maya.

Come sta il mio ometto preferito?
Sei così cresciuto in così poco tempo!!! Quando ti ho incontrato a Parigi e ho sentito nella tua voce solitudine, amarezza e cosa peggiore: rassegnazione.
Eri rassegnato a non avere amici, ad essere temuto da tutti e, come se non bastasse, eri anche morto di fame, bella combinazione non pensi? Ciò nonostante vedevo in te un parte di me, una parte intima che forse avevano visto solo i miei genitori, se non solo mia madre, per questo ho deciso di tenerti con me, anche non sapendo la tua natura.
Mi dispiace di essermi dovuta allontanare, ma era necessario e, visto che sei grande ormai, so che puoi capire.
Tu sei molto forte e me ne sono accorta, è per questo che ti chiedo di vegliare sui nostri amici da parte mia, perché tutti, e proprio tutti, hanno bisogno di una mano. Stai attento soprattutto a Ryota, controlla che non faccia pazzie e stagli attaccato come una sanguisuga, non voglio che faccia azioni avventate durante lo scontro.
Confido in te!!!
La tua sorellona, Maya!
P.S.
Guarda il regalo all'interno della busta ;)

Il bambino seguì le istruzioni e trovò un ciondolo metà rosso e metà oro, era bellissimo.


Maya stava camminando avanti e indietro per la stanza, aspettando l'arrivo di Daniel. Quel ragazzo non si faceva vedere dal giorno prima e lei era davvero preoccupata. Insomma, se lo avessero scoperto, rinchiuso, torturato o peggio ancora, ucciso? Ok, doveva smetterla di farsi tutte quelle seghe mentali e calmarsi.
Non è successo niente, non è successo niente, non è successo nie...
Il rumore della porta ridestò la ragazza dai suoi pensieri e si sentì davvero sollevata nel vedere Dan comparire sull'uscio completamente intatto: niente occhi neri, lividi, ossa rotte...sì sembrava star bene.
-Finalmente! Pensavo ti avesse mangiato il Mezzosangue!
-Ah ah ah, divertente- rispose acido.
-Non stavo scherzando- tagliai corto -Ora ascoltami, ieri ho parlato con Marica e le ho raccontato tutto, il clima com'è là fuori?
-Beh...fa freddo ed è nuvoloso...
-Non parlo del clima atmosferico! Intendo la situazione!
-Potevi dirlo chiaramente...non sospettano di nulla ma se fossi in te starei attento, sono più intelligenti di quanto sembrano. Comunque è preoccupante come un solo giorno qua dentro ti abbia fatto diventare così isterica.
-Quello che è preoccupante qui è la tua smisurata tranquillità. Dimmi un po', quante camomille hai bevuto? 50? 60?
-Tombola!
-60?!
-Ma no, è un modo di dire.
-Uffa sei insopportabile!!!!!!!
-No, sei tu che sei isterica. Ammettilo, ti manca il tuo amore...come hai detto che si chiama? Ryota?
-Sì, Ryota, ma non è il mio amore...
-Dici così ma intanto sei arrossita...ma guarda com'è tenera la nostra Maya innamorata. Dì la verità adesso il tuo cuore sta battendo forte forte e nella tua mente risuona solo un nome, unico e solo: Ryota...oh Ryota, come sei bello! Così virile, mi proteggi sempre e mi leggi nel pensiero. Leggimelo anche ora...ascolta quel che dice il mio cuore, ascolta quanto io ti...
-BASTA, HO CAPITO! E CHE CAVOLO!!!!-  lui sorrise beffardo.
-Quindi lo ammetti?
-Io non ammetto un bel niente. Più che altro, mi sembra di aver letto prima nella tua mente qualcosa come “Magari riesco ad avvicinarmi all'amica di Maya...è carina...” o mi sbaglio?
Lui restò con la bocca aperta, non sapendo come rispondere, ma tanto, anche se avesse negato non sarebbe servito a niente: quella strega avrebbe continuato a leggergli i pensieri.
-Vedo che ci siamo capiti, per sta volta sorvolo sulla parte della strega.
-Allora...me la presenti?
-Certo organizzo un uscita di gruppo...TI SEMBRO NELLE CONDIZIONI DI POTER FARE QUALSIASI COSA?
-Abbassa la voce!!!
-E poi ti ricordo il modo in cui l'hai trattata quando sono arrivata qui. Non sei stato per niente gentile!
-Dovevo interpretare la parte del comandante spietato, no del ragazzino alle prime armi e poi quando una ragazza mi piace tendo a trattarla male, sai per non dare sospetti...- Maya alzò gli occhi al cielo, eccolo lì, classico esempio di un individuo di genere maschile: troglodita, stupido e, come se non bastasse, limitato mentalmente.
-Penso che tu tratti male le ragazze a prescindere...guarda come tratti me! A meno che tu non abbia una cottarella anche per me!
“Sì, e gli asini volano”
-Sì, e gli asini volano-
-Per una volta dici quel che pensi, wow, ne sono sbalordita!
“Anche se devo ammettere che la prima volta che ti ho incontrato qualche pensierino l'ho fatto...”
-Mai e poi mai sarà possibile vederti come una ragazza- disse invece Daniel.
-Smettila di dire una cosa e pensarle un'altra in mia presenza! Comunque da quel che ho capito sei uno sciupafemmine, no? Ryo dice che lo è anche Inal...
-Ma come si permette! Nal è la persona più innocente che abbia mai conosciuto- la ragazza rise pensando che volesse davvero bene al fratello.
-Maya...posso chiederti...se Nal sa che io sono dalla vostra parte?- lei lo guardò intensamente, pensando anche che il soprannome di lui era molto meglio di quello che gli aveva affibbiato lei, poi rispose: -Non lo so...gli ho lasciato una lettere in cui gli ho rivelato tutto, ma non so se l'ha già letta o no.
-Capisco...

Riccardo fissava la lettera datagli da Maya, indeciso se leggerla o meno. Voleva leggerla, ma temeva cosa ci potesse essere scritto...quella ragazzina lo conosceva come le sue tasche e se gli avesse detto di tornarsene a Parigi, lui avrebbe davvero acconsentito alla sua richiesta...no, non lo avrebbe fatto. Aprì la busta.

Heilà, fratello!!!
Lo so, lo so che ti manco un mondo!!!!
Devo dire la verità non ho niente da dirti, non scriverò frasi commoventi, né monologhi noiosi. Tu mi conosci e io ti conosco. Ovviamente mi sentirei molto più tranquilla a tenerti lontano da questa specie di guerra, ma so che non sarebbe giusto.
Solo due cose Rick: sostieni Inal e fatti avanti con Say, siete fatti per stare insieme...dovete sistemare questa faccenda prima del 31.
Ti voglio un bene grande quanto l'universo.
Maya

Riccardo rise tra se, sua sorella era un portento!!! Nella busta un ciondolo metà rosso e metà azzurra. Non era un rossosangue, ma era comunque uno di loro.
Uscì dalla stanza e vide Say entrare in quella di Maya, la seguì sgusciando all'interno senza farsi sentire. Sandra aveva in mano un ciondolo simile a quello che la sorella aveva dato a lui e lo guardava nostalgica.
-Guarda che non è morta- la ragazza sobbalzò e poi alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi.
-E allora perché la sua lettera sembra quasi un testamento?
-Maya è fatta così, se non fa le cose in grande non è lei...
-Ma....mi manca così tanto che...- non riuscì a proseguire. Scoppiò in lacrime singhiozzando come una bambina. Rick le si avvicinò e asciugò quelle gocce che scendevano copiose sulle sue guance.
-Ehi...ehi, calma...ci sono io qui...- erano vicinissimi e il riccioluto non poté fare a meno di trovare invitanti quelle labbra così rosse e carnose. Si avvicinò ulteriormente annullando la distanza e ben presto le loro labbra si unirono in una danza dolce ma allo stesso tempo passionale, il bacio univa i loro cuori, che si univano in un unico battito.

   
 
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