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Autore: sunny_stiller    28/08/2015    0 recensioni
"Hey, tintarella di Luna, dico a te. Sei sempre così tonta,oppure ti sei fatta? Oh, scometto che riuscirei a lanciarti dalla finestra con un solo dito, piccola bastarda. Chissà chi si sta scopando tua madre. E tuo padre? Sei così inutile per lui che ti ha abbandonato!"
Vi siete mai chiesti perché insultano i genitori? Anche la ragazza dai capelli rossi ruggine se lo stava chiedendo. Gli passó per un attimo in mente quello che poteva fare lei muovendo solo un dito. Ma dato che non sapeva se erano allucinazioni, decise di ignorarlo e continuare a leggere il suo libro in spagnolo di seconda mano.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio nell'oltretomba non era esattamente quello che credevo.
Il buio che ti avvolge, gli spiriti che sussurano, e qualche ringhio di qualche mostro. Niente di che davvero, perché erano così preuccupati prima che partissi? Decisi di accarezzare il mantello della signora finché non saremmo spuntati a New York. Hazel, la ragazza che stava dietro di me mi aveva raccontato l'impresa dei sette, e del perché fossero tutti così uniti. Tranne Nico. Il figlio di Ade era molto problematico dal punto di vista emotivo, e faceva amicizia con poche persone, ed era pure gay. 
"Che c'è di male? Pure a me piacciono le femmine, così come i maschi!"
"Cosa?! A te...a te piacciono le donne?! Oh miei dei!"
"Hazel, ora che ti guardo meglio sei proprio carina....mmm che belle labbra!"
Era così spaventata ed in imbarazzo! Che divertimento prenderla in giro!
"Sto scherzando,sto scherzando. Allora, perché sei venuta a New york insieme a me? Non sembri il tipo che socializza con persone a caso..."
"Tu non sei una persona a caso. Sembri una buona amica"
"Ok. Sicura di star bene?"
Mi guardó indecisa per un po' sulle scale del mio appartamento.
"Certo, perché?"
"Niente" 
Girai la chiave nella serratura e Sauce mi balzó addosso con un ringhio. Faceva sempre così quando aveva fame. Gli diedi da mangiare e da bere mentre Hazel girava per le stanze.
Non capivo perché dovesse spiare il mio appartamento. Che poi aveva solo un letto, un computer portatile, un armadio, un cestino ed un bagno, ovviamente poi la cuccia di sauce e le sue ciotole. Evidentemente sperava di conoscermi meglio. Presi il guinzaglio e portai il cane vicino al segugio. Sinceramente non credevo andassero così d'accordo. Infilai nello zaino il computer e alcune scorte di schifezze(oreo, mars, lindt, cheerios) e poi chiamai Hazel.
"Hey, sono pronta per andare!"
"Charlotte, tu non vuoi avvisare tuo padre, o i tuoi familiari?"
"No ho nessuno, e comunque non ti ho autorizzata a farmi domande personali"
Salii in groppa alla signora tenendo stretto Sauce, pregando che il viaggio  non gli avrebbe fatto niente. Hazel salí dietro di me, poi fece cenno di partire. Un'attimo dopo mi ritrovai sulla collina del campo. 
"Sono le sette e mezza, probabilmente sono già a cena. Forse dovresti chiedere a Chirone se puoi portare Sauce al campo..."
"Si, dovrei.... Tu va pure dal tuo ragazzo. Me la cavo da sola"
Non avevo nessuna intenzione di chiedere a quell'uomo, centauro, se potevo tenere un cane che era mio. Decisi di tenerlo nascosto, a meno che quei sette non lo avrebbero portato sotto agli zoccoli di Chirone. 
Portai nella mia cabina lo zaino e Sauce, mi lavai lentamente ( tanto sarebbero passati solo cinque minuti all'esterno!) e mi cambia i vestiti. Non pensai neanche per un secondo di indossare quella maglia arancione. Non appartenevo a nessun luogo. Nemmeno alla cabina di mia madre. Lo stavo utilizzando come accampamento provvisorio dato che i miei vestiti erano ancora dentro lo zaino. Aprii la porta e mi incamminai verso il chiasso che c'era. 
Probabilmente appena mi fossi seduta, la stronza che aveva cercato di uccidermi sarebbe venuta a colpirmi. Se lo avesse fatto non avrei avuto problemi a vendicarmi.
"Oh, la piccola codarda è uscita dalla tana!"
"Vedo con dispiacere che la grande scrofa è uscita dall'infermeria! "
Mi sarei data un cinque da sola, ma Il fantino che avevo conosciuto prima me lo diede al mio posto.
"Hey, niente male!"
Clarisse la Rue decise di rimettersi a mangiare senza dire una parola. 
Mi avvicinai al banchetto, presi due carote e del formaggio che avrei buttato sul falò.
"Ora capisco perché ti sei rifugiata in una tana, sei un coniglio?!" 
Clarisse riprovó a buttarmi giù.
"Tu però, nonostante sei una scrofa e sei sporca non ti ho ancora vista al porcile. Dovresti farci un salto, lì si che troveresti i tuoi fratelli."
Fu un grosso errore. Non avevo insultato solo lei, ma anche tutti i figli di Ares, compreso il padre ovviamente. Mi trovavo in una situazione a dir poco disperata. I figli della guerra erano daccordo sul fatto che dovessi morire, mentre i figli di Apollo se la stavano spassando insieme a quelli di Hermes.
Presi le due carote ed iniziai a sgranocchiarle nell'attesa che Clarisse riuscisse a trovare qualche insulto o battuttina che mi avrebbe spenta. Ma sapeva così poco di me, e il mio atteggiamento misterioso non aiutava affatto. Mi guardai intorno. I tavoli dei tre pezzi grossi erano occupati da solo una persona. Hazel doveva ancora tornare dato che nico era l'unico seduto al tavolo di Ade.
"Hey rossa, ti sfido! Domani all'area parkour, chi riuscirà a scalarla prima avrà diritto ad infliggere una pena al perdente."
"Mi dispiace. Sono pacifista e non amo la violenza fisica, preferisco ferire parlando. Se voi finiamola qui, altrimenti trovati un'altro novellino su cui imporre le tue punizioni. Ma se tu intendi punizione erotica, mi dispiace, non sei il mio tipo."
Girai i tacchi senza nemmeno voltarmi. Ero sicura che l'indomani nessuno mi avrebbe più parlato.
Senza accorgermene ero entrata nel bosco vicino a campo. Era così bello guardare le stelle mentre un soffio d'aria passava sfiorandoti i capelli. Peccato peró che un essere umano dai capelli neri, profonde occhiaie e pelle lunare debba interrompere i mei pensieri.
"Perché te ne sei andata?"
"Era una chiusura ad effetto ,capisci? Si prende in giro una persona, si fa un commento riguardo il sesso, lo si imbarazza e poi si va via senza voltarsi . L'unica pecca è che non vedi il viso della vittima..."
"Sei sadica?"
Nico si appoggiò all'albero sotto cui io ero seduta.
"Chi lo sa, vuoi provare Nico? Qui in mezzo al bosco? Mmm...non ti facevo così perverso..."
"Oh andiamo! So che lo stai facendo per fare la misteriosa!"
"Può darsi. Ma in fondo perché parlare di me proprio a te che oggi mi hai quasi ucciso?"
"Non ti ho ucciso. Volevo solo tranquillizzarti, dato che stavi avendo un attacco di panico. Ti capita spesso?"
"Tranquillizzarmi? Mi volevi addormentare su un cavallo alato diretto in questo folle campo!"
"Non evitare le mie domande!"
"Che palloso che sei. Si, soffro di attacchi di panico"
"Sei una RBF*, sadica, pervertita e soffri di attacchi di panico. La tua maschera sta vacillando!"
"Chi ti dice che è una maschera la mia? Buona notte di Angelo..."
Mi alzai dall'umido terrendo e mi trascinai nella cabina di Ecate. Poi mi resi conto di quanto lentamente passasse il tempo lì dentro. Decisi di dormire fuori sul tetto con il sacco a pelo che mi ero portata. Non aveco intenzione di passare tutta la mia vita aspettando il giorno dentro una cabina nella quale non scorreva il tempo. Mi addormentai poco dopo aver poggiato la testa sul cuscino. Perché lo feci?!
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Quella ragazza mi stava facendo incazzare. Continuava ad inserire doppi sensi in tutto quello che diceva. Ed ogni volta che pensavo a quello che mi aveva detto sentivo un caldo tremendo. Subito avevo pensato di ignorarla per il resto della mia esistenza, 
Poco dopo che se ne era andata avevo deciso di ritornare nella mia orribile cabina, ma mi accorsi di qualcuno sopra il tetto della casa di Ecate. Nessuno era così scemo da tentare di entrarci, tutti sapevano che coloro che erano figli di altri dei avrebbero ricevuto maledizioni solo guardando all'interno. Ritornai sui miei passi. Ma mi sentivo sempre più preoccupato per Charlotte. E se fosse stato il ragazzo di Clarisse per vendicarsi? Mi resi conto di pensare alla rossa troppo spesso, non dovevo farmi coinvolgere emotivamente di nuovo. 
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Se gli incubi erano dovuti al fatto di essere semidei, io volevo morire. Avevo sognato Nico di Angelo chiuso in un vaso con solo dei chicchi di melagrana come fonte di sostamento. Poi le immagini cambiavano. Una ragazza, probabilmente una parente di Nico che viene uccisa da un mostro metallico. Ancora una volta  avevo visto Nico trasportare la statua di Atena sempre più debole e deperito,la cosa più assurda è che sembrava reale. Per fortuna le grida di qualcuno mi svegliarono; Nico e Percy erano venuti a chiamarmi.
"Evans! Vieni a colazione con noi?!"
"Stupida Charle che diavolo ci fai sul tetto?!" Nico continuava a sbraitare.
"Volevo addormentarmi guardando il cielo nero, simile ai tuoi capelli, pasticcino!" Improvvisamente arrosí fino alle punte dei capelli. 
"Scendi idiota!" Come era divertente quello zoombie!
Scesi dal tetto e mi trascinai dentro la cabina per lavarmi e cambiarmi. Infondo sarebbero stati solo due minuti nella realtà.
"Allora...perché avete interrotto il mio bellissimo incubo da semidio?"
"Volevamo fare colazione con te!"
"Aspetta, hai fatto un incubo?!"
"Yeah, ci sono i pancake? E le more? E il cioccolato? E il porridge?"
Chiesi qualunque cosa per evitare le domande di Nico. Per fortuna non mi chiese niente perché troppo impegnato a digrignare i denti dal fastidio, mentre Percy cercava di spiegarmi quanto sana fosse l'alimentazione del campo, e che se volevo qualche schifezza di andare alla casa di Hermes.
"Spero che ci sia Hazel, è troppo carina quando arrosisce!"
Si voltarono a guardarmi.
"Cosa...cosa hai detto?!"
"Oh già, sono bisessuale! Andiamo? Ho una voglia matta di pancake!"
Restarono sconvolti per qualche secondo e poi riuscirono a parlare di nuovo.
"Quindi...provi attrazione anche per le donne?"
"Che c'è? Sei geloso di Angelo? Non preoccuparti, sono solo tua! Hahahaha!"
Improvvisamente sentii una forte stretta sulla spalla. Mi sembró subito simile a quella di Clarisse, ma mi accorsi che era del ragazzo/fantino di ieri.
"Sei pronta per una colazione super mega deliziosa dello zio Leo?"
"No" fu la mia risposta secca, ma lui non si scompose per niente. Era un professionista.
"Perfetto! Allora chiamo Annabeth! Nel frattempo se vuoi puoi fare delle domande al fusto Leo Valdez! W il team Leo!"
Ok, si , era dannatamente carino. Quei riccioli, la pelle abbronzata, il sorriso furbo e gli occhi attenti erano veramente un colpo al cuore. Perché i semidei dovevano essere così belli e io no?! Perché !!?
"Mmmm.... Nico, Hazel e tu avete qualche persona che amate?"
"Beh Hazel ha Frank, ma io e Nico siamo single, perché?"
"Sei scemo?! Non dire niente! È una pervertita!"
"Hey! Mi sento offesa! Innanzitutto io non voglio spiarti mentre sei nudo! Che gusto ci sarebbe non poterti spogliare io stessa?"
"Charlotte Evans, vuoi tu essere la mia compagna di prese in giro?" Leo mi stava già simpatico. Poi mi bloccai. Che cosa stavo facenfo? "Amicizia"? Non era da me, non era giusto. Non potevo essere "amica", io non posso essere amica di nessuno. Avrebbero scoperto i miei punti deboli e mi avrebbero tradita. 
"Charlotte, stai bene?"
"No. Non sono io. Scusate, non posso fare colazione con voi. Devo andare"
Inizia a correre verso la mia cabina ma mi sentii sprofondare nel terreno.
"Che cosa significa che non sei tu?!"
"Nico di angelo, lasciami andare."
"No"
Vidi il figlio di Ade assalito da un'enorme radice, che iniziò ad intrappolarlo stringendosi su di lui. Colsi l'occasione per tiratmi fuori dal piccolo fosso di melma in cui mi aveva imprigionato. Mi accorsi troppo tardi di Percy e Leo.
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Capii tardi il senso della melma, si stava vendicando per il giorno prima. Dovevo ammetterlo, era bravo a manipolare il terreno, forse un dono per i figli di Ade. Anche Leo è Percy erano una grande squadra. Mentre Leo mi placcava Percy mi aveva legato con una corda. Perché diavolo tutto era così scenico?! Decisi di rimettere la maschera.
"Ragazzi, sentite, ok sadomaso, ma hey abbiate pietà di me!"
"Sta zitta! E poi perché stai piangendo?!"
"Io non sto piangendo Nico!"
"E allore cos'è l'acqua che viene fuori dai tuoi occhi?"
Mi toccai le guance, ormai bagnate dalle lacrime che effettivamente stavo versando. Non potevo mettere sempre quella stupida maschera quando non sapevo come comportarmi, come essere per gli altri. Non potevo neppure costringermi a cambiare o ancor meno a essere troppo esposta. Nessuno parló piú finché non smisi di piangere. 
"Grazie ragazzi."
"Non c'è di che! Ho sapiuto che hai un cane! È vero?" Chiese il bellissimo figlio di Efesto.
"Certo che è un cane vero! Ma non fitelo a nessuno..."
"Non ne hai ancora parlato con Chirone e il signor D?! Sei scema? Lo sai che qui sono loro i capi-"
"Lo so! Ma non sento il bisogno di dirlo a loro. E comunque è nascosto e ho chiesto a mia madre di proteggerlo"  Ok, non era vero. Figuriamoci se avessi chiesto alla stronza che mi aveva abbandonata. Dovevo comunque incontrarla per capire dove fosse mio padre.
"Voi sapete cone si attira l'attenzione di un dio?"
"Insultandolo o sconfiggendo un figlio del dio nemico. Tipo un figlio di Apollo sconfigge uno di Ares"
"Quindi io dovrei sconfiggere uno di Zeus o Ade, giusto?"
Il mio stomaco brontoló. Non un signorile brontolio ma uno da scaticatore di porto. Perfino il ragazzo zoombie ridacchiò, poi mi prese per mano e mi portó a fare colazione insieme a Leo e Percy.
"Hey Annabeth, tu sai chi è il dio nemico di Ecate?"
"Forse Zeus, come per tutti gli dei...minori. Anche Apollo, lui predice un solo destino mentre tua madre ne vede di più comandati dalle scelte delle persone... Perché?"
"Dovrei contattarla e Percy mi ha detto-"
"Ascolti davvero quella testa d'alghe?"
Rimasi zitta a rimurginare per trovare un modo per comunicare con mia madre. Forse la foschia......
"L'avete mai incontrata?" Chiesi cauta
"L'ha incontrata Hazel-"
"Grazie!" Diedi un bacio sulla guancia a Nico e iniziai a correre verso la casa di Ade.
"Hazel ! Mi serve una mano! Ti prego è importantissimo!"
Sapevoche era lí dentro perché ogni tanto si sentivano dei rumori ma non capivo perché non venisse fuori.
"Charlotte?! Aspetta, arrivo subito "
Mi aprí la porta ma non mi invitò ad entrare. Aveva i capelli arruffati, gli occhi lucidi, i vestiti in disordine ed erachiaramente rosso pomodoro.
Capii dopo cosa era successo in quella cabina. Se Frank era lì dentro, mi ero fatto un nuovo nemico figlio di Ares.
"Ti disturbo? Stavi-"
"Dimmi Charle "
"Hai mai visto mia madre? Potresti descriverla fisicamente? "
"Tua madre padroneggia la Foschia, forse quello non era il suo vero aspetto..."
"Ti prego!"
Inizió col dirmi che sembrava un cadavere come me. Gli occhi dello stesso nero infinito, ma atteggiamento da regina dei ghiacci e capelli di un biondo chiarissimo che chiaramente non ho ereditato.Mi raccontò anche degli animali che la circondavano, un cane e una moffetta puzzolente. D'accordo con il cane, meno con la moffetta puzzolente.
La ringraziai imbarazzata ricordandomi che prima di interromperli stavano , ecco, come dire...
Ritornai dagli altri che stavano parlando di quanto fosse strano essere fissati con il cibo blu. 
Iniziai a singhiozzare e a piagnucolare un po'. Se dovevo fare un dispetto lo facevo coi fiocchi!
"Oh, sei tornata. Perché piangi?"
"H-hazel, credevo in noi! Io e lei....! Sigh, e pensare a cone mi guardava.... Neanche un giorno che già, già vuole...un'altro! Wahahaha!"
Leo mi guardava compiaciuto. Annabeth come a dire "perché proprio a me?!"
Piper, la barbie di colore, stava leggermente arrossendo.
Jason , così si chiamava Ken, confuso e rosso come un peperone.
Nico furioso per quello che stavo blaterando su sua sorella.
Percy che mi guardava come un pesce lesso. Quando compreso quello che avevo detto iniziò a gesticolare e a farmi un discorso morale sul fatto che avrei sicuramente trovato altre persone.
Con loro mi sentivo me stessa. La me stessa che non è una sola, e loro lo avevano capito. Una parte di me era pervertita, giocosa, dispettosa e divertente, l'altro triste, apatica e pessimista.
Finalmente avevo trovato la mia casa.
 
*RBF= resting bitch face significa faccia da stronza passiva, cioè coloro che hanno sempre il broncio o una faccia che non lascia trasparire nulla.
 
ANGOLO AUTORE: 
‼️Vi ringrazio per aver letto la mia delirante storia, spero vi sia piaciuta. Chiaramente non è finita, ma per problemi vari riprenderó a scrivere a inizio novembre. Vi dico solo che per Charlotte inizierà un bel casino, nuove profezie, nuovi amori, delusioni e avventure! 
Volevo anche dirvi che non ho pianificato nulla, nessuno schema per questa fanfiction, non so se rimarrà sempre incompleta o se avrà una fine‼️
Se siete anche voi fan di questa serie e avete scritto fiction con OC mi piacerebbe molto leggerle! Quindi commentate in tanti <3
   
 
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