Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Annabeth1995    29/08/2015    3 recensioni
Seguito di "Forse lei te lo poteva insegnare"
Dal primo capitolo:
All’ingresso della scuola la riccia si trovò difronte una scena che aveva sperato di vedere da quando aveva messo piede li dentro; Draco Malfoy deriso da un gruppo di studenti del sesto anno. Ora però quella scena, invece che soddisfarla, la feceva soffrire. Quante volte era toccato a lei essere umiliata e proprio da Malfoy per giunta? Ma Hermione non era mai stata una persona vendicativa, non era nella sua indole godere del dolore o del disagio altrui.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao carissimi! Scusate il ritardo ma il mio computer ultimamente ha nuovamente qualche problema con la connessione internet... Ecco il nuovo capitolo e spero vi piaccia. Un bacio, Annabeth :-*






Il tempo fuori dalla porta dell’infermeria passava lentamente, Ginny si teneva al braccio di Zabini come se non riuscisse a tenersi in equilibrio da sola. George sedeva su una panchina vicino ad un’arcata vuota. Malfoy era entrato da una decina di minuti ma a lui sembravano ore. Hermione si era svegliata certo, ma quanto avrebbe ricordato del discorso che lui le aveva fatto, se veramente lo avesse sentito?  Le domande gli tormentavano i pensieri e una più di tutte.
Che diamine ci faceva da sola nella Foresta Proibita?!
 
Si alzò di scatto ed iniziò a misurare il corridoio a grandi passi. Era nervoso, sapeva di non doverle dare addosso quando l’avrebbe vista ma, che diamine! Essere così sconsiderata da rischiare arbitrariamente la propria vita? Avrebbe potuto capirlo in tempo di guerra, lo avevano fatto tutti in fondo, ma ora che senso aveva?  Doveva entrare a vederla, non ce la faceva più, doveva parlarle. Ma quando la porta dell’infermeria si aprì, lasciando uscire Malfoy, Madama Chips chiamò dento Ginny e successivamente anche Zabini, cosa che George proprio non riusciva a capire. Da quando Zabini veniva prima di lui nel cuore di Hermione?
George non è il momento adatto per essere geloso di chi che sia, lei è sveglia quindi è viva, respira ed è dietro quella porta. Ora pensa a questo.
Cercò di imporsi di non prendersela, dopotutto lei poteva vedere chi le pareva e forse non voleva vederlo in quel momento. Magari… Non lo sapeva neppure lui. Stava diventando paranoico? Solo un tantino Georgie.
Gli rispose nella sua testa quella vocina che aveva la voce di Fred.
 
La porta si aprì per la quarta volta facendo uscire il moro Serpeverde.
 
“Signor Weasley, ora può entrare”
 
Senza aspettare un secondo di più entrò chiudendosi la porta alle spalle. Hermione era li, nello stesso letto in cui stava un paio di ore prima. Ma ora sembrava diversa, anzi lo era sicuramente. Il viso aveva ripreso un po’ di colore, la pelle, non più tirata, sembrava aver riacquistato la morbidezza solita. Gli occhi vigili e un lieve sorriso, timido e determinato, le illuminavano il viso.
 
“Ciao George”
“Hermione”
 
Con tre falcate il ragazzo raggiunse il letto sedendosi sul materasso accanto a lei per poi abbracciarla delicatamente, senza farle male. La cosa risultò difficoltosa perché Hermione era ancora tutta dolorante anche se finalmente fuori pericolo. Con fatica accarezzò goffamente una guancia a George.
 
“Perché Hermione? Che diamine ti ha detto il cervello? Che ci facevi nella foresta!? Saresti potuta morire!”
“George siediti”
 
Disse lei indicandogli la sedia. Quando lui si fu spostato, la riccia con non poca fatica si mise a sedere con le gambe a penzoloni guardando l’amico negli occhi.
 
“Ho dovuto farlo, non interrompermi e saprai tutto”
 
Lui annuì con la testa e con una mano le fece cenno di proseguire.
 
“Sono dovuta andare a nascondere una cosa, un oggetto molto importante per me che non volevo venisse trovato da nessuno mai più. Evidentemente mi sono addentrata troppo nel fitto della foresta e diciamo che le Acrumantule non sono esattamente esserini dolci e pacifici. Ricordo di essere stata punta un paio di volte e alla fine sono svenuta. Ho pensato seriamente che sarei morta. Il resto della storia lo conosci meglio di me”
 
Gli occhi lucidi della ragazza gli fecero capire che sotto a quelle parole c’era più di quanto non volesse far trasparire. Ma di Hermione aveva imparato una cosa, mai insistere. Si sarebbe offesa sicuramente e non sarebbe potuto restare con lei se non lo voleva. Così George strinse i denti e si impose di frenare la curiosità che premeva per uscire. Ma assieme alla curiosità anche la rabbia ci provava. Purtroppo quella ci riuscì un po’.
 
“Sei stata dannatamente stupida! Un’idiota in piena regola! Hai minimamente pensato cosa sarebbe successo se tu fossi morta? Eh ci hai  minimamente pensato? Ginny si è appena ripresa, Malfoy è uscito dalla fase ‘Il mondo mi odia e mi farò massacrare di insulti’, io non mi riprenderò mai del tutto e tu che fai?! Provi a lasciarci le penne con la stessa tranquillità con cui si va a fare una gita a Hogsmeade e…”
 
Si bloccò a metà, sul viso di Hermione poteva intravedere il riflesso luccicante delle lacrime. Non singhiozzava ne frignava. Era immobile tranne per quelle perle salate che le colavano sul volto. George sapeva di aver un po’ esagerato ma non era riuscito a trattenersi. Le si avvicinò e le raccolse una lacrima con l’indice.
 
“Scusami George.”
 
Sussurrò lei ma lui la interruppe prima che potesse continuare.
 
“Scusami tu, non avrei dovuto incolparti così, tu non sei andata li per farti attaccare, anche se sei stata molto stupida. Parliamo d’altro vuoi?”
 
Lei annuì e sorrise grata passando una mano sui capelli rossi di lui ordinandoli un poco.
 
“George io.. Tu sei stato qui mentre ero in come non è così? –chiese ricevendo una risposta affermativa- Credo di averti sentito parlare, non so se lo sapevi ma le persone in coma possono sentire e recepire cosa gli succede in torno il più delle volte. Credo di aver sentito tutto”
 
Lei era un po’ imbarazzata, teneva lo sguardo basso, le guance arrossate. Era così semplice e vera che faceva sorridere. Lui sospirò. Era giunto il momento della verità.
 
“Sapevo che avresti potuto sentire tutto, è per questo che l’ho fatto. Avevo paura di non poter mai più parlare con te e non volevo doverti dire addio senza averti prima detto tutta la verità”
“Perché non lo hai fatto prima?”
 
Nella sua voce si distingueva nettamente la pura curiosità con cui aveva accarezzato le parole.
 
“Perché non potevo Hermione! Prima Ron, poi Fred… Non potevo andare contro i miei fratelli. Per Ron è stata solo una leggera cotta e lo sappiamo tutti, ma Fred.. Ah lui ti amava eccome, avrebbe dato qualsiasi cosa per te. Ti voleva felice ad ogni costo, voleva che…”
“…Voleva che nel caso succedesse qualcosa tu prendessi il suo posto, ho sentito.”
“Sei arrabbiata?”
 
Chiese lui.
 
“No. Sono solo stupida che Fred ti abbia chiesto una cosa del genere. Mi conosceva bene non poteva sperare…”
“…non poteva sperare che tu mi usassi come ripiego?”
 
Chiese lui ghignando. Si guardarono e scoppiarono a ridere.
 
“Doveva aver preso una bella botta in testa se sperava che lo facessimo davvero!”
 
Disse Hermione asciugandosi una lacrima sfuggita dal troppo ridere. George tornò serio, doveva chiederle una cosa quindi ora o mai più.
 
“Hermione, perché il primo che hai voluto vedere è stato Malfoy? –vedendo la sua espressione perplessa si affrettò a completare la frase- Scusa ma devo capire.”
 
Hermione sospirò. Era arrivato il momento.
 
“Ho fatto entrare prima Draco perché avevo bisogno di parlare prima con lui, e poi volevo poter avere tutto il tempo che volevo per parlare con te. Il tempo che mi serviva. George, avrei davvero voluto che tu mi avessi detto anni fa cosa provavi per me, forse avremo avuto un’occasione per creare qualcosa di buono, mettere delle basi.”
 
Prese fiato.
 
“Non hai idea di quanto mi piacerebbe avere una persona come te al mio fianco, dolce, scherzoso, buono ma malandrino allo stesso tempo. Davvero lo vorrei con tutto il mio cuore, so che non potrei mai avere di meglio.”
 
Abbassò lo sguardo.
 
“Ma non posso stare con te. Non posso, mi dispiace”
 
George si alzò dalla sedia e posò i palmi delle mani sul materasso accanto alle sue gambe fissando i suoi occhi in quelli di Hermione. Cielo contro oro fuso.
 
“Hai scelto lui, non è così?”
 
Il suo tono era rassegnato, amaro. Triste. Lei annuì lentamente, quasi avesse paura di una sua razione.
 
“Ti auguro tanta felicità Hermione… Ma ti prego, non farmi restare a guardare mentre ami un altro che non sono io di nuovo”
“Lasciami spiegare George ti prego..”
 
Lui sbuffò scocciato.
 
“Non credo ci sia molto da spiegare, hai scelto lui, ami lui. Semplice no? Io sono sol….”
“STAI ZITTO UNA BUONA VOLTA WEASLEY!”
 
Questa volta Hermione era paonazza ma dalla rabbia.
 
“Al primo anno mi sembravi carino, ma ero troppo piccola per pensare a quelle cose… Al secondo anno ricordo di aver avuto paura di essere pietrificata per il semplice fatto che temevo di non vederti più… Che stupida eh? Al terzo non potevo fare a meno di guardarti, non riuscivo mai a staccarti gli occhi di dosso. Io sapevo distinguerti non perché conoscessi ogni millimetro della pelle di Fred, no.. era perché avevo memorizzato perfettamente la tua. Al quarto anno ho sperato mille e mille volte in un tuo invito per il Ballo del Ceppo, ma tu hai invitato Katy, e io ho capito che ara tempo di rassegnarsi. Poi è arrivato Fred, era così diverso da te, anche se eravate così simili. Abbiamo iniziato tutto come un gioco e poi ci siamo innamorati. Lo amavo davvero e so che anche lui provava lo stesso per me. Il punto è George, che tu hai già avuto la tua possibilità, hai avuto quattro anni della mia più totale attenzione. Ma non te ne sei mai accorto. Ora Fred è morto, e non c’è volta in cui io ti guardi e non pensi a lui per primo. Forse una volta avrei potuto amarti davvero. Sarebbe stato bello. Ora non è più il nostro tempo George, ora sento che è il tempo mio e di Draco, ho bisogno di lui nella mia vita, non ho intenzione di perderlo. Senza di lui vagherei ancora per i corridoi come un fantasma e continuerei a parlare ad un muro. È la mia occasione per amare di nuovo ed essere felice. Ma se tu non sei con me no potrò esserlo. Se davvero mi ami come hai detto, ti prego non lasciarmi!”
 
George le accarezzò gentilmente il viso e le posò un casto bacio sulle labbra.
 
“Mi dispiace Hermione, non posso”
 
Si girò un’ultima volta verso di lei mentre usciva. Vedeva le lacrime rigarle il volto il capo chino. Cercò di imprimere nella sua mente quell’immagine per non poterla cancellare più. Uscì dalla porta, ormai non c’era più nessuno fuori ad aspettarlo. Appellò con un incantesimo tutta la sua roba e si diresse verso i cancelli di Hogwarts. Prima di varcarli si fermò un attimo per respirare ancora un volta quell’aria fresca, familiare. Non sarebbe tornato più in quel castello, lo sapeva. Quando posò i piedi sul selciato che formava la strada per il villaggio chiuse gli occhi e, dopo qualche istante, svanì  nel nulla come se non fosse mai esistito.
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Annabeth1995