Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: crazygurl91    29/08/2015    2 recensioni
-FANFICTION INTERATTIVA- Ultimamente ho visto moltissime Fanfiction interattive e mi sono piaciute un sacco, ed ecco che mi sono decisa di crearla anch'io una. Segalatemi la vostra presenza nelle recensioni e la scheda del personaggio con un messaggio privato...acetto un max di 20 persone, quindi accorete!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Alice Paciock Jr, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mai far incavolare una Serpe Mancata
 
 
 
Quella sera la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts era in pieno fermento: in ogni angolo del castello non c'era studente o fantasma che non stesse parlando della Serpe Mancata, o meglio della mezza strega, mezza Flamee, della setta di pazzi furiosi, dello scontro infuocato e di tutto ciò che la riguardava.
In poche parole, qualcuno aveva svuotato il sacco. 
Fran non poteva scordate il viso di Rhydian quando, appena entrata nella Sala banchetti, aveva sentito i bisbigli degli studenti scoprendo che il suo più grande segreto era stato portato alla luce, i suoi capelli erano diventati ancora più rossi, rischiando di trasformarsi in fiamma, i suoi occhi erano pieni di rabbia mentre, dopo aver urlato alla preside il bisogno di parlarle in privato, si era diretta al suo studio.
Ma chi era stato?
Non poteva credere che fosse qualcuno dei suoi amici e nemmeno suo fratello...anche perché non era cosi stupido da fare una cosa del genere mentre si trovava a casa di Rhydian e, a seconda delle sue indagini, erano arrivate delle lettere anonime via gufo con il più grande gossip che la scuola di magia avesse mai sentito.
Ma allora chi?
Chi era stato cosi folle da fare una cosa del genere?
Perché, dopo aver visto gli occhi di fuoco di Rhy, non voleva di certo trovarsi nei suoi panni.
<< Fran! >>
L'argentina si volse di scatto verso la voce, trovandosi di fronte a suo fratello e i due fratelli Weasley, Roxanne e Fred.
<< Abbiamo scoperto chi è stato l'idiota >>
<< Io la chiamerei la stronza. Se la Serpe Mancata la uccide, giuro che le do una mano >>
<< Rox, per piacere, non ci sto capendo niente. Chi ha fatto la spia? >>
<< Alison Ilybs >>
In un attimo a Fran tutto parve più chiaro: lei c'era quando la preside aveva raccontato la vera storia della ragazza di fuoco e, come il resto del genere umano che non fosse puro sangue e Serpeverde, odiava a morte ogni singolo essere umano, ma perché era arrivata a tanto?
Questo proprio non riusciva a spiegarselo.
Stava ancora rimuginando sul perché, quando si senti una braccio circondarle le spalle e, quando alzo il viso, per vedere chi fosse si trovò lo splendente sorriso di Fred.
<< Ora piantala di spremerti il cervello. Siamo appena ritornati a scuola, avrei tempo per uccidere quei poveri neuroni >>
Un sorriso le spuntò sul viso: arroganza, presunzione e un pizzico di furbizia era il giusto mix che creavano il fascino di Fred, un fascino che a cui non poteva resistere, ma purtroppo non aveva alcuna speranza: Fred e Fran erano amici e, lo aveva scoperto a sue spese, quando l'amicizia diventa qualcosa di più si rischiava di ritrovarsi con il cuore a pezzi; quindi doveva togliersi dalla mente e ritornare alla normalità.
<< Comunque non mi dispiace per nulla per quella vipera. È giusto che l'intera scuola sappia del pericolo che corre >>
Questa vola a parlare fu suo fratello. Fra era ancora pieno di rabbia e rancore verso la Harvey e, alla notizia che tutta la verità era saltata fuori, aveva gioito. Peccato che la sua affermazione gli aveva procurato le occhiate di disapprovazione di sua sorella, della ragazza di cui era cotto e il fratello di lei.
<< Fra, falla finita >>
<< Mi dispiace sorellina, ma il mio pensiero è questo e, lo sai, non lo cambierò facilmente >>
Fran scosse la testa amareggiata: sapeva che, in un certo senso, suo fratello gemello aveva ragione, ma non era colpa di Rhydian quello che gli era successo; non glielo aveva ripetuto una volta, ma mille, due mila, tre mila, un milione, ma non era servito a niente
Per fortuna Fred era lì, e lui sapeva sempre cosa fare.
<< Che ne dite di bere qualcosa nella Stanza delle Necessità? Ho qualche bottiglia di Fire Whisky con me >>
Non servi nemmeno l'approvazione degli altri visto che i tre ragazzi si misero a correre come matti verso la stanza.
 
Alison saltellava allegramente per i corridoi della scuola, felice del suo operato; ora tutti sapevano la verità su quella stronza, ora nessuno l'avrebbe lasciata in pace. Aveva concentrato la paura e il panico su di lei: un mostro infuocato viveva e frequentava le lezioni affianco a loro pronta, da un momento ad un altro, ad esplodere, con una setta di pazzi sanguinari alle costole che non si sarebbero fatti scrupoli ad uccidere innocenti per arrivare a lei.
Doveva proprio ammetterlo: era stata bravissima!
Ma la sua felicità ebbe vita breve. Da un angolo oscuro apparve una mano che, dopo aver afferrato la sua camicetta, la trascinò con se. Alison non ebbe nemmeno il tempo di urlare o di chiedere aiuto, che si trovò a sbattere la schiena al muro mentre due occhi di fiamma la fissavano, facendo capire alla Serpe il vero significato della parola “paura”.
Rhydian Harvey era di fronte a lei, piena di rabbia, con gli occhi iniettati di sangue.
<< Ora noi due parliamo un po' >>
Il tono della sua voce era tutto pur che tranquillo: un misto di rabbia, malvagità e cinismo.
Ora come ora il nomignolo di Serpe Mancata le calzava a pennello.
<< Io non so con chi tu credi di aver a che fare, ma ti posso assicurare che hai rotto le scatole alla persona sbagliata. Schifosa razzista dei miei stivali >>
<< Brucia l'umiliazione Harvey? >>
<< Quale umiliazione? Credi che per me sia umiliante sapere che tutta la scuola sa la verità sulla mia natura? No! Se tu mi conoscessi davvero sapresti che me ne sbatto del opinione della gente. Quello che mi fa davvero incazzare è, che adesso, per colpa tua, l'intera scuola è in pericolo. Con gli studenti presi dal panico sarà ancora più facile per quei bastardi a eludere la sorveglianza e scatenare l'inferno >>
Gli occhi della Ilybs sgranarono alle parole della Grifondoro, a quello non ci aveva pensato. Però fu solo per un attimo, a parte un pugno di persone che si poteva contare sulle dita di una mano, non le importava niente delle persone che si trovavano nel castello, potevano benissimo morire, lei di certo non avrebbe pianto per loro.
<< Nemmeno tu mi conosci bene, perché se no sapresti che per me questo posto potrebbe benissimo bruciare >>
Rhydian, ormai accecata dal disprezzo, poso il braccio sul collo della Serpe cominciando a spingere togliendole, quasi, il respiro: quella ragazza la disgustava, a parte per i sui genitori e le sue due amiche Serpi, non aveva pietà per nessuno, poi da quando era diventata Caposcuola aveva approfittato della situazione per tiranneggiare tra i corridoi: se eri nel suo mirino, non importava cosa facessi, ogni scusa era buona per metterti in punizione o togliere punti. Aveva provato a fare lo stesso giochino anche con lei, peccato che era troppo furba, troppo intelligente, per cadere nei suoi sporchi trucchetti; poi quando, qualche anno fa, aveva scoperto il suo segreto l'aveva lasciata stare, temendo che lo avrebbe rivelato a tutta la scuola e, ancora una volta, le era venuta la nausea da quanto disgusto provava per lei e per tutti quelli come lei.
La Purezza del Sangue.
Forse perché anche lei era una vittima di quelle stronzate, ma ogni volta che sentiva qualche idiota blaterare su quanto fosse importante la purezza, che si doveva mantenere come se fosse un tesoro inestimabile, aveva lo strano desiderio di incenerire qualcuno al istante.
E adesso ne aveva l'occasione.
Infondo era semplice: spingere ancora di più fino a chiudere completamente le vie respiratorie e guardarle morire lentamente.
Peccato che non era cosi stronza.
Con uno strattone la gettò a terra, la sentiva respirare rumorosamente proprio come sentiva il terrore nei suoi occhi; almeno aveva imparato che far incavolare la Serpe Mancata non era mai un ottima idea.
Armandosi di tutta la freddezza di cui era capace, le se avvicinò, cercando di non far trasparire nessuna emozione: quella pazza psicopatica non si meritava nulla da lei.
<< Ora ascoltami bene. Se sento che tu metti il naso nei miei affari, o che apri quella fonia di bocca a sproposito su cose che non ti riguardano, non sarò cosi gentile >>
I suoi occhi scarlatti fissarono quelli grigi, pieni di terrore e odio, ma avevano colto in pieno il messaggio. Rhy si rimise in piedi, ma prima di andarsene voleva divertirsi un po'.
<< Ah! Ilybs, salutami Caesar e digli che non vedo l'ora di rivederlo >>
<< Non nominare quella feccia davanti a me! >>
<< Ma come? Io sarei fiera di un fratello maggiore come il tuo...almeno lui lo ha un cervello >>
<< Questa me la paghi Harvey! >>
Rhydian non rispose, si limitò solamente ad andarsene mentre il suono delle sue risate risuonava tra i corridoi, intanto gli occhi di Alison sembravano volerla uccidere: non sapeva quando, come e in che modo, ma l'avrebbe fatta pagare cara a quel mostro schifoso.
 
Quella notte il cielo era sereno, privo di nuvole, e le stelle potevano splendere in tutta la loro lucentezza. Ad Alexis ricordava molto il cielo della Finlandia, cosi puro e limpido persino di notte. Peccato che la sua mente non fosse come quel cielo: la sua mente era piena di pensieri e, purtroppo, nessuno di questi era felice.
Aveva sentito ogni sussurro, ogni bisbiglio, che riguardava Rhydian...anzi no! Il Mostro di Fuco, come adesso la chiamavano.
Avrebbe voluto prenderli tutti quanti a pugni.
Loro non l'avevano vista piangere, a disperarsi perché non riusciva a superare i suoi limiti, ad allenarsi fino a sanguinare, quella scena ce l'aveva ben incisa in testa e non se la sarebbe mai andata di li.
Porco Merlino!
Aveva voglia di urlare a squarcia gola!
<< Fammi indovinare. Voi urlare finché hai fiato in gola >>   
La ragazza si volse di scatto e vene travolta in pieno dagli occhi acqua marina di Akira, che la guardava con quel suo solito sorriso canzonatorio, in un'altra occasione l'avrebbe preso in giro dando inizio ad una battaglia fatta di botta e risposta, ma quella sera non era proprio del umore di scherzare.
<< Che succede piccola peste? >>
<< Niente! >>
Alexis si volse dal altra parte, ritornando ad osservare il cielo mentre, alle sue spalle, sentiva il sospiro di frustrazione del suo ragazzo; lui la conosceva troppo bene, per questo non avrebbe lanciata in pace finché non gli avrebbe detto la verità.
Ecco perché non fu tanto sorpresa nel sentire il suo corpo al suo fianco.
Come non fu sorpresa del silenzio che era sceso tra di loro: Akira sapeva che se avrebbe cominciato a tempestarla di domande, lei si sarebbe chiusa ancora di più a riccio. Per molti Alexis era una ragazza solare, sempre pronta a divertirsi, solo lui e la sua sorella gemella Alessia conoscevano quel lato che nessuno immaginava: era completamente incapace di esprimere i suoi sentimenti!
A lui gli era voluto la bellezza di un anno per scoprire che i suoi sentimenti per lei erano ricambiati, visto che per lei mollare pugni, o poderose pacche sulla schiena, significavano gesti d'amore, ma infondo l'amava anche per questo: era unica.
<< Rhydian non è un mostro >>
<< Lo so >>
 Alexis si volse di scatto verso Akira, i suoi occhi viola lo fissavano interrogatori.
<< Se fosse stata davvero un mostro quella notte, quella maledetta notte, ci avrebbe lasciato morire. Invece ha fatto da esca, ci ha salvato la pelle a tutti quanti >>.
<< Quella notte c'era anche Alison...perché gli ha fatto questo? >>
<< Non lo so, ma spero per lei che ne sia valsa almeno la pena, visto in che modo l'ha fulminato Harvey >>.
Alexis annuii semplicemente, mentre incrociava le braccia sulla ringhiera del bancone e ci posava la testa, ad Akira sembrò molto una bambina che era stata appena sgridata, ma purtroppo sapeva che quando faceva quel espressione era perché era talmente giù di morale che preferiva rimanere in silenzio e non fare nulla.
Se lo poteva benissimo scordare.
Senza farsi notare estrasse la bacchetta e, con un lieve colpo di essa, formulò l'incantesimo:
<< Accio bacchetta! >>
All'improvviso la bacchetta di Alexis usci fuori dalla profonda tasca del mantello e, senza che lei potesse fare niente, volo in mano del ragazzo che, intanto, se la rideva di tutto cuore.
<< Akira non è divertente >>
<< Oh si che lo è >>
<< Ridammi subito la mia bacchetta >>
<< Ok, ma prima la parola magica >>
Alexis adesso ne era sicura: sarebbe rimasta vedova molto presto!
Non avrebbe mai detto: Akira Nanhase, oltre ad essere il più bel ragazzo di tutto l'universo, è un genio e lei, Alexis Montella doveva considerarsi onorata che un figo del genere stava con una sempliciotta come lei.
Più tosto la morte...di Akira però.
Peccato per lui che, però, lei conosceva molto bene il suo punto debole: con molta lentezza si sfilo il mantello, facendolo cadere a terra e, sempre con molta lentezza, comincio ad avanzare verso di lui sbottonandosi la camicetta, mentre lui la guardava con gli occhi sgranati.
<< Per favore Akira. Ti saprò ricompensare bene se farai il bravo >>
<< Ah si? >>
Ormai lei era ad un soffio da lui, ma continuava a guardarlo con occhi languido e a sussurrargli dolci paroline con la voce più sexy che conosceva, aspettando il momento giusto per fargliela pagare. Quando vide il suo viso piegarsi verso di lei, per baciarla, sorrise da quanto fosse fesso il suo fidanzato; con mano abile gli strappo la bacchetta di mano.
<< Wingardium Leviosa >>
Akira si ritrovò, di nuovo, a testa in giù mentre Alexis rideva di tutto cuore; di solito si sarebbe arrabbiato e, dopo aver imprecato contro Merlino, Morgana e qualcun altro, avrebbe supplicato la ragazza di rimetterlo giù, ma questa volta poteva aspettare: Alexis aveva ritrovato il sorriso e questa era l'importante...e poi da quell'altezza riusciva a guardargli la scollatura della camicetta.
 
Dopo l'ennesima cucchiaiata di budino Rose sentiva il suo stomaco chiedere pietà, ma invece la sua rabbia gli diceva di continuare, finché non fosse affogata nel cioccolato.
Non credeva che potesse esistere in quel universo qualcuno che la facesse uscire fuori dai gangheri peggio di Malfoy, ma Alison lo aveva battuto alla stra grande; per colpa di quella Serpe ora tutto il loro piano era andato al aria e, Porco Merlino, non avevano escogitato un piano B.
E doveva fare tutto da sola!
Prima aveva provato a parlare con Rhydian, ma da come l'aveva guardata aveva subito capito che era meglio che le stava lontana, poi aveva blaterato qualcosa sul comportarsi da vera Serpe Mancata per poi sparire negli corridoi oscuri della scuola.
Ed eccola lì, nelle cucine di Hogwarts, a riempirsi di budino.
Non poteva, di certo, andare peggio di cosi.
<< Prima o poi diventerai una balena Rossa >>
Prima o poi avrebbe scoperto chi si divertiva cosi tanto alle sue spalle.
<< Malfoy, sul serio, non sono del umore giusto per sopportarti. Quindi vattene >>
La Grifondoro sperava che il messaggio fosse arrivato alle orecchie del Serpeverde ma, quando senti dei passi avvicinarsi a lei, seppe che non era cosi. Infondo doveva aspettarselo: Scorpius Malfoy fa sempre quello che gli pareva, senza badare agli altri.
Era proprio questo che la faceva impazzire di lui: avvolte voleva ucciderlo, altre baciarlo...proprio come la sera di Capodanno, anche se erano passati giorni la Rossa non riusciva a togliersi dalle labbra il sapore delle sue, la sensazione che aveva provato quando l'aveva toccata e l'odore del suo profumo.
No! Non l'avrebbe mai dimenticato, per il resto della sua vita.
Delle forti braccia le circondarono le spalle, impedendole di fare qualsiasi movimento, spingendola al indietro contro un petto duro, mentre soffici labbra le baciavano quel groviglio rosso che erano i suoi capelli. Per un momento penso che doveva lasciarsi andare, che Rhydian, la sua famiglia, le sue amiche, tutti quanti potevano benissimo andarsene al diavolo che, anche se era dura ammetterlo, Scorpius le piaceva, le piaceva molto e che, per una volta, doveva pensare a se stessa invece che agli altri.
Ma fu solo un momento, uno splendido momento.
<< Malfoy piantala >>
<< Perché mai Rose? Non stiamo facendo nulla di sbagliato >>
<< Invece si! >>
Rose riusci a liberarsi dalla morsa di Scorpius, si voltò a guardarlo venendo travolta da quei occhi freddi come il ghiaccio, ma che sapevano riscaldarla.
Perché diamine doveva essere cosi bello?
Se sarebbe stato uno schifoso, lurido, viscido serpente sarebbe stato tutto più facile, ma no! Quel maledetto doveva essere la creatura più perfetta e più sexy che l'intero creato abbia mai visto nei secoli dei secoli.
<< I nostri padri appena si vedono si azzuffano, come due bambini, basta pensare come ti ha trattato quando sei venuto a casa dei miei nonni a Natale. E poi ammettiamolo io non ti piaccio sul serio, vuoi solo aggiungermi alla tua collezione del sesso >>  
Scorpius voleva tanto ribattere, ma non sapeva cosa dire: sentiva che per Rose stava cominciando a provare qualcosa di più profondo, qualcosa a cui non riusciva ancora dare un nome, ecco perché non voleva sbottonarsi più di tanto con lei, prima di fare qualsiasi cavolata, voleva essere sicuro che ne valeva la pena. Anche gli aveva dato fastidio ciò che aveva detto.
Ciò che stava succedendo riguardava solo lui e lei, suo padre e il signor Weasley potevano benissimo andare a quel paese per quanto lo riguardava.
<< Rose, datti una calmata e ritorna nel mondo della realtà. Il bacio che ci siamo dati è stato solo un bacio, quindi non farti troppe illusion... >>
Il violento suono di uno schiaffo echeggio nella cucina, mentre Malfoy guardava Rose, stava per reagire, ma venne bloccato immediatamente alla vista degli occhi riempirsi di lacrime della Rossa; l'aveva ferita e anche molto.
<< Tu sei davvero il peggiore Malfoy! >>
Senza dire altro, la ragazza scappo di corsa della cucine lasciando il ragazzo solo, immobile, con la mascella che gli ballava: era furioso, desiderava prendere a pugni qualcosa, qualunque cosa, basta che si sfogava. Era un completo idiota, aveva parlato senza pensare e ora Rose l'odiava ancora di più.
In un momento di follia cominciò a prendere a pugni il muro di roccia, finché non vide uscire il sangue; doveva rimediare e al più presto, ma prima doveva andare in infermeria.
 
Nico si stava rilassando nella Stanza delle Necessità che, al momento, era diventata un enorme piscina. Amava nuotare, gli sembrava di ritornare a casa, nella sua amata Grecia, dove il mare era puro e cristallino che si univa ai bianchi scogli creando uno spettacolo da poter togliere il fiato: nemmeno Dom era bella come la sua isola.
Ogni volta che era nervoso o stressato sgattaiolava fuori dal dormitogli e andava di corsa nella Stanza, cosi che si poteva rilassare con qualche bracciata e se ne andava solo quando era sfinito. E quella sera era abbastanza stressato: dopo aver passato insieme le vacanza, ed essere andati d'amore e d'accordo, Dom l'aveva evitato per tutta la serata, sicuramente centravano quelle due arpie delle sue amiche, e la cosa l'aveva fatto incavolare parecchio. Doveva ritrovare la calma e poi pensare ad una strategia per riprendersela, se no avrebbe tirato il collo a quelle due cornacchie.
Ecco a cosa pensava, mentre guardava il soffitto della piscina.
Ma dovette pensare ad altro, visto che l'acqua che prima lo circondava e lo coccolava cominciò a sparire di colpo, le meravigliose decorazioni greche in mosaico si trasformarono in fredde pareti di metallo, dove comparirono delle enormi lavatrici anch'esse in metallo.
<< Ma che diamine? Una lavanderia? >>
<< E tu dove cavolo li lavi i vestiti sporchi, greco dei miei stivali >>
Nico non riusciva a credere alle sue orecchie: solo una persona aveva una voce soave ma con un tono irritante.
<< La Regina Mancata? Ma cosa? >>
<< Greco non sono del umore adatto quindi rimettiti qualcosa addosso e sparisci >>
<< Ma dai. Non vuoi ammirare il mio splendido fisico >>
Senti la ragazza lasciarsi sfuggire un lungo sospiro di frustrazione mentre i suoi occhi scarlatti scorrevano sul suo fisico.
<< Si hai ragione...hai un fisico da Dio >>
<< Visto, non puoi negare l'evidenza >>
<< Quando dico che hai un fisico da Dio mi riferisco a Buddha >>
E, senza dargli la possibilità di replicare, Rhy lo scanso con una spallata e si avvicinò ad una delle enormi lavatrici, solo in quel momento Nico si accorse che in mano teneva una conca piena zeppa di panni. Dopo aver ritrovato i suoi vestiti, perfettamente piegati in un angolo, cominciò a vestirsi ma non aveva alcuna intenzione di andarsene: poteva parlare da solo con la Regina Mancata, con la ragazza che aveva fatto perdere la testa al suo migliore amico...e quando gli ricapitava una situazione cosi ghiotta?
<< Perché non fai fare questo lavoro agli Elfi Domestici? >>
<< Perché, a differenza tua, io preferisco farmi le cose da sola >>
<< Siamo acidi sta sera. Quindi Ali è andata a segno >>
Nel nominare la compagna di Casa, Nico si guadagnò un occhiata carica di fuoco che lo mise in suggestione...forse era meglio che cambiava argomento. La osservo mentre armeggiava con panni sporchi e detersivi e subito noto in lei una luce diversa: tranquilla, più casalinga, era davvero carina.
<< Sai in versione bella lavanderina sei poco più che adorabile >>
<< Evita di darti delle arie che non sei un ventilatore >>
<< E dai che ti sto facendo un complimento...oppure preferiresti che fosse Jonathan a farteli? >>
A quel punto Rhy si volse verso di lui, era visibilmente infastidita e la cosa lo divertiva molto: i suoi amici lo definivano un sadico, ma lui non ci vedeva nulla di male nello stuzzicare un pò la gente, soprattutto quando si trattava di faccende di cuore.
Ma non si sarebbe mai aspettato la reazione della ragazza: mise le mani a terra e, con estrema agilità, si sollevò facendo una perfetta verticale.
<< Che diamine stai facendo? >>
<>
<< Simpatica >>
<< Moltissimo greco! >>
Dopo essere ritornata con i piedi a terra, si rimise a fare quello che stava facendo prima, ma Nico ancora si rifiutava a lasciarla da sola.
Non riusciva a capire.
Harvey era una ragazza bellissima, questo era ovvio, ma con il carattere che si ritrovava non riusciva proprio a comprendere il perché due ragazzi come Foster e Stark avessero perso la testa per lei. Anche a lui piacevano le donne forti, indipendenti e con un bel carattere, ma non di certo una che poteva benissimo ucciderti con un occhiata, o castrarti con le parole.
<< Tutto bene? >>
<< Che ti importa? Speri che scoppio in lacrime, cosi che tu possa divertirti alle mie spalle? >>
<< Ok, comunque se vuoi posso parlare ad Alison >>
<< Non è necessario >>
<< Andiamo, voglio aiutarti >>
<< Non è necessario, perché ciò già pensato io >>
<< Ok...dove hai seppellito il cadavere? >>
Vide i lunghi capelli rossi della ragazza svolazzare in aria, mentre si voltava verso di lui con una chiare espressione confusa.
<< Sì insomma, cosi che i suoi genitori abbiano la possibilità di piangerla >>
<< Non lo uccisa, cretino. Semplicemente lo mesa al suo posto >>
Nico fece un sospiro di solivo, sapeva benissimo di aver fatto la figura del cretino, ma visto come l'aveva fissata durante il banchetto e lo sguardo di fuoco che aveva tutt'ora, l'omicidio era stata la prima cosa che gli era passato per la mente.
<< Comunque grazie, il tuo aiuto non era richiesto, ma grazie lo stesso >>
Nico stette a guardarla per qualche minuto completamente a bocca aperta: non si sarebbe mai aspettato di udire quelle parole dalle sue labbra, ma fu una bellissima sorpresa.
<< Figurati...comunque hai della biancheria molto sexy >>
Rhydian all'inizio non capì cosa volse dire il Greco, ma quando vide che dalla sua cesta comparivano, in bella mostra, i suoi perizoma di pizzo, la faccia le andò in fiamme. Oltre che l'aspetto fatato, dalle Flamee aveva ereditato l'enorme vanità, anche se in lei era molto più nascosta: gli piacevano la biancheria intima raffinata ed elaborata.
Ora che era stata scoperta era causa di forte imbarazza, ma che a scoprire il suo segreto fosse uno dei peggior Casanova della scuola era motivo della sua furia.
<< Greco io ti ammazzo! >>
 
Ormai era l'una di notte, il coprifuoco era passato da un bel pezzo, ma a Foster non gli importava. Se ne stava lì sdraiato sul erba umida del campo da quiddich ad ammirare le stelle, con una sigaretta in bocca, mentre i suoi pensieri vagavano in quel cielo oscuro: Rhydian, sempre lei!
Stava rischiando di diventare un ossessione, ma non poteva dimenticare quel bel visino in preda alla furia più ceca, lo eccitava ancora di più.
Peccato che lei non fosse come tutte le altre: lei era un osso duro e proprio questo di lei lo attirava, all’inizio lo eccitava l’idea della caccia: si era stancato di tutte quelle ragazzine facili, che cadevano ai sui piedi solamente con uno sguardo, voleva una ragazza che gli tenesse testa e che non cedesse facilmente alle sue lusinghe, ma più passava il tempo e più si rendeva conto che c’erano altre cose di quella piccola bisbetica che gli faceva perdere la testa.
<< 20 punti in meno a Serpeverde, per effrazione all’orario del coprifuoco >>
<< Vai a fare in culo tu e le tue regole. Sono maggiorenne e vaccinato >>
<< Essere del ultimo anno non significa niente, finche ti trovi nelle mura della scuola sei obbligato a seguire le sue regole >>
Foster spense la sigaretta a terra e, con tutta la pigrizia di cui era capace, si mise in piedi guardando in faccia la persona che più odiava in quel momento: Fraser Stark!
<< Fammi indovinare. Oltre a dire a Rhydian che sono un bastardo che aspetta il momento propizio per saltarle a dosso, gli dirai anche che sono un delinquete? Infondo è questa la tua vera natura; sei più serpe di me >>
Jonathan fece per andarsene, ma venne bloccato cinque semplici parole che, però, gli fecero gelare il sangue.
<< Che cos’avrei detto io? >>
La Serpe si volse verso il Grifone e subito notò i sui occhi sgranati per lo stupore e sul suo viso un espressione evidentemente confusa, proprio la stessa di chi non capisce di cosa si stia parlando: ma come era possibile?
<< Non hai detto a Rhydian che sono un bastardo che usa le ragazze e poi le getto via? E che voglio fare la stessa cosa a lei? >>
<< In realtà questo è quello che penso di te, come mezza scuola, ma non ho mai detto nulla del genere a Rhydian. Non vado in giro a sputtanare la gente, anche se si tratta di un Serpeverde come te >>
Foster non poteva credere alle sue orecchie, il Grifone stinto sembrava più che sincero, possibile che Nico…Nico!
Ma certo. Esisteva solamente una cosa che divertiva quel bastardo di un greco: metter zizzania tra le persone e poi godersi lo spettacolo; glielo aveva visto fare per a anni a molte persone, lo aveva visto ridere di gusto quando riusciva a far scatenare una rissa o far lasciare qualche coppia, cosi da poter consolare la ragazza. Non poteva credere a quanto era stato stupido a cadere nella sua trappola.
Manos conosceva alla perfezione il suo punto debole: la bisbetica di fuoco, poi quando si era fatto aventi un nuovo rivale aveva cominciato a pianificare la sua strategia e poi, dopo ave ricamato una bella favoletta sapendo che lui, permaloso e orgoglioso com’era ci avrebbe creduto, lo aveva intortato a dovere.
Tutto filava perfettamente.
<< Credo che molto presto dovrai mettermi in punizione Stark >>
<< E perché mai Foster? >>
<< Perché sto per spaccare la faccia a una schifosa, viscida, serpe >>
E senza dire nulla se ne andò, lasciando il Grifondoro più confusa di prima: chi capiva quel dammerino tutto muscoli e niente cervello era bravo!.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autrice: L’estate sta finendo e io ritorno! Dopo aver passato questi due mesi bollenti a lavorare, studiare e in vacanza rieccomi con un nuovo capitolo, nuove idee e più carica di prima.
Nei prossimi capitoli ci saranno molti colpi di scene, nuovi personaggi e un pò di sana violenza che non guasta mai, ma non voglio sbottonarmi troppo perché, ormai mi conoscete, adoro tenervi sulle spine. Al prossimo capitolo.
Un bacio,
VERO 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: crazygurl91