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Autore: StewyT    30/08/2015    4 recensioni
“Fiorellino? Fare la doccia da soli non ha più senso. Vieni qui, avanti”
“Un attimo, Magnus. Sto cercando quel maledetto aggeggio”
“Cosa?” urlò Magnus dal bagno.
“Il mio maledetto cellulare”
“Prendi il mio. È nel primo cassetto del mio comodino. Fa presto, su!”.
Provò a cercare il suo nel primo cassetto del comodino.
Com'è che si dice? Quando meno te lo aspetti il destino colpisce.
Alec trovò il cellulare nel cassetto, ma anche una lettere indirizzata proprio ad 'Alexander Gideon Lightwood'.
Prese la busta avorio con le mani che gli tremavano; la scrittura era quella di Magnus indubbiamente, quindi non poteva essere niente di male.
“Hai fatto?” urlò il ragazzo dal bagno.
“Un minuto e arrivo”
Era giusto o meno impicciarsi dei fatti di Magnus? Non lo era, lo aveva capito da tempo ma quella busta aveva sopra il suo nome quindi era suo diritto e dovere leggere il suo contenuto!
Si sedette sul letto -che si sarebbe ovviamente macchiato d'oro e blu – e aprì la bustina con le mani che gli remavano come non mai.
"Caro Alexander..."
Missing Moment Città del fuoco Celeste-Destino. Ultimo capitolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Perchè forte come la morte è l'amore.
L'unico che c'è sempre.
Missing Moment: Secondo capitolo Città degli angeli caduti.

“Dimmi un po', hai sentito di recente Alec e Magnus?” chiese Clary. “Si stanno
divertendo?”
“Sembrerebbe di sì” rispose Jace togliendosi il cellulare dalla tasca e porgendolo alla
ragazza. “Alec continua a mandarmi foto irritanti, con molte didascalie del tipo VORREI
CHE CI FOSSI ANCHE TU, MA NON PROPRIO.”
“Be', come dargli torto. È nata come vacanza romantica.” Clary passò in rassegna le
foto sul telefono di Jace e si mise a ridacchiare. Alec e Magnus di fronte alla torre Eiffel,
Alec in jeans come al solito e Magnus con maglione a righe da marinaio, pantaloni di pelle
e un basco assurdo. A Firenze, ai Giardini di Boboli, Alec portava ancora i jeans, Magnus
invece una maestosa mantella veneziana abbinata a un cappello da gondoliere. Sembrava
il Fantasma dell'Opera! Di fronte al Prado sfoggiava invece un bolero luccicante da torero
e degli stivali con plateau, mentre Alec era sullo sfondo, tranquillo, che dava da mangiare
ai piccioni.
“Te lo tolgo di mano prima che arrivi all'India” disse Jace riprendendosi il cellulare.
“Magnus con il sari. Sono cose che non si dimenticano tanto facilmente.”




Un fortissimo raggio di luce svegliò Alec - da quella orribile notte di incubi - che si stiracchiò nel letto; sentì le lenzuola dure e fresche tipiche delle stanze d'Hotel a cinque stelle – in quel viaggio aveva imparato a riconoscerle! - e un forte profumo di caffè e cioccolata mischiato a quello dolce, mascolino e confortevole di Magnus.
Chissà dove erano finiti quel giorno!
In meno di due settimane il suo ragazzo gli aveva fatto visitare mezzo mondo ed era stato fantastico; gli piaceva viaggiare e ancor di più conoscere tradizioni, posti, culture, Magnus. Ogni piccolo viaggio gli lasciava scoprire qualcosa di più del suo misterioso stregone.
Si girò verso l'amante e sfiorò con le labbra la sua spalla nuda; Magnus lo guardò e gli sorrise. Era così bello anche da appena sveglio! Ancora non capiva perché usasse tutto quel trucco; al naturale era molto meglio. Gli occhi a mandorla, il naso piccolo e perfetto, le labbra carnose il tutto con una palle color caramello. Era una meraviglia.
“Buongiorno Fiorellino! Come hai dormito stanotte?”
“Domanda di riserva?”
“Per lo meno non ti sei svegliato” sussurrò Magnus accarezzandogli la schiena; gli sorrise e annuì. “Dove siamo?” chiese poi degnando finalmente d'attenzione l'enorme finestra sulla parete di fronte al letto.
“ Siamo ancora in Italia. In un posto bellissimo.”
“Mhm vedo” dalla finestra si vedeva benissimo uno squarcio di mare blu meraviglioso!
“È una piccola isoletta Campana, si chiama Capri. Ricordi quella pubblicità della Dolce e Gabbana con quel modello, David Gandy, incredibilmente bello? Quello con gli occhi blu più fantastici che abbia mai visto? Beh se hai notato il mare e i Faraglioni dietro.. quella è capri”.
Alec guardò Magnus di sottecchi. “David Gandy? Incredibilmente bello? Occhi blu più fantastici che tu abbia mai visto? Iniziamo alla grande questa giornata!”.
Il giovane era bello che geloso!
“Facciamo che tu vai a cercarti questo David e io resto qui a riposarmi, mh? Non ho voglia di seguirti nelle tue pazzie, oggi”. Mise il muso e si girò dall'altra parte. L'altro scoppiò a ridere e si sedette sopra di lui per poi afferrare il suo viso e baciarlo con forza.
“Scherzavo” sussurrò buttando indietro i capelli scuri del ragazzo – che nel erano cresciuti così tanto da ricadergli spesso sugli occhi -.
“Gli occhi blu più fantastici che io abbia mai visto ce li ha il mio uomo”
“Ruffiano” sbuffò l'altro “non ti accompagno comunque”
“E invece lo farai. Ho imparato che adori il mare e quello di Capri è delizioso. E poi ho un buon modo per convincerti”
“Ah sì?” inarcò un sopracciglio sfidandolo; l'altro sorrise malizioso e si sporse sul comodino per prendere un croassant di pasta sfoglia pieno di cioccolato fumante, ecco cos'era quel buonissimo odore di cioccolato.
“Un croassant?”
“No, Fiorellino, questo è per me” Magnus lo morse scottandosi tanto da sbrodolarsi tutto con la cioccolata densa che gli sporcò tutte le labbra e il mento. Masticò lentamente godendosi così tanto quel pezzetto da far venire un'incredibile voglia di assaggiarlo anche ad Alec.
“Il buon modo per convincerti è.. l'astinenza” sorrise malizioso lo stregone e poi diede un colpetto sul petto dell'altro che sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
Lo stava facendo a posta! Masticava in quel modo – che sapeva lo uccideva- e continuava a non pulirsi le labbra per un motivo: farlo impazzire.
“Accetto” sussurrò il ragazzo alzandosi leggermente per fiondarsi sulle labbra dell'altro e ripulirle dal cioccolato colato: era delizioso, ancora di più mischiato al sapore del suo uomo.
“Cosa, l'astinenza o la nuotata?”
“La seconda” disse rubando un morso dalla colazione di Magnus, per poi sorridergli.
“Bene, allora è arrivato il momento che io vada a vestirmi. A dopo fiorellino!” gli diede un bacio a fior di labbra per poi saltare giù dalle sue gambe e richiudersi in bagno ed uscirne solo un'ora dopo.
Alec, che nel frattempo aveva finito la colazione e si era vestito – jeans larghi e maglia a mezze maniche blu, semplice e comodo come sempre – restò a bocca aperta quando vide l'altro uscire dal bagno più semplice e bello che mai: dei pantaloni di lino bianco lo fasciavano fino alla caviglia dove regnavano delle scarpe dello stesso colore della camicia. Non c'era traccia di trucco sul suo viso, se non una leggera linea di matita a sottolineare le ciglia e un velo di lucidalabbra a rendere ancora più appetibili le sue labbra. Era meraviglioso.
“Wow” Alec si alzò dal letto e gli andò contro. “Sei wow”
“Lo so, Fiorellino, lo so” gli sorrise e lo attirò a sé “Anche tu sei.. wow. Amo come ti sta il blu” gli diede un bacio leggero e poi lo lasciò andare. Il giovane sbuffò; da quando si erano svegliati non gli stava dando per niente attenzioni!
Lo seguì in silenzio ammirando la maestosità dell'albergo -completamente bianco e blu – nei quali stavano alloggiando, restando a bocca aperta quando si ritrovò per le stradine dell'isoletta: grandi ma completamente piene di persone che nei loro vestiti tipicamente dai colori chiari passeggiavano gustando un gelato.
“Bene, che il giro turistico abbia inizio, fiorellino”.
E quando Magnus pronunciava quella frase voleva dire solo una cosa: camminate fino a tarda sera.
Quel posto però lo incuriosiva e lo attirava così tanto da non stancarsi minimamente; continuava a prestare attenzione ai mille gradini che stavano salendo, ai mille posti che stavano visitando, a tutte le spiagge e le grotte che stavano vedendo.
Quando arrivarono nella Grotta azzurra, per esempio, Alec fu così tanto colpito da iniziare a scattare diecimila foto al mare che era sempre praticamente identico, ma assumeva sfumature sempre più diverse ai suoi occhi.
Magnus lo guardava compiaciuto: gli piaceva vedere quell'espressione di meraviglia e stupore sul suo viso.
Ad Alec invece erano piaciute molto frasi tipo 'Se non hai mai mangiato un Gelato Artigianale Napoletano non puoi vivere davvero. Ha un altro sapore, giuro'. Ed era vero: tutti i sapori erano più veri, naturali, esplosivi. Da quel giorno in poi avrebbe sempre desiderato un altro gelato simile a quello mangiato lì.
Adorò anche quando, ormai nel tardo pomeriggio, si ritrovarono in mezzo ad una specie di festa di paese: la piazza centrale dell'isola era stracolma di persone, luci, bancarelle che vendevano i più svariati cibi, musica tipica napoletana, come la tarantella, buonumore e felicità. Quel posto gli stava mettendo una strana allegria in circolo.
“Alexander non puoi dire di aver mangiato davvero una pizza fino a quando non assaggi almeno una fettina di pizza napoletana!” disse Magnus con gli occhi che brillavano di felicità. Lo spinse verso un tavolino di legno vuoto, che affacciava su una bellissima balconata, e lo raggiunse dopo poco con due piatti ricolmi di cibo, l'unica cosa che Alec riusciva a distinguere era la pizza che aveva un'aria fantastica.
“Ecco, mangiala e amala!”. Il cacciatore sorrise, e ne prese un morso. Quello era il paradiso! Il sapore dei pomodori e della mozzarella si mischiarono a quello del basilico e dell'impasto soffice portando le papille gustative del ragazzo al settimo cielo. “Per l'Angelo” sussurrò guardando Magnus.
“È qualcosa di straordinario! Devo dirlo ai ragazzi!”.
Lo stregone ridacchiò e continuò a mangiare la propria piazza “Dopo assaggia anche la Parmigiana. Giuro che non te ne pentirai!”.
Alec prese il proprio cellulare e scattò una foto alla fetta di pizza che poi inoltrò a Jace e Izzy. 'Quanto vorrei che anche voi poteste assaggiare questa meraviglia. Ragazzi non ho mai mangiato qualcosa di così buono!'.
Ne prese un altro morso e puntò un dito contro Magnus “Ti prego, la prossima volta che decidi di prendere una pizza prendi questa Napoletana, tanto non hai da pagare l'asporto!”. L'altro scoppiò a ridere e si sporse a dare un bacio ad Alec che arrossì ridacchiando.
“Sei delizioso, Fiorellino”
“Quanto questa pizza?”
“Uhm mi stai mettendo in difficoltà” il giovane scoppiò a ridere e prese un sorso del liquido rosso che regnava sovrano nel suo bicchiere di vetro.
“Anche questo vino è fantastico”
“Ti sta piacendo questa gita, vero piccolo mio?”
“Da morire, Magnus. Penso che questo sia uno dei miei posti preferiti”
“Ancora non hai visto nulla!”.
Si alzò sorridendogli e lo prese per mano, lo spinse tra la mischia di persone e iniziò a ballare anche lui la tarantella saltando di qui e di lì, mentre Alec lo guardava sorridendo. Era innamorato, sì, tanto tanto innamorato.
Qualche minuto dopo, quando il suo stregone fu stanco lo prese per mano e lo trascinò via, sussurrandogli un 'Alexander, ti porto in un posto meraviglioso, adesso!'.
Alec lo seguì meravigliato, salendo tutte gli scalini, attraverso tutte le insenature che li fecero arrivare un un piccolo lenzuolo di spiaggia illuminato dal sole che ormai stava morendo nel meraviglioso mare blu.
“Allora? Cosa mi dici?”
“Per l'Angelo”
“Già” ridacchiò compiaciuto Magnus “Benvenuto nel paradiso!”
“Questo è davvero il paradiso”.
“Allora cosa ne dici di farci un bagno? Su”
“Qui, adesso? Non abbiamo i costumi” sussurrò lui dispiaciuto; lo stregone sorrise. “Davvero? Ti preoccupi di questo?” scosse la testa e iniziò a sbottonarsi la camicia che lasciò cadere sulla sabbia, seguita dopo poco dai pantaloni di lino.
“Amore mio, nessuno ci vedrà, su” gli fece un occhiolino e si avviò verso la distesa d'acqua.
Quante volte lo aveva visto quasi – o completamente - nudo? Quando si sarebbe abituato? Mai.
Guardò le sue spalle e il suo fondo-schiena muoversi sinuosamente verso il mare, poi le sue gambe essere bagnate dolcemente dall'acqua, e non ce la fece a resistere. “Ma come, non vieni?”.
Si spogliò più velocemente che mai, e corse verso Magnus che ancora infreddolito si bagnava lentamente; schiantò contro di lui e lo spinse in acqua: lo stregone urlò prima di essere completamente sommerso dall'acqua fresca.
Quando riemersero Alec si beccò un bel morso sulla spalla come ripicca; ridacchiò, gli diede un bacio veloce e iniziò a nuotare “Questo posto è magnifico, davvero”
“Sì però aspettami, maledetto!!” il cacciatore all'urlo del suo ragazzo sorrise e si fermò in mezzo all'acqua ad aspettarlo; l'altro lo raggiunse in poco e gli si strinse addosso.
“Oggi hai riempito di attenzioni solo Capri”
“E tu hai perso tanto tempo solo a cercare quel David Greenday”
“Gandy, Fiorellino, si chiama Gandy”
“Al diavolo tu e lui” sbuffò e il fidanzato sorrise.
“Geloso?”
“Mhm quasi quanto te quando ti ho detto che Jace mi ha baciato”
“Uh colpo basso” gli sorrise e prese a sfiorare i suoi capelli che bagnati erano ancora più belli! Lui, era ancora più bello. Tante goccioline trasparenti ornavano la sua pelle candida e gli occhi blu erano ancora più accesi grazie alle ciglia più scure.
“Non parlare mai più di quel tipo” sbuffò.
“Oppure, Fiorellino?”
“Com'è che hai detto stamattina, Magnus?”
Magnus alzò un sopracciglio e l'altro sorrise malizioso “Ah, sì, oppure astinenza!”.
Lo stregone scoppiò a ridere e alzò gli occhi al cielo “Il mio gelosone!”
“Non sono geloso”
“No, infatti. Sei gelossissimo” sorrise e gli si avvicinò di più per baciarlo di nuovo; Alec sorrise contro le sue labbra e lo strinse più forte, facendo ancorare le gambe dell'altro al proprio bacino. “No” ansimò quando si allontanarono.
“Okay, non sei geloso, ma sei tutto mio”
“Questo sì” gli sorrise e lo baciò. Non riuscivano a non restare praticamente incollati ultimamente. Da quando erano usciti allo scoperto, Alec non aveva paura più di niente, se non di perderlo.
“Magnus mi giuri che sarà sempre così?”
“In che senso?”
“Che mi amerai sempre e che non ti annoierai di me neanche quando avrò i capelli bianchi, gli occhi più chiari, le rughe e..”
“Stop!” mise un dito sulle labbra carnose del cacciatore e gli sorrise.
“Ti amerò sempre, Alexander”
“Anche quando...”
“Sempre” lo rassicurò prima di baciarlo di nuovo.
Sempre. La considerava una promessa, quella. Ci sperava su quel 'Ti amerò sempre'. Perché se così non fosse stato sarebbe andato distrutto in pezzi.
Magnus stava diventando sempre più importante per lui e la sola idea di poterlo perdere per qualche motivo...
Per quello! Per quello aveva avuto sempre paura di innamorarsi e adesso che era accaduto era convinto che non c'era niente di più bello ma allo stesso tempo doloroso dell'amore.
* * * *
Sorrise contro le labbra di Magnus.
“Vado a fare la doccia prima io, poi ci vai tu. Nel frattempo guarda pure tutte le foto che ho fatto. Ah, ce ne sono alcune tue a mare... non azzardarti a cancellarle”
“Sì, padrone” ridacchiò Alec.
“Oh ti prego dillo ancora! Quanto mi piace questa parola uscita dalle tue labbra.
“Padrone...?”
“Bellissimo” sorrise e lo attirò a sé, stringendo in un pugno la sua maglia blu “Sei bellissimo”
“Se la doccia la facessimo assieme..?” chiese Alec sorridendo. Magnus gli morse il labbro inferiore “Mi prometti che mi lasceresti cinque minuti per lavarmi davvero? Sono tre settimane che non faccio una vera doccia!”
il cacciatore ridacchiò. “Meglio che tu la faccia da solo, allora. Quando finisci chiamami e non uscire dalla doccia”
“Sarà fatto, padrone”
“Come mi hai chiamato, Magnus?”
“Padrone” disse di nuovo guardandolo malizioso. “Piace anche a te?”
“Tanto” lo baciò di nuovo, incollandolo al muro; no, continuando in quel modo nessuno dei due avrebbe fatto la doccia. Sbuffò allontanandosi. “Faccio il bravo”. Disse più a sé stesso che a Magnus; andò a stendersi sul letto e scoppiò a ridere quando lo stregone tolse la camicia e la buttò verso di lui: non poteva continuare a tentarlo in quel modo!
Si sporse verso la borsa di Magnus e prese la macchina fotografica per guardare le foto: solo quel giorno ne aveva scattate settecento, di cui centocinquanta di Alec mezzo nudo a mare. Scosse la testa divertito e poggiò l'aggeggio sul comodino.
Prese un sospiro e chiuse gli occhi per qualche secondo: era davvero stanco in quell'ultimo periodo. Era da tanto che ormai non dormiva come si deve.


Il cielo era scuro e l'aria era impregnata dal fetore dei demoni e della morte.
Alec si tappò il naso, odiava da sempre quella puzza!
Strinse forte il proprio arco e si fece coraggio: quello che avrebbe trovato dentro lo avrebbe cambiato per sempre ma non poteva immaginarlo.
Camminò lentamente verso l'entrata della casa. L'aria, lì, era piena di sangue. Era talmente buio che se non fosse stato per una runa non sarebbe riuscito ad ambientarsi. Avrebbe preferito non farlo per non arrivare a vedere..
O mio Dio” sussurrò. A terra c'era un corpicino martoriato, completamente coperto di sangue, così tanto che era quasi difficile capire di chi fosse. Purtroppo non lo fu per Alec. Si inginocchiò a terra: gli girava la testa e qualcosa gli diceva di guardare altrove, ma era lì e doveva farsi coraggio.
Prese la propria stregaluce e...
Max!” urlò. Le lenti del bambino erano a terra, rotte, piene di sangue; un Naruto era mezzo strappato; la cosa più orribile era il viso del bambino.
Quello che di solito era di un rosa pallido come il suo, in quel momento era rosso, appiccicoso, sporco. Gli occhi erano chiusi, le labbra segnate dai denti, i capelli sparsi a caso. Era morto. Max era stato ucciso.
Max!” urlò di nuovo, ma lui non gli avrebbe risposto e non lo avrebbe fatto mai più.
Scoppiò in lacrime e lo abbracciò.
Improvvisamente lo scenario cambiò: sentiva una voce chiamare aiuto. Era lui! Era la voce del proprio fratellino! Corse, così tanto che le gambe iniziarono a fargli male, ma riuscì ad arrivare in tempo per fermare il mostro. Quello che nella realtà era Jonathan in quel sogno era un essere senza volto.
Alec lo spinse via e liberò Max che continuava a piangere come non aveva mai fatto in vita sua.
Non riuscirai a fare del male a mio fratello” la voce profonda di Alec faceva quasi paura. Si scagliò contro l'essere e iniziò a riempirlo di pugni ma non era abbastanza!
L'essere gli piantò un coltello nella gamba e lui gridò di dolore, ma non si sarebbe ancora arreso! Lo vide alzarsi ed andare verso il bambino brandendo un'ascia,il piccolo singhiozzava.
Ti prego aiutami” pianse; il cacciatore si alzò, nonostante non riuscisse a muovere la gamba e si stagliò contro il tipo senza volto, inutilmente. Era come se non si fosse mosso di un solo millimetro.
Alec! Non voglio, non voglio”. Non ci riuscì: non riuscì a fermare il primo colpo che si conficcò proprio nel collo del bambino che lasciò andare un ultimo urlo 'Aiuto'.
No” urlò Alec. “No. Max. Max. No, no, no”.


“NO!”
“Alexander!”
Alec si guardò attorno, erano ancora nell'hotel; non era successo davvero, era solo un sogno. Era ancora vivo Max, vero?
“Hai di nuovo sognato...?”
“Come sta Max? Come sta?” i suoi occhi erano colmi di lacrime: tutta la felicità della giornata sembrava essere scomparsa in poche ore di sonno.
“Alec..”
“È.. è morto” sussurrò lo stesso cacciatore. “Max è morto ed è solo colpa mia, Magnus. Colpa mia!”. I suoi occhi erano stracolmi di lacrime.
Da quando era successo aveva provato a trattenerle tutte e ci era riuscito fino a quel momento. Era pieno, doveva sfogarsi o non ne sarebbe più uscito fuori.
Aveva voluto fare il forte con la sua famiglia, con Iz, con Jace, ma Magnus sapeva davvero come stava quindi era inutile mentire.
Si sentì stringere dalle sue braccia calde e sospirò.
“Ho ucciso Max!”
“No, Alec”
“Sì. Non l'ho salvato, non sono riuscito a salvarlo e non l'ho neanche salutato. Non gli ho detto quanto gli volessi bene. Sono stato un idiota, Magnus. Un Idiota. Avrei dovuto salvarlo”. Il fiume straripò e tutte le lacrime che aveva in corpo uscirono ad una ad una.
Pianse per un tempo infinito, fino a quando non uscivano più lacrime dai suoi occhi; pensava che sarebbe stato meglio, dopo, e invece era esattamente come prima: quel buco nel petto che aveva da quel giorno non si era risanato e probabilmente non ci sarebbe mai riuscito.
“Avrei...”
“Alexander basta!” lo stregone gli alzò il viso e lo guardò dritto negli occhi.
“Non è colpa tua, Alec. Non hai colpe. Smettila di sentirti così. Davvero... so che è orribile assistere alla morte di qualcuno che ami, ma non puoi continuare così. Ti prego”
“Io..”
“Guardami” il cacciatore lo guardò.
“Qui per te ci sono io, Alexander. Ho proposto di fare questo viaggio per farti svagare e stare meglio ma questo non vuol dire che io non sappia cosa stai passando. So come stai, so cosa pensi di essere, so che hai bisogno di piangere e sfogarti. Ti chiedo solo di farlo con me. Fidati”
“Mi fido”
“Allora sfogati”
Alec non disse niente; si strinse solo forte a Magnus, e poggiò la testa sulla sua spalla.
“Ci sono io con te” sussurrò l'altro abbracciandolo forte.


C'era lui con Alec.
Era vero: da quando lo aveva conosciuto c'era sempre stato.
Quando si sentiva solo, quando si sentiva diverso, anche quando si sentiva sbagliato; non lo aveva abbandonato mai, neanche quando lo aveva ferito o aveva fatto il paranoico: Magnus era sempre stato con lui.
Probabilmente era l'unica persona sulla faccia della terra a non averlo abbandonato mai: neanche i suoi genitori e i suoi fratelli gli erano mai stati così vicini e fedeli. Lui invece... su lui poteva contare sempre.
Solo lui, il Sommo stregone di Brooklyn era stato lì a raccogliere tutte le sue lacrime, quella notte.

 
Spazio autrice.
Okay, lo so, vi vavevo praticamente giurato che non sarei tornata più ad aggiornare e toturarvi, ed era quello che avevo intenzione di fare, giuro! 
Ma... molte personcine mi hanno fatta sentire in colpa, in primis una mia amica che 'Se decidessero di non continuare una storia che stai leggendo, come ci resteresti'? La mia risposta è stata 'Di merda e lancerei tutte le maledizioni del mondo alla scrittrice'.
E quindi, sono tornata per non avere maledizioni! LOL No, okay sono tornata perchè lei ha deciso di aiutarmi a correggere i capitoli; mi ha detto che avrebbe corretto i quattro capitoli rimanenti, a costo che non avrei più scritto dei Malec e io ho acconsentito, ma ZAN ZAN già sto scrivendo una nuova long su di loro. Segreto, shhhh!
So beh.. corrreggerà la mia amica i capitoli, e io non so quando lo farà; non so darvi una data per il prossimo MM ma giuro che ci sarà!
Per quanto riguarda questio... è una PAZZIA, lo so, ma.. avevo bisogno di immaginare questo viaggio dei Malec e come farlo meglio se non immaginarlo nella nostra Italia e in una delle isole più belle della mia regione? 
Spero che la mia idea non vi abbia fatto sanguinare gli occhi.
Grazie mille per aver letto il capitolo e anche questa cagatina qui sotto; spero di leggervi in qualche recensione (potete anche prendermi a sprangate sulle gengive, giuro!).

StewyT~

Ps. Ragazze... sono totalmente e incondizionatamente innamorata di Matt Daddario. I video nuovi rilasciati da Cassie mi hanno mandata in crisi il cervello; non vedo l'ora di guardare Alec e Jace che si esercitano, Alec e Magnus che si baciano, Alec e Iz che sorridono, Alec e.. Alec che fa cose, insomma. Sono troppo felice che abbiano preso Matt per Alec; penso riuscirà a fare un gran bel lavoro (anche se, perdonatemela, io spero ancora che gli modifichino gli occhi <3). Voi cosa ne pensate del bel Daddario?
  
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