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Autore: Empty_Black_Heart    31/08/2015    1 recensioni
Si dice che quando, nel mondo, una persona muore e, nel mondo, nasce un bambino quel bambino avrá le caratteristiche caratteriali della persona morta.
Mi dispiace per la bambina a cui ho lasciato il mio carattere
Io Lucas Robert Hemmings morto a sedici anni ho il compito di proteggere questa bambina italiana, Sara Mori e impedire che faccia i miei errori e muoia come sono morto io... Cosí presto...
Luke in questa ff ha l'età di 16 anni quindi l'etá è quella delle prime apparizioni e foto.
Quindi non pensate al ciuffo alzato o al suo bellissimo anellino nero al labbro inferiore
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordati sempre che gli altri non possono pagare per te e per le tue azzioni, chiunque essi siano.
- L.V.


1 mese dopo


Luke's pov


Le cose vanno male. Sara non sta bene, lo sento fino al petto, è un dolore enorme e incontrollabile, di notte non dorme si gira nel letto senza sosta, e anche tra le mie braccia, che di solito la calmano e la rassicurano, non c'è alcuna differenza, non riesce a dormire, infatti ora non sta in piedi per la mancanza di sonno, é spesso arrabbiata ed é irritabile. Non é la ragazza che ho conosciuto la prima settimana, con gli altri perché con me non é affatto cambiata, anzi é sempre più dolce e si apre completamente con me. Siamo a casa soli tutto il tempo a casa e quelli sono gli unici momenti in cui ride o sorride, ma non é assolutamente abbastanza, neppure più quando le sue amiche vengono qui da noi sta tranquilla e si rilassa e ride. Visto che questi momenti sono gli unici in cui stiamo insieme senza impicci si rifiuta di riposarsi. Abbiamo deciso che a scuola é meglio se non la seguo, sostiene che non riuscirebbe a non rispondermi e che quindi spaventerebbe tutti parlando col nulla, a me non sta bene, senza lei mi annoio ma capisco le sue motivazioni e non ho insistito più di tanto. Ma, ora, penso che la ragione del suo male sia a scuola, è l'unico momento in cui non é sotto il mio controllo. A casa non può succedere nulla, i suoi sono partiti e non tornano se non tra due settimane, quindi nessuna discussione. E il resto del tempo lo passa con me, con le amiche non esce spesso, le invita a casa ma non escono. Da quello che ho capito preferiscono cioccolata e film a discoteche e feste, e la cosa mi rende più tranquillo. Quindi all' infuori della scuola non ci sono altri posti dove si possa trovare l'origine del suo dolore. La rottura col suo ragazzo l'ha superata abbastanza bene, col mio aiuto. I primi giorni é stata dura, non si sentiva ne bene ne a suo agio a parlare della cosa. Ma sono riuscito a farla sfogare e a farla parlare, non senza molto impegnio.
Quindi oggi, in virtù del fatto che sono fortemente proccupato e molto poco tranquillo, ho deciso che vado a scuola da lei per capire cosa sta succedendo.
Sara è uscita da un ora emmezza, quindi tempo di arrivare e becco il cambio d'ora della prima e della seconda. Mi avvio uscendo di casa e raggiungo la scuola. La campanella suona appena metto piede nell'atrio. Le porte si aprono e i professori cambiano aula. Sara mi ha detto di essere in 2F. Fa il liceo scientifico, dove c'é tanta matematica e fisica. L'aula è al secondo piano, perchè spesso parla delle scale che sale e scende per raggiungere la classe e lasciarla.
Arrivo al lungo corridoio e sorrido appena la vedo fuori dalla porta, ma lei non puó vedere me perché dei ragazzi la accerchiano. Un profondo senso di angoscia e paura attanaglia il mio stomaco senza pietá e riserve.


"allora nana come sta la ciccia che ti circonda i fianchi?" è un ragazzo riccio e castano a parlare seguito dagl'altri.


"sentiamo, deve sono paparino e mammina, piccola ragazzina vizziata, eh? La guardia del corpo dov'è piccola stronza?"


"non dovrebbe proteggerti ovunque? Ma evidendemente sei così inutile ed invisibile che anche lui se ne frega di te"


"mi chiedo come fai a sopportare una vita cosí tanto di merda, io non ci riuscirei. Ucciditi fai un favore a te ma soprattutto a noi che non dovremo più vedere la tua faccia di merda"


Un senso di mortificazione, colpa, risentimento, odio, disprezzo verso me stesso mi avvolge. Lei non odia chi le fa male, ma odia se stessa perchè non puó fare a meno di sentirli e di dargli ragione. Il cuore inizzia a farmi male e io sono costretto a sedermi atterra contro il muro per non cadere. Il dolore è straziante ma lei rimane in piedi, io sono devastato, ma lei resta in piedi. Vedo, non ostante gli occhi affaticati, una professoressa arrivare e sciogliere il cerchio intorno a Sara. Lei entra in classe col volto scuro e basso. Quando la porta si chiude, io chiudo gl'occhi.
Bianco, freddo e sette figure scappucciate. Sono nel Limbo.


"LUKEYYYYYY" mia sorella mi salta in braccio e io la reggo.


"come sono finito qui?" chiedo perplesso


"sei qui a causa dell'intensità dei sentimenti di Sara. Non sei riuscito a reggerli- è una ragazza sui vent'anni a parlare -e anche perchè mentre ascoltavi le parole di quei ragazzi hai espresso un
desiderio"


"come dice Claire, hai espresso un desiderio in maniera forte e convinta. E per questa volta vogliamo ascoltarti" la vecchia Grecel parla con la sua voce arrochita.


Io continuo a non capire vosto che non ricordo nessun desiderio.


"hai chiesto di poter essere visibile e palpabile per proteggerla. Hai chiesto di essere presente per lei, Luke. Essere presente per la ragazza che ti piace, per la ragazza per cui provi più di un amicizia, piú di un senso di protezione" un uomo anziano a cui darei la stessa età di Grecel parla, e con una
tranquillitá disarmante mette in tavola i miei sentimenti come fossero carte da gioco.


"AAAAAW IL MIO LUKEY SI STA INNAMORANDO!!!" Nelli mi sclera tra le braccia e si mette
a ridere.


Ingnoro sia il vecchio che mia sorella e passo al punto.


"avete detto che potete accontentarmi, vorrei che lo faceste, cosí posso tornare da lei" sono abbastanza impaziente e sbrigativo parlando


"ragazzi che caratterino" Thomas parla divertito


"va bene va bene, percepiamo la tua impazzienza. Damiano dagli il siero" l'uomo di mezza etá che avevo notato anche la scorsa volta mi passa una boccetta color acqua marina.


"quella boccetta contiene un siero che ti rende esistente fisicamente. Il tempo varia a seconda di quante gocce prendi, si procede a multipli di due ogni due gocce sono quattro ore" mi spiega la donna sulla trantina, Claire.


"bene, ora rispeditemi indietro" dico deciso facendo scendere mia sorella


"abbiamo bloccato il tempo. Un consiglio, aspetta che esca da scuola e poi fai il supereroe che la difende dai bulli" Claire mi fá l'occhiolino, ed io mi ritrovo contro la parete della scuola, con la fiala tra le mani.


Esco dalla scuola e torno a casa. Rimugino su quello che è successo, e perdo il tempo necessario per aspettare l'ora di uscita da scuola di Sara. Torno davanti all'edificio giusto in tempo, mi sistemo il cappello con la visiera al contrario nero che ho preso dall'armadio del fratello di Sara, che lavora ed è all'universitá, e mi infilo le mani nelle tasche degli skinny. La vedo uscire dal cancello, e appena moto che mi ha visto le sorrido facendole un cenno. La sua amica le tira una gomitata indicandomi ulteriormente. La sua faccia è stranita probabilmente perché la sua amica mi vede. Un ragazzo mi viene addosso e si scusa. Sara spalanca gli occhi e sorride. Dice qualcosa alla sua amica, e corre verso di me, e mi abbraccia. Avvolgo le mie braccia attorno a lei che sussurra una cosa che mi sorprende.


"Dio grazie per avermi ascoltato. Grazie infinite"
   
 
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