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Autore: _Nancy_    31/08/2015    1 recensioni
[Dal quarto capitolo]
Sospira, per l’ennesima volta.
Uno sguardo oltre le scale, dove Molly è appena sparita.
La Tana è quasi del tutto deserta, se non fosse per la presenza dei due ragazzi seduti a tavola.
Si passa una mano sul mento, riflettendo.
E’ una situazione delicata, non può prenderla alla leggera.
« Non credi di essere stato un po’ troppo brusco? »
« No! » Un pugno sul tavolo, mentre le tazze sobbalzano al colpo. « Me lo ha nascosto, come posso fidarmi di lei? »
« Forse, perché è la tua ragazza? » Domanda, perplesso. « Insomma, se non hai fiducia in lei, come pensi di tirare avanti? Frugando tra la roba che ha lasciato come hai fatto per le lettere? O sorvegliandola tramite delle spie? » Una pausa, senza intercettare il suo sguardo. « Non è un modo carino, finirai per perderla. »
« Lei perderà me! » Ribatte, scontroso. « Come ha potuto?! »
« Scriversi con un vecchio amico non è la fine del mondo. » Risponde, deciso. « Un conto fosse stato incontrarlo o averci una tresca! Quando sappiamo benissimo, che Hermione ha scelto te. »
« E se avesse cambiato idea? » Sussurra, scosso.
« Non è così. »
« Ragazzi, è tutto apposto? Volete del tè caldo? » Si avvicina, sorridendo.
« Sarebbe l’ideale, Molly. »
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Teddy Lupin, Un po' tutti, Victorie Weasley | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Ron/Hermione, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Passeggia per il corridoio fin troppo tranquillo, mentre alcune ragazze più piccole si divertono ad osservarlo da lontano.
I capelli rossi ricadono scomposti sulla fronte, dando l’aria di essere un ragazzino giovane e nel pieno dei suoi diciassette anni in quel posto. La cravatta è allentata, più del dovuto. Le mani in tasca e il sorriso giocoso sul volto, tanto da far bloccare e imbarazzare una primina che passa da lì.
Si volta un momento, giusto il tempo di lanciare un’occhiata divertita alla popolazione femminile.
Continua per un paio di metri, quando la porta di un’aula in disuso si apre e una mano lo afferra per trascinarlo al suo interno.
« Granger! Mi chiedevo quanto ci avresti messo per venire a parlarmi, stavo per fare una scommessa con James. » Ridacchia, guardandola. « Che c’è qualcosa che non va? »
« Devi riportare indietro il libro, o ci caccerai nei guai! »
« Nessuno è mai stato espulso da Hogwarts per un piccolo prestito. » Si avvicina, costringendola ad arretrare di un passo. « Proprio ora che forse sono riuscito a trovare una via d’uscita per andarcene, vuoi che molli tutto? Assolutamente, no! »
« Avevi detto che non c’era niente. » Ribatte, scontrosa. « A meno che … certo! » Lo guarda, truce. « Hai aspettato che IO venissi a portatelo via, sapendo che l’avrei letto se tu mi avessi detto che c’era un modo per tornare dagli altri. »
« Complimenti, ragazza! » Batte le mani, sotto il suo sguardo perplesso. « Sono troppo pigro per leggerlo io stesso, lascio a te l’onore. »
« Tu non l’hai fatto solo per questo. » Apre e chiude la bocca, prima di parlare nuovamente. « Hai capito perché siamo qui. »
« E anche se fosse? » Sospira, e continua. « Non so perché mi abbia scelto me e George, anche se poi sei ricaduta tu in questo pasticcio… in ogni caso, siamo le sue cavie. E’ un nuovo progetto che è stato testato molti anni fa, ma che non è andato a buon fine. » Rimane in silenzio per un po’, insicuro se proseguire o no. « Non c’è scritto chi sia la stirpe, o famiglia, chiamala come ti pare! Comunque, non ci sono i nomi di chi ha prodotto questa giratempo che non funziona come le altre. »
« E come funziona? » Domanda, incuriosita e tesa.
« Al contrario, in un certo senso. Però, ha caratteristiche differenti per chi entra a far parte di questo “gioco”. » Mima le virgolette, sorridendo.
« Cosa c’è da sorridere? »
« Il fatto che non c’è un modo per uscire da questa realtà. »
***
Si sporge per osservare meglio al suo interno il calderone, che da un’ora bolle senza sosta ed emette piccoli scoppi assordanti.
Apre il libro, rileggendo la pozione da portare a termine. Nota che non c’è nessun errore in tutto ciò che ha fatto, soprattutto nell’ultima parte che è stata la più difficile da eseguire.
« Problemi, Weasley? »
Alza lo sguardo, puntandolo su Scorpius Malfoy. Anche lui, intento a terminare prima della fine della lezione il compito.
Ridacchia, divertito. Probabilmente, sta ridendo dei suoi capelli disordinati e sfatti a causa del fumo.
« Non è che potrebbe essere caduto accidentalmente un bezoar nella tua pozione? » Ghigna, soddisfatto.
« Razza di schifoso, borioso, … » Afferra la bacchetta, e fa un passo in avanti.
« Dominique, non è il momento adatto per scontrarti con un Serpeverde. » Poggia una mano sulla sua spalla, facendo si che torni indietro. « Risolviamo i problemi da persone civili, e non come dei bambini. »
Una risata amara da parte sua, che annuisce e ripone tutta la roba nella borsa.
« E’ il tuo amico che mi costringe a schiantarlo, Al. » Un’occhiata a Lumacorno, occupato a consegnare l’agognato premio ad una Corvonero. « Penso proprio che per Natale ti regalerò un furetto, Scorpius. Magari, tuo padre potrà apprezzare i doni di noi Weasley. » Ridacchia. « Questo è la mia offerta di pace, Malfoy. »
Prova a rispondere, ma il suono della campanella lo interrompe.
In pochi secondi, si è già dileguata tra la folla di studenti che escono dall’aula.
***
E’ mezzanotte passata, Hermione è già andata a letto.
Perfino Dominique e James hanno preferito salire, pur di non continuare i battibecchi di ogni giorno. Sono arrivati al compromesso di sconfiggere Scorpius Malfoy alla prossima partita, decisi a umiliarlo come si deve. Naturalmente, perché non fare la pace?
Uno scricchiolio, seguito da dei passi leggeri lungo le scale del dormitorio maschile.
Teddy Lupin, in divisa scolastica e sveglio come non mai, si accomoda accanto alla bionda ragazza.
Passa un braccio dietro le sue spalle, ridacchiando.
« E’ una fortuna avere dei compagni di stanza con un sonno particolarmente pesante! »
« E’ una fortuna non avere in stanza Hermione o Dominique! »
« Su questo, hai ragione. »
Poggia la fronte su quella di Victore, e senza darle tempo di dire altro, si avventa sulle morbide labbra. Poggia un dito sul mento di lei, in modo da sollevarle la testa e approfondire il dolce bacio mentre insinua la mano destra tra i capelli profumati.
« Ti piace il rischio? Potrebbe entrare chiunque dal ritratto della Signora Grassa. »
« Sono pronto a farmi cogliere il flagrante. » Un altro bacio, lasciandosi trasportare da quella sensazione così meravigliosa e pura.
« Potremmo andare nella Stanze delle Necessità. » Propone, stringendo le braccia attorno al suo collo per permettergli di passare dalle labbra alle guance.
« Questo sembra tanto il modo per chiedermi di venire a letto con te. » Un sorrisetto malandrino e gioioso sul viso di lui. « Ma so quanto tu sia frigida per questo genere di cose. »
« Non è vero! » Ribatte, imbarazzata e sorpresa dal dover affrontare l’argomento. « Come tu hai fatto sesso con le ragazze più grandi, io mi sono esercitata durante le estati in Francia. »
« Aspettavi il momento per concederti a me? »
« Lo so solo io. » Risponde, con un lieve rossore sulle guance. « Ti è piaciuto farlo con quelle? Ogni volta, non mi hai mai raccontato i particolari. »
« Erano divertenti e con delle curve al punto giusto, non che volessi diventare come Fred o James, eh. » Alza gli occhi al cielo, mentre appoggia la schiena contro divano. « Vivevo la vita e cercavo di non pensare troppo, mi portava avanti questo. »
« A cosa pensavi? » Sussurra, timorosa di ascoltare la risposta.
« A tutte le volte in cui venivo alla Tana e c’eri tu a tenere a bada Dominique e James, quando preparavi i dolci alla cannella e me li porgevi con grande orgoglio. »
« La maggior parte era bruciata, come potevano piacerti? »
« Infatti, li odiavo. Ed amavo il semplice fatto che eri tu a farli. »
« Oh. »
« Credo di averti amata da quel momento. » Le prende il viso tra le mani, sorridendo. « Adesso, ritorniamo a fare quello che ci riesce meglio? »
« Sarebbe a dire? »
« Amarti, Victore. »
E senza ulteriori indugi, si sporge in avanti per schiudere le labbra con quelle di lei e trascinarla in un vortice senza fine.
Gli occhi socchiusi, i sospiri e i sorrisi divertiti, i morsi delicati e irruenti nei momenti più passionali, le mani che vagano sul corpo ed esplorano parti ormai non più infantili.
« Questo è uno spettacolo da filmare! »
Si distaccano malvolentieri, volgendo l’attenzione al rosso ragazzo di fronte a loro.
« Prometto di non aver visto niente! » Mostra le mani, alzandole. « Buone notte, ragazzi. » Passa accanto a Teddy, sussurrando qualcosa. « Finalmente, ti sei deciso a seguire il mio consiglio! Sei molto meno impacciato di Remus, complimenti! » Strizza l’occhio al ragazzo, poco prima di sparire su per le scale del dormitorio.
***
Passa le dita sulla schiena coperta, facendola sussultare appena.
Il calice colmo di whisky è poggiato sul tavolo, attorno a cui sono seduti solo loro due.
La sera non è ancora calata, hanno tempo un’ora e dovranno tornare al castello, almeno … lei dovrà farlo.
« E’ proprio un imbecille! »
« Non pensiamoci, dai. » La stringe in un abbraccio, un po’ imbarazzato. « Perché rovinarci una giornata insieme per colpa di un litigio da parte di altri e non nostro? »
« Potter, mi sorprendi. » Si avvicina alle sue labbra, ridacchiando. « Da quando pensi a te stesso e non ad altri? »
« Come? » Scoppia a ridere, perplesso. « Insomma, Angelina e George ci hanno lasciato un posto libero per passare gli ultimi minuti insieme e tu vuoi sprecarli? »
« Non è che sei in astinenza? » Domanda, tra una risata e l’altra. « Avanti, non fammi attendere e dammi un bacio che è da un mese che lo aspetto. »
« Hai aspettato per anni, non puoi farmi finire di bere la burrobirra? »
« Penso di no, Harry. »
E nonostante le sue repliche, lo circonda in una morsa per scoccargli una serie di baci sulle labbra. 
  
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