Ok! Avete perfettamente
ragione! Sono in ritardo di + di un mese! Me implora pietà gettandosi
con il viso per terra e pregando i lettori di non ucciderla in tutte le lingue
del mondo! Purtroppo è stato un mese davvero infernale, ho avuto mille e
mille impegni, fra scuola, casa, amici, compleanno (il 21 gennaio *-*) e
influenza! Non ho avuto nemmeno il tempo di respirare, figuriamoci scrivere!
Infatti, questo capitolo non è un granché, ho avuto poco tempo
per scriverlo e revisionarlo! Ma comunque, è un capitolo molto
importante. Spero vi piaccia, almeno per farmi perdonare dell’enorme
ritardo! Ok, mi sto dilungando molto e voi vorrete sicuramente leggere. Vi
lascio al capitolo! ^^’
*Therys*
*”No! No! E
ancora no!”
“Si! Si! E di
nuovo si!”
“No! Non dire
idiozie! Ho ragione io uhn!”
“E invece ti
sbagli! Sono io che ho ragione!”
“INVEVCE
NO!”
“INVECE
SI!”
“Si può
sapere che avete da urlare?!” chiesi entrando in camera. I miei concubini
erano l’uno di fronte all’altro, si guardavano con fare omicida.
Erano entrambi parecchio arrabbiati. Si voltarono verso di me. “E allora?
Che vi prende?” chiesi.
“Nulla, è
solo che Deidara spara cazzate!” disse Sasori incrociando le braccia al
petto.
“SAREI IO CHE
SPARO CAZZATE?!”
“Insomma!
Smettetela! Che avete da litigare?” cercai di farmi sentire.
“Sasori dice che
la mia arte è indegna e che la vera arte è quella che si protende
nell’infinità” disse facendo il verso al rossino
“Mentre è più che risaputo che l’arte è
UN’ESPLOSIONE!”
Mi spiaccicai una mano
sulla fronte. “E litigavate per questo?” chiesi. “Cavoli,
ragazzi, siamo appena tornati, sono sfinita, e voi a che pensate? A
litigare!” dissi. Gennaio era giunto al suo 20esimo giorno. Eravamo
appena tornati da una missione molto importante, che riguardava la cattura di
una delle ‘Forze Portanti’. Si…collaboravo anche io in quel
folle piano. Beh, parliamoci chiaro…a me non importava un cappero sotto
sale di conquistare il mondo! Ma in fondo ero stata reclutata per questo, no?
Era questo il mio lavoro, e lo compivo con indifferenza. Non m’importava più
di tanto! Non ero né favorevole né contraria. Ero assolutamente
neutrale. Lo so, magari potrebbe risultare un comportamento immaturo e che mi
farebbe passare per il cagnolino che esegue gli ordini, ma non è
così. Come avevo già detto e ripetuto, io agivo in base al mio
giudizio sull’azione. Ma in questo caso, la situazione mi era totalmente
indifferente. Quindi agivo e basta. Non sapevo cosa succedeva ai
‘contenitori’ dopo che veniva estratto da dentro loro il demone,
chissà perché Sasori me lo teneva nascosto. Ma essendo io
neutrale in questa questione, non m’interessava più di tanto.
Inoltre, le missioni erano un buon pretesto per cacciare la monotonia e passare
un po’ di tempo con i miei due compagni di squadra. Ma da un po’ di
tempo, avevo notato qualcosa di strano. Una irritante e fastidiosa tensione. Vi
erano frequenti istanti di silenzi imbarazzanti, attimi durante i quali sentivo
i loro sguardi puntati addosso, altri in cui i due artisti si fissavano in
cagnesco…ma la cosa più insolita di tutte era una: Sasori!
Insomma…lui è sempre stato…il papà della situazione!
Quello maturo, quello con cui poter parlare di tutto…l’amicone! Ma
nell’ultimo periodo era diventato…lunatico! Lui che fra tutti era
uno dei pochi normali -normali? Tsk! Parola grossa se
ci si riferisce a noi membri dell’Akatsuki!-
tutto ad un tratto era cambiato! Alternava momenti di simpatia,
affettuosità e ‘ricerca di coccole presso Shiori’ a momenti
di freddezza e distacco, durante i quali mi trattava con stizza e mi parlava in
malo modo. E soprattutto, se la prendeva con Deidara senza motivo, e
cominciavano a litigare furiosamente. I primi giorni decisi di ignorare quella
situazione, ma con il passare del tempo diventava sempre più
fastidiosa…ne avevo parlato con Deidara, anche lui aveva notato questo
strano atteggiamento, ma neanche Mr.So-tutto-io
questa volta sapeva darmi spiegazioni. Quel giorno Sasori era nella fase No. E
io ero un tantino su di giri…era sempre così quando si avvicinava
il mio compleanno, se poi si aggiungeva anche l’umore pessimo e
intrattabile di Sasori, facevamo tredici! Eh si…il mio compleanno…a
sentire i presenti, il 21esimo giorno di gennaio di diciotto anni fa, sul
Villaggio della Nuvola si abbatteva il peggiore inverno mai sentito. Mi hanno
detto che quella notte c’erano 12 gradi sotto lo zero, nevicava
così fittamente che dalle finestre non si vedeva nulla. Il vento
soffiava forte, il freddo congelava le ossa. Quale giorno migliore per nascere?
E voilà! Ecco la neonata più fredda e musicale del secolo! Secondo alcuni è proprio per
questo che mia madre perse la vita…per il freddo. E sempre secondo
alcuni, è proprio per questo che la neve e tutto ciò che ha a che
vedere con il freddo caratterizzano le mie tecniche. Mi hanno detto che da
allora gli inverni nel nostro villaggio furono sempre più freddi della
norma, ma mai quanto quella notte. Per questo già a settembre spuntava
la prima neve. Per me era puro caso…ma secondo gli abitanti era tutto
merito mio…ne vado fiera, onestamente! Poi mi hanno detto che ho sempre
avuto la musica nel sangue…non appena venni al mondo emisi un vagito
così dolce che sembrava che stessi cantando. Risi quando me lo
raccontarono. Io odio il pianto dei bambini! Ma mio padre mi raccontava che in
ospedale, quando piangevo, quelle simpaticone di infermiere non intervenivano per
ascoltare la mia voce…fico, eh? Si, lo so, modestamente mi sono sempre
distinta da tutto e tutti…peccato solo che rimanevo ore a crepare dalla
fame per far ascoltare la mia voce a quelle infermiere! Forse è per
questo che ora mangio a quintali! Si…sicuramente è per questo! Ahahah! Se ci penso rimango stupita…diciotto
anni…ho già vissuto così tanto? Beh…non è poi
così tanto, insomma…ho ancora una vita davanti…ma è
strano…sono già passati diciotto anni…due dei quali non
ricordo-si, non ricordo quasi nulla dei miei primi due anni di vita, tu si per
caso?- e altri sette li ho sprecati a cercare vendetta…ma che bella vita
ho fatto, eh? E adesso, sprecherò il resto della mia vita in
un’organizzazione di pazzi…wow…allegria…sorridi Shiori,
ti aspetta una vita meravigliosa! Bah! Ma in fondo a me è sempre
piaciuta la vita movimentata, avventurosa! Non la sedentarietà e la
monotonia! Però…devo ammettere che non mi dispiacerebbe poter fare
certe cose, cose anche banali, tipo andare a fare compere con le amiche, uscire
con i ragazzi, andare alle feste con amici, organizzare una mega-festa per il
mio diciottesimo compleanno…beh, 18 anni sono importanti! E
poi…perché no, magari un giorno mettere su famiglia! Abitare in
una bella casa, con un paio di bei bambini, e un marito così bello da
farmi invidiare da tutti al villaggio! Chissà…magari un bel marito
biondo…con gli occhi azzurri…un artista…No! Shiori no! Ritira
subito quello che hai detto! Ma non
l’ho detto…l’ho pensato! Ritira subito quello che hai
pensato, allora! Che razza di cose pensi? Ci manca solo che cominci con i
pensieri da ragazzina stupida e innamorata! Che schifo! Ma che c’è di male? Che c’è di male?! CHE
C’E’ DI MALE?? Shiori, dannazione! Hai appena pensato
al matrimonio! Al matrimonio con LUI! Scusa…non
l’ho fatto di proposito! Scusa un corno! Ma siiii,
dai, litighiamo con la coscienza! Che male c’è? Anzi, è
così normale prendersi a parole da sola! Si…davvero
normale…MA IN UN MANICOMIO! Cielo, questa situazione mi sta davvero
distruggendo! Mi comincio a
chiedere se ne uscirò viva o meno…tsk…intanto,
ho solo bisogno di qualcosa da mangiare! Era tardo pomeriggio, ero stanchissima
a causa della missione conclusa, nervosa, e affamata come una lupa che non
mangia da tre mesi! Mi diressi lentamente in cucina, lasciando i due artisti a
fissarsi male. Arrivata lì, preparai un enorme, grandissimo panino con
nutella e presi a divorarlo immersa nei miei pensieri, per poi prendere a
svuotare il barattolo con un cucchiaio…non c’è rimedio
più efficace della nutella per curare tutti i mali!*
Shiori era appena
uscita dalla stanza. Sia io che Sasori guardavamo il punto dove prima stava
lei. Dalla porta spostai lo sguardo sul danna. Negli ultimi giorni era
veramente strano! Lui che non rispondeva mai alle provocazioni, che non aveva
mai voglia di litigare, che se ne stava sempre per i fatti suoi…da
qualche settimana non faceva che urlarmi contro per ogni scusa! Nelle ultime
settimane avevamo litigato seriamente il doppio di quanto non sia mai accaduto da
quando siamo compagni di squadra. Non facevo che cercare con ogni mezzo di
capire cosa lo avesse reso così ostile. Eppure, non riuscivo a trovare
una ragione valida. Teneva ancora lo sguardo sulla porta, sempre con quella
strana espressione che non riuscivo a decifrare. Era inutile fargli
domande…non avrebbe mai risposto con sincerità… “Ok,
per questa volta concludiamo qui la questione…vado a fare una
doccia” dissi. Mi diressi in bagno.
“Aspetta un
attimo, Deidara” mi fermò Sasori.
“Che
c’è? Veloce, che ho poco tempo”
“Ascoltami bene,
perché non ho intenzione di ripeterlo”
Cominciai a
preoccuparmi. “Ok, ti ascolto”
“Perfetto…sei
interessato a lei,correggimi se sbaglio”
Trasalii. Non era una
domanda, ma un’affermazione. Sbiancai. “Lei chi?” chiesi.
“Non fare il
finto idiota. Sai che mi riferisco a Shiori…e non provare a
negarlo!”
“Io…”
“Ho detto non
provare a negarlo!”
Non lo avevo mai visto così determinato e soprattutto arrabbiato.
Sembrava che mi volesse incenerire con lo sguardo “Non sono affari
tuoi” dissi semplicemente.
“Si che lo sono!
È una nostra compagna e…”
“E?”
Sasori esitò qualche istante.
“E io non posso
permetterti di stare con lei”
“Non puoi o non
vuoi, Sasori?”
“Non posso
perché non voglio!” ringhiò.
“E perché
non vuoi?” stavo cominciando a innervosirmi.
“Perché
no e basta!”
“Senti, me ne
sbatto di quello che vuoi o non vuoi, ok? E poi che ti prende? Sei forse
geloso?”
“Geloso? Di te?
Ma non farmi ridere!”
“Sai
com’è, non trovo altra spiegazione al tuo comportamento”
“Sto solo
cercando di proteggerla tutto qui!”
“Proteggerla? O
stai solo cercando di allontanarmi per averla tutta per te, uhn?”
A quel punto si
bloccò. “Cosa…cosa hai detto?”
“Lo so bene, che
credi? L’ho capito da tempo che sei pazzo di lei! Lo so da mesi!”
“Mesi?”
“Si, mesi! E prova
a dire il contrario se hai il coraggio”
Tacque. Mi
fissò con una strana
espressione, era come se stesse…soffrendo. Ma lui era ancora in
grado di soffrire? Beh…in fondo aveva ancora un cuore…si
portò le mani alle tempie, come se avesse mal di testa. “Ho
ragione, allora…stai cercando di allontanarmi da lei, vero?”
“Sta zitto,
cazzo! Tu non capisci! Tu non sai! Che altro dovrei fare? Lasciarmela soffiare
via in questo modo? Vedere che si allontana da me giorno dopo giorno per
avvicinarsi a te? Sono stanco, Deidara! Stanco! Stanco di guardarla mentre
dorme fra le TUE braccia, stanco di vedervi ridere e scherzare, stanco di
osservarla da lontano senza potere agire! Sono stanco di essere ogni giorno
sempre più attratto da lei! Perché? Perché non posso essere
io a riscaldarla la notte? Perché non posso dirle ciò che mi
preme? Perché non sono libero di provare per lei dei sentimenti?
Perché mai dovrei nascondermi e guardare che TU me la porti via?”
Rimasi in silenzio per
parecchio. Provavo dentro tante emozioni contemporaneamente. Rabbia,
confusione, tristezza, e tenerezza. In fondo… Sasori era nella mia stessa
condizione …solo che lui soffriva perché non accettava ancora i
suoi sentimenti, non li comprendeva, era confuso. Penso che in quel momento, se
avesse potuto…avrebbe pianto. Non lo avevo mai visto
così…mai! E speravo di non vederlo mai più in quelle
condizioni…era pur sempre un mio amico, forse il migliore…ed ero
combattuto…fra amicizia e amore. Cosa dovevo fare? Conservare
l’amicizia con Sasori ma rinunciare a Shiori o viceversa?
“Sasori…la
ami?”
“Tu la ami,
Deidara?”
“Non lo
so…”
“Nemmeno io! Ma
perché non dovrei amarla? È
bella…simpatica…dolce…perfetta!”
“Già…ma
dimentichi una cosa importante Sasori…tu hai 35 anni…lei
17…”
“Cosa importa
l’età, Deidara?”
“Il fatto che
potresti essere suo padre!”
“Credi che non
ci abbia pensato? Credi che non abbia cercato di pensare ad altro? Di
concentrarmi altrove? Di non volerle bene? Ma che cazzo, è più
forte di me! Non ho scelto io questa situazione! Non ho scelto io di provare
questo per lei!” Sasori parlava così forte che quasi urlava.
“Ehi voi due!
Smettetela di litigare o vengo lì e vi prendo a calci nel sedere!”
urlò Shiori dalla cucina. Sasori si fermò. Poi sorrise con
amarezza. “Lo vedi? Lo vedi che succede, Deidara? Guarda come mi sono
ridotto…” osservai le sue mani tremanti. Mi prese una mano e la
poggiò sul suo petto. Sentivo l’unica parte umana di lui, il
cuore, battere ad una velocità assurda. “Lo senti come batte? Ed
è sempre così! Sempre! Quando sento la sua voce…quando la
guardo…quando le parlo…e io non posso continuare così! Le
cose sono due: prendere o lasciare! Prendermi Shiori…o dimenticarla per
sempre! E io, onestamente sono più propenso per la prima che per la
seconda!”
“Mi stai
lanciando una sfida, Danna?”
“Prendila come
cazzo ti pare! Ormai è chiaro…vogliamo entrambi la stessa cosa, ma
sappi che ho intenzione di usare ogni mezzo per averla”
“Lo stesso vale
per me…i miei sentimenti sono troppo forti per essere ignorati”
“Bene…non
ti lascerò vincere facilmente, Deidara! Buona fortuna…e che vinca
i migliore”
Senza mai aver
cancellato dal viso quella strana espressione uscì dalla stanza. Io
rimasi lì dov’ero per parecchi minuti, incapace di pensare.
Sferrai un pugno alla parete fino a farmi male. Non ero
l’unico…c’era da aspettarselo! Ma dovevo scegliere fra due
cose troppo importanti…e vedere Sasori in quelle condizioni mi aveva
fatto sentire una merda! Cosa dovevo fare? Non era colpa mia se provavo
qualcosa per Shiori…e non era nemmeno colpa di Sasori se provava lo
stesso sentimento per la stessa persona. Non volevo perdere né lei
né Sasori. Quale era la scelta giusta da fare? Forse…forse dovevo
mettermi da parte. Insomma…Sasori era comunque una brava persona,
criminalità a parte, e di certo avrebbe reso Shiori felice. Ma ero
disposto a rinunciare alla prima e unica persona che mi ha fatto pensare e
peggio ancora dire ‘ti amo’? Ero disposto
a rinunciare alla prima e unica persona…che avessi mai amato?
*Finalmente sembrava
avessero smesso di litigare! Che sollievo! Quando volevano sapevano proprio
essere insopportabili! Intanto, avevo fatto fuori mezzo barattolo di
nutella…mi sentivo una ragazzina depressa! E forse ero una ragazzina
depressa…bah, chissà! Nella cucina entrò Sasori,
indifferente, ma visibilmente nervoso. Ecco…era, come avevo già
detto, nella fase No. “Ciao scricciolo” dissi. Mi lanciò
un’occhiataccia.
“Scricciolo?”
“Si…sei
piccino, sai?”
“Spiritosa”
disse con ironia.
“Suvvia, non ti
arrabbiare! Quando ti ci chiama Hidan non ti offendi!”
“Non sono
scricciolo!”
“Scusami…voleva
solo essere un soprannome carino”
Abbassai lo sguardo.
Che palle vederlo di cattivo umore! Un mese fa avrebbe riso con me e avrebbe
ribattuto con qualche altro nomignolo per la sottoscritta. In cucina cadde il
silenzio per un po’.
“Beh…è
carino…ma non per uno della mia età”
“Suvvia, mica
sarai così vecchio!”
“Lasciamo
perdere, và che è meglio”
“Quanti anni
hai, Sasori?”
“Ti dico di
lasciar perdere e fai domande?”
“Scusa…”
Abbassai nuovamente lo
sguardo. Uffa! Mi concentrai sulla nutella giusto per evitare discussioni.
Sentivo il suo sguardo puntato addosso. Ero seduta sulla sedia dove solitamente
sedeva Konan, tracciando curve immaginarie sul tavolo. Ad un tratto,
però, Sasori si sedette accanto a me, sopra il suddetto tavolo. Alzai
gli occhi su di lui…sorrideva? Non era su di giri? E ora sorrideva?! Alla
faccia della stramberia! “Ti stupiresti di sapere quanti anni ho”
disse. Mi poggiò una mano sulla testa, scompigliandomi un po’ i
capelli. “Potresti essere mia figlia”
“Ma no!
Dai!”
“Secondo alcuni
si”
“Così mi
incuriosisci e mi hai detto di non fare domande, quindi…”
“Ne ho
“No! Sul
serio?”
“Si…bell’affare,
eh?”
“Stupendo!
Dimostri la mia età e ne hai il doppio! Troppo forte! Vuoi vedere che
sei tu che mi hai concepito con mia madre e poi sei sparito?”
“Ma
smettila!” rise, e io con lui.
“Posso chiamarti
papà?”
“Non ti
azzardare…”
“Ok, come vuoi.
Ma ripensandoci…dovresti avermi concepita a 17 anni e qualche
cosa…no…non sei mio padre! Peccato!”
Di nuovo mi
carezzò i capelli ridacchiando. Mi fissava così intensamente che
ad un certo punto arrossii. Era sempre così quando mi sentivo troppo
osservata. Misi in bocca il cucchiaio con la nutella. “Non mangiarne
troppa che ingrassi”
“Sai che
m’importa…è buona!”
Ad un tratto riprese a
ridere. Mi alzò il viso, facendomi arrossire di nuovo. “Sei
sporca!” mi poggiò un dito sul naso, ridendo. “Avevo della
nutella sul naso?! E come ci sarebbe arrivata?”
“Che ne so! Sei
tu che mangi, non io”
Osservò la
nutella sul suo indice. “Mm…è un peccato sprecarla,
no?”
“Già, un
vero peccato”
Portò il suo
dito vicino alle mie labbra. Avevo una strana sensazione, ma con indifferenza
leccai via la nutella. Non era la prima volta…ma era la prima che mi
innervosiva così tanto! Avevo una sensazione davvero strana. Alzai gli
occhi su Sasori. Non smetteva di fissarmi e sorrideva. Abbassai gli occhi
concentrandomi sulle mie mani…fissai l’anello che portavo, per mia
scelta, nel medio destro, nonostante dovesse andare nel mignolo. Troppo scomodo
per me! “Sasori?”
“Si?”
“Senti…prima
di me…di chi era l’anello?”
“Del mio
compagno di squadra”
“Di
Deidara?”
“No! Lui
è ancora un moccioso…prima di lui c’era un altro”
“Che fine ha
fatto?”
“Si da alla
latitanza, ma negli ultimi anni ha combinato un paio di casini”
“Ti
manca?”
Alzò le spalle.
“Non proprio…era solo un compagno di squadra, ma alle volte era
insopportabile!”
“Come si
chiamava?”
“Come si chiama,
semmai…è ancora vivo Shiori”
“Ah…e
sarebbe?”
“Lo conosci
già: Orochimaru”
“Questo coso era
di quella serpe?!” chiesi disgustata. Sasori annuì.
“Tipo dirmelo
no, vero?”
“Non era
strettamente necessario che tu lo sapessi”
“Ma…io
credevo che l’anello non lo avesse restituito,che se lo fosse
portato”
“Chiamasi
‘intrufolarsi a casa dei traditori e rubare ciò che ci appartiene’,
Shi…semplice”
“Un giorno me lo
spiegherai come avete fatto”
“Ti
racconterò tutta la storia…un giorno”
“Ma…noi
siamo undici e gli anelli solo dieci”
“Al momento a
Tobi non ne serve uno”
“Perché?”
“Perché
quando sarà necessario userà il tuo”
“No! È mio!”
dissi scherzosamente. Lui rise.
“Ti sei accorta
tu stessa che è stancante estrarre i demoni dai Jinchuuriki”
“L’ultima
volta ho resistito!”
“Certo…e
poi sei svenuta”
“Uffa! Non
prendermi in giro!”
“Sei caduta come
una pera cotta!”
“Non è
vero!”
“Parli perché
non ti sei vista”
“Cattivo
Sasori”
Incrociai le braccia
al petto. “Shiori! Vieni qui, cazzo!” urlò Hidan due stanze
più in là.
“Che
vuoi?”
“Convertirti,
ovviamente! Testa di…”
“Scordatelo!”
“Sto scherzando!
Ti cerca Konan”
“Dille che
arrivo!”
Mi voltai a guardare
Sasori. “Vado a vedere che vuole Konan” dissi. Posai nutella e
cucchiaio, poi abbracciai Sasori. Per un po’ non si mosse, poi mi spinse
via. “Spostati” disse. Lo guardai senza capire. “Che c’è?”
chiesi.
“Niente,
và da Konan” disse bruscamente.
“Ma…”
“Ho detto
vattene da Konan!”
Come si fa a cambiare
umore così all’improvviso? Mah… uscii dalla cucina senza
aggiungere altro. Konan mi chiese se qualcosa non andasse, ma io stessa non
sapevo cosa c’era che non andava. Quindi dopo averla aiutata a scegliere
un completino da notte carino da indossare in occasione dell’anniversario
di lei e Pain (si, esatto…mi aveva chiamata per questo! E di nuovo
esatto…lei e Pain festeggiavano gli anniversari!) tornai sconfitta in
camera. Lì, ebbi la celestiale visione di Deidara con i capelli sciolti
e bagnati appena uscito dalla doccia con addosso quella canottiera che adoravo.
“Che faccia che hai, bertuccina! Su col morale, che ti prende?”
“Niente…tutto
ok”
“Sicura?”
“Si”
“Giuri?”
“Quanto è
vero che Jashin non esiste è tutto ok”
Dalla sua stanza
giunse la voce dell’immortale “ERETICAAAAAAAA! Sei una sporca
eretica del cazzo!”
“Come hai
chiamato Shiori-chan?” chiese Tobi con voce d’oltretomba.
“WAAAAA!”
Ecco… era da un
po’ di tempo che Hidan le prendeva da Tobi.
“Non vorrei
essere al posto dell’albino”disse Deidara sorridendo.
“Idem”
“Torno
subito”
Si richiuse in bagno,
probabilmente per asciugare i capelli. Io rimasi seduta sul letto a fissare il
vuoto. Nella mente avevo ancora stampato Dei con i capelli bagnati…poi il
pensiero cambiò e andò a Sasori e i suoi sbalzi
d’umore…poi andarono al mio imminente compleanno…per tornare
di nuovo su Deidara. Cavolo, non riuscivo a formulare pensieri di senso
compiuto! Ero così confusa! Dovevo fare ordine nella mia mente e conoscevo
solo un modo. Afferrai la custodia della chitarra che mi aveva regalato Deidara
per natale. Era accanto al letto, appoggiata alla parete. Non volevo che stesse
sotto il letto! Si sarebbe potuta impolverare! Aprii il fodero leggendo tre
volte il mio nome, ricordando con amarezza che me lo aveva regalato Sasori, poi
tirai fuori lo strumento in tutta la sua bellezza. La osservai. Era la chitarra più bella del secolo!
Presi un plettro e iniziai a strimpellarla. Inizialmente accostai note ad altre
note, senza seguire un ritmo in particolare…ero confusa! Poi mi venne in
mente una cosa, le note di una canzone. Le stavo suonando senza rendermene
conto. Beh…era un arrangiamento…con una batteria e un basso sarebbe
venuto fuori un capolavoro. Iniziai a canticchiare.
“How
can I decide what’ right? When you’re clouding up my mind?
Can’t win your losing fight all the time…”
Come
posso decidere cosa sia giusto quando tu stai offuscando la mia mente? Non
posso vincere la tua battaglia persa tutte le volte…
Chissà perché
ma cantando queste parole mi venne in mente subito Deidara.
“Not
gonna ever own what’s mine…”
Non
possiederò mai quel che è mio…tu
sei mio Deidara…perchè sei nel mio cuore
e questo cuore è mio…di conseguenza sei mio anche tu! Ma non
potrò mai averti. AAAAAAAAAAAAH! Ma che cazzo vado a pensareeeeeeeee!
La mia canzone fu
interrotta dalla porta del bagno che si apriva. Deidara fece capolino con i
capelli ancora umidi e un’espressione sconvolta. Arrossii e smisi di
suonare. “Non ti azzardare! Continua! Io amo questa canzone!”
disse. Sorrise. “Che aspetti? Suona, no? E canta!”
Impiegai qualche
secondo a reagire. “Ah…certo” ripresi la canzone da dove
l’avevo lasciata, ma ero parecchio nervosa e il plettro minacciò
di sfuggirmi dalle mani due volte. Sentii un brivido quando Deidara
entrò in camera cantando all’unisono con me.
“Not gonna ever own
what’s mine… when you’re always taking sides. You won’t
take away my pride…no, not this time…not this time”
Non
possiederò mai ciò che è mio, quando tu stai prendendo
sempre le parti. Tu non porterai via il mio orgoglio…no, non questa
volta…non questa volta…
Orgoglio? Lo hai
già portato via una volta, riducendomi a comportarmi come una ragazzina.
Riducendomi a fare certi pensieri su di te…e adesso dovrei anche venire a
dirti la verità? No, Deidara…ho ancora un pizzico di orgoglio da
conservare!
Cantammo a squarcia
gola il ritornello della canzone. Le nostre voci echeggiavano nel covo come se
non ci fosse nessuno a parte noi. Pessima figura direi…ma non mi
importava! In quel momento mi interessava solo la voce di Deidara che cantava
accostata alla mia! L’avreste mai detto che cantava così bene da
mettermi in imbarazzo? Cavoli, se la cavava eccome! Cantava come se anche lui
sentisse quelle parole come sue.
“But
you think that I can’t see what kind of man that you are…If
you’re a man at all”
Ma tu
pensi che io non riesca a vedere che tipo di uomo sei…se sei un uomo
davvero. Ripensandoci tu non
sei un uomo…credo che tu sia un angelo. Rompipalle, certo! E un tantino
criminale! Ma non esistono solo gli angeli buoni! E provo disgusto verso me
stessa nel pensare cose simili…ma tu sei il MIO angelo cattivo!
(Salvatemi! Sto diventando un barattolo di miele!)
“Well,
I will figure this one out on my own…(I’m screaming ‘I love
you so…’)on my own... (But my thoughts
you can’t decode)”
Bene,
questo lo capirò da solo…(Sto urlando ‘ti amo cosi
tanto’…) da solo… (ma tu non puoi decifrare i miei pensieri)
Qui le nostre voci si
separarono e anche se sottoforma di canzone, ti espressi i miei più
nascosti pensieri. Si, sto urlando che ti amo! Lo urlo nella mente, lo urlo nel
cuore! Ma tu non puoi saperlo…perché non puoi leggere i miei
pensieri…per fortuna!
“How
did we get here? I use to know you so well! How did we get here? Well, I think I know”
Come
siamo arrivati qui? Ti conoscevo così bene! Come siamo arrivati qui?
Bene, penso di saperlo.
Già! Come
abbiamo fatto a ridurci così? O meglio…come hai fatto tu a ridurre
me in questo stato? Credevo di conoscerti a fondo, invece conoscevo solo la
parte che mostri di te. E adesso che conosco il vero te,quello sensibile, che
fa discorsi profondi, dolce, protettivo… accostato a ciò che per
me eri prima, ossia il pazzo dinamitardo, irascibile, ironico, cinico, con
manie di persecuzione verso Tobi…so perché sono arrivata a questo
punto…perché ti amo!
“Do
you see what we’ve done? We’re gonna make
such fools of ourselves…Do you see what we’ve done? We’re gonna make such fools of ourselves…”
Vedi cosa abbiamo fatto? Ci stiamo rendendo così ridicoli!
La domanda giusta
sarebbe: vedi cosa HAI fatto? Mi sento terribilmente ridicola! A provare per te
sentimenti che tu non potrai mai ricambiare! A rabbrividire ogni qualvolta che
tu mi fissi, mi abbracci, mi sfiori! Mi sento così stupida quando ti sogno
la notte, quando mi blocco a fissarti, quando sento le gambe tremarmi ad ogni
tuo sorriso! Mi sento così ridicola…ad amarti.
Conclusa la canzone mi
guardò sorridendo. “Canti benissimo…” dissi senza
distogliere lo sguardo da lui. “Certo, come una gallina strozzata”
“No, dico sul
serio! Canti bene, Dei”
“Mai quanto te,
lasciatelo dire!” arrossii.
“Io non canto!
Io gracchio!”
“Certo, Shiori,
come no” mi diede un buffetto sulla testa. “Comunque…è
bello cantare con te!”
“Si…dovremmo
farlo più spesso”
“Già! Mi
è piaciuto un sacco!”
“Nooooooo! Hanno smesso!” disse una voce dietro la
porta.
“Sta zitto,
idiota! Ci beccano!” disse un’altra.
“Ma Tobi vuole
sentirli cantare!!”
“Chiudi quella
cazzo di bocca, stronzo di un mostriciattolo rompicoglioni!”
“A Hidan, non
conviene fare arrabbiare Tobi!”
“Statevi zitti,
mentecatti!”
Deidara
all’inizio arrossì, poi si avvicinò alla porta e la
aprì. Konan, Kisame, Tobi, Hidan e Kakuzu caddero dentro la stanza.
Pain, che aveva avuto il buon senso di non appoggiarsi alla porta, li fissava
ridacchiando. “Si può sapere che caspita stavate facendo
spiaccicati contro la porta della mia camera?” chiese Deidara in tono
tutt’altro che amichevole.
“Niente!
Passavamo di qui” disse Kisame.
“Ah…tutti
insieme?” chiese il biondo con sarcasmo.
“Sarà
stato un caso”
“Certo”
“Una cosa
è certa! Tobi e i suoi compagni non si erano appoggiati per ascoltare Deidara-senpai e Shiori-chan che cantavano!” disse
Tobi con aria innocente.
“Cazzo, ma sei
cretino o cosa?! Oh benedetto Jashin!”
sbottò Hidan.
“Fuori dalla mia
stanza! Subito!” ordinò Deidara. “E se vi becco
un’altra volta a origliare, come minimo vi faccio esplodere tutti quanti!
Uno per uno!”
La minaccia di Deidara
li convinse a dileguarsi all’istante. Ma mentre preparavo la cena con
Konan, dovetti affrontare un terzo grado.
“Come va con
lui?”
“Con chi?”
“Con Deidara,
ovvio!”
“Come vuoi che
vada? Come sempre!”
“Ok, mettiamola
così…io faccio domande, tu rispondi solo si o no”
“Ma…”
“Ti sembro
stupida?”
“No”
“E pensi che io
non abbia capito?”
“Cosa
c’è da capire?”
“Rispondi con si
o no!”
“Ok,
scusa…”
“Avete cantato
oggi”
“Si, ma questa
è un’affermazione, non una domanda”
“Per te è
stato piacevole?”
“Si”
“Arrossisci
sempre quando ti guarda”
“No!”
altra affermazione.
“Non
mentire!”
“Ok, si”
“E ti fa
impazzire quando ti chiama Shi o dice uhn”
“N…si”
ammisi, arrossendo.
“E quando senti
pronunciare il suo nome trasali”
“Si”
inutile mentirle. Era troppo sveglia.
“Adori farlo
arrabbiare e quando ti stuzzica”
“Si”
“Più di
una volta ti sei fatta dei flash su di lui, soprattutto quando ha i capelli
sciolti e, perché no, bagnati”
“………”
non risposi. Arrossii. Non erano domande, cazzo! Erano affermazioni! La
miseria, era tutto così
evidente?
“E
allora?”
“Io…si”
“Conclusione: Sei
innamorata di lui”
“Konan, se lo
dici a qualcuno io giuro che ti sbrano!”
“Tranquilla, non
lo dirò ad anima viva”
“Nemmeno a
Pain!”
“Pain non lo
deve sapere per nessuna ragione al mondo!”
“Konan
io…non so che fare! È una situazione così complicata! Non
so come comportarmi! Non ci capisco niente di queste cose! Non ho mai avuto un
ragazzo!”
“Shiori, non
c’è niente da capire!
L’amore è irrazionale e incondizionato! Lo ami, punto. Lo hai
capito, te ne sei resa conto, hai accettato questo sentimento. Non c’è
nient’altro da capire!”
“Davvero?”
“Secondo me
si”
“E io cosa
dovrei fare?”
“Aspetta!
Aspetta il momento giusto, e poi lanciati!”
“Che avete da
blaterare, voi due donne?” chiese Pain.
“Niente,
caro…cioè, voglio dire…capo!” disse Konan arrossendo.
Io sogghignai e ripresi a cucinare. Aspettare. Dovevo solo aspettare.
A cena la situazione
si presentò un po’ strana. C’era una strana tensione,
soprattutto fra Deidara e Sasori. Ma io non riuscivo a capire il perché.
Sasori era ancora nella fase negativa e devo ammettere che il suo atteggiamento
stava cominciando a innervosirmi. Per questo aspettai sveglia che tutti fossero
andati a letto. Dovevo parlargli. Dovevo capire cosa gli era preso, o sarei
diventata matta! Eravamo in cucina…io avevo usato la scusa di bere una
camomilla, lui guardava il vuoto fuori dalla finestra. Ma tu guarda che
novità! Nevicava! Ancora! Non sapevo come introdurre il discorso. Non
volevo farlo arrabbiare ulteriormente. “Sbrigati con quella maledetta
camomilla, Shiori!” sbottò ad un certo punto arrabbiato.
“Hai problemi se
resto qui?”
“Si, ho
problemi”
“Non
m’interessa, è anche casa mia sto dove mi pare!”
“Ma sta zitta,
stupida ragazzina”
Ecco, ora mi ricordava
vagamente Deidara, e questo non andava bene! Sbattei la tazza fumante sul
tavolo, e mi stupii quando non si ruppe. Solo allora si degnò di alzare
gli occhi su di me. “Insomma, Sasori mi stai facendo incazzare! Si
può sapere che cavolo ti è preso così tutto ad un
tratto?”
“Niente…assolutamente
nulla”
“Non prendermi
in giro Sasori! Puoi rifilare cazzate a chi vuoi, ma con me non ci provare
nemmeno!”
“Senti, sbrigati
e vattene a letto, per favore!”
Era forse una
supplica? Sasori mi stava supplicando di levarmi dai piedi? No! Questo non era
da lui! “Lo farò, ma non prima di aver capito cosa ti passa in
quella testa di legno! Non ti riconosco più! Forse tu non te ne rendi
conto, ma il tuo atteggiamento è diventato insostenibile!”
“Lo
so…” sussurrò.
“Spiegami che
cosa succede! È evidente che hai qualche problema, che qualcosa ti
turba! Insomma, cambi atteggiamento nel giro di pochi minuti, da affettuoso e
carino diventi scontroso e antipatico! Che fine ha fatto Sasori? Quello vero!
Se c’è qualcosa che non va parliamone, troveremo una soluzione,
vedrai! Ti aiuterò volentieri se posso! Ma per favore, non farti vedere
così, perché è triste per me!”
Nei suoi occhi
balenò una luce strana. Forse stupore, misto a rabbia. Si alzò di
scatto. “Vuoi sapere qual è il mio problema?” chiese
arrabbiato.
“Ceto! Ma solo
per aiutarti!”
“Bene. Il mio
problema sei tu! Come la mettiamo?”
A quel punto iniziai a confondermi.
“Io?”
chiesi.
“Si, esatto!
Tu!”
Gli avevo forse fatto
qualcosa? Aveva frainteso qualche mio gesto, qualche mia parola? Gli avevo
fatto del male senza volerlo?
“Io…cosa
ho fatto? Mi dispiace, se sono la causa delle tue sofferenze. Ti giuro,
qualunque cosa abbia fatto o detto non era con l’intento di farti del
male! Se posso rimediare in qualche modo…”
“No, Shiori! Tu
non hai fatto nulla volontariamente! È semplicemente il fatto che sei
nata!”
Per me fu come un
ceffone. Lo guardai a metà fra lo shockata e il triste.
“Per favore, ti
supplico, non mi guardare così Shiori! Non hai capito! Non è
questo che intendo! Non è la tua presenza, o meglio lo è ma il
problema non sei tu! Ma che dico, certo che sei tu il problema, ma forse sono
io, tu in fondo non hai colpa…oddio!” si passò una mano fra
i capelli rossi come il fuoco e si voltò dal lato opposto, con fare
esasperato. “Io…mi dispiace se ho fatto qualcosa che non
dovevo…e mi dispiace essere la causa di tutto” dissi.
“Non sei tu che
devi sentirti in colpa! Sono io! Io! Il problema di tutto sono io! Tu sei
colpevole solo di essere così!”
“Scusami,
Sasori…ma non riesco proprio a capire!”
“Credimi,
è meglio così. Lasciamo perdere!”
“No! Visto che
non capisco spiegami! Esprimiti! Dì ciò che ti passa per la
testa!”
“Cosa ti dovrei
spiegare, Shiori? Non lo so nemmeno io! So solo che il problema sei TU!”
“Ma io cosa
avrei fatto?”
“Hai visto in
che condizioni sono? Sono così confuso! Non riesco a pensare! Non so
cosa fare! E tu in tutto questo tempo non l’hai ancora capito!”
“Ma capito
cosa?”
“Che sono pazzo
di te, Shiori! Cazzo!”
E qui, il mio cervello
prese a formulare così tanti pensieri che non riuscii a coglierne
nemmeno uno razionale. Sasori era così nervoso…per me!
“Lo so che
è sbagliato! Lo so che è da stupidi! Ma è colpa tua! Colpa
tua che sei così perfetta! Che sei così…bella! Che fai
battere l’unica parte viva di me con ogni sorriso, ogni gesto, ogni
parola! È colpa tua che mi stai facendo perdere la testa! Ed è
anche colpa mia perchè ti ho permesso di
farlo!”
Diede un calcio ad un
mobile e prese a camminare su e giù per la cucina, senza mai guardarmi.
“Io sono stanco, Shiori. Sono stanco da morire! Sempre a stare lì
a guardarti da lontano mentre scherzi e ridi con Deidara, a vederti ogni sacrosanta notte abbracciata a lui,
a vedere che ti comporti con me come con un amico, che mi abbracci e non poterti toccare,
sopportare tutte le tue attenzioni, senza mai poterti prendere il viso e
baciarti come mille volte ho desiderato! Sono stanco di essere ogni giorno
più dannatamente infatuato di te!”
Io rimasi lì a
fissarlo come una cretina! Perché non reagivo? Perché non gli
dicevo nulla? Forse…perché non sapevo cosa dire.
Insomma…Sasori? Io non lo avevo mai visto sotto quell’aspetto! Per
me lui era sempre stato un amico…un caro, carissimo amico. Ma non potevo
immaginare che con la mia amicizia gli stessi facendo così
male…perché per quanto gli volessi bene…non lo amavo! Lui mi
fissava semi-sconvolto. Probabilmente tutto quel fiume di parole era un fuori
programma. Mi guardava attendendo qualcosa…una risposta, un segno, la
più minuscola reazione. Ma io non riuscivo a muovere un dito. Ero colta
alla sprovvista e mi sentivo dannatamente in colpa. La vista mi si
offuscò. Lacrime? Temo di si! Vidi il senso di colpa attanagliare anche
Sasori. Sembrava aver perso tutta la sua bravura nel nascondere le emozioni.
Sorrise amaramente. “Scusa. Ti avrò sconvolta” disse.
“Sasori,
io…” dalle mie labbra uscì solo quell’impercettibile
sussurro.
“Lascia perdere,
Shiori, davvero. Ne riparleremo”
“Ma…”
“Ma non adesso.
Stai tremando e sei pallida. Detesto vederti così. Vai a dormire,
è meglio. Ti prometto che ne riparleremo” stavo per parlare, ma
con un gesto della mano mi zittì.
“Sul serio, non
preoccuparti. Va tutto bene! Io sto benissimo, e tu non devi dire niente. Pensa
solo ad andare a letto e dormire” abbozzò un sorriso. Cercai di
trattenere le lacrime e annuii. Lui sorrise. “Bene. Buonanotte,
Shiori”
“Notte”
dissi sbrigativamente. Gli stampai un bacio sulla guancia e corsi in camera,
sentendo sempre più forte l’impulso di piangere. Mi dispiaceva
così tanto per Sasori! Io non sapevo! Era terribile sapere di essere la
causa del suo nervosismo! E sapere che purtroppo non avrei mai potuto cambiare
ciò! Per lui sarei sempre stata fonte di dolore…perché
purtroppo, non avrei mai, MAI potuto amarlo come amavo Deidara. Avrei
continuato a fargli del male giorno dopo giorno! Una volta in camera chiusi la
porta, mi lasciai scivolare lungo di essa fino a trovarmi seduta sul pavimento.
“Benedetta esplosione, quanto sei pallida! Che è successo?”
chiese allarmato Deidara distogliendo lo sguardo da un disegno su cui lavorava
da giorni. Cazzo, proprio adesso doveva essere in camera?! Mi guardò
spaventato. “Ehi…che c’è?” chiese. Ma io non riuscivo
a parlare, non riuscivo a spiccicare parola. Non riuscivo nemmeno a piangere,
per quanto le lacrime premessero per scendere. Mi sentivo troppo in colpa. Non
potevo farci nulla se non ero innamorata di Sasori! Ma mi sentivo colpevole
della sofferenza che gli stavo recando e che avrei continuato a recargli.
“Shi?” chiamò Deidara. “Dì qualcosa per
favore…mi stai mettendo paura!” Si inginocchiò davanti a me
e mi poggiò una mano sulla spalla. “Shiori, dico sul serio, mi
spaventi…sei stravolta! Che cosa è successo?” mi appoggiai
sulla sua spalla, alla disperata ricerca di sostegno. Due lacrime scesero lungo
il mio viso. Ero così confusa! Così in colpa! Avrei voluto
singhiozzare, frignare come una bambina! Mi sarebbe servito a sfogarmi, ma non
riuscivo a fare nulla, se non rendermi conto delle lacrime che mi solcavano le
gote silenziosamente. Come potevo essere così silenziosa quando dentro
di me urlavo? Deidara mi strinse a sé e mi carezzò i capelli.
“Perché piangi?”
“Mi
dispiace…mi dispiace così tanto” riuscii a dire soltanto
questo, nulla di più.
“Per
cosa?”
“Non è
colpa mia…non posso…mi dispiace” continuavo a ripetere le
stesse frasi, quasi ossessivamente. Cominciai a pensare che non ci fosse
peggior dolore di quello provocato dalla consapevolezza di fare del male ad una
persona cara. “Ok, non vuoi parlarmene. Ma smettila di piangere, per
favore! O mi costringerai a richiedere l’intervento di Sasori”
“NO!”
quasi urlai. Deidara mi guardò dubbioso.
“Ti ha fatto
qualcosa?” chiese alterandosi.
“No”
“Ti ha fatto del
male, Shi? Rispondi!”
“No”
Appunto…ero io
che avevo fatto del male a lui! Che sensazione orribile! “Shiori?
Perché non mi dici quello che è successo?”
“Domani,
per favore. Ho bisogno di dormire” dissi cercando di ricompormi. Asciugai
le lacrime con il dorso della mano. Deidara continuava a guardarmi dubbioso.
“Ok…come vuoi” disse. Mi fece distendere sul suo letto e si
sedette accanto a me, continuando quel disegno che mi proibiva di vedere.
Osservandolo, caddi in un sonno inquieto.
Ta daaaaaaaaaan!
Che ve ne pare? Spero che non faccia troppo schifo! Alloooooooora…qui
saltano fuori un bel po’ di problemucci, primo
fra tutti Sasori [il mio puccioooooo!] che poverino
non sta passando un gran bel momento. Inutile dire che si è creata una
situazione davvero complicata e difficile [non si è
creata…l’hai creata tu…è.é
ndSaso] e spero di avervi incuriositi. La canzone che
cantano Dei e Shi è “Decode” dei
Paramore, che mi è piaciuta moltissimo per il significato e mi è
sembrata sufficientemente azzeccata per la questione. Beh, ancora una volta
ringrazio tutti quelli che seguono la mia ficcy e
l’hanno messa tra i preferiti. Non so con precisione quando
aggiornerò, ma spero di trovare un po’ di tempo! Vi lascio con
queste domande: cosa deciderà di fare Shiori? Smetterà mai di
litigare con la sua coscienza? Sasori come rimedierà alla confusione che
ha creato [che TU hai creato! Non io! ndSaso]
dichiarandosi a Shiori? E il povero Dei? Cosa sceglierà fra amore e
amicizia? E Hidan continuerà a prenderle da Tobi? Come avranno
festeggiato Konan e Pain l’anniversario? [Non vorrei dirtelo, ma stai
dando i numeri -.-“ non importa a nessuno! ndPain]
[A me importa! u.u ndMe] E
Therys riuscirà mai a scrivere un capitolo come si deve? Infine,
l’ultima domanda, la più terribile: qualcuno sarà
così buono da recensire e dirmi cosa ne pensa? Le risposte a tutte
queste domande nel prossimo capitolo! Baci baci! *-*
*Therys*