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Autore: Therys    04/02/2009    4 recensioni
Salve a tutti! Ed eccomi che torno all'attacco con una nuovissima FF! L'avevo iniziata mesi fa, ma poi per motivi che non ricordo l'ho abbandonata...non so se continuarla, quindi ve la propongo per sapere cosa ne pensate! Deidara si ritrova coinvolto in una missione particolare, talmente importante da far mobilitare metà Akastuki. Non conosce l'obiettivo della missione fin quando non si trova davanti una ragazzina...ma non una come tante! Shiori è una musicista Anbu del Villaggio della Nuvola, una vendicatrice ingegnosa e con delle capacità fuori dal normale. Accetterà la proposta che le verrà fatta? Come reagirà il nostro bel biondino alle prese con sensazioni mai provate? Un vero scontro fra titani: testardi allo stesso modo, rivali in tutto, entrambi disposti a lottare per la propria arte, ma ugualmente fragili, bisognosi di affetto e con la stessa domanda in mente: lasciare vincere l'oroglio o no? [DeidaraXnuovo personaggio] recensite, eh?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Akasuna no Sasori , Akatsuki, Deidara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok

Ok! Avete perfettamente ragione! Sono in ritardo di + di un mese! Me implora pietà gettandosi con il viso per terra e pregando i lettori di non ucciderla in tutte le lingue del mondo! Purtroppo è stato un mese davvero infernale, ho avuto mille e mille impegni, fra scuola, casa, amici, compleanno (il 21 gennaio *-*) e influenza! Non ho avuto nemmeno il tempo di respirare, figuriamoci scrivere! Infatti, questo capitolo non è un granché, ho avuto poco tempo per scriverlo e revisionarlo! Ma comunque, è un capitolo molto importante. Spero vi piaccia, almeno per farmi perdonare dell’enorme ritardo! Ok, mi sto dilungando molto e voi vorrete sicuramente leggere. Vi lascio al capitolo! ^^’

*Therys*

 

*”No! No! E ancora no!”

“Si! Si! E di nuovo si!”

“No! Non dire idiozie! Ho ragione io uhn!”

“E invece ti sbagli! Sono io che ho ragione!”

“INVEVCE NO!”

“INVECE SI!”

“Si può sapere che avete da urlare?!” chiesi entrando in camera. I miei concubini erano l’uno di fronte all’altro, si guardavano con fare omicida. Erano entrambi parecchio arrabbiati. Si voltarono verso di me. “E allora? Che vi prende?” chiesi.

“Nulla, è solo che Deidara spara cazzate!” disse Sasori incrociando le braccia al petto.

“SAREI IO CHE SPARO CAZZATE?!”

“Insomma! Smettetela! Che avete da litigare?” cercai di farmi sentire.

“Sasori dice che la mia arte è indegna e che la vera arte è quella che si protende nell’infinità” disse facendo il verso al rossino “Mentre è più che risaputo che l’arte è UN’ESPLOSIONE!”

Mi spiaccicai una mano sulla fronte. “E litigavate per questo?” chiesi. “Cavoli, ragazzi, siamo appena tornati, sono sfinita, e voi a che pensate? A litigare!” dissi. Gennaio era giunto al suo 20esimo giorno. Eravamo appena tornati da una missione molto importante, che riguardava la cattura di una delle ‘Forze Portanti’. Si…collaboravo anche io in quel folle piano. Beh, parliamoci chiaro…a me non importava un cappero sotto sale di conquistare il mondo! Ma in fondo ero stata reclutata per questo, no? Era questo il mio lavoro, e lo compivo con indifferenza. Non m’importava più di tanto! Non ero né favorevole né contraria. Ero assolutamente neutrale. Lo so, magari potrebbe risultare un comportamento immaturo e che mi farebbe passare per il cagnolino che esegue gli ordini, ma non è così. Come avevo già detto e ripetuto, io agivo in base al mio giudizio sull’azione. Ma in questo caso, la situazione mi era totalmente indifferente. Quindi agivo e basta. Non sapevo cosa succedeva ai ‘contenitori’ dopo che veniva estratto da dentro loro il demone, chissà perché Sasori me lo teneva nascosto. Ma essendo io neutrale in questa questione, non m’interessava più di tanto. Inoltre, le missioni erano un buon pretesto per cacciare la monotonia e passare un po’ di tempo con i miei due compagni di squadra. Ma da un po’ di tempo, avevo notato qualcosa di strano. Una irritante e fastidiosa tensione. Vi erano frequenti istanti di silenzi imbarazzanti, attimi durante i quali sentivo i loro sguardi puntati addosso, altri in cui i due artisti si fissavano in cagnesco…ma la cosa più insolita di tutte era una: Sasori! Insomma…lui è sempre stato…il papà della situazione! Quello maturo, quello con cui poter parlare di tutto…l’amicone! Ma nell’ultimo periodo era diventato…lunatico! Lui che fra tutti era uno dei pochi normali -normali? Tsk! Parola grossa se ci si riferisce a noi membri dell’Akatsuki!- tutto ad un tratto era cambiato! Alternava momenti di simpatia, affettuosità e ‘ricerca di coccole presso Shiori’ a momenti di freddezza e distacco, durante i quali mi trattava con stizza e mi parlava in malo modo. E soprattutto, se la prendeva con Deidara senza motivo, e cominciavano a litigare furiosamente. I primi giorni decisi di ignorare quella situazione, ma con il passare del tempo diventava sempre più fastidiosa…ne avevo parlato con Deidara, anche lui aveva notato questo strano atteggiamento, ma neanche Mr.So-tutto-io questa volta sapeva darmi spiegazioni. Quel giorno Sasori era nella fase No. E io ero un tantino su di giri…era sempre così quando si avvicinava il mio compleanno, se poi si aggiungeva anche l’umore pessimo e intrattabile di Sasori, facevamo tredici! Eh si…il mio compleanno…a sentire i presenti, il 21esimo giorno di gennaio di diciotto anni fa, sul Villaggio della Nuvola si abbatteva il peggiore inverno mai sentito. Mi hanno detto che quella notte c’erano 12 gradi sotto lo zero, nevicava così fittamente che dalle finestre non si vedeva nulla. Il vento soffiava forte, il freddo congelava le ossa. Quale giorno migliore per nascere? E voilà! Ecco la neonata più fredda e musicale del secolo!  Secondo alcuni è proprio per questo che mia madre perse la vita…per il freddo. E sempre secondo alcuni, è proprio per questo che la neve e tutto ciò che ha a che vedere con il freddo caratterizzano le mie tecniche. Mi hanno detto che da allora gli inverni nel nostro villaggio furono sempre più freddi della norma, ma mai quanto quella notte. Per questo già a settembre spuntava la prima neve. Per me era puro caso…ma secondo gli abitanti era tutto merito mio…ne vado fiera, onestamente! Poi mi hanno detto che ho sempre avuto la musica nel sangue…non appena venni al mondo emisi un vagito così dolce che sembrava che stessi cantando. Risi quando me lo raccontarono. Io odio il pianto dei bambini! Ma mio padre mi raccontava che in ospedale, quando piangevo, quelle simpaticone di  infermiere non intervenivano per ascoltare la mia voce…fico, eh? Si, lo so, modestamente mi sono sempre distinta da tutto e tutti…peccato solo che rimanevo ore a crepare dalla fame per far ascoltare la mia voce a quelle infermiere! Forse è per questo che ora mangio a quintali! Si…sicuramente è per questo! Ahahah! Se ci penso rimango stupita…diciotto anni…ho già vissuto così tanto? Beh…non è poi così tanto, insomma…ho ancora una vita davanti…ma è strano…sono già passati diciotto anni…due dei quali non ricordo-si, non ricordo quasi nulla dei miei primi due anni di vita, tu si per caso?- e altri sette li ho sprecati a cercare vendetta…ma che bella vita ho fatto, eh? E adesso, sprecherò il resto della mia vita in un’organizzazione di pazzi…wow…allegria…sorridi Shiori, ti aspetta una vita meravigliosa! Bah! Ma in fondo a me è sempre piaciuta la vita movimentata, avventurosa! Non la sedentarietà e la monotonia! Però…devo ammettere che non mi dispiacerebbe poter fare certe cose, cose anche banali, tipo andare a fare compere con le amiche, uscire con i ragazzi, andare alle feste con amici, organizzare una mega-festa per il mio diciottesimo compleanno…beh, 18 anni sono importanti! E poi…perché no, magari un giorno mettere su famiglia! Abitare in una bella casa, con un paio di bei bambini, e un marito così bello da farmi invidiare da tutti al villaggio! Chissà…magari un bel marito biondo…con gli occhi azzurri…un artista…No! Shiori no! Ritira subito quello che hai detto! Ma non l’ho detto…l’ho pensato! Ritira subito quello che hai pensato, allora! Che razza di cose pensi? Ci manca solo che cominci con i pensieri da ragazzina stupida e innamorata! Che schifo! Ma che c’è di male? Che c’è di male?! CHE C’E’ DI MALE??  Shiori, dannazione! Hai appena pensato al matrimonio! Al matrimonio con LUI! Scusa…non l’ho fatto di proposito! Scusa un corno! Ma siiii, dai, litighiamo con la coscienza! Che male c’è? Anzi, è così normale prendersi a parole da sola! Si…davvero normale…MA IN UN MANICOMIO! Cielo, questa situazione mi sta davvero distruggendo!  Mi comincio a chiedere se ne uscirò viva o meno…tsk…intanto, ho solo bisogno di qualcosa da mangiare! Era tardo pomeriggio, ero stanchissima a causa della missione conclusa, nervosa, e affamata come una lupa che non mangia da tre mesi! Mi diressi lentamente in cucina, lasciando i due artisti a fissarsi male. Arrivata lì, preparai un enorme, grandissimo panino con nutella e presi a divorarlo immersa nei miei pensieri, per poi prendere a svuotare il barattolo con un cucchiaio…non c’è rimedio più efficace della nutella per curare tutti i mali!*

 

Shiori era appena uscita dalla stanza. Sia io che Sasori guardavamo il punto dove prima stava lei. Dalla porta spostai lo sguardo sul danna. Negli ultimi giorni era veramente strano! Lui che non rispondeva mai alle provocazioni, che non aveva mai voglia di litigare, che se ne stava sempre per i fatti suoi…da qualche settimana non faceva che urlarmi contro per ogni scusa! Nelle ultime settimane avevamo litigato seriamente il doppio di quanto non sia mai accaduto da quando siamo compagni di squadra. Non facevo che cercare con ogni mezzo di capire cosa lo avesse reso così ostile. Eppure, non riuscivo a trovare una ragione valida. Teneva ancora lo sguardo sulla porta, sempre con quella strana espressione che non riuscivo a decifrare. Era inutile fargli domande…non avrebbe mai risposto con sincerità… “Ok, per questa volta concludiamo qui la questione…vado a fare una doccia” dissi. Mi diressi in bagno.

“Aspetta un attimo, Deidara” mi fermò Sasori.

“Che c’è? Veloce, che ho poco tempo”

“Ascoltami bene, perché non ho intenzione di ripeterlo”

Cominciai a preoccuparmi. “Ok, ti ascolto”

“Perfetto…sei interessato a lei,correggimi se sbaglio”

Trasalii. Non era una domanda, ma un’affermazione. Sbiancai. “Lei chi?” chiesi.

“Non fare il finto idiota. Sai che mi riferisco a Shiori…e non provare a negarlo!”

“Io…”

“Ho detto non provare a negarlo!”
Non lo avevo mai visto così determinato e soprattutto arrabbiato. Sembrava che mi volesse incenerire con lo sguardo “Non sono affari tuoi” dissi semplicemente.

“Si che lo sono! È una nostra compagna e…”

“E?” Sasori esitò qualche istante.

“E io non posso permetterti di stare con lei”

“Non puoi o non vuoi, Sasori?”

“Non posso perché non voglio!” ringhiò.

“E perché non vuoi?” stavo cominciando a innervosirmi.

“Perché no e basta!”

“Senti, me ne sbatto di quello che vuoi o non vuoi, ok? E poi che ti prende? Sei forse geloso?”

“Geloso? Di te? Ma non farmi ridere!”

“Sai com’è, non trovo altra spiegazione al tuo comportamento”

“Sto solo cercando di proteggerla tutto qui!”

“Proteggerla? O stai solo cercando di allontanarmi per averla tutta per te, uhn?”

A quel punto si bloccò. “Cosa…cosa hai detto?”

“Lo so bene, che credi? L’ho capito da tempo che sei pazzo di lei! Lo so da mesi!”

“Mesi?”

“Si, mesi! E prova a dire il contrario se hai il coraggio”

Tacque. Mi fissò con una strana  espressione, era come se stesse…soffrendo. Ma lui era ancora in grado di soffrire? Beh…in fondo aveva ancora un cuore…si portò le mani alle tempie, come se avesse mal di testa. “Ho ragione, allora…stai cercando di allontanarmi da lei, vero?”

“Sta zitto, cazzo! Tu non capisci! Tu non sai! Che altro dovrei fare? Lasciarmela soffiare via in questo modo? Vedere che si allontana da me giorno dopo giorno per avvicinarsi a te? Sono stanco, Deidara! Stanco! Stanco di guardarla mentre dorme fra le TUE braccia, stanco di vedervi ridere e scherzare, stanco di osservarla da lontano senza potere agire! Sono stanco di essere ogni giorno sempre più attratto da lei! Perché? Perché non posso essere io a riscaldarla la notte? Perché non posso dirle ciò che mi preme? Perché non sono libero di provare per lei dei sentimenti? Perché mai dovrei nascondermi e guardare che TU me la porti via?”

Rimasi in silenzio per parecchio. Provavo dentro tante emozioni contemporaneamente. Rabbia, confusione, tristezza, e tenerezza. In fondo… Sasori era nella mia stessa condizione …solo che lui soffriva perché non accettava ancora i suoi sentimenti, non li comprendeva, era confuso. Penso che in quel momento, se avesse potuto…avrebbe pianto. Non lo avevo mai visto così…mai! E speravo di non vederlo mai più in quelle condizioni…era pur sempre un mio amico, forse il migliore…ed ero combattuto…fra amicizia e amore. Cosa dovevo fare? Conservare l’amicizia con Sasori ma rinunciare a Shiori o viceversa?

“Sasori…la ami?”

“Tu la ami, Deidara?”

“Non lo so…”

“Nemmeno io! Ma perché non dovrei amarla? È bella…simpatica…dolce…perfetta!”

“Già…ma dimentichi una cosa importante Sasori…tu hai 35 anni…lei 17…”

“Cosa importa l’età, Deidara?”

“Il fatto che potresti essere suo padre!”

“Credi che non ci abbia pensato? Credi che non abbia cercato di pensare ad altro? Di concentrarmi altrove? Di non volerle bene? Ma che cazzo, è più forte di me! Non ho scelto io questa situazione! Non ho scelto io di provare questo per lei!” Sasori parlava così forte che quasi urlava.

“Ehi voi due! Smettetela di litigare o vengo lì e vi prendo a calci nel sedere!” urlò Shiori dalla cucina. Sasori si fermò. Poi sorrise con amarezza. “Lo vedi? Lo vedi che succede, Deidara? Guarda come mi sono ridotto…” osservai le sue mani tremanti. Mi prese una mano e la poggiò sul suo petto. Sentivo l’unica parte umana di lui, il cuore, battere ad una velocità assurda. “Lo senti come batte? Ed è sempre così! Sempre! Quando sento la sua voce…quando la guardo…quando le parlo…e io non posso continuare così! Le cose sono due: prendere o lasciare! Prendermi Shiori…o dimenticarla per sempre! E io, onestamente sono più propenso per la prima che per la seconda!”

“Mi stai lanciando una sfida, Danna?”

“Prendila come cazzo ti pare! Ormai è chiaro…vogliamo entrambi la stessa cosa, ma sappi che ho intenzione di usare ogni mezzo per averla”

“Lo stesso vale per me…i miei sentimenti sono troppo forti per essere ignorati”

“Bene…non ti lascerò vincere facilmente, Deidara! Buona fortuna…e che vinca i migliore”

Senza mai aver cancellato dal viso quella strana espressione uscì dalla stanza. Io rimasi lì dov’ero per parecchi minuti, incapace di pensare. Sferrai un pugno alla parete fino a farmi male. Non ero l’unico…c’era da aspettarselo! Ma dovevo scegliere fra due cose troppo importanti…e vedere Sasori in quelle condizioni mi aveva fatto sentire una merda! Cosa dovevo fare? Non era colpa mia se provavo qualcosa per Shiori…e non era nemmeno colpa di Sasori se provava lo stesso sentimento per la stessa persona. Non volevo perdere né lei né Sasori. Quale era la scelta giusta da fare? Forse…forse dovevo mettermi da parte. Insomma…Sasori era comunque una brava persona, criminalità a parte, e di certo avrebbe reso Shiori felice. Ma ero disposto a rinunciare alla prima e unica persona che mi ha fatto pensare e peggio ancora dire ‘ti amo’? Ero disposto a rinunciare alla prima e unica persona…che avessi  mai amato?

 

*Finalmente sembrava avessero smesso di litigare! Che sollievo! Quando volevano sapevano proprio essere insopportabili! Intanto, avevo fatto fuori mezzo barattolo di nutella…mi sentivo una ragazzina depressa! E forse ero una ragazzina depressa…bah, chissà! Nella cucina entrò Sasori, indifferente, ma visibilmente nervoso. Ecco…era, come avevo già detto, nella fase No. “Ciao scricciolo” dissi. Mi lanciò un’occhiataccia.

“Scricciolo?”

“Si…sei piccino, sai?”

“Spiritosa” disse con ironia.

“Suvvia, non ti arrabbiare! Quando ti ci chiama Hidan non ti offendi!”

“Non sono scricciolo!”

“Scusami…voleva solo essere un soprannome carino”

Abbassai lo sguardo. Che palle vederlo di cattivo umore! Un mese fa avrebbe riso con me e avrebbe ribattuto con qualche altro nomignolo per la sottoscritta. In cucina cadde il silenzio per un po’.

“Beh…è carino…ma non per uno della mia età”

“Suvvia, mica sarai così vecchio!”

“Lasciamo perdere, và che è meglio”

“Quanti anni hai, Sasori?”

“Ti dico di lasciar perdere e fai domande?”

“Scusa…”

Abbassai nuovamente lo sguardo. Uffa! Mi concentrai sulla nutella giusto per evitare discussioni. Sentivo il suo sguardo puntato addosso. Ero seduta sulla sedia dove solitamente sedeva Konan, tracciando curve immaginarie sul tavolo. Ad un tratto, però, Sasori si sedette accanto a me, sopra il suddetto tavolo. Alzai gli occhi su di lui…sorrideva? Non era su di giri? E ora sorrideva?! Alla faccia della stramberia! “Ti stupiresti di sapere quanti anni ho” disse. Mi poggiò una mano sulla testa, scompigliandomi un po’ i capelli. “Potresti essere mia figlia”

“Ma no! Dai!”

“Secondo alcuni si”

“Così mi incuriosisci e mi hai detto di non fare domande, quindi…”

“Ne ho 35.”

“No! Sul serio?”

“Si…bell’affare, eh?”

“Stupendo! Dimostri la mia età e ne hai il doppio! Troppo forte! Vuoi vedere che sei tu che mi hai concepito con mia madre e poi sei sparito?”

“Ma smettila!” rise, e io con lui.

“Posso chiamarti papà?”

“Non ti azzardare…”

“Ok, come vuoi. Ma ripensandoci…dovresti avermi concepita a 17 anni e qualche cosa…no…non sei mio padre! Peccato!”

Di nuovo mi carezzò i capelli ridacchiando. Mi fissava così intensamente che ad un certo punto arrossii. Era sempre così quando mi sentivo troppo osservata. Misi in bocca il cucchiaio con la nutella. “Non mangiarne troppa che ingrassi”

“Sai che m’importa…è buona!”

Ad un tratto riprese a ridere. Mi alzò il viso, facendomi arrossire di nuovo. “Sei sporca!” mi poggiò un dito sul naso, ridendo. “Avevo della nutella sul naso?! E come ci sarebbe arrivata?”

“Che ne so! Sei tu che mangi, non io”

Osservò la nutella sul suo indice. “Mm…è un peccato sprecarla, no?”

“Già, un vero peccato”

Portò il suo dito vicino alle mie labbra. Avevo una strana sensazione, ma con indifferenza leccai via la nutella. Non era la prima volta…ma era la prima che mi innervosiva così tanto! Avevo una sensazione davvero strana. Alzai gli occhi su Sasori. Non smetteva di fissarmi e sorrideva. Abbassai gli occhi concentrandomi sulle mie mani…fissai l’anello che portavo, per mia scelta, nel medio destro, nonostante dovesse andare nel mignolo. Troppo scomodo per me! “Sasori?”

“Si?”

“Senti…prima di me…di chi era l’anello?”

“Del mio compagno di squadra”

“Di Deidara?”

“No! Lui è ancora un moccioso…prima di lui c’era un altro”

“Che fine ha fatto?”

“Si da alla latitanza, ma negli ultimi anni ha combinato un paio di casini”

“Ti manca?”

Alzò le spalle. “Non proprio…era solo un compagno di squadra, ma alle volte era insopportabile!”

“Come si chiamava?”

“Come si chiama, semmai…è ancora vivo Shiori”

“Ah…e sarebbe?”

“Lo conosci già: Orochimaru”

“Questo coso era di quella serpe?!” chiesi disgustata. Sasori annuì.

“Tipo dirmelo no, vero?”

“Non era strettamente necessario che tu lo sapessi”

“Ma…io credevo che l’anello non lo avesse restituito,che se lo fosse portato”

“Chiamasi ‘intrufolarsi a casa dei traditori e rubare ciò che ci appartiene’, Shi…semplice”

“Un giorno me lo spiegherai come avete fatto”

“Ti racconterò tutta la storia…un giorno”

“Ma…noi siamo undici e gli anelli solo dieci”

“Al momento a Tobi non ne serve uno”

“Perché?”

“Perché quando sarà necessario userà il tuo”

“No! È mio!” dissi scherzosamente. Lui rise.

“Ti sei accorta tu stessa che è stancante estrarre i demoni dai Jinchuuriki

“L’ultima volta ho resistito!”

“Certo…e poi sei svenuta”

“Uffa! Non prendermi in giro!”

“Sei caduta come una pera cotta!”

“Non è vero!”

“Parli perché non ti sei vista”

“Cattivo Sasori”

Incrociai le braccia al petto. “Shiori! Vieni qui, cazzo!” urlò Hidan due stanze più in là.

“Che vuoi?”

“Convertirti, ovviamente! Testa di…”

“Scordatelo!”

“Sto scherzando! Ti cerca Konan”

“Dille che arrivo!”

Mi voltai a guardare Sasori. “Vado a vedere che vuole Konan” dissi. Posai nutella e cucchiaio, poi abbracciai Sasori. Per un po’ non si mosse, poi mi spinse via. “Spostati” disse. Lo guardai senza capire. “Che c’è?” chiesi.

“Niente, và da Konan” disse bruscamente.

“Ma…”

“Ho detto vattene da Konan!”

Come si fa a cambiare umore così all’improvviso? Mah… uscii dalla cucina senza aggiungere altro. Konan mi chiese se qualcosa non andasse, ma io stessa non sapevo cosa c’era che non andava. Quindi dopo averla aiutata a scegliere un completino da notte carino da indossare in occasione dell’anniversario di lei e Pain (si, esatto…mi aveva chiamata per questo! E di nuovo esatto…lei e Pain festeggiavano gli anniversari!) tornai sconfitta in camera. Lì, ebbi la celestiale visione di Deidara con i capelli sciolti e bagnati appena uscito dalla doccia con addosso quella canottiera che adoravo. “Che faccia che hai, bertuccina! Su col morale, che ti prende?”

“Niente…tutto ok”

“Sicura?”

“Si”

“Giuri?”

“Quanto è vero che Jashin non esiste è tutto ok”

Dalla sua stanza giunse la voce dell’immortale “ERETICAAAAAAAA! Sei una sporca eretica del cazzo!”

“Come hai chiamato Shiori-chan?” chiese Tobi con voce d’oltretomba.

“WAAAAA!”

Ecco… era da un po’ di tempo che Hidan le prendeva da Tobi.

“Non vorrei essere al posto dell’albino”disse Deidara sorridendo.

“Idem”

“Torno subito”

Si richiuse in bagno, probabilmente per asciugare i capelli. Io rimasi seduta sul letto a fissare il vuoto. Nella mente avevo ancora stampato Dei con i capelli bagnati…poi il pensiero cambiò e andò a Sasori e i suoi sbalzi d’umore…poi andarono al mio imminente compleanno…per tornare di nuovo su Deidara. Cavolo, non riuscivo a formulare pensieri di senso compiuto! Ero così confusa! Dovevo fare ordine nella mia mente e conoscevo solo un modo. Afferrai la custodia della chitarra che mi aveva regalato Deidara per natale. Era accanto al letto, appoggiata alla parete. Non volevo che stesse sotto il letto! Si sarebbe potuta impolverare! Aprii il fodero leggendo tre volte il mio nome, ricordando con amarezza che me lo aveva regalato Sasori, poi tirai fuori lo strumento in tutta la sua bellezza. La osservai. Era  la chitarra più bella del secolo! Presi un plettro e iniziai a strimpellarla. Inizialmente accostai note ad altre note, senza seguire un ritmo in particolare…ero confusa! Poi mi venne in mente una cosa, le note di una canzone. Le stavo suonando senza rendermene conto. Beh…era un arrangiamento…con una batteria e un basso sarebbe venuto fuori un capolavoro. Iniziai a canticchiare.

“How can I decide what’ right? When you’re clouding up my mind? Can’t win your losing fight all the time…”

Come posso decidere cosa sia giusto quando tu stai offuscando la mia mente? Non posso vincere la tua battaglia persa tutte le volte

Chissà perché ma cantando queste parole mi venne in mente subito Deidara.

“Not gonna ever own what’s mine…”

Non possiederò mai quel che è mio…tu sei mio Deidara…perchè sei nel mio cuore e questo cuore è mio…di conseguenza sei mio anche tu! Ma non potrò mai averti. AAAAAAAAAAAAH! Ma che cazzo vado a pensareeeeeeeee!

La mia canzone fu interrotta dalla porta del bagno che si apriva. Deidara fece capolino con i capelli ancora umidi e un’espressione sconvolta. Arrossii e smisi di suonare. “Non ti azzardare! Continua! Io amo questa canzone!” disse. Sorrise. “Che aspetti? Suona, no? E canta!”

Impiegai qualche secondo a reagire. “Ah…certo” ripresi la canzone da dove l’avevo lasciata, ma ero parecchio nervosa e il plettro minacciò di sfuggirmi dalle mani due volte. Sentii un brivido quando Deidara entrò in camera cantando all’unisono con me.

  “Not gonna ever own what’s mine… when you’re always taking sides. You won’t take away my pride…no, not this time…not this time”

Non possiederò mai ciò che è mio, quando tu stai prendendo sempre le parti. Tu non porterai via il mio orgoglio…no, non questa volta…non questa volta…

Orgoglio? Lo hai già portato via una volta, riducendomi a comportarmi come una ragazzina. Riducendomi a fare certi pensieri su di te…e adesso dovrei anche venire a dirti la verità? No, Deidara…ho ancora un pizzico di orgoglio da conservare!

Cantammo a squarcia gola il ritornello della canzone. Le nostre voci echeggiavano nel covo come se non ci fosse nessuno a parte noi. Pessima figura direi…ma non mi importava! In quel momento mi interessava solo la voce di Deidara che cantava accostata alla mia! L’avreste mai detto che cantava così bene da mettermi in imbarazzo? Cavoli, se la cavava eccome! Cantava come se anche lui sentisse quelle parole come sue.

“But you think that I can’t see what kind of man that you are…If you’re a man at all”

Ma tu pensi che io non riesca a vedere che tipo di uomo sei…se sei un uomo davvero. Ripensandoci tu non sei un uomo…credo che tu sia un angelo. Rompipalle, certo! E un tantino criminale! Ma non esistono solo gli angeli buoni! E provo disgusto verso me stessa nel pensare cose simili…ma tu sei il MIO angelo cattivo! (Salvatemi! Sto diventando un barattolo di miele!)

“Well, I will figure this one out on my own…(I’m screaming ‘I love you so…’)on my own... (But my thoughts you can’t decode)”

Bene, questo lo capirò da solo…(Sto urlando ‘ti amo cosi tanto’…) da solo… (ma tu non puoi decifrare i miei pensieri)

Qui le nostre voci si separarono e anche se sottoforma di canzone, ti espressi i miei più nascosti pensieri. Si, sto urlando che ti amo! Lo urlo nella mente, lo urlo nel cuore! Ma tu non puoi saperlo…perché non puoi leggere i miei pensieri…per fortuna!

“How did we get here? I use to know you so well! How did we get here? Well, I think I know

Come siamo arrivati qui? Ti conoscevo così bene! Come siamo arrivati qui? Bene, penso di saperlo.

Già! Come abbiamo fatto a ridurci così? O meglio…come hai fatto tu a ridurre me in questo stato? Credevo di conoscerti a fondo, invece conoscevo solo la parte che mostri di te. E adesso che conosco il vero te,quello sensibile, che fa discorsi profondi, dolce, protettivo… accostato a ciò che per me eri prima, ossia il pazzo dinamitardo, irascibile, ironico, cinico, con manie di persecuzione verso Tobi…so perché sono arrivata a questo punto…perché ti amo!

 

“Do you see what we’ve done? We’re gonna make such fools of ourselves…Do you see what we’ve done? We’re gonna make such fools of ourselves…”  

Vedi cosa abbiamo fatto? Ci stiamo rendendo così ridicoli!

La domanda giusta sarebbe: vedi cosa HAI fatto? Mi sento terribilmente ridicola! A provare per te sentimenti che tu non potrai mai ricambiare! A rabbrividire ogni qualvolta che tu mi fissi, mi abbracci, mi sfiori! Mi sento così stupida quando ti sogno la notte, quando mi blocco a fissarti, quando sento le gambe tremarmi ad ogni tuo sorriso! Mi sento così ridicola…ad amarti.

Conclusa la canzone mi guardò sorridendo. “Canti benissimo…” dissi senza distogliere lo sguardo da lui. “Certo, come una gallina strozzata”

“No, dico sul serio! Canti bene, Dei”

“Mai quanto te, lasciatelo dire!” arrossii.

“Io non canto! Io gracchio!”

“Certo, Shiori, come no” mi diede un buffetto sulla testa. “Comunque…è bello cantare con te!”

“Si…dovremmo farlo più spesso”

“Già! Mi è piaciuto un sacco!”

Nooooooo! Hanno smesso!” disse una voce dietro la porta.

“Sta zitto, idiota! Ci beccano!” disse un’altra.

“Ma Tobi vuole sentirli cantare!!”

“Chiudi quella cazzo di bocca, stronzo di un mostriciattolo rompicoglioni!”

“A Hidan, non conviene fare arrabbiare Tobi!”

“Statevi zitti, mentecatti!”

Deidara all’inizio arrossì, poi si avvicinò alla porta e la aprì. Konan, Kisame, Tobi, Hidan e Kakuzu caddero dentro la stanza. Pain, che aveva avuto il buon senso di non appoggiarsi alla porta, li fissava ridacchiando. “Si può sapere che caspita stavate facendo spiaccicati contro la porta della mia camera?” chiese Deidara in tono tutt’altro che amichevole.

“Niente! Passavamo di qui” disse Kisame.

“Ah…tutti insieme?” chiese il biondo con sarcasmo.

“Sarà stato un caso”

“Certo”

“Una cosa è certa! Tobi e i suoi compagni non si erano appoggiati per ascoltare Deidara-senpai e Shiori-chan che cantavano!” disse Tobi con aria innocente.

“Cazzo, ma sei cretino o cosa?! Oh benedetto Jashin!” sbottò Hidan.

“Fuori dalla mia stanza! Subito!” ordinò Deidara. “E se vi becco un’altra volta a origliare, come minimo vi faccio esplodere tutti quanti! Uno per uno!”

La minaccia di Deidara li convinse a dileguarsi all’istante. Ma mentre preparavo la cena con Konan, dovetti affrontare un terzo grado.

“Come va con lui?”

“Con chi?”

“Con Deidara, ovvio!”

“Come vuoi che vada? Come sempre!”

“Ok, mettiamola così…io faccio domande, tu rispondi solo si o no”

“Ma…”

“Ti sembro stupida?”

“No”

“E pensi che io non abbia capito?”

“Cosa c’è da capire?”

“Rispondi con si o no!”

“Ok, scusa…”

“Avete cantato oggi”

“Si, ma questa è un’affermazione, non una domanda”

“Per te è stato piacevole?”

“Si”

“Arrossisci sempre quando ti guarda”

“No!” altra affermazione.

“Non mentire!”

“Ok, si”

“E ti fa impazzire quando ti chiama Shi o dice uhn”

“N…si” ammisi, arrossendo.

“E quando senti pronunciare il suo nome trasali”

“Si” inutile mentirle. Era troppo sveglia.

“Adori farlo arrabbiare e quando ti stuzzica”

“Si”

“Più di una volta ti sei fatta dei flash su di lui, soprattutto quando ha i capelli sciolti e, perché no, bagnati”

“………” non risposi. Arrossii. Non erano domande, cazzo! Erano affermazioni! La miseria, era  tutto così evidente?

“E allora?”

“Io…si”

“Conclusione: Sei innamorata di lui”

“Konan, se lo dici a qualcuno io giuro che ti sbrano!”

“Tranquilla, non lo dirò ad anima viva”

“Nemmeno a Pain!”

“Pain non lo deve sapere per nessuna ragione al mondo!”

“Konan io…non so che fare! È una situazione così complicata! Non so come comportarmi! Non ci capisco niente di queste cose! Non ho mai avuto un ragazzo!”

“Shiori, non c’è  niente da capire! L’amore è irrazionale e incondizionato! Lo ami, punto. Lo hai capito, te ne sei resa conto, hai accettato questo sentimento. Non c’è nient’altro da capire!”

“Davvero?”

“Secondo me si”

“E io cosa dovrei fare?”

“Aspetta! Aspetta il momento giusto, e poi lanciati!”

“Che avete da blaterare, voi due donne?” chiese Pain.

“Niente, caro…cioè, voglio dire…capo!” disse Konan arrossendo. Io sogghignai e ripresi a cucinare. Aspettare. Dovevo solo aspettare.

A cena la situazione si presentò un po’ strana. C’era una strana tensione, soprattutto fra Deidara e Sasori. Ma io non riuscivo a capire il perché. Sasori era ancora nella fase negativa e devo ammettere che il suo atteggiamento stava cominciando a innervosirmi. Per questo aspettai sveglia che tutti fossero andati a letto. Dovevo parlargli. Dovevo capire cosa gli era preso, o sarei diventata matta! Eravamo in cucina…io avevo usato la scusa di bere una camomilla, lui guardava il vuoto fuori dalla finestra. Ma tu guarda che novità! Nevicava! Ancora! Non sapevo come introdurre il discorso. Non volevo farlo arrabbiare ulteriormente. “Sbrigati con quella maledetta camomilla, Shiori!” sbottò ad un certo punto arrabbiato.

“Hai problemi se resto qui?”

“Si, ho problemi”

“Non m’interessa, è anche casa mia sto dove mi pare!”

“Ma sta zitta, stupida ragazzina”

Ecco, ora mi ricordava vagamente Deidara, e questo non andava bene! Sbattei la tazza fumante sul tavolo, e mi stupii quando non si ruppe. Solo allora si degnò di alzare gli occhi su di me. “Insomma, Sasori mi stai facendo incazzare! Si può sapere che cavolo ti è preso così tutto ad un tratto?”

“Niente…assolutamente nulla”

“Non prendermi in giro Sasori! Puoi rifilare cazzate a chi vuoi, ma con me non ci provare nemmeno!”

“Senti, sbrigati e vattene a letto, per favore!”

Era forse una supplica? Sasori mi stava supplicando di levarmi dai piedi? No! Questo non era da lui! “Lo farò, ma non prima di aver capito cosa ti passa in quella testa di legno! Non ti riconosco più! Forse tu non te ne rendi conto, ma il tuo atteggiamento è diventato insostenibile!”

“Lo so…” sussurrò.

“Spiegami che cosa succede! È evidente che hai qualche problema, che qualcosa ti turba! Insomma, cambi atteggiamento nel giro di pochi minuti, da affettuoso e carino diventi scontroso e antipatico! Che fine ha fatto Sasori? Quello vero! Se c’è qualcosa che non va parliamone, troveremo una soluzione, vedrai! Ti aiuterò volentieri se posso! Ma per favore, non farti vedere così, perché è triste per me!”

Nei suoi occhi balenò una luce strana. Forse stupore, misto a rabbia. Si alzò di scatto. “Vuoi sapere qual è il mio problema?” chiese arrabbiato.

“Ceto! Ma solo per aiutarti!”

“Bene. Il mio problema sei tu! Come la mettiamo?”  A quel punto iniziai a confondermi.

“Io?” chiesi.

“Si, esatto! Tu!”

Gli avevo forse fatto qualcosa? Aveva frainteso qualche mio gesto, qualche mia parola? Gli avevo fatto del male senza volerlo?

“Io…cosa ho fatto? Mi dispiace, se sono la causa delle tue sofferenze. Ti giuro, qualunque cosa abbia fatto o detto non era con l’intento di farti del male! Se posso rimediare in qualche modo…”

“No, Shiori! Tu non hai fatto nulla volontariamente! È semplicemente il fatto che sei nata!”

Per me fu come un ceffone. Lo guardai a metà fra lo shockata e il triste.

“Per favore, ti supplico, non mi guardare così Shiori! Non hai capito! Non è questo che intendo! Non è la tua presenza, o meglio lo è ma il problema non sei tu! Ma che dico, certo che sei tu il problema, ma forse sono io, tu in fondo non hai colpa…oddio!” si passò una mano fra i capelli rossi come il fuoco e si voltò dal lato opposto, con fare esasperato. “Io…mi dispiace se ho fatto qualcosa che non dovevo…e mi dispiace essere la causa di tutto” dissi.

“Non sei tu che devi sentirti in colpa! Sono io! Io! Il problema di tutto sono io! Tu sei colpevole solo di essere così!”

“Scusami, Sasori…ma non riesco proprio a capire!”

“Credimi, è meglio così. Lasciamo perdere!”

“No! Visto che non capisco spiegami! Esprimiti! Dì ciò che ti passa per la testa!”

“Cosa ti dovrei spiegare, Shiori? Non lo so nemmeno io! So solo che il problema sei TU!”

“Ma io cosa avrei fatto?”

“Hai visto in che condizioni sono? Sono così confuso! Non riesco a pensare! Non so cosa fare! E tu in tutto questo tempo non l’hai ancora capito!”

“Ma capito cosa?”

“Che sono pazzo di te, Shiori! Cazzo!”

E qui, il mio cervello prese a formulare così tanti pensieri che non riuscii a coglierne nemmeno uno razionale. Sasori era così nervoso…per me!

“Lo so che è sbagliato! Lo so che è da stupidi! Ma è colpa tua! Colpa tua che sei così perfetta! Che sei così…bella! Che fai battere l’unica parte viva di me con ogni sorriso, ogni gesto, ogni parola! È colpa tua che mi stai facendo perdere la testa! Ed è anche colpa mia perchè ti ho permesso di farlo!”

Diede un calcio ad un mobile e prese a camminare su e giù per la cucina, senza mai guardarmi. “Io sono stanco, Shiori. Sono stanco da morire! Sempre a stare lì a guardarti da lontano mentre scherzi e ridi con Deidara, a vederti  ogni sacrosanta notte abbracciata a lui, a vedere che ti comporti con me come con un amico, che  mi abbracci e non poterti toccare, sopportare tutte le tue attenzioni, senza mai poterti prendere il viso e baciarti come mille volte ho desiderato! Sono stanco di essere ogni giorno più dannatamente infatuato di te!”

Io rimasi lì a fissarlo come una cretina! Perché non reagivo? Perché non gli dicevo nulla? Forse…perché non sapevo cosa dire. Insomma…Sasori? Io non lo avevo mai visto sotto quell’aspetto! Per me lui era sempre stato un amico…un caro, carissimo amico. Ma non potevo immaginare che con la mia amicizia gli stessi facendo così male…perché per quanto gli volessi bene…non lo amavo! Lui mi fissava semi-sconvolto. Probabilmente tutto quel fiume di parole era un fuori programma. Mi guardava attendendo qualcosa…una risposta, un segno, la più minuscola reazione. Ma io non riuscivo a muovere un dito. Ero colta alla sprovvista e mi sentivo dannatamente in colpa. La vista mi si offuscò. Lacrime? Temo di si! Vidi il senso di colpa attanagliare anche Sasori. Sembrava aver perso tutta la sua bravura nel nascondere le emozioni. Sorrise amaramente. “Scusa. Ti avrò sconvolta” disse.

“Sasori, io…” dalle mie labbra uscì solo quell’impercettibile sussurro.

“Lascia perdere, Shiori, davvero. Ne riparleremo”

“Ma…”

“Ma non adesso. Stai tremando e sei pallida. Detesto vederti così. Vai a dormire, è meglio. Ti prometto che ne riparleremo” stavo per parlare, ma con un gesto della mano mi zittì.

“Sul serio, non preoccuparti. Va tutto bene! Io sto benissimo, e tu non devi dire niente. Pensa solo ad andare a letto e dormire” abbozzò un sorriso. Cercai di trattenere le lacrime e annuii. Lui sorrise. “Bene. Buonanotte, Shiori”

“Notte” dissi sbrigativamente. Gli stampai un bacio sulla guancia e corsi in camera, sentendo sempre più forte l’impulso di piangere. Mi dispiaceva così tanto per Sasori! Io non sapevo! Era terribile sapere di essere la causa del suo nervosismo! E sapere che purtroppo non avrei mai potuto cambiare ciò! Per lui sarei sempre stata fonte di dolore…perché purtroppo, non avrei mai, MAI potuto amarlo come amavo Deidara. Avrei continuato a fargli del male giorno dopo giorno! Una volta in camera chiusi la porta, mi lasciai scivolare lungo di essa fino a trovarmi seduta sul pavimento. “Benedetta esplosione, quanto sei pallida! Che è successo?” chiese allarmato Deidara distogliendo lo sguardo da un disegno su cui lavorava da giorni. Cazzo, proprio adesso doveva essere in camera?! Mi guardò spaventato. “Ehi…che c’è?” chiese. Ma io non riuscivo a parlare, non riuscivo a spiccicare parola. Non riuscivo nemmeno a piangere, per quanto le lacrime premessero per scendere. Mi sentivo troppo in colpa. Non potevo farci nulla se non ero innamorata di Sasori! Ma mi sentivo colpevole della sofferenza che gli stavo recando e che avrei continuato a recargli. “Shi?” chiamò Deidara. “Dì qualcosa per favore…mi stai mettendo paura!” Si inginocchiò davanti a me e mi poggiò una mano sulla spalla. “Shiori, dico sul serio, mi spaventi…sei stravolta! Che cosa è successo?” mi appoggiai sulla sua spalla, alla disperata ricerca di sostegno. Due lacrime scesero lungo il mio viso. Ero così confusa! Così in colpa! Avrei voluto singhiozzare, frignare come una bambina! Mi sarebbe servito a sfogarmi, ma non riuscivo a fare nulla, se non rendermi conto delle lacrime che mi solcavano le gote silenziosamente. Come potevo essere così silenziosa quando dentro di me urlavo? Deidara mi strinse a sé e mi carezzò i capelli. “Perché piangi?”

“Mi dispiace…mi dispiace così tanto” riuscii a dire soltanto questo, nulla di più.

“Per cosa?”

“Non è colpa mia…non posso…mi dispiace” continuavo a ripetere le stesse frasi, quasi ossessivamente. Cominciai a pensare che non ci fosse peggior dolore di quello provocato dalla consapevolezza di fare del male ad una persona cara. “Ok, non vuoi parlarmene. Ma smettila di piangere, per favore! O mi costringerai a richiedere l’intervento di Sasori”

“NO!” quasi urlai. Deidara mi guardò dubbioso.

“Ti ha fatto qualcosa?” chiese alterandosi.

“No”

“Ti ha fatto del male, Shi? Rispondi!”

“No”

Appunto…ero io che avevo fatto del male a lui! Che sensazione orribile! “Shiori? Perché non mi dici quello che è successo?”

“Domani, per favore. Ho bisogno di dormire” dissi cercando di ricompormi. Asciugai le lacrime con il dorso della mano. Deidara continuava a guardarmi dubbioso. “Ok…come vuoi” disse. Mi fece distendere sul suo letto e si sedette accanto a me, continuando quel disegno che mi proibiva di vedere. Osservandolo, caddi in un sonno inquieto.

 

Ta daaaaaaaaaan! Che ve ne pare? Spero che non faccia troppo schifo! Alloooooooora…qui saltano fuori un bel po’ di problemucci, primo fra tutti Sasori [il mio puccioooooo!] che poverino non sta passando un gran bel momento. Inutile dire che si è creata una situazione davvero complicata e difficile [non si è creata…l’hai creata tu…è.é ndSaso] e spero di avervi incuriositi. La canzone che cantano Dei e Shi è “Decode” dei Paramore, che mi è piaciuta moltissimo per il significato e mi è sembrata sufficientemente azzeccata per la questione. Beh, ancora una volta ringrazio tutti quelli che seguono la mia ficcy e l’hanno messa tra i preferiti. Non so con precisione quando aggiornerò, ma spero di trovare un po’ di tempo! Vi lascio con queste domande: cosa deciderà di fare Shiori? Smetterà mai di litigare con la sua coscienza? Sasori come rimedierà alla confusione che ha creato [che TU hai creato! Non io! ndSaso] dichiarandosi a Shiori? E il povero Dei? Cosa sceglierà fra amore e amicizia? E Hidan continuerà a prenderle da Tobi? Come avranno festeggiato Konan e Pain l’anniversario? [Non vorrei dirtelo, ma stai dando i numeri -.-“ non importa a nessuno! ndPain] [A me importa! u.u ndMe] E Therys riuscirà mai a scrivere un capitolo come si deve? Infine, l’ultima domanda, la più terribile: qualcuno sarà così buono da recensire e dirmi cosa ne pensa? Le risposte a tutte queste domande nel prossimo capitolo! Baci baci! *-*

*Therys*

  
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