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Autore: _Akimi    01/09/2015    3 recensioni
[Momotarou x Gou]
"Si ripeteva che doveva smettere di osservarla in modo così ossessivo, che se avrebbe continuato, molto probabilmente, l'avrebbe fatta fuggire in poco tempo.
Eppure,diamine, non ci riusciva.
Il suo viso era ciò che più gli piaceva di lei : il modo in cui le sue sopracciglia si inarcavano in segno di perplessità, le labbra che si piegavano appena verso l'alto, lasciando intendere quanto fosse nervosa al momento.
Anche le sue guance, che avevano preso poco a poco il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli, parevano morbide al tatto e Momotarou desiderava sempre di più poterle schioccare un bacio lì, sulla pelle morbida che si imporporava per via delle emozioni che la pervadevano."
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gou Matsuoka, Momotarou Mikoshiba, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gou aveva passato un paio di minuti davanti allo specchio di camera sua. Si era sistemata i capelli, decidendo di lasciarli sciolti, almeno per quell'occasione. Le ricadevano morbidi sulle spalle, nascondendole le orecchie piccole.
Aveva passato la maggior parte della mattina a scegliere ciò che avrebbe indossato all'appuntamento e per quanto fosse contenta di poter uscire con Momotarou, era preoccupata di come avrebbero passato assieme il pomeriggio.
La madre, che aveva assistito silenziosa ai preparativi della figlia, aveva ben compreso quanto Gou fosse nervosa di uscire quel giorno.
Per l'intera settimana,infatti, la ragazza non aveva smesso di ripetere quanto fosse stato sciocco accettare senza problemi quell'invito, che Momotarou avrebbe rovinato sicuramente il tutto, oppure che Rin, all'ultimo momento, avrebbe vietato allo studento della Samezuka di vederla.

Alle volte non lo comprendeva proprio, suo fratello. Gli voleva molto bene, non passavano molto tempo assieme, ma le faceva sempre piacere vederlo divertirsi con i suoi amici. Fin da piccoli, i due si erano dimostrati due fratelli non molto legati l'uno all'altro ed era ovvio ad entrambi che un viaggio in Australia non aveva fatto altro che peggiorare il loro rapporto.
Nonostante la distanza che li aveva divisi, non c'era stato giorno in cui Gou non avesse pensato a Rin e lo stesso valeva per il più grande che, nonostante fosse orgoglioso, si assicurava che la sorellina non avesse problemi con nessuno.Doveva quindi ammetterlo : l'idea di uscire con Momotarou la rendeva certamente felice, ma fu spontaneo per lei pensare anche a ciò che avrebbe detto a riguardo Rin, dato che sembrava contrario all'idea di vedere la sorella in compagnia di un ragazzo interessato a lei.                                      Gou gli ripeteva spesso che era cresciuta, ormai era una studentessa delle superiori e non aveva bisogno che qualcuno controllasse la sua vita in quel modo : bastava la madre che, molto spesso, le domandava con chi uscisse o se le piacesse qualche ragazzo del club di nuoto di cui parlava tanto.

A quelle parole, in realtà, Gou rispondeva divertita con un semplice "Andiamo!Conosci già Nagisa,Makoto e Haruka, sono degli idioti proprio come Rin!". Avrebbe voluto invitarli tutti a casa, in modo che la donna avesse l'occasione di incontrare Rei, ragazzo che aveva conosciuto anche il fratello l'anno precedente.
Per quanto fossero di buona compagnia, Gou non aveva mai pensato ad uno di loro come più di un amico : certo, tutti e quattro si erano dimostrati gentili con lei, ringraziandola per l'impegno che ogni giorno dedicava per aiutarli ad allenarsi, ma non avevano mai mostrato un'interesse amoroso nei suoi confronti.
Lo stesso valeva per Gou che, a dire il vero, trovava i quattro nuotatori davvero negati con le ragazze.
Nagisa non smetteva mai di parlare di argomenti del tutto sciocchi e i suoi modi, per quanto fosse simpatico, si dimostravano troppo espansivi anche verso persone che conosceva ben poco.
Makoto, come aveva sempre immaginato la ragazza, era la persona più generosa e gentile che avesse mai conosciuto, ma il difetto che lo caratterizzava era il suo essere facilmente spaventabile e al contempo, si imbarazzava spesso per le più piccole delle cose.
Haruka non era da meno, in fatto di atteggiamenti particolari. Il ragazzo, infatti, pareva disinteressato alle parole di chiunque avesse di fronte e la sua mente era perennemente proiettata in una qualche vasca d'acqua, non per altro non riusciva a trattenersi dal buttarsi in una piscina anche in luoghi pubblici.
Per ultimo e decisamente il peggiore in fatto di sentimentalismo, Rei raramente risultava essere capace di non organizzare con estrema attenzione ogni sua singola mossa ed era stato inutile, per Gou, provare ad insegnargli che cosa fosse l'amore e le cotte tipiche degli studenti della loro età.


Allora perchè aveva accettato di uscire proprio con Momotarou?
In effetti, da quando i due si erano scambiati le email, concordandosi per l'appuntamento che li avrebbe aspettati a fine settimana, Gou si era domandata più di una volta perchè non avesse obiettato alla proposta del ragazzo.
Non voleva sembrare superficiale, ma Momotarou non pareva, a prima vista, rientrare esattamente nei suoi gusti.
Il suo ragazzo ideale doveva essere gentile,romantico e ovviamente, doveva avere anche un fisico atletico. Aveva fin da piccola sognato di poter incontrare una persona che le regalasse inaspettamente un bouquet di rose, che la invitasse al cinema o che la portasse a mangiare in qualche ristorante di cucina internazionale.
Voleva poter condividere un tramonto con il proprio amato o addormentarsi tra le sue braccia dopo aver osservato delle stelle cadenti sormontare il cielo estivo.Non era certa, quindi, che Momotarou avesse intenzione di renderla felice in questo modo, erano tutte attività che ricordavano le scene più romantiche dei film, piene di cliché e che parevano irreali per qualsiasi ragazza, ma Gou non avrebbe mai smesso di desiderare una storia d'amore così.                 
Momotarou era un ragazzo di bel aspetto, aveva un sorriso grande che gli illuminava il volto e Gou, molto probabilmente, adorava il modo in cui arrossiva nel vederla avvicinarsi a lui. Si mostrava simpatico a chiunque, era legato alla famiglia proprio come lo era Gou, ma per il resto, per quanto duro potesse sembrare il giustizio della ragazza, era l'antitesi di ciò che lei desiderava.
Momotarou parlava troppo, a sproposito e non sembrava per nulla interessato al mantenersi costantemente in forma dato che, da quanto aveva capito, trovava persino troppo fatico correre assieme ai senpai alla domenica mattina.
I suoi modi non erano per nulla discreti, non pensava mai a ciò che stava per dire e non si era fatto nessun problema ad avvicinarsi alla ragazza, la prima volta che si erano conosciuti, afferrandola per le mani per poterle dire quanto fosse carina.
Sì, era identico al fratello, ma nonostante i suoi numerosi difetti, Gou aveva comunque accettato il suo invito ed ora si sentiva persino nervosa.

-Andrà tutto bene Gou, di certo non ti dirà di andare a caccia di ragni assieme a lui.-
Si ripeté sistemandosi per l'ultima volta il vestito che aveva deciso di indossare.
Era certa che Momotarou avesse intenzione di mostrarle il suo lato più romantico, ognuno ne doveva per forza avere uno, o almeno era ciò che la ragazza sperava vivamente.
Forse, alla fine, si sarebbe divertita passeggiando assieme a lui e ciò che più contava, dato che era la prima volta che uscivano da soli, era conoscersi e scoprire che cosa amassero fare e quali fossero le cose che più odiavano.

Con questo pensiero, Gou afferrò la piccola tracolla che aveva abbinato al vestito leggero che aveva deciso di indossare. Prese con sé il cellulare che aveva lasciato sulla scrivania della sua camera e salutò di fretta sua madre, uscendo di casa per dirigersi verso la scuola Samezuka.
Durante il tragitto, cercando di ignorare il nervosismo che poco a poco stava avendo la meglio su di sé, decise di distrarsi controllando i messaggi che i suoi amici le avevano mandato, trovando non poche parole di sostegno per aiutarla a rilassarsi un po'.
Hana-chan, la sua migliore amica, le aveva mandato un simpatico adesivo che potesse portarle fortuna, accompagnato da un entusiasmante "Domani mi racconti tutto!"
Anche i ragazzi del club di nuoto - escluso Haruka che conosceva a malapena la parola telefono e Rei, che molto probabilmente si teneva occupato con i compiti - si erano ricordati di ciò che la ragazza aveva raccontato loro una volta rientrata nel café.
Sia Makoto che Nagisa sembravano speranzosi, sopratutto dopo aver rincontrato il ragazzo durante gli allenamenti in comune con la Samezuka durante la settimana ormai conclusa.
"Devi farti offrire qualcosa da mangiare, obbligalo a comprare una montagna di panini Iwatobi!" Era stato questo il messaggio del biondo che, come sempre, non si era risparmiato di inviarle anche una lunga fila di faccine sorridenti.
"Buona fortuna Kou, sono sicuro che ti divertirai!"
Infine Makoto, decisamente meno espansivo del compagno più piccolo, le aveva augurato una buona giornata assieme a Momotarou.Gou si preoccupò di rispondere a tutti e tre, dicendo che non era per nulla nervosa al pensiero di uscire con lo studente della Samezuka, cosa del tutto non vera, ma preferiva celare il suo evidente imbarazzo, pensando che non le sarebbe servito sfogarsi prima del dovuto.
Sperava solamente che la giornata passasse al meglio e che, ovviamente, anche Momotarou si divertisse in sua compagnia.




 
* * *
-Rin...Rin-senpai, stai aspettando qualcuno anche tu?-
Momotarou parlò al più grande dato che, una volta finita la corsa mattutina ed essersi fatto una doccia veloce, si era messo ad attendere davanti all'istituto proprio come il kohai.
Non aveva idea del perchè stesse attendendo fuori, ma non voleva sembrare indiscreto, domandando direttamente al capitano con chi avesse intenzione di passare la giornata quel pomeriggio.
In realtà, l'aveva sentito lamentarsi per tutta la mattina sul dover dare ripetizioni di inglese ad un ragazzo dell'Iwatobi, ma Momotarou non diede minimo peso alle sue parole, era stato fin troppo concentrato nell'organizzare le ore successive assieme a Gou.
Non voleva essere scontato, né in fatto di regali né in attività da fare insieme, ma alla fine non gli era venuto in mente niente che potesse farlo sembrare un ragazzo creativo o originale e aveva concluso che non sarebbe stato male affidarsi al caso, pensando che il progettare in anticipo il tutto non avrebbe fatto altro che peggiorare l'atmosfera.


-Mh, non proprio. Sto solo osservando.-
Esclamò lui piuttosto annoiato, portandosi una mano tra i capelli, scoprendosi la fronte chiara.
A quelle parole, Momotarou non seppe che pensare : non sapeva che cosa, o meglio, chi il senpai stesse osservando, ma l'idea di averlo accanto non lo rassicurava per nulla.
Il capitano, per quanto fosse descritto da tutti come un ragazzo romantico e orgoglioso, sapeva apparire davvero spaventoso agli occhi degli studenti più piccoli, ma probabilmente, si ritrovava a pensare Momotarou, lo faceva per incutere timore e per forzare i compagni a lavorare sodo durante le ore di allenamento.
Peccato però, che quello non era più orario di pratica e gli studenti erano ormai liberi di andare a fare ciò che volevano, sopratutto dato che la domenica era l'unico giorno libero a disposizione.

-Non ti do troppo fastidio,vero Momo?-
Domandò abbassando gli occhi su di lui mentre un sorriso affilato gli illuminò il volto, dandogli un'aura ancora più spaventosa.
Momotarou si limitò ad osservare il più grande e deglutì appena, sperando che Rin non sapesse nulla a riguardo l'appuntamento con la sorella. In realtà, non voleva davvero nascondere tutto al suo - improbabile - futuro cognato, ma temeva che avrebbe vietato ai due di vedersi, o in alternativa, avrebbe cominciato a gridargli contro e ad indicargli quali fossero i divieti e i doveri che gli spettavano se voleva sul serio uscire con la più piccola dei Matsuoka.
L'avrebbe trattata con gentilezza, sarebbe stato sincero con lei e avrebbe provato, per quanto fosse fuori natura per lui, a non essere troppo espansivo e invadente. Sapeva quanto Gou non amasse alcuni suoi comportamenti, sopratutto quando occupava i suoi spazi. Questa volta, sempre senza dover rinunciare ad essere sé stesso, avrebbe cercando di evitare atteggiamenti che turbavano Gou perchè, per quanto difficile, voleva che quella giornata fosse perfetta.

-Certamente no,Rin-senpai!-
Cercò di sembrare il più credibile possibile, anche se bastava uno sguardo del più grande per sentirsi nervoso. Forse era meglio avvisarlo prima del dovuto,dirgli quali fossero le sue vere intenzioni e cercare, in qualche modo, di fargli comprendere che ci teneva davvero a sua sorella.
Si era innamorato di lei casualmente, poteva considerarlo un vero e proprio colpo di fulmine, ma i suoi sentimenti non andavano scemando, anzi, bastava incontrarla tra le strade di Iwatobi per sentirsi vivo e ovviamente, anche preso dall'imbarazzo.

Tuttavia, era ormai troppo tardi per rimediare alla faccenda : in lontananza, una fine figura spuntava tra le altre, luminosa, con i capelli vermigli che le coprivano le spalle piccole e un grazioso vestito a balze, anch'esso di tonalità simili ai ciuffi che le contornavano il viso appena sorridente.
Si avvicinò a piccoli passi verso la scuola e più si fece vicina, più Momotarou faticava a distogliere lo sguardo da lei. Non l'aveva mai vista così bella, fin troppo per un ragazzo sbadato e poco elegante come lui, ma forse sarebbero state proprio le differenze tra i due ad aiutarli ad avvicinarsi sempre più.
Il ragazzo increspò appena le labbra, uno dei suoi soliti sorrisi che servivano a celare l'imbarazzo e il nervosismo che stava provando in quel momento. Voleva trovare le parole giuste per dirle quanto fosse carina, quanto fosse carina per lui proprio quel giorno, ma non appena lei si avvicinò, abbassando lo sguardo per non incontrare il suo, Momotarou rimase pietrificato, senza parole.

-Lo sapevo.-
Fu Rin ad interrompere quel silenzio.
Aveva gli occhi puntati su Gou e poi su Momotarou, aspettando che uno dei due gli spiegasse che cosa stava succedendo tra loro. Aveva parlato con la madre riguardo un appuntamento, ma quest'ultima non aveva idea di chi fosse il ragazzo, se non che fosse uno studente della Samezuka come Rin.
Doveva ammetterlo, non aveva pensato ad altri se non Momotarou. Dubitava che Sousuke avesse intenzione di frequentare sua sorella dato che, per tutti quegli anni, i due Matsuoka consideravano Yamazaki come uno di famiglia.
Seijuro, per quanto possibile, non si presentava da loro già da un po' di tempo e da quello che aveva sentito in giro, era probabile che si fosse trovato persino una ragazza.
Quindi doveva per forza essere il più piccolo dei Mikoshiba, cosa che lo infastidiva non poco, ma non poteva comandare a bacchetta sua sorella né tanto meno obbligare Momotarou a starle lontano.

-Onii-chan, non sono affari tuoi.Sinceramente, è una scelta mia, quindi vorrei andare con Momo ora.-
Disse seria, anche se non voleva litigare per qualcosa di così sciocco con lui. Sapeva solamente che suo fratello era preoccupato per lei, ma non aveva motivo per esserlo. Conosceva meglio di lei Momotarou, dato che erano compagni di scuola e di club, quindi doveva pur riconoscere che il ragazzo non avesse cattive intenzioni,semplicemente voleva poter passare del tempo assieme a lei.
Ripensandoci, era la prima volta che lo chiamava Momo. In genere, non lo chiamava neppure per nome, semplicemente si riferiva a lui senza dare molto importanza alla cosa, ma ora sembrava volersi mostrare più simpatica ai suoi occhi e si sforzò di accennargli un sorriso, arrossendo all'idea che anche suo fratello la potesse vedere in quello stato.

-Hey, non ho detto nulla. Volevo solamente assicurarmi che non fosse qualche strano tipo e...-
-Sono strano, ma non così tanto strano!- Ribatté Momotarou voltandosi divertito dalle parole del capitano. Era assurdo il modo in cui si preoccupava di Gou, ma l'atteggiamento del senpai lo spingeva solamente a dare il meglio di sé. Almeno se si trattava della ragazza, Momotarou era del tutto intenzionato ad impegnarsi, a differenza degli allenamenti quotidiani, ma questo dettaglio preferì non specificarlo a nessuno dei due Matsuoka.

-Ok,ok. Ora che hai costatato che non si tratta di nessun teppista, potresti lasciarci andare?-
Gou accennò un sorriso imbarazzato e spinse delicatamente suo fratello, obbligandolo a rientrare nell'istituto alle sue spalle. Non le dispiaceva sapere che Rin si preoccupasse in quel modo di lei, ma alle volte esagerava solamente e si mostrava più insidioso di quanto non volesse davvero essere.

-Bene, ma se succede qualcosa, chiamami. E lo stesso vale per te, prima di fare qualsiasi cosa stra-
Gou lo interruppe di nuovo, abbassando l'indice che aveva puntato verso Momotarou in modo minaccioso.
Nonostante l'atteggiamento serio del fratello, entrambi i più piccoli si misero a ridere alle sue parole, sapendo che alla fine Rin non avrebbe davvero interferito durante il loro appuntamento. Quella era la fortuna di avere un fratello e un capitano romantico : anche a lui piacevano i cliché proprio come la sorella, anche se ripeteva che non era assolutamente vero e che trovava le situazioni dolci decisamente banali e fastidiose.

-Te lo riporterò entro sera, promesso!-
Gou alzò la voce, prendendo sotto braccio il ragazzo per poi, con un cenno della mano, salutare il rosso ormai vicino al cancello di entrata.

I due si allontanarono lentamente dalla scuola, lasciandosi alle spalle l'edificio e tutto ciò che riguardava le loro vite da studenti e anche da rivali, dato che la settimana precedente si erano incontrati proprio nella piscina della Samezuka. Era pur sempre vero che Momotarou non aveva neppure visto Gou in costume, ma questo piccolo dettaglio preferì tenerlo segreto, temendo che la ragazza lo prendesse per una persona poco seria.




 
* * *
Un silenzio imbarazzante calò tra i due non appena svoltarono l'angolo, camminando fianco a fianco vicino al lungo mare della città.
Il tempo, per fortuna, non era molto caldo, ma un lieve vento tiepido accarezzava i capelli di entrambi, convincendo Momotarou a togliersi la felpa bianca che indossava.
Doveva ammetterlo, si sentiva davvero stupido nell'essersi vestito così : Gou era graziosa, si era preoccupata di vestirsi elegantemente per quell'appuntamento, senza dover rinunciare al proprio stile né alla comodità.
Il vestito che indossava, infatti, le fasciava il seno morbido per poi ricadere leggero fino alle ginocchia. Le sue gambe erano scoperte e ai piedi, portava dei sandali color sabbia che lasciavano intravedere le dita fini dei piedi.
Momotarou aveva notato bene la ricerca dei dettagli della ragazza, non l'aveva mai vista con i capelli sciolti, aveva persino indossato un paio di braccialetti in tinta con il resto e molto probabilmente, per quanto non ne fosse pratico, si era impreziosita il volto con un lieve filo di trucco.


Bene, lui aveva indossato una felpa e un paio di scarpe da ginnastica.


A dirla tutta, quando aveva finito di farsi una doccia, non si era preoccupato minimamente di sistemarsi i capelli ed era uscito dalla scuola con la testa ancora umida e un paio di ciuffi arancioni che sbucavano ribelli da dietro la nuca.
Pareva davvero un idiota così ed era certo che avrebbe passato tutto il pomeriggio ad osservare Gou evitare il suo sguardo, magari guardando qualche bel ragazzo che le passava accanto sorridendo.
Gou, non voleva ripetersi, era davvero bella ed era ovvio che tutti gli altri la vedessero e la osservassero allo stesso modo di lui e suo fratello : persino i ragazzi dell'Iwatobi, pensò più di una volta Momotarou dopo averli incontrati, potevano benissimo essere interessati alla loro coach.
Aveva carattere, sapeva tener testa persino a quello squalo di Rin ed era stupenda, femminile e sorridente.
Proprio per questo Momotarou non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.

-Hai intenzione di guardarmi per l'intera giornata senza dirmi nulla?-
Le domandò lei, voltandosi di scatto verso la sua parte.
Un lieve sorriso le illuminava il viso, segno che non era arrabbiata con lui, anzi, era imbarazzata nel sentire gli occhi di Momo su di sé.
Non le era mai capitato di attirare così tanta attenzione e le faceva piacere, anche se non riusciva a celare l'evidente vergogna nel vedere il ragazzo guardarla con una faccia da idiota.

-No,ovviamente no! E' solo che,- Momo si morse il labbro inferiore, torturandosi la stoffa della felpa che teneva tra le mani. -Sei bellissima e io sono vestito così. Non che io abbia altri vestiti oltre a magliette e jeans, ma non pensavo che avresti indossato un abito.-                                           
Per me...
Avrebbe voluto aggiungere, ma non ebbe il coraggio di farlo. Sapeva essere molto spesso diretto, ma davanti a Gou le parole iniziavano a mancargli e temeva di dire la cosa sbagliata nel momento sbagliato, o forse una cosa inopportuna nel momento esatto?

Ecco: era quello l'effetto che Gou Matsuoka gli faceva. Diventava più idiota del solito e parlava a sproposito, molto probabilmente su argomenti che alla ragazza non importavano neppure. Voleva poter intrattenerla, sentirla ridere per qualche sua stupida battuta, o semplicemente osservarla mentre i suoi occhi si perdevano nel guardare il mare.
Adorava Iwatobi e adorava sapere che viveva nella stessa città di quella ragazza, anche se non si vedevano spesso.

-E' il caldo! Non volevo indossare qualcosa di pesante.- Cercò di celare l'imbarazzo Gou, incrociando le braccia al petto, mentre Momotarou le sorrise spontaneamente.
Non avrebbe mai smesso di amare quel sorriso, quel viso che sembrava mostrare tutto del ragazzo : le piaceva il suo essere ingenuo, il suo non comprendere le ragazze, anche se alle volte la faceva infuriare. Doveva imparare sul serio ad essere più empatico, ma neppure lei lo era, proprio per questo non pretendeva nulla da lui.
-E poi sei carino anche così.- Lo squadrò dalla testa ai piedi, ricambiando il suo sorriso con uno più timido ed imbarazzato. -Intendo dire che non mi importa come sei vestito, non sono così superficiale.-
La ragazza cercò di recuperare, tirandogli un lieve pugno sul braccio. Non voleva che tra i due crescesse ancora più tensione di quanto già non ci fosse e in più, quello che aveva appena detto era del tutto vero.
Momotarou era carino agli occhi di Gou, ma quest'ultima non dava solo importanza ai muscoli - cosa del tutto strana dato la sua ossessione per i fisici allenati. Certo, come dicevano sempre, l'occhio voleva la sua parte, ma era fondamentale anche avere un carattere adeguato e desiderava solamente una persona che potesse comprenderla e sopportarla.

-Eppure ti sei curata per me, insomma...- Si grattò la nuca nervosamente, - è la prima volta che ho un appuntamento con qualcuno.- Voleva dirle che non sapeva bene come comportarsi, se doveva semplicemente essere sé stesso o lasciare che lei organizzasse tutto dato che era piuttosto conosciuta anche per essere una ragazza sistematica, se voleva.

-Anche io, ma questo non significa che dobbiamo comportarci in modo diverso. Credo che sia meglio continuare ad essere come siamo, nonostante tu sia logorroico e io sia costantemente furiosa.-
Sorrise stringendosi appena al suo braccio, vedendolo rilassarti un po'.Avevano entrambi i propri difetti e per quanto banale potesse sembrare, dovevano cominciare ad apprezzarsi l'uno l'altro anche per quelli. Non dovevano per forza piacersi, questo era piuttosto ovvio, ma Gou non poteva negare l'attrazione che c'era tra di loro.
Voleva solo nascondere il proprio imbarazzo, non si sentiva pronta ad accettare i corteggiamenti di un ragazzo, anche se l'aveva desiderato per tanto tempo.

Lo guardò con la coda degli occhi, distogliendo lo sguardo non appena lui si voltò versa la sua parte.
Si mise ad osservare silenziosa il mare e sospirando, strinse la mano involontariamente contro il braccio di Momotarou.

-Stiamo un po' in spiaggia?-
Il ragazzo seguì la traiettoria del suo sguardo, vedendo come gli occhi vermigli della sua amata si perdessero tra le onde del mare che rifletteva il candido azzurro e bianco delle nuvole nel cielo.
Non aveva idea se a Gou piacesse passare del tempo a camminare sui granelli dorati di sabbia, avvicinandosi alla riva dell'oceano per rinfrescarsi i piedi.
Sapeva che era un posto piuttosto banale per un appuntamento, ma in fin dei conti Momotarou era pur sempre un nuotatore ed era attratto naturalmente dall'acqua. Non riusciva a spiegarsi, l'idea di nuotare era qualcosa che lo rilassava senza dover pensare ad altro : era un'attività necessaria per lui, come respirare, come mangiare.

-Sì, è una bella idea.-
Gli rispose lei, allontanandosi dal suo braccio per correre a piccoli passi verso l'entrata della spiaggia.
Momotarou l'osservò andarsene via da lui, vedendola sfilarsi i sandali che indossava per poi affondare i piedi tra la sabbia calda.

-E beh? Vieni o no?!-
Lo riportò alla realtà, voltandosi verso il ragazzo con uno sguardo piuttosto spazientito. Aveva portato le braccia incrociate al petto e aveva gonfiato le guance come una bambina, aspettando che Momotarou si togliesse le scarpe e la raggiungesse alla fine della piccola discesa che portava alla spiaggia.A quell'ora, in realtà, poche persone avevano deciso come loro di fermarsi a prendere un po' di sole o a fare un bagno. Il tempo era ancora piuttosto freddo e non era decisamente il periodo migliore per passare il proprio tempo in acqua.
In lontananza, divenendo un tutt'uno con la linea dell'orizzonte, un paio di barche vagavano in quella vasta pozza d'acqua con i pescatori che speravano di portare qualcosa di buono al mercato di Iwatobi, tirando le pesanti reti sul ponte delle proprie navi.
Momotarou adorava i pesci di mare, adorava il profumo della salsedine sulla pelle quanto quello del cloro delle piscine al coperto.Davano entrambi due sensazioni diverse, ma amava allo stesso modo la rettangolare piscina della Samezuka come la vastità del mare che ora riempiva gli occhi di entrambi.
-Hey, sei tu che vai troppo veloce,aspettami!-

Momo si tolse in fretta le scarpe, le mani gli tremavano ancora un po' per il nervoso e si soffermò ad osservare le proprie dita più del previsto.
Si era seduto vicino ad un paio di scogli chiari per poter sistemare le calze dentro alle sneakers e non aveva avuto il coraggio di alzare di nuovo lo sguardo, osservando Gou dondolarsi da una parte all'altra in attesa che lui si alzasse.
Sì, stava ancora pensando a cosa dirle, a come spiegarle ciò che provava per lei, anche se era piuttosto ovvio che fosse interessato alla ragazza. Quest'ultima l'aveva ben compreso e non aveva smesso di riflettere su ciò che poteva nascere tra di loro.Forse era ancora presto per immaginare un futuro in cui stessero assieme, non come amici, ma come qualcosa di più, eppure Gou non temeva l'idea di fidanzarsi insieme a Momotarou.

Non sarebbe stato il ragazzo perfetto, ma non era così male.


-Voglio un ghiacciolo.- La rossa si chinò verso di lui, obbligandolo ad alzare il capo verso di lei.
Momotarou non l'aveva neppure sentita avvicinarsi e appena se la ritrovò davanti, arrossì ed accennò un sorriso imbarazzato all'idea di averla così vicino.
Poteva vedere le sue iridi rosse osservarlo e le labbra appena increspate, segno che non avrebbe mai accettato un "no" come risposta.

-Intendi dire che devo comprartelo io?-
Le rispose vedendola arrabbiarsi per quelle parole.
Era ovvio che le avrebbe comprato un gelato, Momotarou non si era mai fatto problemi a spendere soldi in cibo e in più, anche lui aveva voglia di un ghiacciolo, per quanto il tempo non fosse così caldo.



-Sei davvero una frana con le ragazze.-
La voce di Gou si addolcì e Momotarou sentì l'indice fine della ragazza premere contro la sua fronte, sfiorando un paio di ciuffi arancioni che gli coprivano la pelle chiara.
Era un semplice tocco, ma gli faceva piacere poter sentire Gou così vicino a sè. Aveva un buon profumo, forse vaniglia o fiori di arancio. In ogni modo, non era l'unica cosa piacevole che Momo stava sentendo in quel momento.Le afferrò delicatamente la mano e la portò vicino al suo petto, lasciando Gou piuttosto stupita per quel gesto improvviso.
Al primo impatto, la ragazza era quasi intenzionata ad allontanarsi da lui, ma non appena sentì il petto di Momo gonfiarsi e sgonfiarsi velocemente, decise di rimanere ferma, concentrandosi sul battito frenetico del cuore del ragazzo.
Comprendeva la sua agitazione, la comprendeva dal modo in cui Momotarou evitasse di guardarla negli occhi e la sua mano tremava, stringendo la sua affettuosamente.

-Eppure mi hai dato una possibilità.-
Questa volta il suo tono era serio mentre i suoi occhi riflettevano lo sguardo altrettanto tranquillo della ragazza.
Si scambiarono un sorriso sincero e Gou si ritrovò a concordare pienamente con le sue parole, anche se doveva ancora pensare al motivo per cui aveva accettato il suo invito senza problemi.

-Tutti hanno bisogno di un'opportunità. Sei un idiota, ma sei dolce, se vuoi.-
Si allontanò lentamente da lui, aspettando che lo raggiungesse al piccolo bar che occupava una parte di spiaggia lontano dall'acqua.
Decisero che gelato comprare, evitando di prendere i gusti che sceglievano entrambi di solito.Pochi attimi dopo si sedettero sulla sabbia, nascondendo i piedi tra i granelli dorati e le dita che stringevano gelosamente il bastoncino del ghiacciolo scelto.
Gou sapeva che Momotarou non aveva mai smesso di guardarla dal momento in cui si erano allontanati dal chiostro, la fissava spesso in silenzio, concentrandosi sul pezzo di ghiaccio colorato che aveva cominciato a sciogliersi lentamente in bocca.
Non gli era mai piaciuto un granché il gusto limone, forse troppo aspro per lui, mentre Gou assaporava la freschezza della menta che, poco a poco, le colorava la lingua di verde.Non era ancora stagione per mangiare gelati, ma stare in compagnia non le dispiaceva ed era ancora più divertente sentire ciò che Momotarou le raccontava della scuola, della sua famiglia e di ciò che più gli piaceva di Iwatobi.
Doveva ammetterlo, l'aveva giudicato negativamente la prima volta che si erano incontrati. Non era stato un colpo di fulmine come per il ragazzo, ma ora che aveva imparato a conoscerlo un po', doveva pur ammettere che era una persona più che gradevole.
Era la sua risata, esageratamente rumorosa, a farle battere il cuore più di tutto il resto : lo osservava nascondere il bastoncino del gelato in mezzo alla sabbia mentre le sue labbra non smettevano di incresparsi, emettendo un suono piuttosto strano per essere considerata una risata.


-Gou-chan, facciamo un bagno.-
Parlò passato un buon quarto d'ora a parlare delle loro vite e delle loro amicizie.
Quella proposta, che in realtà suonava proprio come un ordine, lasciò alla sprovvista la ragazza ancora seduta sulla sabbia.
Momotarou non attese una sua risposta, abbandonò la sua felpa sulla spiaggia e ci appoggiò all'interno in cellulare, nascondendo il tutto vicino alla tracolla della compagna.Non aveva intenzione di sentire lamentele da parte sua, era certo che si sarebbe divertiti, anche se il sole ormai aveva cominciato a calare e nessuno dei due indossava ovviamente un costume da bagno.
Buttarsi in mare vestiti era ancora più divertente, oltre che dannatamente folle, ma erano le cose più strambe ad affascinare Momotarou. Non poteva resistere all'idea di ritornare alla Samezuka fradicio, sentire Rin lamentarsi perchè sia lui che sua sorella potevano rischiare di prendersi un malanno.Era un gioco, forse infantile, ma voleva potersi divertire con Gou, almeno per una volta.


-Ah?Ma io non ho il costume...-
Bisbigliò Gou, senza scordarsi che il non aver indossato un bikini non era ciò che la preoccupava di più al momento.
Nonostante questo, Momo le afferrò le mani e l'aiutò ad alzarsi, obbligandola a correre velocemente verso la riva. Non c'era neppure necessità di sentire quanto fosse calda l'acqua, il ragazzo era certo che si sarebbero presi un malanno il giorno seguente, ma un giorno a casa da scuola non avrebbe fatto male a nessuno dei due.

-H-Hey!Idiota!- Gou gli urlò contro non appena lo vide proseguire avanti, schizzandola ogni qualvolta alzasse i piedi per farsi avvolgere poco a poco dall'acqua.
Era fredda, diamine se era gelida, eppure la ragazza sentì le guance andarle a fuoco non appena Momotarou si immerse nell'oceano completamente, sbucando poco dopo con i capelli bagnati che si erano attaccati alla fronte, dandogli un'aria ancora più stupida di quanto non avesse.
-Che c'è? Non avrai mica paura di un paio di gocce?-
Il ragazzo si voltò verso di lei, spostandosi poco elegantemente i capelli all'indietro.I loro sguardi si incontrarono per poco e il viso di Momo si illuminò con un sorriso per nulla rassicurante che, poco dopo, lo convinse ad avanzare verso Gou per buttarla direttamente in acqua.


Sapeva che si sarebbe lamentata per il suo vestito, di certo non era il massimo camminare per la città con gli abiti bagnati, ma avrebbero potuto aspettare un po', magari asciugandosi con quei pochi raggi di Sole che sarebbero rimasti una volta usciti.
Così, ormai convinto delle sue azioni, si avvicinò a lei abbastanza da poterla afferrare poco elegantemente dai fianchi e fu inutile per Gou, nonostante Momo non fosse molto più grande di lei, resistere alla forza del ragazzo che poco a poco la fece immergere nell'acqua fredda.Non erano molto distanti dalla riva e per sua fortuna, non appena si ritrovò completamente sott'acqua, riuscì ad appoggiare subito i piedi sul fondale, ritornando a galla poco dopo.

-Sei davvero uno stupido, potevo annegare!-La ragazza tremò appena, ritrovando ad attorcigliare le braccia attorno al suo collo, temendo di poter di nuovo scivolare verso il basso.
Per quanto avesse sempre apprezzato vedere gli altri buttarsi, nuotare e divertirsi, non aveva mai amato la sensazione di ritrovarsi personalmente in una qualsiasi pozza d'acqua abbastanza vasta.
Odiava sentire il fiato mancarle una volta immersa e odiava ancora di più sapere quanto l'oceano potesse essere pericoloso. Non le piaceva il modo in cui la corrente allontanava le persone e le cose dalla riva, per poi portarle indietro con la forza brutale delle onde.

-Non volevo spaventarti e poi non ti può succedere nulla se-
-Io non so nuotare, idiota!-
Bisbigliò appena, cercando di riprendere a respirare in modo regolare. Appoggiò delicatamente la testa sul petto del ragazzo e si allontanò i capelli dalla fronte, tirandosi un paio di ciuffi vermigli dietro alle orecchie.Non voleva più provare quella sensazione, ma per quanto Momotarou fosse stato fin troppo impulsivo nei gesti, ora non la lasciava andare, stringendola più a sé per avvicinarla alla riva.


-Non ne avevo idea! E poi è assurdo, come puoi non saper nuotare se-
Smise all'improvviso di parlare, pensando che non ci fosse bisogno di continuare quella conversazione. Si sentiva davvero uno stupido per non averci riflettuto prima, ma non voleva che Gou dicesse qualcosa a riguardo.
Momotarou si era scordato di ciò che gli avevano detto riguardo il padre del suo capitano, per quanto fosse un'ipotesi azzardata, era molto probabile che la sua morte fosse legata alla scelta di Gou di non imparare a nuotare.
Aveva avuto molti modi per iniziare a provarci, il club dell'Iwatobi, lo stesso fratello nuotatore, eppure, solo ora Momo si accorse di quanto la ragazza stesse tremando.Non avrebbe mai imparato a nuotare, questa era una certezza che convinse il ragazzo a non insistere sulla questione.

-Scusami, comunque ora ti sto tenendo io, non sarò molto intelligente, ma sono un ottimo nuotatore, su questo puoi fidarti.-
Le sorrise, vedendola chiudere lentamente le palpebre, cercando di trattenere un pianto dato dal nervosismo e dall'improvviso spavento.Per quanto non fosse mai stato delicato, dettaglio che aveva dimostrato proprio pochi attimi prima obbligandola a buttarsi in quel modo, ora l'aiutò garbatamente ad allontanarsi dall'acqua, sentendo quest'ultima bagnarle appena la punta dei piedi.

-Lo so, altrimenti non sarei venuta alla Samezuka per vedere come nuotate.-
Singhiozzò a bassa voce, appoggiando la testa vicino all'incavo del suo collo. Sentiva il vestito comprimerle il petto e le spalle scoperte erano infastidite dalla lieve brezza che rendeva l'aria troppo fredda per i loro corpi umidi.
Era stata una sciocchezza, ma nonostante l'errore, Momotarou si era comportato bene e l'aveva aiutata a tranquillizzarsi, bisbigliandole che aveva sbagliato e che era un idiota proprio come aveva continuato a ripetere la ragazza.

-Quindi mi hai osservato per tutto il tempo.-
-No che non l'ho fatto, ho solo controllato se fossi più veloce di Makoto!-
Rispose veloce lei, anche se il suo tono la tradiva e non riuscì ad accennare un sorriso imbarazzato. Era vero, forse l'aveva guardato più del dovuto durante l'allenamento in settimana, ma le piaceva il modo in cui nuotava e si era domandata spesso a che cosa stesse pensando mentre era intendo a dare forza alle gambe e alle braccia per superare la lunga vasca della Samezuka.
Quelle parole fecero più che piacere a Momotarou che, con un sorriso addolcito dal vedere la ragazza ormai tranquilla, trovarono risposta poco dopo.

Era un gesto avventato, inaspettato come sempre, ma Gou questa volta, non si arrabbiò con lui limitandosi a stringere di più le braccia attorno al suo collo.Le loro fronti si sfiorarono ed entrambi arrossirono per l'imbarazzo del momento, la prima volta in cui si concedevano di essere così vicino ad un'altra persona.
Gou poté sentire il respiro caldo di Momo contro il viso e lo stesso il ragazzo, senza smettere di sorridere, si lasciò inebriare dal buon profumo che emanava la ragazza.
-Posso,vero?-
Le domandò, ricevendo in tutta risposta uno sguardo divertito, seguito da un lieve pizzicare dietro alla nuca.

Prima hai cercato di annegarmi e ora mi chiedi se mi puoi baciare.Sì, sei davvero un idiota.-
I loro nasi si scontrarono buffamente e i due, per quanto inesperti, lasciarono che le loro labbra si incontrassero, premendo le une contro le altre in un bacio timido.
Entrambi socchiusero le palpebre e Momotarou, indeciso sul da farsi, avvicinò la mano al viso della ragazza, carezzandole le guance calde e ancora un po' umide.
Era la prima volta che baciava qualcuno, non sapeva se fosse lo stesso per Gou, ma non gli importava quel genere di dettaglio. Non voleva essere necessariamente il primo per lei, desiderava solamente essere il migliore, o almeno provarci.Si rendeva conto che la sua inesperienza fosse palpabile, era chiaro quanto si fosse fatto prendere da lei fin troppo velocemente, ma la sua sbadataggine e il suo imbarazzo erano condivisi con Gou e quest'ultima si divertiva nel vedere come entrambi celavano malamente i propri timori.
In parte, per quanto inaspettato, la ragazza dovette ammettere che quel bacio rientrava decisamente nei suoi canoni : in riva alla spiaggia, con i vestiti che cominciavano poco a poco ad asciugarsi, lasciando fastidiosi residui di sale sulla pelle. Odiava quella sensazione, ma l'atmosfera dell'acqua che le sfiorava i piedi, mentre Momotarou la teneva ancora stretta a sé, era ciò che più desiderava.





Quando si allontanarono, evitando lo sguardo l'uno dell'altro per via di ciò che avevano appena fatto, decisero di raggruppare le cose e di ritornare indietro.
La giornata era passata più veloce di quanto avessero immaginato e Momotarou sperava di poter passare altro tempo assieme a lei. Tuttavia, il giorno seguente spettava ad entrambi una nuova settimana alle prese con la scuola e gli allenamenti, pensiero che rattristì non poco il ragazzo durante la via del ritorno.
La domenica non era mai stata così perfetta, per quanto il correre alla mattina non l'avesse reso particolarmente contento. L'incontro con Gou aveva migliorato la giornata ed ora si pentiva per aver rovinato il tutto, rischiando di allontanare la ragazza per un gesto impulsivo e infantile. Non desiderava spaventare Gou, non in quel modo, pensando a quanto fosse importante per lei il suo passato e il ricordo di suo padre, eppure, sembrava averlo perdonato senza preoccupazioni.

-Hey, non starai ancora pensando a quello che è successo in spaggia?-
Gou si avvicinò di poco a lui, dandogli un lieve buffetto sulla guancia.
Le sembrava dispiaciuto, forse perchè aveva sbagliato a buttarla in quel modo in acqua, ma a dire il vero la ragazza non era arrabbiata con lui e non voleva che pensasse troppo all'errore che aveva commesso.Era comprensibile e così, pensando positivamente, Gou aveva avuto occasione di far conoscere una parte di sé all'altro. L'acqua era ciò che li aveva fatti incontrare e non c'era motivo di preoccuparsi per ciò che era accaduto.


-No!Volevo solamente evitarlo. Ma ormai avrai compreso come sono fatto, dovrei imparare ad essere meno impulsivo.-
Momotarou si grattò la nuca goffamente, lasciando che la ragazza le pizzicasse ancora una volta la guancia arrossata.
Le sorrise, pensando a quanto fosse stata graziosa in spiaggia, anche se il suo sguardo in quel momento gli aveva fatto comprendere quanto temesse immergersi in acqua. Era ancora strano per lui, in effetti, credere che una coach di una squadra di nuoto non sapesse effettivamente nuotare, ma sapeva che i Matsuoka fossero capaci di tutto ed era la loro determinazione - o forse testardaggine? - a renderli due fratelli fantastici.
Ammirava entrambi ed era per questo che non si sarebbe mai arreso con Gou : Rin avrebbe prima o poi compreso quanto Momo fosse legato a sua sorella, ne era certo.

-No, credo che ognuno abbia le proprie caratteristiche. Io non smetterò mai di gridare addosso alle persone, è la normalità per noi.-
Rise alle sue parole, sapendo che voleva sdrammatizzare la situazione, ma era pur sempre la verità.
Entrambi erano strani, insopportabili date le loro strambe manie, ma forse era proprio per questo che potevano essere l'uno perfetto per l'altra.

-E poi, devo ammetterlo,oggi ti sei comportato abbastanza bene.-
Gli disse con un tono altezzoso che non le apparteneva, ma finì subito dopo con il sorridergli e a giocare con un paio di ciuffi arancioni che gli coprivano lo sguardo acceso.
Non aveva motivo per lamentarsi di quella giornata, si era divertita e Momotarou si era dimostrato un ragazzo amante delle sorprese, caratteristica che Gou poté riconfermare anche una volta raggiunta la scuola Samezuka.
L'edificio dell'istituto si stagliava verso il cielo imbrunito, il Sole aveva raggiunto la linea dell'orizzonte alle loro spalle e la Luna non era ancora visibile, data la forte presenza di nuvole rossastre che coprivano il manto sopra le loro teste.Era il momento di salutarsi e lo spettacolo di Iwatobi al tramonto rendeva tutto decisamente più romantico, ma anche malinconico, a detta di Gou. Non credeva ancora che tra di loro fosse nata così facilmente una sorte di complicità, pensava di nuovo a quanto avesse sbagliato a giudicare il ragazzo prima di conoscerlo e ora si pentiva di non aver sfruttato il tempo libero nelle settimane precedenti per sapere qualcuno in più di lui.




-Quasi dimenticavo...-
Momotarou si era voltato una volta raggiunto il cancello, sorridendo nel vederla presa tra i suoi pensieri. Avrebbe voluto poter leggere nella sua mente, sapere come avesse trovato la giornata di oggi e sopratutto, cosa pensasse di lui.
Non voleva metterle fretta, avrebbero avuto molto tempo per conoscersi una volta finita la scuola e per ora gli andava bene così : il desiderio di rincontrarla bastava per rendere i sentimenti nei suoi confronti ancora più forti.

-Sousuke-senpai mi ha detto che sarebbe stata una brutta idea, ma data la mia passione per i coleotteri, non ho resistito a non donartene qualcuno.-
Gou vide il ragazzo frugare tra le tasche della sua felpa, ma doveva essere sincera, quelle parole l'avevano in parte delusa.
Non poteva davvero credere che il ragazzo avesse intenzione di regalarle uno di quei maledetti insetti! Non conosceva nessuna delle sue amiche che li amasse e poteva facilmente giungere alla conclusione che nessuna ragazza della sua età - e probabilmente neppure più grande - trovasse graziosi o divertenti degli animali di quel genere.
Avevano un colore orribile e le faceva paura, pensando a quanto risultassero veloci nell'intrufolarsi in posti dove - ovviamente - non dovevano andare.Nonostante questo, attese fino al momento in cui Momotarou non nascose qualcosa dietro alla schiena, segno che quella sarebbe stata l'ultima sorpresa per quel primo appuntamento.
Le fece cenno di chiudere gli occhi, ma Gou si rifiutò bruscamente, voltandosi e incrociando le braccia al petto piuttosto scocciata.

-Sousuke-kun aveva ragione, come puoi pensare che ad una ragazza possano piacere degli insetti brutti come quelli.-
Disse piuttosto diretta, ritornando a guardare poco dopo il volto dispiaciuto del ragazzo.In effetti, lo stesso Momotarou sapeva quanto fosse rischioso un gesto del genere, ma voleva poter condividere l'amore per il proprio hobby assieme alla ragazza, aspettandosi che quest'ultima potesse comprendere l'importanza di allevare dei coleotteri.
Non erano dei semplici "insetti brutti" come diceva lei, avevano un fascino che Momo voleva far comprendere alla stessa Gou, ma forse si sbagliava, forse la sua passione era davvero fuori luogo e non poteva pretendere che qualcun altro la comprendesse

.-Beh,ho pensato che ti sarebbero piaciuti, ma forse mi sbaglio.-
Allungò la mano verso di lei, aprendola solamente per mostrare ciò che aveva intenzione di donarle.
Era una piccola bottiglietta in vetro, il tappo in sughero che la sigillava e un bel fiocco rosso a decorare il bordo del contenitore.
In un primo momento, date le dimensioni del regalo, Gou non riuscì ad intravedere qualcosa dentro alla bottiglia. Fu obbligata ad avvicinare il volto alla mano di Momotarou, osservando solo poco dopo cosa ci fosse nascosto dentro.

-Ma queste non sono coleotteri.-
Lo guardò piuttosto confusa, vedendo il ragazzo osservarla attentamente dopo quella dichiarazione.
Era chiaro che Gou non sapesse nulla a riguardo di quegli insetti ed era per questo che aveva deciso di regalargliene un paio.
Avrebbe dovuto imparare ad osservare, prima di giudicare!

-Perché,ora li trovi carini?-
La ragazza dapprima risultò innervosita dal tono utilizzato dal ragazzo. Pareva volerne sapere più di lei, ma non poteva avere tutti i torti. Infondo non aveva mai studiato la vita degli insetti per poterne riconoscere le specie, ma quelle che Momotarou teneva tra le mani erano ben note a tutti.
Avevano piccoli puntini neri, un guscio arrotondato di color rosso e dei piccoli occhietti bianchi nascosti assieme ad un paio di attenne sul capo.

-Ovvio che le trovo carine,sono coccinelle!-
Gou gli tolse tra le mani il regalo, dimostrandosi offesa, anche se in realtà aveva apprezzato quel gesto e il solo immaginare Momotarou alla ricerca di quella coppia di insetti la faceva sorridere non poco. Non poteva davvero credere che le avesse regalato delle coccinelle e pretendeva anche di considerarle come qualsiasi altro orribile e stupido animale che lui amava collezionare!Doveva per forza sbagliarsi, eppure insistì un'ultima volta, accennando un sorriso divertito vedendo la reazione della ragazza.


-Fanno parte dell'ordine di coleotteri, quindi sono coleotteri.-
-Pensavo che mi avresti regalato degli scarafaggi!-
Gli disse lei, schifata al solo pensiero di vederne uno vicino a sé. Conosce abbastanza Momotarou per dire che ne sarebbe stato capace, ma per fortuna si era dimostrato dolce nel regalarle quella coppia di piccole coccinelle.

-In realtà loro non sono...beh, non importa.-
Si grattò la nuca sorridendo, per poi avvicinarsi alla ragazza per poterla tristemente salutare. Era contento che il regalo le fosse piaciuto perchè, per quanto banale, esprimeva una parte importante di sé stesso e voleva che Gou comprendesse quante nuove cose avrebbero imparato passando del tempo assieme.

-Grazie,rimani uno stupido amante degli insetti, ma sai giocare bene le tue carte.Devo ammetterlo.-
Gli disse, trovando inaspettato il gesto successivo del ragazzo. L'abbracciò stringendola forse più del dovuto a sé, rendendo quel momento più imbarazzante e goffo di quanto già non fosse, ma alla fine Gou apprezzò la sua sincerità e si congedò da lui dandogli un lieve bacio sulla guancia.

Si allontanò da lui a piccoli passi, girandosi più di una volta per vederlo entrare dentro ai giardini della scuola.
Solo l'ultima volta, guardandosi in lontananza per salutarsi, Momotarou alzò il braccio per attirare la sua attenzione e gridò in modo da farsi sentire da quella distanza.
-La prossima volta ti farò conoscere Benkei!-
-E chi sarebbe?-
Rispose a tono lei, pensando che si trattasse sicuramente di qualche suo strano amico, o in alternativa, di un fossile del suo scarafaggio preferito di chissà quanti secoli fa.
-Il mio coleottero rinoceronte!- Gridò di nuovo, notando che qualche suo compagno aveva cominciato ad osservarlo, ma non sembrò importargli minimamente.
La figura della ragazza bastava per non farlo allontanare da lì, si sarebbe fermato ore e ore ad osservarla incamminarsi verso casa, mentre in contrasto con il Sole, riusciva ad intravedere solamente i suoi capelli vermigli. -Sono sicuro che gli piacerai e poi cercheremo una compagna per lui insieme!- Aggiunse infine, giurando di aver visto, per quanto lontano, una smorfia dipinta sul bel viso della sua amata.Pareva un'attività stramba da fare assieme, ma si sarebbero divertiti a cercare insetti, Momotarou ne era certo.


-Non ho voglia di andare a caccia di rinoceronti e poi non voglio altre sorprese!-
Si voltò per l'ultima volta verso la sua parte, ridendo spontaneamente non appena vide il ragazzo salutarla di nuovo per poi, spaventato, accorgersi che Rin lo stava aspettando all'entrata della scuola.








ANGOLO DELL'AUTRICE
Premetto che ci possono essere parecchi errori e ho avuto problemi con l'editor, quindi il risultato finale è quello che è çwç
Detto questo, ho finito più tardi del dovuto perchè sono stata impegnata con scuola, ma alla fine ce l'ho fatta!
Mi piaceva l'idea che Gou non sapesse nuotare e la spiagga è un posto classico dove passare un primo appuntamento. (penso, non me ne intendo di queste robe, in realtà.)
Avevo già in mente il regalo di Momo per la ragazza e il fatto che le coccinelle assomiglino a lei per il colore rosso, lo rende un dono semplice, ma speciale a modo suo.
Mh,che dire, mi sono divertita a scrivere di questi due perché sono imbranati e Gou ha un fratello davvero stressante (sorry Rin), ma alla fine è una pairing che meriterebbe decisamente più notorietà.
Seijuro, a modo suo, sta molto bene con Gou, ma sono dell'idea che Momo sia più adatto a lei, anche se molto sostengono la strana ipotesi che un ragazzo non possa piacere ad una ragazza più grande di lui..
In ogni caso, ci rivedremo nel fandom di Free ancora molte volte, la prossima (alleluja, gli angeli cantano) sarà il sequel di Harukaze con quegli sfasati di Haru e Nagisa. (mi mancavano troppo.)
Credo di aver detto tutto, alla prossima.

P.S. I coleotteri sono davvero belli, non pensavo. Andateli a cercare!
P.S.2 - Momo con la felpa haha.
 
  
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