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Autore: tswizzle3    01/09/2015    0 recensioni
"Non era carino da parte mia leggere il suo diario. Ma erano le ultime parole che potevo sentire da lei, e tutto quello che stava succedendo mi sembrava una sorta di chiamata da parte sua a non dimenticare niente, era come se mi stesse dicendo che continuava a pensarmi, anche se non era più con me"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel ragazzo

 
4 giugno
Incredibile.
Oggi sono tornata al parco, e indovina chi ho incontrato? Il ragazzo di ieri. Esatto, proprio lui, e dire che io non credo mai alle coincidenze. Sono una cosa stupida le coincidenze, vero? Siamo noi che cambiamo le cose, non c’è nient’altro che governa le nostre vite, intendo, non possiamo affidare tutto al destino.
Ad ogni modo, stava camminando da solo, e ad un certo punto ha alzato lo sguardo, e mi ha visto. Ha sorriso, rallentando, mentre si fermava davanti a me. Io ero un po’ tesa, ho sempre paura degli sconosciuti.
-Ciao ... va meglio oggi?- chiese lui, probabilmente riferendosi all’aspetto che avevo ieri.
-Sì, bene, grazie-
-Non ... non ci siamo presentati- sorrise lui porgendomi la mano –Harry-
-S-sophie-
-Bel nome. Ti sta benissimo-
-Non ... non ci avevo mai pensato- arrossii io, mentre sentivo il suo sguardo pesante sul mio viso timido.
-Ora io devo andare. Ci vediamo, magari ... domani. Tu vieni sempre qui?-
-Di solito-
-Non fare quella faccia spaventata, non sono un maniaco, te lo posso assicurare, stai tranquilla- ridacchiò, sfiorandomi la spalla mentre si allontanava da me. Mi voltai a guardarlo mentre camminava, e lui fece lo stesso, salutandomi con la mano e mimò con le labbra un “a domani, Sophie”.
Il mio nome è molto più bello pronunciato da lui.
Mi sento leggera, mi sento ... felice. È una situazione strana, ma per una volta cercherò di non essere sempre paurosa, mi farò un po’ di coraggio.
Io domani vado, ho ansia, ma vado. E se lui non ci sarà?
E’ anche successa un’altra cosa. Quando sono tornata a casa di ritorno dal parco, c’era Lauren seduta sui gradini della mia porta. In casa non c’era nessuno, evidentemente aveva bussato e poi aveva pensato di aspettarmi.
-Cosa c’è?- chiesi fredda senza nemmeno salutarla.
-Ciao Sophie. Possiamo parlare?- domandò, alzandosi in piedi.
-Prego- ironizzai io incrociando le braccia al petto.
-Io ... io non volevo farti stare così. E neanche Luke- Sentire il nome di quel ragazzo mi faceva rivoltare lo stomaco. –Te ne avrei parlato, ma cosa vuoi che ci faccia? A me piace lui, e io piaccio a lui, non possiamo farci nulla ...-
-Esatto, allora non fate nulla, non ce n’è bisogno, ma lasciatemi in pace- conclusi avvicinandomi alla porta, ma lei mi prese il polso con forza.
-Perchè non capisci? Sai cosa penso? Che tu stia diventando un po’ egoista. Pensavo saresti stata contenta per me, per lui, per noi due, siamo tuoi amici o no?-
Le sue parole mi ferirono tantissimo, aprii la porta e, entrata in casa, la chiusi rumorosamente. Scoppiai a piangere all’istante. Forse aveva ragione, ero un’egoista.
Ad ogni modo, ora voglio solo dormire. L’unica cosa che mi consola è che domani andrò al parco, so che è stupido, ma voglio rivedere quel ragazzo.

 
Mi venne da ridere, a ripensarci sì, sembravo un po’ un maniaco. In realtà era il mio modo di fare, ero completamente spudorato.
 
5 giugno
Mi sento ancora in colpa per quello che è successo con Lauren. Sul momento non sapevo come reagire, ma ci ho ripensato tutta la notte e ora sto iniziando a sentirmi male. Ora sto uscendo per andare al parco. Non sono al massimo dell’umore, ma c’è ancora qualcosa dentro di me che dice di voler rivedere quel ragazzo.
***
Sono andata al parco. È stata una delle cose più belle di sempre. Lo so, sembro patetica, e soprattutto lunatica, poche ore fa ero con il morale a terra. Lo so. Sono strana.
Ad ogni modo, torniamo alle cose importanti. Sono tornata al parco, nel posto dove di solito ci incontravamo. Mentre camminavo ero nervosa, ogni tanto mi chiedevo se quello fosse un appuntamento, ma poi scacciavo dalla mente quel pensiero e la parte severa di me zittiva quella infantile. Ad un tratto, mentre ero assorta nei miei pensieri, qualcosa mi sfiorò la spalla. Trasalii per un secondo, voltandomi di scatto. Era Harry, era solo Harry. “Solo” per modo di dire, nel senso che come al solito sono spaventata dagli sconosciuti.
-Ehi, ciao, ti ho spaventata?- sorrise lui ritraendo la mano.
-No, non troppo- ridacchiai io nervosamente, passandomi la mano tra i capelli.
-Come stai, Sophie?- chiese, mentre io ascoltavo il mio nome pronunciato così melodiosamente da lui.
-Bene ... tu?- domandai, anche se mi sembrava strano fare quella domanda ad un mezzo sconosciuto.
-Bene. Ti va se ... se facciamo due passi?- propose, anche se stava già cominciando a camminare.
-Tu vivi qui, giusto?- chiesi dopo qualche secondo, almeno per rompere quell’imbarazzante silenzio.
-Sì, tu?-
-Sì, anch’io.-
Era molto, molto imbarazzante, non sapevo che fare. Tutta la situazione era imbarazzante, sotto qualsiasi punto di vista, e in più io non sono la persona più socievole ed intraprendente del mondo.
-Posso dirti una cosa?- domandò lui, mentre io tornavo alla realtà.
-S-sì, dimmi- balbettai io arrossendo.
-Ti ho già detto che non sono un maniaco, quindi non prendere male quello che dico. Mi avevi ... incuriosito, diciamo, la prima volta che ti ho vista qui. Cioè, mi sei rimasta in mente tutto il giorno. Intendo, sai quando incontri qualcuno per caso e ti viene tantissima voglia di conoscere quella persona, perchè a prima impressione ti sembrano interessanti?-
-Sì, forse ... forse mi è capitato. Non so che prima impressione io possa aver fatto, stavo piangendo-
-Sì, me ne ero accorto. Spero non fosse nulla di grave-
-No, non era niente di grave. La mia migliore amica si è messa con un altro amico, che a me piaceva tantissimo. E lei lo sapeva- Ero stupita di me stessa. Io, Sophie Collins, che confido una cosa privata ad uno sconosciuto?! Forse a volte è più facile confidarsi con una persona che sappiamo non può giudicarci, nè giudicare quello che abbiamo fatto in passato.
-Beh, non sarà grave ma capisco che può essere spiacevole-
-Lei mi ha detto che sono un’egoista, che dovrei essere contenta per loro. Ma non ci riesco, e mi sento in colpa-
-E’ normale prendersela con chi ci fa una cosa del genere. Vedrai che col tempo passera tutto-
-Aspetta, ma ... come mai stai parlando con una sconosciuta della tua vita privata?-
-Hai cominciato tu il discorso!-
-Lo so, intendevo ... è strano, sei strano-
-Mi piace ascoltare le storie delle persone. È un mio hobby- sorrise lui con quel sorriso magico, mentre io per l’ennesima volta mi sentivo sciogliere. Io ridacchiai, e lui se ne accorse. –Che c’è? Non esiste solo la pesca o il bricolage come hobby! Tu non hai un hobby?-
-Io ... non so, non c’è niente in cui sono fenomenale-
-Non serve essere fenomenale per appassionarsi a qualcosa. Non c’è niente che ti appassiona?-
-Penso ... mi piace suonare la chitarra e ... scrivere canzoni. Ma non le faccio mai sentire a nessuno-
-Porta la chitarra domani pomeriggio, mi fai sentire qualcosa. Ti prometto che starò buono e non ti metterò in imbarazzo- La prima cosa che recepii fu “domani pomeriggio”. Voleva rivedermi, era una cosa bellissima per me.
-No, non ci pensare neanche! Mi vergogno da morire-
-Avanti, non preoccuparti. A me piace la musica-
-D’accordo, lo farò. Se avrò voglia-
Abbiamo chiaccherato ancora per un po’ di tempo, poi siamo tornati a casa, dandoci appuntamento per domani e scambiandoci i numeri di telefono.
Quando sono tornata a casa, c’era mia madre con le mie sorelle sul divano, guardavano la tv. Non c’era mio padre. Solitamente a quest’ora è sempre in casa.
-Papà dov’è?- chiesi, posando la borsa sulla poltrona.
-E’ dovuto andare via un paio di giorni per lavoro- disse mia madre, rivolgendomi appena uno sguardo.
-Vado in camera- dissi io, salendo le scale di corsa, come sempre, e chiudendomi in camera mia, come sempre.
 
6 giugno
Fantastico, è stata una giornata orribile.
Stamattina ho sentito la voce di mio padre arrivare dal piano di sotto. Mia madre però aveva detto che sarebbe stato fuori un paio di giorni. Silenziosamente mi appostai sulle scale. Non si origlia, lo so, ma ogni tanto si può fare un’eccezione.
-Ne hai già parlato alle bambine, Claire?- disse mio padre, includendo come sempre anche me fra le bambine.
-No, penso che lo farò in questi giorni. Tu hai trovato una sistemazione?-
-Sì, sto da Jennifer. Ora vado, ci ... ci sentiamo per il processo- Jennifer?! Processo?! Non capivo cosa stesse succedendo, o forse non volevo capire. Se stavano parlando del divorzio come supponevo, perchè erano così calmi? Era una cosa che si protraeva già da tempo? Non riuscii a resistere, corsi di sotto ancora in pigiama, appena in tempo prima che mio padre uscissi.
-Papà!- esclamai, fermandolo. Mia madre uscì dalla cucina, guardandomi in modo strano.
-Sophie. Pensavo dormissi- disse mio padre con un sorriso forzato.
-Io pensavo tu fossi via per lavoro- ribattei irritata fissando prima lui, poi mia madre. –Che succede?-






 Spazio autrice
Eccomi dopo lunghiiiissimi mesi ad aggiornare questa storia (con un capitolo ahimè cortissimo), anche se penso che non la legga nessuno, ma pazienza! 
Con l'inizio delle scuole, cosa che non gradisco eccessivamente, c'è sen'altro un lato positivo: sarò sempre a casa e avrò più tempo per aggiornare, nei momenti di pausa tra una versione di greco e una di latino. 
Voi come va? C'è qualcuna\o che inizia il liceo quest'anno? Se vi va raccontatemi qualcosa, fatemi compagnia, che scuola fate, o quale farete? Come sono andate le vostre vacanze? 
Aspetto le vostre recensioni. E, soprattutto, se vi va, nelle recensioni, consigliatemi qualche Fanfiction, mi piacerebbe tanto leggere qualcosa di nuovo, e inoltre avreste anche modo di pubblicizzarle un po', che non fa mai male! 
Se avete letto questo capitolo, mi farebbe piacere sapere che ne pensate, sarebbe importante per me.
Forse, se vi interessa ovviamente, potrei scrivere la seconda "stagione" (?) di Daydreams, per la quale ho mooooltissimi progetti.
Questo spazio autrice è interminabile lo so, mi siete mancate. Sì lo so, questa storia non ha recensioni MA ha qualche visualizzazione, quindi qualcuno che legge c'è, e a me fa tanto tanto tanto piacere, vi abbraccerei tutti :-*
Aspetto le vostre recensioni qui sotto babes!

-F-
   
 
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