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Autore: Svazzi    04/09/2015    1 recensioni
[...]"Buongiorno signor Smith" dissi aprendo la porta e notando che effettivamente avevo davanti il vecchio signore, mi squadrò da capo a piedi prima di allungare lo sguardo dietro di me e guardare Harry che lo salutò con un gesto della mano sorridendo sornione "Signorina Austin, un po’ di contegno!" mi ammonì scandalizzato "Sono in casa mia, anzi le dispiace fare in fretta? Io e Harry stavamo per entrare nella doccia quindi avremmo un po’ di fretta" l’anziano mi fulminò con lo sguardo prima di scuotere la testa e bofonchiare qualcosa
"Oggi vengono a trovarmi dei parenti, gradirei che il volume della vostra musica e i ragazzi in casa vostra siano tenuti a bada" disse sprezzante, risi di gusto "Stia tranquillo, il rave party l’abbiamo organizzato per domani, ora se non le dispiace ho un bel ragazzo in casa mia che mi sta aspettando, buona giornata e mi saluti i parenti"[...]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mia


Mi passai una mano tra i capelli mentre controllavo il cellulare, ancora mancavano due ore alla fine del mio turno e il tempo passava troppo lentamente.
Il sole splendeva alto e il caldo di maggio si faceva sentire, sembrava di essere già in estate inoltrata, quando mancava ancora una settimana a giugno e questo significava anche che il compleanno di Emma si stava avvicinando.
In quei ultimi giorni era stato difficile parlare con lei, dopo la storia del bambino e dopo che Harry si era comportato come un tale stronzo, come al solito d’altronde; tuttavia oggi non avevo proprio voglia di pensare ai loro drammi di coppia, oggi io e Niall saremmo usciti fuori a cena e aveva detto di avere una sorpresa per me.
Non vedevo l’ora di passare una bella serata con lui, in questi giorni ero stata occupata a badare alla mia migliore amica, non che mi dispiacesse, ma mi mancava il mio biondo preferito.
Sbuffai sonoramente dopo aver archiviato l’ennesimo articolo corretto; non ce la facevo più, inoltre l’aria condizionata era rotta e stavo morendo di caldo, Zayn non c’era e mi stavo annoiando da morire.

Quando finalmente mi accorsi che potevo tirare un sospiro di sollievo e uscire dall’ufficio, corsi all’ascensore e fuori dall’edificio in poco tempo. Appena uscii, vidi la macchina di Niall e il biondo appoggiato ad essa dall’altra parte della strada; il mio cuore perse un battito e, senza esitazione, gli corsi incontro cercando di non farmi investire «Hey, a cosa devo tutta questa felicità?» mi chiese quando lo strinsi a me in un forte abbraccio «Non ce la facevo più, non vedevo l’ora di uscire» spiegai senza sciogliere l’abbraccio.
Lo sentii ridere, un suono che non mi sarei mai stancata di sentire, mentre ricambiava il mio gesto affettivo «Piccola, per quanto ami i tuoi sbalzi d’umore che ti rendono così affettuosa, mi stai seriamente stritolando» disse lasciandomi un bacio tra i capelli. Mi staccai di malavoglia e leggermente imbronciata, si stava bene tra le sue braccia «Non fare quel finto broncio, andiamo, ho preparato una sorpresa».

Il viaggio in macchina fu breve, parcheggiammo vicino a Central Park. Ero leggermente confusa, pensavo che mi avrebbe portata fuori a cena, almeno così aveva detto, ma lì di ristoranti non ne vedevo.
Niall, probabilmente, si accorse del mio stato di confusione e si affrettò a parlare «Ho preparato un picnic, spero che non ti dispiaccia. Sai, fa caldo e mi annoiava portarti nel solito ristorante» si grattava distrattamente la nuca nervoso, come se a me importasse realmente in quale posto fossimo andati; a me interessava solo che ci fosse lui, per il resto saremmo potuti anche essere sotto un ponte insieme ad un barbone.
Gli sorrisi, sperando di rassicurarlo «Va benissimo, Niall» mi prese la mano, prima di scendere dalla macchina, e mi bacio il dorso mandando una scarica elettrica in tutto il corpo.
Mesi che stavo con Niall e ancora provavo le stesse sensazioni delle prime volte, non mi sarei mai abituata.
Scendemmo dalla macchina, lui prese dal baule una borsa frigo e un telo e ci avviammo all’interno del parco. Le giornate stavano finalmente allungando e, nonostante fossero le 7.30, il cielo non era ancora del tutto scuro e il sole non era tramontato completamente.
Il posto che aveva scelto Niall per posizionarci era spettacolare, il laghetto era alla nostra destra e, tutt’intorno, gli alberi ci facevano da recinto: era stupendo.
«Sai, è davvero meraviglioso, non ci ero mai stata di sera» mi sorrise, Dio, quel sorriso mi avrebbe distrutta prima o poi, ne ero sicura «Solo il meglio per la mia principessa!» esclamò facendomi ridacchiare.

La cena che aveva preparato non era niente di strano, dei tramezzini e un po’ di macedonia, ma era perfetto. Tutto era perfetto con Niall e la cosa mi spaventava da morire perché le cose sembravano andare troppo bene, davvero troppo bene e, dopo aver visto ciò che era accaduto alla mia migliore amica, ero spaventata.
«Vorrei davvero indicarti le costellazioni e fare tutte quelle cose romantiche che fanno nei film, ma, anche se si vedessero le stelle, non ci capirei un fico secco» disse divertito guardando il cielo, risi di gusto stendendomi poi sul telo seguita da lui «Potresti dare il mio nome ad una stella» lo sentii schioccare la lingua «Ma tu sei la mia stella, se dessi il tuo nome ad una stella del cielo, tutti potrebbero ammirarti» alzai gli occhi al cielo, era decisamente troppo mieloso «Se vuoi che mi venga il diabete, stai riuscendo nel tuo intento» dissi prima di tornare a guardare le stelle.
C’era qualcosa, in quel momento, che rendeva il tutto assolutamente magico. Io e lui, sdraiati a Central Park con gli scoiattoli che andavano a dormire e la luna che rifletteva nel laghetto.
Pensavo che queste cose accadessero solo nei film o nei libri, credevo che le sensazioni descritte e quegli sguardi scambiati fossero tutte delle cavolate e che mai nella vita reale avrei provato qualcosa di simile; eppure eccomi qui, con una marea di farfalle nello stomaco mentre la mano di Niall stretta alla mia mandava calore in tutto il mio corpo.

Ne avevamo passate tante, io e lui, la nostra relazione non era di certo una relazione che poteva definirsi felice visti i trascorsi, ma ora sembrava essere perfetta e c’era qualcosa, in quella perfezione, che mi rendeva inquieta e sapevo che lui se ne sarebbe andato, prima o poi.
Avevo tentato di scacciare via quel pensiero, mi ero sempre detta che le mie paranoie erano stupide e che se avessi continuato a pensarlo, l’avrei mandato via io per esasperazione; ma era più forte di me, pensare che prima o poi mi avrebbe lasciato era un pensiero fisso.
«A che pensi?» mi chiese girandosi verso di me, gli occhi azzurri brillavano sotto la luna piena, uno spettacolo che non avrei mai voluto finire di vedere «Penso che le cose stiano andando estremamente bene per me, per noi» lui annuì, evidentemente d’accordo con quello che avevo detto «Era anche ora, non credi? Ci meritiamo un po’ di tranquillità» disse lasciandomi un bacio sul naso, sorrisi, non volevo renderlo partecipe di tutti i brutti pensieri che mi ero fatta in testa, in fondo erano solo stupidate senza valore a cui io davo fin troppo peso.
«Hai mai fatto l’amore in un parco?» gli chiesi poi improvvisamente mettendomi su un gomito ad osservarlo. Il biondo sgranò gli occhi e scoppiò a ridere «Mia Roberts, stai per caso proponendo di farlo qui? Dove potrebbe venire chiunque?» mi chiese alzando un sopracciglio.
Alzai le spalle e sorrisi maliziosa «Non è passato nessuno fino ad ora, ma tu non hai risposto alla mia domanda, l’hai fatto?» scosse la testa «No, ma mi piacerebbe avere questa prima volta con te» mi disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Mi avvicinai a lui posando le mie labbra sulle sue, non mi sarei mai stancata di baciarlo, anzi avrei potuto vivere solo di baci di Niall.
Le sue mani si posarono prontamente sotto la mia camicetta stringendomi i fianchi mentre le mie vagavano sotto la sua camicia, avrei voluto far durare quel momento il più a lungo possibile ma, allo stesso tempo, avrei voluto arrivare subito al sodo.
Nella mia vita non avrei mai pensato di essere così disinibita come lo ero con Niall, né di sentirmi a mio agio a stare con un uomo eppure ora ero qui, in mezzo ad un parco pubblico a fare l’amore insieme al mio ragazzo mentre gli scoiattoli dormivano sugli alberi e i grilli frinivano intorno a noi.

«Oh Mia, che ne hai fatto di quella ragazza innocente che arrossiva ai miei complimenti?» mi chiese Niall divertito mentre si riabbottonava la camicia «Arrossisco ancora ai tuoi complimenti, ma non posso negare che il sesso e una bella cosa, non vedo perché non dovrei farlo con il mio fantastico ragazzo» lui rise e si avvicinò per lasciarmi un bacio a stampo «Ti avevo già detto quanto sei bella stasera? – Scossi la testa divertita – Beh, allora devo rimediare, sei bellissima! Ed ora mi aspetto che tu arrossisca» mi lasciò un bacio sulla guancia e non ci volle molto prima che il mio viso si tingesse di rosso facendolo ridacchiare.
Raccattammo tutte le nostre cose e ci dirigemmo verso la macchina, si era fatto davvero tardi e mi sentivo leggermente in colpa per aver lasciato Emma da sola a casa.
«Come sta Emma?» mi chiese Niall una volta entrato in macchina come se mi avesse letto nel pensiero «Beh, male. È ferita, non si aspettava che Harry dicesse quelle cose e sperava che si sarebbe comportato diversamente» lo vidi con la coda dell’0cchio passarsi una mano tra i capelli biondi e spettinati a causa delle nostre precedenti attività per poi sospirare «Mettiti nei panni di Harry, però, è comprensibile! Avevano sempre usato protezioni, no? Inoltre crescere un bambino è difficile, devi volerlo, è un impegno» le sue parole mi fecero leggermente innervosire, stava forse difendendo Harry?
«Ha detto che preferiva pensare che Emma lo tradisse e lasciarla per quello, piuttosto che abbandonarla con un bambino; Niall lo stai difendendo?» sbuffò e si girò a guardarmi per qualche secondo prima di rimettere gli occhi sulla strada «Quello che sto cercando di dire, è che ricevere una notizia così ti lascia senza parole e di certo non pensi razionalmente. Io, ad esempio, per quanto sia innamorato di te, non saprei cosa fare» sgranai gli occhi senza riuscire a credere alle sue parole.
«Cosa stai dicendo? Mi lasceresti forse con un pargolo in pancia?» il nervosismo stava prendendo sopravvento «Mia, frena. Non ho detto che ti lascerei, ho detto che non saprei cosa fare. Poi, perché ne discutiamo? Non siamo in questa situazione» si fermò davanti al mio palazzo e spense la macchina guardandomi in faccia.
«Voi, siete tutti uguali, cercate di scaricare le vostre responsabilità sugli altri! Stiamo parlando di un figlio, Niall. Sai quanto le parole di Harry l’hanno ferita? Insinuare un tradimento, dire che l’avrebbe lasciata … è distrutta» corrucciò la fronte e un’espressione leggermente arrabbiata si dipinse sul suo viso «Beh, anche Harry ci sta male, insomma non è incinta, non vedo perché dovrebbe prendersela tanto, ha detto quelle cose perché era in stato di shock» aprii la bocca stupita, non sapevo cosa dire  «Smettila di difenderlo» dissi arrabbiata «Ma è il mio migliore amico!» incredibile come potesse essere così ottuso «Buonanotte, Niall» dissi scendendo dalla macchina ignorando la sua voce che mi chiamava.
Lo sapevo, le cose belle sono sempre destinate a finire.

 

Ecco il nuovo capitolo! Mia e Niall litigano perché Niall, da bravo amico idiota, dice cose che non dovrebbe dire perché è un idiota!
Non mi piace troppo questo capitolo, ma ho voluto concentrarmi sui sentimenti di Mia per Niall, quindi spero che vi sia piaciuto più di quanto piace a me!
Come sempre le recensioni sono benvenute e, per qualsiasi cosa, vi lascio i miei contatti

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Un bacio e alla prossima
Sil

 

 

   
 
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