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Autore: _Lady di inchiostro_    04/09/2015    4 recensioni
{LawLu in piccole dosi} {Capitolo 745/Episodio 680} {Missing Moments} {La colpa è sempre di Tumblr}
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«Perché non respiri?»
Già, Law, perché non respiri?
Non lo sai neanche tu, vero?

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Dressrosa. Donquixote Doflamingo ha appena liberato i fili della sua Gabbia.
E Trafalgar Law conosce bene quei fili, li ricorda fin troppo bene.
Un ricordo che gli fa male, che lo priva quasi del respiro.
Solo il suo alleato, però, sembra accorgersi di quello che sta provando, e vuole a tutti i costi riportarlo alla realtà. Vuole a tutti i costi che ricominci a respirare.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Trafalgar Law
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Breathe!





Fissi intensamente i fili che, a poco a poco, stanno circondando l’intera isola. Sono trasparenti, eppure duri come l’acciaio, come se fossero delle sbarre di una vera gabbia per uccelli. Oseresti dire che sono mortali, proprio come quelli di tredici anni fa.
Le tue pupille grigie sono diventate due punti indistinti, quasi inesistenti; sono vitrei, i tuoi occhi, non stanno guardando veramente quello che hanno difronte. Perché, in realtà, a scorrerti davanti sono le immagini di quel giorno, quando anche Minion fu avvolta dagli stessi medesimi fili, creati da Doflamingo. Sei tornato piccolo, inerme, e puoi solo tapparti le orecchie per non udire gli spari, scuotere la testa, o battere i pugni sul legno nella speranza di farti sentire. Puoi solo urlare, disperato, osservando la neve che si tinge di rosso, il rosso del sangue di Cora, e il suo corpo è lì, a pochi centimetri da te, e non puoi fare niente, poiché gli avevi promesso che non ti saresti fatto scoprire. Perciò, continui a strillare, senza che lui possa udirti, a sentirti in colpa, perché sei sempre tu la causa della morte di chi ti è più caro.
Cora-san non doveva morire, non per uno come te. Nessuno doveva morire per uno come te.
E, col tempo, ti sei sempre più convinto che il volere bene a una persona fosse sbagliato, che lasciarsi andare ai sentimentalismi fosse sbagliato; che se ami una persona, poi questa muore davanti ai tuoi occhi. 
Le immagini che ti attraversano, che t’investono, che ti fanno sentire di nuovo impotente, sono sempre più veloci: Cora ferito, le tue mani sporche di sangue, lui che sorride nonostante tutto… e che aveva fatto sorridere anche te, seppure per una frazione di secondo. 
Il tuo corpo è a Dressrosa, ancora seduto su quella stramaledettissima poltrona, le mani incatenate, ma la tua mente è altrove. Per questo non sei in grado di reagire, di fare qualsiasi cosa, persino di respirare.
E qualcun altro sembra accorgersene, la stessa persona che è riuscita – in parte – a riportarti al presente, la stessa persona di cui ti sei inevitabilmente affezionato. Cappello di Paglia si sporge in avanti, verso di te, così che possa avere una visuale migliore delle tue condizioni.
A dirla tutta, quello messo peggio è lui, il volto segnato da una preoccupazione e da un’ansia che non gli si addicono per niente; tu, al contrario, sei completamente immobile, come se fossi diventato di pietra, la bocca semi aperta.
«Torao! Ehi!» urla Rufy, ma la sua voce ti sembra lontana, ovattata.
«Perché non respiri?» chiede, non ottenendo alcuna risposta.
Già, Law, perché non respiri?
Non lo sai neanche tu, vero?
«Non posso trasportarti in queste condizioni!» continua il ragazzo di gomma, la voce che si va innalzando sempre di più; o almeno, questa è la tua impressione.
Non ci vuole molto prima che te lo ritrovi a pochi centimetri, mentre ti scuote, la collottola della tua giacca che stringe sotto la sua presa.
«Torao! Respira!» ti ordina.
Ci provi, vorresti davvero provarci, con i suoi occhi neri come l’ossidiana puntati nei tuoi, ma allo stesso tempo non ci riesci: i ricordi di Cora, della sua morte, della pistola di Mingo che spara, della neve che lo ricopre, vorticano ancora nella tua mente, confondendosi con la realtà.
«Law!» Ancora, le grida di Rufy che ti chiamano, e le senti più forti, più vere, più vive.
Le tue pupille hanno un guizzo, finalmente, e si spostano su di lui, questa volta per davvero.
Lo vedi mentre si morde le labbra, arrabbiato, quasi disperato. Senti che un sospiro potrebbe uscirti, ma essenzialmente rimane bloccato in gola.
«Che cosa diavolo stai aspettando? Eppure è una cosa così semplice!» Ti avvicina, i vostri visi sono a un passo dal potersi toccare.
«Ti prego… Perché non lo stai facendo?» implora, forse te, forse qualcun altro, ma implora.
E, giuri, i suoi occhi si sono fatti improvvisamente lucidi, lui che fino a un attimo prima stava inveendo contro Doflamingo.
Basta quel singolo momento, momento che si sovrappone alla sua immagine che sorride; e ancora, il sorriso di Cappello di Paglia si sovrappone a quello di Corazon, entrambi così sinceri, così vividi, così simili
“Law!”. Cora che ti sorride.
“Torao!”. Rufy che ti sorride.
A un tratto, ti lasci cadere all’indietro, sullo schienale di quella poltrona, le dita di Rufy che si muovono frenetiche per recuperare la presa.
Ma, alla fine, non c’è più alcun bisogno di smuoverti in quel modo.
Prendi un bel respiro, e ti senti come se fossi stato fin troppo in apnea, i fili della gabbia che non ti opprimono più, adesso. Ti rimetti nuovamente seduto, rendendoti conto che Rufy è praticamente su di te, posizionato a cavalcioni. Non t’interessa per il momento, come non t’interessa l’eventualità che i restanti presenti ti abbiano visto in questo stato. Sei troppo concentrato a riprendere fiato con affanno, i polmoni che reclamano aria; sei troppo stanco, affranto, per badare ad altro, mentre sudi freddo.
«Sto bene… sto bene, Mugiwara-ya!» ripeti, come un disco rotto. «È solo… sto bene!»
Neanche ti accorgi di aver posato la fronte sulla sua, di aver chiuso gli occhi, in un naturale gesto di fiacchezza, continuando a sostenere che è tutto apposto. 
Riapri velocemente le palpebre, il tempo di dare un’occhiata allo sguardo di Rufy, contratto da un’espressione piuttosto seria, per poi scostarlo con una mano; gesto che non ti riesce per via delle manette, ma lui sembra capire le tue intenzioni e si alza, mettendosi poi seduto a gambe incrociate vicino a te, senza staccare lo sguardo una sola volta.
Ti schiarisci la gola, osservandolo ancora frastornato. «Hai intenzione di stare a scrutarmi ancora per molto, moccioso? Mi sembra di aver detto che sto bene!»
Il tuo tono di voce è fermo, come quello di sempre, e hai recuperato la tua solita compostezza.
Poi, sorridi.
Non esteriormente, ma una piccola parte di te lo sta facendo, interiormente.
Quella stessa parte rimasta dormiente fin da quando eri bambino, che aveva sorriso quando Cora mentì dicendo di non essere un Marine, che aveva riso nascosta nel baule, sta tornando a essere sinceramente felice.
E a sorridere, perché Rufy ti ha appena rivolto uno dei suoi soliti sorrisi a trentadue denti. 


Parla l’autrice che dovrebbe smetterla di cercare fanart su sti due:
Eccomi qua, con un’altra storia a sfondo tutto LawLu ^^
In verità, la mia idea di base era di cimentarmi sulla descrizione in seconda persona dei sentimenti di Law. L’ho già detto in passato, dal mio punto di vista la seconda persona permette di analizzare al meglio i sentimenti di un personaggio, le dinamiche delle sue azioni: e quale personaggio più intricato di così se non il nostro Trafalgar Law?
Avrei potuto scriverla sul capitolo 798 (e ci starebbe pure! T.T), ma ho deciso di descrivere una scena che potrebbe essere, per certi versi, una “What if?”; non intendo inserire l’avvertimento, per adesso: ho controllato personalmente le scan, e non mi sembra che questo momento sia così improbabile e che, quindi, non sia mai accaduto. Preferisco lasciarla come una “Missing Moments”, ma se voi pensate il contrario, allora mi ricrederò su tutti i fronti e inserirò l’avvertimento. 
La storia è basata su una fanart trovata su Tumblr, la cui autrice si chiama trelldraws: vi consiglio di andare a cercare il suo blog, realizza delle fanart davvero strepitose, e troverete senz’altro anche quella in questione; inoltre, quest’ultima è ispirata agli avvenimenti del capitolo 745 e dell’episodio 680, dove, appunto, Doflamingo intrappola Dressora nella gabbia per uccelli.
Fatemi sapere che cosa ne pensate, soprattutto se la reazione di Law alla gabbia vi sembri troppo improbabile, come anche l’intervento di Rufy: i vostri commenti sono sempre graditi! :33
Alla prossima, e perdonate ancora la mia irrecuperabile malattia per questi due :’)
_Lady di inchiostro_
  
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