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Autore: _endlessly_    04/09/2015    4 recensioni
FANFICTION INTERATTIVA-ISCRIZIONI APERTE FINO ALLE ORE NOVE DI MERCOLEDI' MATTINA.
"-La scuola di Magia di Pietra Nera. Non so se alcuni di voi la conoscono, ma lo reputo abbastanza improbabile, in quanto non è molto conosciuta. E' la scuola di magia italiana.- Minerva fece una piccola pausa, godendosi le facce stupefatte dei suoi alunni. -Ovviamente, non tutti potranno avere questa possibilità. Sono stati selezionati alunni del sesto e del settimo anno in base al loro reddito scolastico. L'anno scolastico durerà da ottobre fino ad aprile, dopodiché tornerete ad Hogwarts in modo da poter sostenere gli esami. I professori della scuola italiana sono già a conoscenza dei nostri programmi e provvederanno al vostro studio in modo esemplare!-
La Sala si riempì di domande urlate ad alta voce: era il cos completo, tanto che gli altri professori furono costretti ad intervenire per ripristinare la calma.
-Chi sono gli studenti?- urlò una ragazza dal tavolo di Serpeverde.
La McGranitt sorrise, aprendo una pergamena, circondata da un silenzio d'attesa da parte non solo degli studenti più vecchi, ma anche da parte di quelli che avevano appena affrontato lo Smistamento. Prese un respiro profondo e cominciò ad elencare i fortunati."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nick si sedette sulla panca di uno dei due tavoli destinati alle Volpi con tutta la calma del mondo. Marilena, dal suo posto dall'altro lato della tavolata, cominciò a fissarlo incuriosita dal suo strano sorriso.
-Stai bene, Nick?- gli chiese ad un certo punto, perché quello strano sorrisino la insospettiva e non poco. Non che fosse raro vedere un sorriso sulle labbra di Nicholas, lui sorrideva in continuazione, anche alle persone che non si facevano scrupoli a riservargli delle battutine acide solo perché gay. Lena era convintissima che da piccolo avesse avuto una specie di incidente che gli era costato una paralisi facciale, ma col tempo si era abituata al suo carattere sempre allegro, e loro due insieme formavano proprio una bella coppia. Entrambi svampiti, matti, ironici e dalla risata facile. E Nicole ovviamente non era da meno.
In ogni caso, il sorriso del suo amico gay era parecchio sospetto, considerando che quella mattina aveva annunciato ad una scuola ancora del tutto addormentata che la sua scorta personale di Chewing Gum alla fragola era stata rubata. I suoi compagni di dormitorio avevano dovuto subire una perquisizione che, diciamo la verità, era del tutto superflua ,perché nessuno dei suoi compagni avrebbe rubato le gomme a meno che non voleva rischiare di perdere i capelli, ma che Nick riteneva essenziale. Marilena si era preparata psicologicamente a passare la giornata in compagnia di uno zombie in crisi di astinenza e senza il sostegno di Nicole, che aveva deciso di appostarsi sotto la vecchia quercia del giardino e aspettare gli studenti inglesi al freddo e al gelo; e ora se lo ritrovava davanti con quel sorriso.....
-Benissimo- rispose quello prendendo un piatto dalla pila al centro e riempendolo con una sfilza di cornetti alla crema.
-Quindi..ehm..hai trovato chi ti ha rubato le gomme?- continuò Lena.
-No- Nick cominciò a mangiare il primo cornetto -Ma ho smesso di pensarci, magari più tardi vado a fare un giro al villaggio. Certo, se prima non arrivano gli inglesi..-
Lena sentiva di sapere dove voleva andare a parare Nick, si fece improvvisamente attenta e cercò di sporsi di più sul tavolo, cercando di non far cadere il bordo del cardigan blu nella ciotola di latte davanti a lei.
-Sono tutta orecchie- dichiarò. Nicholas sorrise soddisfatto e si sporse verso di lei sussurrandole poi con aria cospiratoria. -Ho letto sulla bacheca degli avvisi all'ingresso che i professori sceglieranno alcuni ragazzi per far fare un giro della scuola agli inglesi, una sorta di guide turistiche.-
-Interessante- si limitò a commentare Lena, la mente che già viaggiava in quarta trovando un modo per farsi scegliere. -Ma è più probabile che la preside Marno sceglierà qualcuno del settimo anno. E' più probabile che scelga Artemis magari...-
-Nono tesoro, è qui che sbagli. Non sceglierà la Marno i due fortunati- Nick alzò un dito in segnò di ammonimento puntandolo davanti al viso di Lena, che lo fissava con un'espressione dubbiosa stampata sulla faccia e gli occhi verde chiaro sgranati. -E chi allora?-
-La prof. Marotta- concluse Nick tornando composto al suo posto e osservando di sottecchi l'espressione di Marilena. Quella cominciò ad attorcigliarsi una ciocca di capelli biondi intorno al dito, poi girò lo sguardo verso la tavola del professori, dove la prof. Marotta, una donna sui cinquanta che insegnava Storia della Magia, era già circondata da un gruppo di cinque o sei Dragoni dell'ultimo anno. Si girò verso Nicholas con un sorriso malandrino ad incorniciarle il volto. -Facciamolo- decretò.
                                                             ********
La Professoressa Gaetana Marotta insegnava Storia della Magia nella scuola di Pietra Nera da quando era solamente una trentenne appena laureata, e quel lavoro le piaceva da impazzire. Nonostante ,adesso, i cinquanta anni suonati continuava ad insegnare quella materia con tutta la passione e l'entusiasmo che provava e veniva ricompensata con degli Eccezionale e degli Oltre Ogni Previsione. Mai qualcuno, nella sua materia, era andato sotto ad un Oltre Ogni Previsione, e non perché la professoressa era larga di voti, ma perché i suoi studenti rimanevano folgorati dal suo entusiasmo e finivano per imparare le cose senza nemmeno accorgersene. Gaetana provava un amore incondizionato per i suoi studenti, e quando aveva saputo di quella sottospecie di "scambio culturale" si era lanciata in un'attività frenetica per cercare di insegnare ai suoi alunni tutto il possibile sulla scuola di Hogwarts.
Per questo motivo e anche per altri, la preside Marno le aveva dato il compito di scegliere i due studenti, un ragazzo e una ragazza, che avrebbero fatto da guida turistica ai nuovi arrivati. Perché, come amava ripetere lei stessa: "nessuno conosce la scuola meglio degli studenti".
Già dalla colazione era stata accerchiata da un gruppo di Dragoni che cercavano di convincerla a sceglierli come guide declamando ai quattro venti che avevano letto tantissime volte "Storia di Pietra Nera". La prof. li aveva scartati a priori, dato che un libro del genere non esisteva.
Poi erano arrivate le lezioni. Gli studenti di Hogwarts erano attesi per il primo pomeriggio, e durante la mattinata non aveva fatto altro che distribuire dei "No" e dei "Concentratevi sulla lezione". Cosa del tutto inutile visto che i maghi erano più interessati a cercare un modo per lanciarle la maledizione Imperius senza essere visti. Poi erano arrivati Marilena Nola e Nicholas Ferrari appena prima del pranzo, durante il quale avrebbe annunciato i due studenti che avrebbero fatto da guide.
Aveva appena finito di fare lezione con le Volpi del quinto anno, quando un'esaltata Marilena aveva fatto il suo ingresso nell'aula di Storia della Magia, dove, al momento, gli unici occupanti erano Gaetana e Ferrari.
-Oh, scusatemi. Pensavo che l'aula fosse libera. Volevo ripassare un po' Storia della Magia- avevo esordito la ragazza facendo la mossa di uscire dall'aula. Al che Gaetana l'aveva fermata, colpita dal fatto che nonostante l'arrivo imminente degli inglesi, la ragazza trovasse del tempo per studiare.
-Nono, puoi restare Marilena. Ma dimmi piuttosto, non hai niente di meglio da fare che studiare rivolte dei folletti e conquiste di giganti? Tipo aspettare l'arrivo degli studenti inglesi come tutti?- le aveva chiesto con una punta di curiosità.
-In effetti...sono un po' curiosa, ma credo comunque che dovremmo pensare prima a studiare e poi ai nuovi studenti.-
-Sono d'accordo con te. Lo sai, Marilena? Oggi erano tutti impreparati!- si era allora aggiunto alla conversazione Nicholas.
-Non mi dire! E' un comportamento molto indisciplinato secondo la mia opinione.- aveva ribattuto Marilena, mettendosi una mano sulla bocca in modo teatrale.
-Lo sapete che devo scegliere due ragazzi che faranno ai nuovi alunni da guida turistica, vero?- aveva chiesto Gaetana ai due, cercando di capire se quell'assurda conversazione avesse secondi fini.
-Per Merlino, professoressa! Non ne avevo idea. Devono aver messo l'avviso alla bacheca mentre ero in biblioteca a finire i compiti di Storia della Magia- dichiarò la ragazza. -Nemmeno io ne sapevo niente. Ora capisco perché tutti quei ragazzi l'avevano  accerchiata a pranzo. Non è comunque una buona scusa per non studiare, però- aveva detto invece Nicholas.
La professoressa aveva sorriso ai suoi due alunni, aveva preso la borsa con le sue cose, li aveva salutati augurandogli buon pranzo, ed era uscita, con un'idea ben precisa in testa.
                                                                      *********
Il Freccia Rossa che andava da Milano a Napoli era partito dalla stazione centrale verso mezzogiorno, e alle tre precise era arrivato in vista di Roma. Ormai mancava davvero poco, e gli studenti di Hogwarts, seduti su un'intera fila di sedili e guardati a vista dal professor Paciock, continuavano a lanciarsi occhiate entusiaste e cariche di aspettative.
-Quindi verremo smistati?- la voce di James Potter si alzò precisa e potente all'interno del vagone, facendo girare un paio di turisti italiani che però non capirono il discorso del diciassettenne. Rose, seduta di fronte a lui, gli intimò di abbassare la voce con un gesto seccato del capo.
James Sirius Potter era sempre stato un ragazzo curioso, molto curioso. Non al pari di Seraphine, ma quasi. Chi lo conosceva bene come i suoi cugini sapeva che per farlo felice bastavano un paio di scherzi dei Tiri Weasley e magari una cartina di Londra.
-Non so, è probabile rispose Rose.
Seraphine si appoggiò al sedile con uno scatto, sbuffando sonoramente e mettendo un braccio a coprire gli occhi. Una mano la raggiunse all'improvviso e le scostò il braccio, lei si girò sorridendo verso i sedili di dietro, dove uno Scorpius Malfoy si era sporto tra i due sedili e la guardava con gli occhi grigi scintillanti.
-Non sei emozionata?- le chiese parlando sottovoce per non farsi sentire da Fred, James e Rose, che stavano animatamente discutendo di Quidditch.
-E me lo chiedi? Certo che si!- rispose Seraphine girandosi parzialmente sul sedile per stare più comoda.
-E perché sbuffi?-
-Il viaggio in treno mi scoccia. Ci stiamo mettendo un sacco di tempo! Non potevamo fare una materializzazione congiunta?-
-Con i bagagli e il resto? Forse avremmo potuto, ma non credo che Paciock sappia farlo...- Seraphine gli diede un leggero schiaffetto sulla guancia ridacchiando però sotto i baffi.
Questo lato di Scorpius le piaceva molto. Certo, era arrogante, spiritoso in un modo che molti definivano pessimo; ma Seraphine adorava questo suo lato ironico, lui trovava sempre il modo di farla ridere, anche nella situazioni più critiche.
-Sai stavo pensando che magari potremmo andare qualche sabato in spiaggia, nella scuola italiana. Mi hai detto tu che hanno una spiaggia. Che ne pensi?- le chiese Scorpius ad un certo punto, un sorrisino malizioso stampato sulle labbra sottili e gli occhi attenti. La ragazza arrossì furiosamente, ma venne salvata da Dominique, che si affacciò da dietro Fred trascinando con se Tristan.
-Ma è vero che non giocano a Quidditch?- le chiese, gli occhi azzurri fuori dalle orbite.
-In effetti si-
Cori di protesta si levarono dal gruppo dei Grifondoro e dei Serpeverde.
-Come faremo senza Quidditch?- si lamentò Albus mettendosi le mani sugli occhi e accasciandosi sul sedile, strappando una risatina a Dominique.
-Che problema hai, fratello? Ti sei risparmiato un'umiliazione da record- ghignò invece James.
Seraphine sentiva aria di sfida a Spara Schiocco, una caratteristica dei fratelli Potter, che risolvevano così le loro divergenze, quindi si affrettò a cambiare discorso. -Però ho sentito che fanno pallavolo e calcio!-
-Calcio? E che sarebbe?- Tristan riemerse dal suo stato cataconico e fissò Seraphine curioso.
-Forse si prende a calci qualcosa- azzardò Fred, gli occhi che già brillavano.
-In un certo senso, si.- rispose Apollo, facendosi più vicino al loro gruppo. -C'è una palla, due squadre da undici giocatori e lo scopo è buttare la palla nella rete- spiegò mantenendo sempre un tono freddo e distaccato.
-Tipo il Quidditch!- disse allora Dominique.
-No- disse semplicemente il Serpeverde lasciando tutti con l'amaro in bocca. Fu Seraphine a placare la curiosità di tutti. -Se colpisci la palla con le mani o le braccia ti buttano fuori dal campo.-
Esclamazioni sorprese attraversarono il gruppo.
*******
Artemis fissava il soffitto della Sala con una smorfia dipinta sulle labbra e la testa altrove. Devon al suo fianco continua a blaterare su lezioni all'aperto e corse sotto la pioggia, ma lei continuava a pensare ad una sola cosa soltanto: l'arrivo degli studenti di Hogwarts.
-Ok, adesso basta! Mi vuoi dire cosa ti preoccupa?- sbottò ad un certo punto Devon, stanca di parlare da sola.
-Lo sai- si limitò a commentare Artemis non spostando lo sguardo dal soffitto di vetro.
-Già. Ma non puoi fare così.- le diede una leggere spallata -Andiamo, stanno per arrivare gli inglesi! Che importa se tuo fratello non è tra loro? Sarà comunque una bella esperienza!-
-E se invece c'è?-
Devon fece spallucce.
Artemis si distrasse cercando di concentrarsi sul minestrone che aveva nel piatto, ma aveva lo stomaco chiuso e la pioggia che continuava a cadere fitta non faceva che peggiorare il suo umore.
-Perché non andiamo a vedere che fine ha fatto Nicky? E' da stamattina che non la vediamo, magari si è congelata-
Artemis scoppiò a ridere dando uno scappellotto a Devon che la fissava soddisfatta.
In quel momento la professoressa Marotta si alzò dal suo posto al tavolo dei professori e si schiarì la voce. Le conversazioni si spensero all'istante e persino Artemis smise di ridere di colpo, fissando la prof.
-Come tutti sapete, mi è stato affidato il difficile compito di scegliere due studenti che avrebbero fatto da guida turistica agli studenti di Hogwarts. Dopo un'intensa mattinata piena di sorprese ho deciso che i due studenti saranno...- tutti, Volpi e Dragoni, si sporsero in avanti dal loro posto lungo i tavoli, chi con le dita incrociate e chi invece le teneva unite in atteggiamento di preghiera.
-Marilena Nola e Nicholas Ferrari-
Artemis e Devon si girarono in contemporanea verso i due al tavolo delle Volpi, che si erano scambiati un cinque con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
-Forse dovresti rubargli anche la scorta di Chewing Gum all'arancia- disse Devon ad Artemis, che si limitò ad annuire, gli occhi ridotti a due fessure.
                              ***********+
Nicky si stava godendo la pioggia stesa sotto la quercia del cortile, quando improvvisamente si ritrovò coperta da un ombrello. Piccata, aprì gli occhi per dirne quattro all'idiota che aveva osato mettersi tra lei ed il suo eterno amore, e si ritrovò davanti suo fratello Mattia, Dragone di quindici anni.
-Spostati, Mattia. Mi oscuri il sole- disse non senza una nota ironica cercando di spostarlo col piede.
-Fa un freddo cane, Nicole, e sei tutta bagnata. Ti prenderai un raffreddore con i fiocchi- disse quello scavalcando agilmente le gambe della sorella.
Nicole sbuffò, alzandosi sui gomiti e spostando con un gesto stizzito della mano un ciuffo di capelli sfuggito alla treccia. -Sono in appostamento-
-Da stamattina?-
-Già-
Mattia la guardò severo, gli occhi blu puntati su di lei e i capelli color cioccolato, del tutto uguali per sfumatura a quelli della sorella, mossi dal leggero venticello. Con un'espressione scocciata si tolse il cardigan blu e lo buttò a Nicole, sedendosi poi accanto a lei, tenendo l'ombrello aperto sulle loro teste.
-Grazie- borbottò Nicole, ancora profondamente offesa.
Il suono prolungato di una sirena fece girare i due verso la spiaggia: lì, vicinissima al porto, c'era una nave di quelle da crociera, grande e maestosa, e su un lato aveva il simbolo della scuola di Pietra Nera.
Nicole si alzò di botto, ignorando il fratello, e buttandosi sotto la pioggia battente per correre verso il castello. Quando arrivò all'ingresso si diresse velocemente, per quanto le suole bagnate lo permettessero, verso la Sala, annunciando il suo ingresso con una caduta a gambe all'aria. Nessuno ebbe il tempo di ridere, perché mentre cadeva Nicky riuscì ad urlare con tutto il fiato che aveva in corpo. -Sono arrivati!-
E fu il caos.
  
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