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Autore: Slayer87    06/02/2009    6 recensioni
“D’accordo. Da dove cominciare? La prima cosa da sapere sulla seduzione è che è un’arte. Delle più complicate e affascinanti. Come tutte le arti, ha bisogno di pratica per essere affinata, anche se ammetto che ci sono persone naturalmente portate a questo.”
Genere: Generale, Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Lezione di Seduzione
Autore: Slayer87
Beta: nessuna in questo caso. Perdonatemi quindi per gli errori madornali che troverete.
Rating: PG13
Pairing: Draco/Harry
Note: Su di me la metro ha un effetto strano. Stavo cercando di sistemare l’mp3 con la batteria scarica, quando questa idea mi è balzata in mente. Da lì, è stato un attimo arrivare a lavoro, e tra una chiamata e l’altra buttarla giù. Chiedo venia se non sarà perfetta quindi. Spero che comunque vorrete commentarla. Buona lettura, Slayer.
Dedica: questa storia ha una mini dedica, ossia la mia carissima amica Valeria. Che so benissimo che non apprezza lo slash, e nemmeno Harry Potter, ma è un mini pensierino per dirti che a te ci tengo, rompiscatole. Speriamo di vederci presto. Ciao ciao.

Lezione di Seduzione

Era passato un anno da quando la guerra era finita. Le commemorazioni d’obbligo erano finite, e tutti i ragazzi coinvolti si erano trovati insieme per festeggiare. Il silenzio imbarazzante che c’era stato all’inizio era stato spazzato via dalla naturale confidenza sviluppatasi tra quei ragazzi che avevano combattuto insieme.

Harry Potter arrivò per ultimo, come al solito. Nessuno sapeva nulla della sua vita senza Voldemort, ma già il fatto che fosse venuto, ben conoscendo la sua ritrosia per certi eventi, dispose più che a suo favore.

Harry scorse con lo sguardo fra tutti i suoi compagni. C’erano proprio tutti. Era contento di essere andato. Erano secoli che non usciva di casa, e aveva bisogno di aria nuova. Gli avrebbe fatto bene stare un po’ con i suoi vecchi amici.

Si sedettero su una lunga tavolata, simile a quelle che usavano a scuola, e ben presto il locale si riempì di chiacchiericci più o meno interessanti. Quando mancava poco al ritorno a casa, fu Draco a fare una domanda a Harry:

“Allora Harry, come te la passi da uomo libero?”

Potter sorrise. Negli anni il suo rapporto con Malfoy era cambiato. Da nemici aperti erano diventati collaboratori. Avevano vissuto troppe cose insieme per restare completamente indifferenti l’uno all’altro.

“La mia vita da uomo libero? Ma se sono più recluso adesso di quando eravamo in guerra…” disse sorridendo.
“E tu? Cosa mi racconti? Nuove conquiste all’orizzonte.”

“Conquiste? Quelli interessanti non ci sono più da un bel po’ di tempo. ”

“Dai, il maestro della seduzione non può fare fiasco in questo modo.”

“Potter, non parlare di seduzione se non sai nemmeno cos’è.”

Ormai non c’era nessuno nel locale, a parte loro due. Harry decise che era troppo presto per tornare a casa.

“Illuminami.”

Uno sguardo divertito balzò sul volto di Draco. Accavallò le gambe con eleganza, e si mise più comodo sulla sedia.

“D’accordo. Da dove cominciare? La prima cosa da sapere sulla seduzione è che è un’arte. Delle più complicate e affascinanti. Come tutte le arti, ha bisogno di pratica per essere affinata, anche se ammetto che ci sono persone naturalmente portate a questo.”

Sorrise come ad indicare se stesso.

“Esistono molti luoghi comuni sulla seduzione. I più pensano che sia un gioco di comando, dove bisogna dimostrare di essere il più forte. Tutto il contrario. La seduzione è un gioco dove bisogna essere malleabili. Non devi comandare. Devi osservare e agire di conseguenza. Non è un ordine, è un invito confezionato ad hoc. Quelli che dicono che è da egoisti non sanno di cosa parlano. Bisogna essere estremamente portarti all’altro per essere capaci di sedurre come si deve.”

Inchiodò gli occhi con quelli di Harry, continuando il discorso con la stessa voce bassa con cui l’aveva iniziato.

“Di solito si inizia cercando il soggetto. Non deve essere ne troppo cedevole, ne troppo forte. Nel primo caso cadrebbe subito nella trappola, nel secondo il gioco si farebbe troppo frustrante. Una volta appurato chi sedurre, si passa al come.”

Draco iniziò a muovere le mani seguendo il suo discorso, sottolineando le parole con gesti calmi e posati.

“Come sedurre è una questione complicata. Prima di tutto bisogna avere una conoscenza adeguata del soggetto. Cosa gli piace, quali sono i suoi punti deboli, cose di questo genere.”

Harry finse di non notare l’uso del pronome maschile, ma sotto sotto cominciava a sentire caldo. Non doveva andare così. Voleva solo deviare il discorso da se stesso. Invece si era ritrovato ad assistere ad una lezione di seduzione da parte di Malfoy, che sembrava aver fatto apposta ad essersi vestito come un dandy d’altri tempi. I pantaloni erano messi in risalto dalla seduta, e la camicia era meravigliosamente attillata sul petto. Le dita erano lunghe e sottili, e la figura nella sua totalità mostrava una sicurezza in sè praticamente invidiabile, e una bellezza che inghiottiva chiunque guardasse. Quegli occhi erano semplicemente magnetici, e sapeva di essere già caduto nella tela del ragno, ma doveva resistere.

“Per questo ci vuole tempo, di solito. È per questo che la seduzione richiede pazienza. A volte ci vogliono anni per sedurre una preda.

Il tono in cui disse preda fece partire un brivido ad Harry.

“Il prossimo passo è la rete. È un processo lento e laborioso, in cui ogni tassello deve essere costruito con estrema cura. Conoscendo la persona, bisogna mettere in atto metodi e strategie per darle quello che sta cercando. Creare diversi nodi attraverso i quali la persona è obbligata a passare, fino a quando, a sua insaputa naturalmente, sarà in trappola. ”

Draco ghignò come se quello di cui stava parlando si fosse appena verificato. Harry non riusciva a staccare lo sguardo dai suoi occhi. Sembrava così casuale, quel discorso, eppure improvvisamente si sentiva prigioniero, e desiderava solo che qualcuno venisse a salvarlo.

“Una volta costruita la rete, bisogna trovare l’occasione adatta. Non è semplice come si possa pensare. Anche qui bisogna avere una buona dose di pazienza. E un briciolo di fortuna, spesso e volentieri. L’occasione perfetta è quella in cui la preda non può scappare, e puoi intrappolarlo a tuo piacere nella rete che hai costruito per lui. Il divertimento non è quello di vederlo dibattersi come un verme attaccato all’amo* , ma di accorrere in suo soccorso, sciogliendo i nodi che lo legano alla rete e facendolo tuo.”

Harry quasi sospirò. Liberami voleva gridare a Draco. Ma non ne ebbe il tempo.

“Quando la trappola è scattata, c’è poco che la preda possa fare, a parte lasciarsi salvare.”

Draco a quel punto si alzò, e con passo felpato arrivo dietro Harry. Si abbassò fino a raggiungere l’orecchio, sussurrando solo tre parole: “Sei in trappola.” Il brivido che scosse Potter a quel punto fu solo una conferma, per quanto non necessaria. Draco girò intorno alla sedia. Poi si mise a cavalcioni di Harry, sottolineando le sue ormai palesi attenzioni con movimento del bacino.

“Piaciuta la lezione, Potter?”

Harry sembrava incapace di parlare. Improvvisamente gli eventi degli ultimi tempi si fecero chiari. I fiori ogni settimana, i giornalisti che sembravano lasciarlo in pace, quei piccoli regali che trovava davanti alla sua porta… tutto acquistò un senso. E Harry non ebbe esitazioni. Cinse i fianchi di Draco con le braccia.

“Molto maestro, ma forse ho bisogno di pratica per assimilare meglio i concetti.”
“Sono a tua disposizione Potter”

Disse, prima di Smeterializzarsi a con Harry. La lezione aveva portato i suoi frutti.

The End
   
 
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