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Autore: montejth    05/09/2015    1 recensioni
Si dice che ogni essere umano abbia un'anima gemella e che sia collegata a questa tramite un filo rosso talmente sottile da essere impercettibile.
Trovare quest'anima può essere, però, davvero difficile. Ma cosa accadrebbe se la propria anima gemella fosse un fantasma?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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14/11/2014 ore 16:22

Mi sono appena svegliato. 
La calda luce della lampada da comodino scalda l’ambiente.
Mi guardo intorno smarrito. Non riesco a capire dove sono. Cerco di ricordare cosa fosse successo.
Il vuoto totale.
Mi guardo intorno. Vedo Isaac seduto al tavolino con una tazza in mano. La stringe come se fosse qualcosa di prezioso, qualcosa di cui non si può fare a meno.
Ricordo.
‘Isaac?’ lo chiamo. Tutto ciò che esce dalle sue corde vocali è un timido ‘Mh.’.
Resto in silenzio. Lo guardo per qualche istante, poi un lampo di genio. 
Mi alzo a stento dal divano per via delle gambe addormentate. Mi avvicino a lui e accosto la mia faccia alla sua. C’è pochissima distanza tra di noi. Lui sobbalza, poi mi fissa negli occhi.
Sorrido. E’ un sorriso enorme, di quelli che si conservano per le occasioni speciali. E questa lo è. ‘TANTI AUGURI AMICO MIO!’ gli urlo.
Lui si porta rapidamente le mani alle orecchie e mi spinge via con un calcio. Rido di cuore. Era da tanto che non lo facevo.
Lui mi guarda sorpreso, si alza e si avvicina rapidamente con le braccia protese verso di me. Mi abbraccia.
Che bastardo. Sa quanto mi infastidisce il contatto con altre persone, eppure eccolo qui, che mi stringe forte e mi sussurra un ‘Grazie.’ all’orecchio come se fosse un segreto.
Ci sediamo a due capi diversi del tavolo. Preparo un po’ di cioccolata calda. 
‘Parli nel sonno.’ afferma Isaac mentre aspetta il suo regalo da parte mia.
‘Come scusa?’ fingo di essere preso nel preparare la bevanda.
‘Parli mentre dormi. E’ una cosa carina.’ ripete.
Rimango in silenzio mentre verso il liquido nelle tazze di Winnie The Pooh.
Ne porgo una ad Isaac che l’afferra contento. ‘Brindiamo’ propongo ‘All’amicizia. Goditi i tuoi diciannove anni, Isaac, perché non ne avrai altri!’ continuo ridendo.
‘Parli come mio nonno!’ ribatte lui.
Mi siedo e mi godo qualche sorso di cioccolata.
‘Allora, vuoi dirmi chi è questa misteriosa ragazza? Da quello che ho sentito, deve essere speciale.’ dice il mio compagno di merende. Lo fisso perplesso. ‘L’hai detto mentre dormivi. L’hai paragonata a non-so-quale raro fiore di non-so-quale paese...’ mi spiega.
‘Ad essere sinceri, non la conosco...’ comincio. E’ la prima volta che mi apro con Isaac. A dire il vero è la prima volta che mi apro con qualcuno in assoluto. Devo dimostrare ad Isaac di tenere alla nostra amicizia, se così può essere definita.
Gli racconto della prima volta in cui l’ho vista e di quello che ho provato. Gli parlo dei suoi occhi e delle sue labbra e di come le sue guance arrivano quasi a toccare i suoi occhi quando ride. Gli narro di come sia perfetta nella sua imperfezione.
‘Wow.’ è la prima cosa che dice dopo alcuni minuti di silenzio. ‘Sei in un grosso guaio, lo sai questo?’ mi chiede. Annuisco.
Isaac elabora un piano per far sì che le parli il lunedì seguente. Non so se ce la farò.
‘Voglio solo godermi questo week-end lontano da tutti.’ confesso.

Passiamo le ore successive a guardare la tv. Qui non prende bene, così siamo costretti a cambiare canale all’incirca ogni quattro minuti. Siamo come ipnotizzati, nonostante non ci sia nulla di particolarmente interessante da vedere.
Cambiamo canale per l’ennesima volta. C’è il telegiornale sul 7. 
‘E’ ancora scomparsa la diciassettenne avvistata per l’ultima volta davanti casa. Il servizio per voi di...’ annuncia la giornalista dentro la scatola.
‘Cambia.’ ordina Isaac.
Tasto il divano alla ricerca del telecomando. Nulla. Sbuffo mentre mi chino a cercarlo sotto i nostri piedi. In sottofondo le parole del cronista.
Allungo il braccio sul pavimento polveroso mentre il gelido pavimento accarezza la mia guancia bollente. ‘Preso!’ esclamo.
Torno a sedere. Sto per cambiare canale quando la vedo.
Vedo il SUO volto, quello della ragazza scomparsa.
Mi crolla il mondo addosso.
Vedo il volto della ragazza del corridoio.
  
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