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Autore: Celiane    06/02/2009    3 recensioni
Una ragazza, un'alchimista, una donna il cui destino ormai è segnato ed un uomo, un'alchimista, un assassino così simile a colui che più di tutti odia tanto da terrorizzarla....ma al contempo attrarla fatalmente....L'alchimista scarlatto e la Fenice di Mezzanotte...due persone così diverse, così simili, entrambe con un desiderio:LA PIETRA FILOSOFALE.
Genere: Malinconico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un pò tutti, Zolf J. Kimbley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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crimson love 3 SPAZIO DELL'AUTRICE XD
un ringraziamento a Larxy63 per la sua recensione^^ grazie per i complimenti, spero continuerai a seguire questa storia ^^




-Midnight Phoenix- l'uomo sussurrò il nome a mezza voce, intento nella lettura del fascicolo, la ragazza col cappotto rosso stava in piedi difronte alla sua scrivania con le braccia intrecciate dietro la schiena
-Beh il termine per il concorso ad alchimista di stato è passato da un bel po, come mai non ti sei presentata in tempo per le selezioni? da quello che leggo in questa scheda avresti dovuto superarlo senza difficoltà- esclamò spostando il suo sguardo sulla ragazza, per un attimo assunse un'espressione incredula, come poteva un fisico così esile riuscire a gestire la pratica alchemica?
Midnight spostò il  peso da un piede all'altro guardando distrattamente l'arredamento della stanza...
- Diciamo...che ci sono stati alcuni problemi familiari, mio padre non riteneva fossi ancora pronta per entrare nell'esercito- disse tornando a fissare il suo sguardo su quello dell'ufficile che stava esaminando, l'uomo sorresse per alcuni secondi la vista di quegli occhi incredibilmente verdi per poi reclinare il capo leggermente imbarazzato dopo qualche secondo
- Solitamente ti direi di tornare il prossimo anno ma visto che arrivi da così lontano....- Midnight accennò un sorriso ironico, sapeva benissimo che non era questa la motivazione che determinava un tale comportamente, era il suo nome, il fatto di appartenere a quella famiglia...per molti sarebbe stata una fortuna
per lei era solo un peso...
-
Sono disponibile a sostenere una prova anche adesso- esclamò incrociando le braccia al petto, l'ufficiale scoppiò a ridere alzandosi lentamente da dietro la scrivania...
- Midnight, conosco tuo padre, so di cosa è capace, non ci aspettiamo nulla di meno da sua figlia, benvenuta tra gli alchimisti di stato- Midnight sentì la rabbia ribollirle dentro, sospirò cercando di calmarsi, quella raccomandazione non toglieva nulla alle sue capacità, lei era perfettamente consapevole di meritarsi quel posto...
Prese un'uniforme blu dalle mani dell'ufficiale, squadrò l'orologio d'argento curiosa di come un semplice oggetto come quello potesse avere una valenza simbolica talmente grande...
- Puoi cambiarti pure in questa stanza, non appena avrai finito ti presenterò al tuo supervisore- Midnight annuì mentre l'uomo si congedava uscendo dalla stanza, poggiò la nuova divisa sul piccolo divanetto addossato alla parete accanto all'ariosa finestra,quindi iniziò a sbottonare con calma il cappotto rosso posandolo con cura accanto all'uniforme, si sfilò il semplice vestito nero che indossava quel giorno, stava chiudendo l'ultimo bottone della gonna quando la porta si spalancò di colpo
- Falman maledetto, perchè diavolo devi chiamarmi ogni volta che parlo con la fiorai...- l'uomo che era entrato con irruenza nella stanza si bloccò di colpo, dalla sigaretta che aveva in bocca cadde della cenere, era rimasto imbambolato a fissare la ragazza seminuda in piedi difronte a lui...Midnight  rimase ad osservare l'uomo per qualche secondo, poi priva di interesse iniziò ad abbottonarsi anche la camicia della divisa
- Dovrebbe bussare prima di entrare in una stanza chiusa sa?- disse ironicamente sistemando le spalline dell'uniforme....l'uomo era ancora immobile a fissarla, un rivoletto di sangue che fuoriusciva dal naso e la sigaretta completamente consumata, Midnight stava per raccogliere i suoi vestiti quando notò, sui guanti del guardone, due cerchi alchemici, il suo sguardo si accese di curiosità, in un attimo fu davanti allo sconosciuto con una delle mani di lui tra le sue per esaminare i guanti con attenzione...
-Lei è il colonnello Mustang giusto?- domandò alla fine sorridendo amabilmente all'uomo ancora impietrito....Quello stava per dire qualcosa quando l'ufficiale di poco prima rientrò nella stanza
- Colonnello, mi aspettavo arrivasse più tardi, mi spiace averla fatta attendere, lei è la signorina Phoenix, il comandante supremo ha disposto di rimetterla alle sue direttive...Colonnello si sente bene?- chiese Falman interrompendo il suo discorso dopo aver la strana espressione del suo superiore...
Mustang  piegò leggermente di lato la testa mentre continuava ad osservare l'esile ragazza in piedi difronte a lui...
- Phoenix...ho conosciuto tuo padre ad Ishibar, sono ormai molti anni che non sentivo parlare di lui...e devo dire che non mi dispiace poi così tanto- disse amaramente l'uomo guardandola gelidamente, Midnight continuava imperterrita a sorridere, arretrò di qualche passo accennando un debole inchino
- Sono davvero onorata di poterla avere come superiore colonnello, al contrario io ho sentito molto parlare di lei recentemente, spero abbia nei miei confronti gli stessi riguardi che usa avere con altri suoi sottoposti- esclamò allusivamente senza che il suo sorriso si piegasse minimamente, quindi continuò - Ho sentito che lascia molta libertà agli alchimisti sotto le sue dipendenze, ovviamente non dubito che il suo sia un volontario metodo pedagogico e non certo una mancanza di autorità, colonnello- concluse marcando l'ultima parola di un forte carica ironica, Mustang serrò le labbra fino a renderle esangui, forse era colpa dell'educazione ricevuta, ma a suo giudizio erano troppi ormai i ragazzi talmente irrispettosi e  cinici da rispondere in modo simile al loro diretto superiore
o quantomeno erano troppi quelli sotto la sua sorveglianza

-Bene Midnight, penso che tu sia stanca per il lungo viaggio, potrai prendere servizio do..- un leggero cenno del colonnello interruppe le parole di Falman deciso a smorzare la strana tensione che si era venuta a creare nella stanza, Midnight guardò il suo superiore con aria interrogativa, sul viso dell'uomo aveva fatto la sua comparsa un leggero sorriso...
un sorriso che non le prometteva nulla di buono...
-
eppure Falman ho la sensazione che la nuova arrivata abbia voglia di mettersi alla prova...sbaglio forse?- sussurrò sfiorando con un dito guantato una ciocca dei capelli della ragazza, Midnight scostò la testa infastidita...
- Sono ai suoi ordini- mormorò a denti stretti  mentre Falman la squadrava allarmato, Mustang si avvicinò alla scrivania del collega, prese distrattamente un fascicolo dalla pila ordinatamente sistemata sull'angolo destro della superfice lignea ed inziò a sfogliarlo...
- devi trovare una persona e portarla da me...mi sembra piuttosto semplice come inizio non trovi?- Midnight rimase ferma a fissarlo, sapeva benissimo che quella non era una domanda a cui rispondere, il sorriso sul volto di Roy si allargò ulteriormente
- Dovresti trovarlo nel suo appartamento, Falman ti darà l'indirizzo...non è molto socievole ma sono certo che i tuoi modi cortesi lo convinceranno a seguirti sino ai miei uffici- concluse ironicamente dando le spalle alla ragazza...
- Il suo nome?- chiese Midnight mentre raccoglieva il cappotto e i vestiti appena tolti dal divano, Mustang rispose con noncuranza, completamente immerso nella lettura di quel fascicolo, la ragazza raccolse i suoi indumenti senza fare una piega ed uscì silenziosamente dalla stanza...
- Colonnello non può affidare ad una ragazzina una missione che neanche un veterano accetterebbe, quell'uomo è un pazzo! la trasformerà in un fuoco d'artifico appena saprà che è proprio da lei che viene quest'ordine- esclamò Falman con un espressione sconvolta sul volto, Roy accennò un sorriso mentre  accendeva una sigaretta
- Perchè pensare al peggio Falman? Io lo vedo come un modo per testare le capacità di quella bambolina e non far si che queste siano determinate da una mera raccomandazione- il colonnello esalò una lunga scia di fumo
- Oltretutto se c'è proprio una cosa di cui l'esercito non ha bisogno in questo momento è tornare ad essere una delle pedine nei giochi di potere di quella famiglia...e poi sono proprio curioso di vedere  come quell'assassino reagirà al comportamento della nostra saccente bambolina, chissà un omicido sarebbe l'occasione propizia per toglierci definitivamente Zolf Kimblee dai piedi....-
l'occasione perfetta per liberarci dell'alchimista scarlatto...
l'occasione perfetta per liberare Central da quella famiglia di assassini...

Aveva bevuto troppo, come al suo solito aveva esagerato, si era ripromesso di prendere solo qualche bicchiere di scotch ma poi un bicchiere si era trascinato dietro un altro, un nuovo ricordo doveva essere soffocato, un nuovo impulso, una nuova frenesia dovevano essere taciuti prima che fosse troppo tardi
prima che potesse commettere qualcosa di troppo grave essendo semplicemente se stesso...
e se c'era una cosa di cui Zolf Kimblee era assolutamente sicuro, era proprio quella di conoscersi perfettamente, di sapere con esattezza quali fossero i suoi limiti e quando fosse necessario esaudire le sue esigenze, l'unica cosa con cui Zolf Kimblee non aveva assolutamente fatto i conti era il periodo trascorso in carcere, dopo quella parentesi di esilio ogni suo desiderio sembrava essersi fatto più acuto, la sua ricerca di piacere e soddisfazione sembrava quasi non poter essere soddisfatta in alcun modo senza che lui eccedesse, ed infatti eccolo, disteso scompostamente su un letto che ai suoi occhi ubriachi non appariva fermo, con il viso circondato da quelle lenzuola che ancora sapevano di fumo misto ad un odore dolciastro, in preda ad un torpore così forte da annebbiarlo nonostante il buio fosse calato da poche ore...
Improvvisamente sentì un brivido corrergli per la schiena mentre una mano gli carezzava lentamente il petto, cercò di alzare la testa per vedere chi altro ci fosse con lui ma il movimento troppo rapido gli procurò una fitta di dolore al capo, cercò di ripetere in gesto più lentamente, solo allora notò la gamba intrecciata alla sua, i lunghi capelli dorati sparsi sul cuscino accanto al suo volto...
Le labbra della donna gli sfiorarono la guancia, lentamente la sconosciuta si sottrasse al suo abbraccio sgusciando fuori dalle coperte, mostrando senza esitazione il corpo nudo allo sguardo annebbiato dell'alchimista, senza fretta la bionda inziò ad indossare un leggero vestito rosso abbandonato per terra, per un attimo Kimblee ebbe la sensazione di avere visto qualcos altro di rosso quella stessa giornata, quel ricordo fugace lo turbò abbastanza da scatenare un'altra violenta fitta al capo, cercò di rimettersi in piedi ma i suoi sforzi lo portarono solamente a sedersi sul letto mentre continuava a guardare la ragazza rivestirsi, un barlume di coscienza lo portò ad osservare quanto giovane quella donna potesse essere, non dimostrava più di venti anni, lasciò che lo sguardo adesso più compiaciuto che annebbiato percorresse la giovane schiena scoperta della giovane mentre questa gli dava le spalle....sentì uno strano impulso provocargli una sensazione di prurito nei palmi delle mani,  su quei tatuaggi che da ormai troppo tempo non utilizzava, si alzò per scacciare quel fugace pensiero che gli era balenato in mente, con un gesto rapido si infilò i pantaloni della mattina e la camicia bianca, lasciando però quest'ultima sbottonata, quindi prese un pacco di sigarette dalla tasca della giacca appoggiata sul consunto ed unico divano presente  in quello squallido monolocale, si sporse dalla finestra aperta iniziando lentamente ad assaporare il pungente aroma del tabacco, non poteva lasciarsi andare proprio adesso, doveva porsi un minimo di autocontrollo
eppure sarebbero stati proprio dei fuochi d'artificio stupendi..
fu allora che accadde, vide l'affusolata mano della bionda prendergli la sigaretta dalla bocca per accostarla alle sue labbra ancora colorate di rossetto, era un gesto sicuro, che tradiva la sicurezza di qualcosa fatto numerose volte, in molte case diverse...
con tanti uomini diversi...
la reazione non si fece attendere, in un attimo Kimblee le immobilizzò il polso della mano che teneva il mozzicone ormai consumato, sul volto della donna si dipinse una smorfia di dolore, l'uomo aumentò la pressione su quelle fragili ossa mentre con l'altro braccio sbatteva l'esile figura sul muro stringendole il collo con la mano libera, il respiro della ragazza iniziò a farsi sempre più ansante, i lucidi occhi azzurri cercavano disperatamente di appigliarsi ad un barlume di umanità in quelli dell'uomo...degli occhi così neri da non lasciare spazio ad alcun anelito di speranza, occhi che tradivano perfettamente quali fossero ormai le sue reali intenzioni...
Kimblee aumentò ancora la stretta, la frenesia di quei momenti, l'adrenalina che gli scorreva per le vene, nessuna quantità di alcool o sesso per quanto grandi avrebbero potuto rimpiazzare l'euforia che gli dava immergersi in quegli sguardi terrorizzati, lo facevano sentire potente, una qualità di cui si era dimenticato durante quel lungo periodo di prigionia...
una qualità di cui altri lo avevano privato...
Stava per attivare i cerchi alchemici tatuati sulle sue mani ed ormai da troppo tempo sopiti quando la porta della stanza si aprì di colpo, Kimblee si voltò velocemente verso la direzione da cui quel rumore era scaturito allentando leggermente la stretta sul collo e sul polso della ragazza ancora inchiodata al muro, gli occhi dell'uomo incrociarono quelli verdissimi dell'intruso...
quella ragazza...
- Non so se se ne sia reso conto...ma sta soffocando una ragazza signore...- esclamò Midnight entrando con accortezza nella stanza, la ragazza si guardò curiosa attorno, l'arredamento era piuttosto "primitivo" e l'odore di fumo misto a profumo femminile da quattro soldi le dava la nausea, si fermò a pochi passi dalla finestra cercando di inspirare, per quanto fosse posibile, quanta più aria pulita ci fosse in quella stanza. Un espressione divertita si dipinse sul volto dell'alchimista al sentire le parole della ragazza, con riluttanza lasciò la presa sulla sua vittima la quale non perse l'occasione per sgusciare velocemente fuori dall'appartamento con le lacrime agli occhi, noncurante,l'uomo si poggiò con le spalle al muro senza staccare minimamente gli occhi da quella esile figura in piedi accanto alla finestra del suo monolocale
- Devo averla colpita particolarmente questa mattina, non mi aspettavo certo una sua visita signorina- disse infilandosi le mani in tasca,mentre parlava ebbe occasione di scrutare con più attenzione il profilo della sua ospite, indossava ancora il cappotto rosso della mattina ed ancora una volta ebbe la sensazione di averla gia vista una volta, molto tempo prima, così tanto che probabilmente lei non era nemmeno nata...
- Più che me questa mattina lei rischiava di colpire la mia macchina signor Kimblee...io ho semplicemente l'ordine di portarla con me al Comando Generale....-
- Un cane dell'esercito? Non l'avrei mai detto signorina...- la voce dell'uomo tradiva una certa sorpresa, mai si sarebbe immagginato che  quell'esile ragazzina potesse fare parte dell'esercito
o forse l'aveva solo sperato....
- immaggino debba essere frustrante essere il fattorino di qualche colonnello, subordinare la propria volontà a quella di qualcun altro...mi chiedo se sia una capacità propria di un carattere eccessivamente debole o perfino troppo forte- il sorriso ironico che comparve sulla faccia di Kimblee dopo aver pronunciato questa parole fece sussultare la ragazza, c'era qualcosa in quell'espressione, qualcosa nel tono della voce di quell'uomo che le ricordava fin troppo la persona per cui aveva abbandonato la propria casa, non avrebbe mai potuto immaginare che l'uomo con cui si era "scontrata" quella mattina potesse essere l'oggetto della sua prima missione ma ancor di più mai avrebbe potuto immaginare che potesse somigliare così tanto a suo padre...
e lei sapeva bene come comportarsi con tipi come lui....
- Ovviamente comprendo che sottostare agli ordini non rientri nel suo carattere signore, a quanto pare lei asseconda liberamente i suoi istinti non curandosi delle conseguenze, mi chiedo se sia una capacità propria di una mente inteliggente o di qualcuno così stupido da non capire dove sia più opportuno fermarsi...- Midnight pronunciò queste parole lentamente, lasciando che ognuna venisse colta pienamente dall'uomo in piedi difronte a lei, odiava essere considerata una debole ma sopratutto odiava che qualcuno si prendesse gioco di lei come quel Kimblee aveva appena fatto, qualunque fosse la reazione a cui andava incontro...
qualunque fosse la punizione che lui aveva in serbo per lei
- Non lascio che una bambinetta mi parli in questo modo liberamente- sussurrò l'uomo a denti stretti mentre passo dopo passo accorciava le distanze che lo separavano dalla ragazza
- Per quanto il tuo visetto possa essere grazioso dovresti stare più attenta a quello che dici, sopratutto quando non conosci chi ti sta difronte- continuò alzando verso il suo viso il mento della ragazza, la follia ancora desta brillava dal fondo di quegli occhi scuri, se quella ragazzina stava cercando una scusa per farlo divertire ci stava riuscendo perfettamente...
- Si signore, ho notato che non ha alcun riguardo per le donne- mormorò Midnight impassibile senza distogliere lo sguardo da quello dell'uomo, non cercò di divincolarsi dalla presa che lui esercitava sul suo viso, a quella distanza poteva sentire il pungente odore del suo corpo...
lo trovava nauseante
la risata rauca dell'alchimista rimbombò per le pareti della stanza, c'era qualcosa in quegli occhi verdi che lo turbava, un ricordo che premeva per riemergere dai meandri della sua memoria ancora offuscata dai fumi dell'alcool...
Ishibal...
Poi lo vide, illuminato dal riflesso di  quel primo lampo che aveva trafitto il cielo buio di Central, un piccolo orologio da taschino che pendeva dalla cintura della ragazza, un orologio argentantato che fin troppo bene lui conosceva...
alchimia...
Bastò quel momento di distrazione, quei pochi secondi in cui gli occhi di Kimblee lasciarono il contatto con quelli della ragazza, Midnight sorrise trionfante, in un attimo afferrò saldamente la spalla dell'uomo, una debole luce viola si diramò dal ciondolo indossato dalla ragazza, si udì un sordo scricchiolio, una smorfia di dolore si dipinse sul volto dell'ex-alchimista di stato...
-Conosco benissimo gli uomini come lei signore...ho passato 18 anni della mia vita con uno di loro..- sussurrò accostando le labbra all'orecchio di Kimblee, l'uomo si massaggiava dolorante la spalla slogata, un sorriso folle dipinto sul volto
quella ragazza aveva appena dato inizio ad una sfida....
   
 
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