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Autore: _skyland    05/09/2015    2 recensioni
"Ci vedi un po' come Romeo e Giulietta?" le chiese Malfoy quella sera.
...
"Conosci Romeo e Giulietta?" gli chiese lei incredula.
...
"Saresti la Giulietta perfetta, sai?" continuò poi regalandole uno dei suoi rari sorrisi.
"Io non ti ci vedo come Romeo. Sì, sei impulsivo e immaturo, ma immaginarti come lui, innamorato dell'amore, mi viene da ridere solo a pensarci" mormorò Hermione sovrappensiero.
Salve mondo di Efp eccomi con la mia prima fanfic (la prima che voglio davvero terminare, ho già qualche capitolo pronto).
Vi avverto che sarà abbastanza lunga insomma, far finire Draco e Hermione insieme richiede un po' di tempo perciò non aspettatevi tanto amore fin da subito, dopotutto si sono odiati per anni.
Detto questo buona lettura spero vi piaccia ^-^
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Dentro la stanza, c'era già Malfoy che la guardava senza dire nulla e Gazza che, appena lei entrò, ordinò loro di iniziare subito a pulire.
"Malfoy" lo salutò ostentando indifferenza, mettendosi a lavoro vicino a lui dato che tra la compagnia di Gazza - dall'altro lato della Sala - e quella del ragazzo, preferiva decisamente quest'ultima.
"Siamo davvero ritornati al 'Malfoy' detto quasi in tono schifato?" le chiese alzando gli occhi al cielo, iniziando anche lui a scontare la punizione.
"Era un saluto come un altro" mormorò lei senza degnarlo di uno sguardo.
"Seriamente quanti anni hai, Granger? Dieci?" le chiese sbuffando.
Gli dava fastidio quell'atteggiamento da bambina. Insomma, erano entrambi quasi adulti e non vedeva la necessità di arrabbiarsi tanto per... niente.
Non le aveva fatto niente di sconvolgente anzi, non le aveva fatto nulla, punto.
"Non voglio parlare con te. Devo avere un'età precisa per decidere di non calcolarti?" domandò lei con uno sbuffo.
Quasi preferiva andare da Gazza.
"Merito una spiegazione almeno, no?" chiese lui.
"Tu meriteresti cosa? Guarda che dovrei richiedere i danni per quello che mi hai fatto!" esclamò lei guardandolo.
"Non chiacchierate voi due!" li rimproverò il custode lanciando ad entrambi un'occhiata gelida. Nessuno dei due gli diede ascolto.
"Non mi dire che è stato il tuo primo bacio"
"No, e comunque non sono affari tuoi. Non è quello il problema, Malfoy. Il problema è che tu, caro stupido ragazzo idiota, l'hai fatto per... niente. Io non sono il tipo di ragazza che bacia le persone senza un motivo!" esclamò continuando a lucidare una vecchia Coppa delle Case.
"Non mi pare di averti puntato la bacchetta alla tempia, Granger. Parliamoci chiaro, le cose si fanno in due e, che ti piaccia o no, tu hai risposto positivamente, e anche parecchio, quindi non fare questi discorsi moralisti. Con me non attacca e non mi farai sentire in colpa"rispose.
Lei alzò gli occhi al cielo, decisa ad ignorarlo. Non vedeva l'ora che la giornata finisse e di tornare in Sala Comune così da non vederlo per almeno una settimana - a parte per le ore di lezione in comune e in Sala Grande. Sbuffò quando si rese conto che - anche volendo - non poteva semplicemente decidere di non averlo tra i piedi.
"Come sta il tuo braccio?" gli chiese dopo qualche minuto, quando si ricordò del braccio fasciato.
Dopo averlo preso quasi per maniaco, anche a lei pareva strano porgli quella domanda, ma doveva farlo. A parte che si sentiva in dovere di chiederglielo e poi perchè era davvero preoccupata.
"Ti sembrano domande da fare?" chiese lui scuotendo la testa.
"Dimmi come stai e basta"
"Affari miei"
"Poi sarei io la bambina" commentò alzando gli occhi al cielo con espressione esasperata.
Per il resto della punizione, non parlarono più.

Finirono di pulire due ore dopo, finalmente ogni coppa e ogni medaglia era lucida e poterono tornare ai propri dormitori.
Non dissero una parola quando Gazza li avvertì che potevano andare.

"Hermione, hey Hermione!" la chiamò qualcuno mentre si dirigeva a lezione di incantesimi.
Lei si voltò vedendo una lunga chioma rossa correrle incontro con un sorriso raggiante.
"Oh... Ginny" la salutò sorridendo.
"Disturbo?" domandò la ragazza affiancandola.
"Ho giusto qualche minuto, sto andando a lezione e anche tu dovresti andarci" la rimproverò mentre continuava a camminare.
"Ho un'ora libera, la professoressa Sprite si è beccata un'intossicazione da non so cosa" rispose lei alzando le spalle
"Come sta?"
Ginny scosse la testa per farle capire che non ne aveva idea.
"Ho lasciato Dean" le comunicò poi, mentre si dirigevano in aula.
"Cos- perchè?" chiese lei accigliata, fissandola.
"Mi aveva stufato"
Hermione la guardò scettica.
Tutti si erano resi conto dei sentimenti che la ragazza provava per Harry. A parte Harry stesso, ma lui non contava. Probabilmente, anche se Ginny sarebbe andata in giro con una maglietta con su scritto "Amo Harry Potter", il ragazzo avrebbe continuato a non rendersene conto.
"Oh... giusto ti aveva stufato, sì" commentò sarcastica, svoltando l'angolo.
"Cos'è quel tono sarcastico? È la verità!"
"Ginny, non metto in dubbio che ti avesse stufato davvero ma non è quello il motivo proncipale, vero?" le chiese, fermandosi un attimo per vedere la reazione dell'amica.
Ginny sbuffò e storse il naso per un secondo.
"Harry non ha tempo per me e io non posso aspettarlo tutta la vita. Di questo passo diventerò vecchia prima che lui si dichiari" mormorò incrociando le braccia.
"Perchè semplicemente non provi a dirglielo?" domandò lei.
"E tu perchè non lo dici a mio fratello?" chiese lei di rimando.
"Io non provo per Ron quello che tu provi per Harry e poi lui ha una ragazza" ribattè lei ricominciando a camminare.
"Ma chi, Lavanda? Sono settimane che Ron cerca di scrollarsela di dosso e poi sarebbe molto più bello avere te come cognata" sorrise andandole dietro.
"Fatto sta che resta comunque la sua fidanzata e poi stavamo parlando di te ed Harry, non di me!"
"Non ho intenzione di dire nulla ad Harry, discorso chiuso" sbuffò lei, alzando gli occhi al cielo
"E se qualcuno gli spifferasse che hai rotto con Dean e lo spronasse a parlarti?" domandò lei fermandosi sull'uscio della classe.
"Hermione non..." cominciò lei scuotendo la testa.
"Tieniti libera, Ginny" si raccomandò la ragazza,entrando in aula lasciandola con un sorriso tra il raggiante e lo sconfitto.
Ormai aveva perso la speranza.

Per i giorni seguenti, Hermione cercò di trovare Harry da solo, ma quando iniziava il discorso Ginny, veniva sempre qualcuno ad interromperla.
Qualche giorno dopo, era decisa più che mai a parlargli. E se qualcuno l'avesse interrotta si sarebbe sul serio arrabbiata.
Dopo l'allenamento di Quidditch dei Grifondoro, il ragazzo era solamente in compagnia di Ron.
Lei andò incontro agli amici nonappena li vide.
"Che ci fai qui?" le chiese Ron, guardandola stupito.
Lei, infatti, non era solita assistere agli allenamenti.
"Devo parlare da sola con Harry, perciò lasciaci soli" rispose lei semplicemente prendendo il braccio di Harry e tirandolo lontano.
"Hey!" esclamò Ron, confuso.
"Torno subito, amico" lo rassicurò Harry, venendo letteralmente trascinato dall'amica nei pressi del Platano Picchiatore.
"Qui non ci disturberà nessuno" spiegò.
"Hai bisogno di qualcosa?" chiese il ragazzo.
"Il fatto è questo. Ginny ha lasciato Dean" disse lei.
Dritta al punto. Niente giri di parole.
"Oh... era necessario rapirmi, per dirmi questo?" domandò lui confuso.
"Devi dirle che ti piace, Harry. Lo sanno tutti che è innamorata di te!" esclamò lei.
"Sul serio?"
Hermione scosse la testa esasperata. Cosa avrebbe dovuto fare quella ragazza per farglielo capire? Scriverselo in fronte?
"Delle volte sei così cieco!" affermò con un sospiro.
"Non posso" mormorò lui alzando le spalle.
"Perchè?"
"Lei è la sorella di Ron" rispose in tono ovvio.
"Ron capirà, sei il suo migliore amico e sicuramente sarà contento che sia tu a prenderti cura di lei" ribattè lei.
"Ma..." cercò di rispondete il ragazzo, venendo interrotto.
"Mettila su questo piano, ti piacerebbe vederla con un altro?" domandò lei incrociando le braccia.
"Lo sai che non mi piacerebbe ma..."
"E allora svegliati! Sei ancora qui? Vai! Giuro che se stasera Ginny non mi dice che state insieme, ti strozzo!" lo minacciò.
"Io..."
"Harry!" lo richiamò sbattendo un piede a terra ripetutamente.
Il ragazzo annuì, finalmente convinto.
"Grazie" le disse sorridendo, per poi correre verso il cancello, alla ricerca di Ginny.
"Hermione Cupido ha colpito! - esclamò non appena si ritrovò da sola - se mi andasse male come strega, potrei sempre aprire un'agenzia per cuori solitari" continuò per poi iniziare a ridere.
"Oh, Godric! Sto davvero diventando pazza!" mormorò poi, sedendosi sotto l'albero.

  
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