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Autore: DenebDenise    07/02/2009    7 recensioni
-Isabella Marie Swan. Bella. Sono tornato.-
Che sarebbe successo se Edward fosse tornato da Isabella prima del tempo,prima che lei compisse l’atto disperato di gettarsi dallo scoglio?
Long-fic ispirata da questa massima del Moulin Rouge : “The greatest Thing you’ll ever learn,is just to love,and be loved in return.”
RINVIATA SINO A DATA DA DESTINARSI {Scusate,ragazze ç_ç}
Genere: Generale, Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Chapter Six:

Jacob isn’t a polite dog,Bella.

 

La cosa che più mi fa impazzire di te,Bella,è che non demordi.

In senso buono o cattivo?

Un mix tra i due,amore.

(Edward Cullen & Isabella Swan.)

 

 

 

Non mi sfiorò più dal giorno in cui aveva quasi pianto-per quanto la sua natura di vampiro gli permettesse. Si limitava a darmi baci sulla fronte,ad abbracciarmi,ma non aveva più cercato di instaurare un rapporto più intimo e profondo.

La cosa mi faceva alterare. Non avrei lasciato che la sua stupida apprensione si mettesse tra me e la mia intimità con lui. Non era giusto.

Negli ultimi cinque giorni mi aveva sfiancata,a furia di escursioni,nuotate e “prove del cuoco.” Si era scoperto un’ottimo chef –c’era qualcosa in cui non poteva riuscire?- e mi preparava piatti di ogni tipo,con entusiasmo per nulla forzato. Quello stile di vita sembrava esaltarlo.

Eravamo nella cucina della casa bianca,mentre mi preparava degli spaghetti con pesce di una qualità che non sapevo descrivere. Sussurrava a mezza voce la mia ninna nanna,rilassato.

Aveva smaltito la sua furia,ed ora era tornato l’Edward di sempre,più rigido del solito.

Sbuffai dalla mia postazione sul tavolo di marmo grigio.

-Che c’è amore?-

-Sei un’egoista.-

Mi squadrò da sopra ai fornelli con una punta di fastidio. Sapeva a cosa mi riferivo,e sapeva anche che non avrei lasciato perdere. Ma era più che ferrato sulle proprie convinzioni.

-Mi sembra che abbiamo già discusso abbastanza di questo,amore.-,sbottò Edward, deformando il manico della padella in cui stavano bollendo i miei spaghetti. –Non…-

-…mi toccherai finchè non saremo a Forks. Ma non ti è piaciuto?-,mi lagnai.

Edward osservò a lungo la mia espressione infantile,prima di scoppiare a ridere. C’era un che di spettrale in quella risata,come una campana cupa in mezzo ai trilli argentini della sua voce.

-Certo. Ma non mi è piaciuto quello che ti ho fatto.-

-Ormai i lividi sono spariti.-,mugugnai.

-Questo non vuol dire che voglia farti nuovamente del male.-,assentì. Distolse lo sguardo,convinto di aver chiuso il discorso.

Borbottai qualcosa di incomprensibile,e mi diressi verso la sua schiena, cingendogliela con le braccia e poggiando la testa sulle spalle,salendo in punta di piedi per arrivarci. Aspirai il suo profumo. A quanto pareva dovevamo accontentarci di quel semplice contatto per placare i miei ormoni. Sì,perché ero convinta che anche lui mi volesse ancora,ma che la stessa forza che l’aveva spinto ad abbandonarmi lo incatenava a principi morali obsoleti.

-Dimmi cosa ti è piaciuto.-,mormorai,cercando di sciogliere la tensione.

Scrollò le spalle. –Tutto. Tranne il fatto che avevo la gola che stava per andare a fuoco.-,disse,sarcastico.

Strinsi la presa per fargli segno di continuare.

-E’ stata l’esperienza più…eccitante della mia vita,Bella. Sei soddisfatta?-

-No.-

Mollò la presa sulla padella,lasciandola sul tavolo,e mi abbracciò. Con voce dolce,ma ilare,mi rispose.

-Sai cosa mi fa impazzire di te?-

Scossi la testa contro il suo petto marmoreo.

-La cosa che più mi fa impazzire di te,Bella,è che non demordi.-

-In senso buono o cattivo?-,chiesi,ansiosa.

-Un mix tra i due,amore.-,sussurrò contro i miei capelli. Mi stava provocando?

Alzai di scatto la testa,facendo incontrare le nostre labbra. Mi era mancato quel contatto. Lui cercò di allontanarmi,ma rimasi ben salda,usando tutte le forze che avevo,stringendo le braccia attorno al suo collo.

Posò le mani sui miei fianchi,usandoli come perno per cercare di spingermi via.

A quel punto,mi issai sui fianchi di Edward,stringendo le gambe attorno alla sua vita. Un ringhio cupo iniziò a provenire dal suo petto vibrante,ma non me ne preoccupai. Cercò ancora una volta di spingermi via,poi si arrese ai miei ormoni. Edward mi accarezzò dolcemente la schiena,facendo vibrare una scossa elettrica lungo la spina dorsale,che spinse automaticamente il mio bacino verso il suo. Oppose una debole resistenza,allontanandosi di poco,ma non fece storie.

Gli strappai praticamente la camicia di dosso,facendo saltare bottoni che rimbalzarono sulle superfici lucide della cucina.

Edward mi sfilò la maglietta con un gesto fulmineo,e presto mi sentii stringere contro il suo petto.

Driiin. Driiin. Driiin.

-Merda.-,sbottai.

Edward mi allontanò divertito,prendendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni,che, ahimè,erano ancora al loro posto legittimo.

-Alice?-,chiese,sorpreso.

La sua espressione si fece prima sconcertata,poi furente,ed infine sconfitta. La mia invece,si fece terrorizzata. Mormorò alcune parole che non riuscii a sentire, prima di fare una faccia interrogativa.

-Cosa staresti cercando di dirmi,Alice?-,chiese,furente. –I licantropi? Vuoi che si trasformi in una strage di massa?-,ringhiò. Le sue iridi si scurirono rapidamente, per poi diventare nere come carbone ed altrettanto infuocate. Il ringhio che gli nacque dal petto mi spaventò.

-Torniamo subito. Sì,Alice,non c’è tempo da perdere.-

Trattenni il respiro,avvicinandomi allo stipite della porta per appoggiarmi. Cosa c’entravano i licantropi,adesso? Cosa volevano? Credevano che Edward mi avesse morsa e portata via? Ci sarebbe stato anche Jacob?

Ecco,qual’era il problema. Jacob.

Il rubinetto aperto nella mia testa iniziò a scrosciare,rimandandomi alla mente tutto il periodo trascorso insieme. Se i Cullen chiedevano aiuto ai Licantropi erano disperati. E questo significava solo una cosa: guerra.

-Che cosa succede,Edward?-. La mia voce si era alzata di tre ottave,era un sibilo acuto e roco.

-I Volturi. Hanno fiutato il tuo odore in casa mia e costretto Carlisle a toccare Aro. Sanno tutto,sanno che siamo qui,sanno dove ci troviamo. Se andremo da loro sarà più semplice. I Licantropi saranno alleati. Non hanno intenzione di ucciderti,non lo faranno,Alice l’ha visto. Solo,vogliono appurare se sei affidabile o no. Tutto qui.-

Mantenne un tono di voce monocorde e monotono,saettando da una parte all’altra della casa e radunando tutto quello che poteva,mettendolo ordinatamente nelle valigie e chiudendole con uno schianto secco.

-Bella,ti sei incantata?-

No,non mi ero incantata. Un improvviso conato di nausea mi aveva attaccato lo stomaco.

Mi voltai verso il lavello e vomitai.

 

***

 

Jacob’s POV

 

Composi più volte il suo numero,cercando di comprendere perché non mi rispondeva. Sam mi aveva detto che erano partiti,da tre giorni. Tre giorni possono cambiare tutto.

-Cazzo,Bella,rispondi.-,mormorai angosciato alla segreteria.

Sospirai e mi diressi verso la piccola stanza da pranzo della casa di Emily,mentre mio padre parlava in tono ansioso a quest’ultima. Embry e Paul entrarono dalla porta di servizio,e Sam,Jared e Quil ci raggiunsero poco dopo.

Tutti guardarono verso di me.

-Allora,che si fa,Jacob?-

Mi sentii morire. Ero stato uno stupido. Come avevo potuto convincermi di poter fingere di avere un’ imprinting con Sophia  per allontanare Bella? Come potevo sentirmi ancora vivo,dopo un mese e mezza di lontananza da lei? L’amavo. E non avrei mai smesso. Sophia era…carina,sì. Ma non provavo né avrei mai provato per lei quello che provavo per Bella Swan. Ed ora che ero lacerato dal dubbio che lei fosse diventata una mia nemica naturale,e che dovessi difendere la sua “allegra famigliola di succhiasangue” da altre sanguisughe,beh. Potreste capire il mio disagio. Ponderai la situazione.

-Allora… Sam,chiama Carlisle. Dobbiamo schierarci su un fronte compatto.-

Tutti sospirarono,alcuni di frustrazione,come Paul,altri di sollievo,come Embry e Quil. Loro speravano che Bella fosse ancora la mia Bella,quella umana con gli occhi nocciola che si illuminavano quando facevo le battute.

-Dottor Cullen? Salve,sono Sam Uley.-

-Dimmi,Sam.-,rispose una voce sorpresa dall’altro capo del telefono che Sam aveva in mano.

-Abbiamo saputo che state per ricevere visite.-

-Oh. Oh-oh. Bene. I Volturi.-

-Esattamente.-

-In cosa posso esservi utile?-

-Avete bisogno di un’alleato?-

Dall’altro capo,non rispose nessuno. Solo un silenzio di mera sorpresa.

 

***

 

Bella’s PoV.

 

Se c’era qualcosa che odiavo più della situazione,in quel momento.era tornare a Forks. Edward mi aveva portata a casa,silenziosamente,mentre dormivo tranquilla. E non l’avevo più sentito né visto per due giorni. Due lunghissimi giorni in cui Charlie mi tempestò di domande su cosa avessi fatto nella spa,se mi fossi divertita,come mai mi fossi abbronzata tanto e il perché di quegli strani lividi quasi sbiaditi sulle braccia. Mi sentivo morire sapendo di dovergli mentire.

Ero stesa sul letto,a leggere per l’ennesima volta Cime Tempestose,e rimuginando sul perché Edward stesse così lontano da me,quando il mio sguardo calò sulla finestra.

-Sei parecchio distratta quando leggi di Heathcliff e Cathy.-,disse Edward con voce melodiosa,raggiungendomi sul letto. Non feci una piega. Ero ancora arrabbiata.

-Allora?-

Voltai lo sguardo,facendo mulinare i capelli,in una finta espressione offesa.

-Non mi perdoni per averti lasciata tutta sola?-

-No.-,dissi,divertita.

Il campanello suonò. Mi feci raggiungere da Edward,mentre scendevo di fretta per aprire. Ero convinta che fosse Alice,quindi mi stupii quando mi trovai davanti una figura scura ed imponente,dai capelli lunghi e setosi,di un nero stupefacente,ed occhi che conoscevo fin troppo bene.

-Jacob.-esalai.

-Bella!-,esclamò,felice. Mi strinse con forza a sé,stritolandomi in un’abbraccio da licantropo. Iniziai a soffocare e cercai di spingerlo via.

Edward era rimasto impietrito al suo posto,gli occhi che diventavano color pece.

-Jacob non è un cane gentile,Bella.-,ringhiò,furioso dal fatto che il mio migliore amico mi avesse stretta così. Mi prese per i fianchi e mi riportò verso di sé. Quel movimento improvviso innescò nuovamente quella strana nausea che mi tormentava da giorni. Corsi verso la cucina.

 

 

 

NdA:

Capitolo un po’ corto,ma che mi soddisfa. Non è stupendo,ma nemmeno malaccio. E’ un capitolo intermedio,che deve spiegare come si evolvono le cose. Ma non disperate! Edward e Bella avranno altre scene…lussuriose,non perdete speranze XD

Comunque,grazie ai 49 che mi hanno preferita,a coloro che seguono,commentano e mi fanno sempre felice.

Grazie.

 

Disclaimer: I personaggi qui descritti non sono miei,ma appartengono a Stephenie Meyer. Le situazioni ivi descritte sono però frutto della mia fantasia,e non sono esse riportate nei libri che Stephenie Meyer ha pubblicato. Sono interamente inventati,e se si dovessero riscontrare somiglianze con altre Fan Fiction su questo tema,non è intenzionale alcun tipo di somiglianza.

Avvertenze: Non betata. Il rating,da qui in poi,è  arancione o rosso.

Note: Sono soddisfatta *ç* Madama Ispirazione è gentile.

 

Vi dispiace se rispondo ai commenti un’altra volta? Sono di frettissima ^^’

Baci,Denise.

  
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