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Autore: Tinaz95    07/09/2015    0 recensioni
Amici Nemici.
Rachel e Noah si conoscono da una vita nonostante la giovane età di entrambi, ma le loro strade ormai distanti, spesso entrano in collisione: incontri, scontri o anche solo un semplice sguardo li porta a ripercorre un passato che hanno condiviso, continuando a sperare di potersi riunire nel futuro.
Due caratteri all'opposto che si cercano in continuazione.
Tra litigi, dispetti, incomprensioni, amicizie sbagliate e fidanzamenti di ripiego, Rachel racconterà la storia del suo primo grande Amore.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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La verità è che per quanto io e Noah fossimo sempre stati vicini sia per età che per scuola e luoghi di frequentazione, c’è stato un periodo della mia vita in cui sono stata lontana da lui e ci ignoravamo reciprocamente. Indubbiamente gli anni migliori della mia vita!
C’eravamo conosciuti all’asilo, ma frequentavamo amichetti diversi: lui era sempre pronto a dar fastidio e a fare marachelle, mentre io me ne stavo con i bambini dabbene a fare la dolce e la diligente con tutti. Le maestre mi adoravano tanto quanto odiavano Noah: immensamente! Io ero la cocca e me ne vantavo da morire. Progredendo con gli anni mi è cresciuta la vena ribelle, ma questo non c’entra ora.
Così andava avanti la mia vita, in pace, fin quando però in un momento non preciso e definito delle scuole elementari io e Noah abbiamo cominciato ad essere nemici giurati.
Ovviamente lui con il tempo era nettamente peggiorato, dai classici dispetti infantili era arrivato a veri e propri atti di teppismo, come quando a sette anni ha rubato le donazioni per i poveri in chiesa, o quella volta che ha cercato di strangolare una mia compagna di classe. Insomma più cresceva, più peggiorava e più io mi trovavo in mezzo ai suoi casini.
Ci facevamo così spesso i dispetti tanto che i nostri compagni di scuola iniziavano a prenderci in giro dicendo che eravamo fidanzati. Che schifo, pensavo. Fin quando ad un compleanno di una nostra amica, giocando a nascondino, abbiamo avuto entrambi l’idea di nasconderci sotto il letto. Lì, in uno dei momenti di quiete che raramente scorrevano tra di noi, mi chiese se volevo essere la sua ragazza. Io mi vedevo già convolare a nozze in abito bianco, mentre lui il giorno dopo sembrava essersi dimenticato del nostro segreto.
La verità è che la nostra storia infantile segreta andò avanti per parecchi anni, ma ovviamente non è di questa relazione che parla la storia.
 
Nel tremendo periodo pre-adolescenziale delle medie siamo stati separati, eravamo entrambi in classi differenti. Ed io ero contenta, anche se sono stati gli anni più brutti della mia vita. Nessuno dovrebbe essere particolarmente sensibile in quel periodo, se no i compagni ti mangiano vivo!
Ed è così che mi sono cresciute le palle, l’inizio del liceo mi dava la possibilità di ricominciare: nuovi compagni, nuovi professori, nuove me, nuova vita. Io ero ancora brutta uguale, ma ci stavo lavorando.
Ed è qui che il destino è intervenuto ancora, sembravamo ormai lontani anni luce, invece disgrazia volle che al mio solito gruppo di amici si aggregassero i tre moschettieri: Noah, Lucas e Jack.
I tre M erano amici dalle elementari, e la loro visione della vita fino ai quattordici anni era stata videogiochi, cartoni, brutta musica, telefilm stupidi, prodotti Apple e Signore degli Anelli. Erano dei nerd, ma con l’inizio del liceo avevano scoperto qualcosa di ancora sconosciuto per loro: le ragazze. Ed ecco perché hanno iniziato ad uscire con noi. Che gioia!
Nel giro di un anno Jack e la mia amica Clary si erano già messi insieme, mentre io continuavo quella che mi sembrava una continua adolescenza: ormoni a mille, brufoli, occhiali terribili, capelli indomabili e un brutto modo di vestire. Noah non mi lasciava scampo, doveva sempre prendermi in giro per qualcosa, come se lui fosse stato messo meglio in quel periodo.
Quando imparai ad acconciarmi i capelli, a truccarmi, cambiai occhiali e scoprii le lenti a contatto, iniziai anche a vestirmi come mi piacevo, non solo io mi vedevo diversa, ma anche gli altri.
Così la sera di capodanno quando arrivai alla festa a casa di Clary, alla ormai veneranda età di sedici anni, per la prima volta Noah e Lucas si rivolsero a me per dei complimenti.
La scena fu più o meno così: “Ma sembra solo a me, o Rachel sembra quasi bella questa sera?! Nah, sarà perché ho bevuto troppo!” Noah mi aveva fatto un complimento nonostante volessi pararsi il culo davanti al suo amico, ma dal canto suo Lucas era da sempre stato molto più sincero e dopo che Noah si allontanò mi disse che stavo veramente bene, ed ero molto carina.
Bene! Il mio piano andava a gonfie vele, quella sera prima di uscire decisi che avrei dato il mio primo bacio, e niente e nessuno si sarebbe opposto a ciò che avevo deciso. Avevo sedici anni ormai, era il momento.
Ovviamente avevo già deciso con chi provarci, Noah per l'appunto, anche se non so ancora spiegarmi perché scelsi proprio lui. Fatto sta che avevo pianificato tutto. Avrei finto di essere ubriaca, dopo bastava riuscire a prenderlo in disparte un attimo, e a quel punto avrei iniziato ad incrociare le dite perché mai avrei fatto io il primo passo.
La fortuna sembrava proprio essere a mio favore quella sera, tanto che ad un certo punto Noah decise di andare in terrazzo a fumare, e io prendendo al balzo l’occasione lo seguii. Credo che sapesse anche lui come sarebbe andata a finire quella serata, stavamo spesso insieme e ci eravamo già abbracciati un paio di volte.
Tanto che appena uscii dietro di lui, lo trovai appoggiato al muro, mi avvicinai e posai la testa sulla sua spalla, mentre contro il braccio libero mi stringeva a lui e finiva di fumare.
Era freddissimo, era capodanno e noi eravamo entrambi fuori senza giacche, solo con una misera camicia.
E così accadde prima che buttasse via la sigaretta, gli diedi un innocuo bacetto sulla guancia.
-Fanculo!- fu l’ultima cosa che disse guardandomi negli occhi, prima di ficcarmi (letteralmente) la lingua in bocca. Era stato terribile! In più si addentrava in me la consapevolezza che avevo “baciato”, se così si può dire, un mio amico e quindi avrei continuato a vederlo.
Mi sentivo sporca, il bacio era stato terribile e io mi sentivo come qualcuno che fa qualcosa che non deve.
Ero in completo imbarazzo, almeno lo eravamo entrambi, e quando aggiunse che quella sera per lui ero bellissima e che lo ero sempre stata, un po’ non mi sentii più in colpa.
Da quel momento io e lui avremmo sempre continuato a rincorrerci. 
   
 
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