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Autore: Katniss_yaoi    08/09/2015    1 recensioni
Lovina e Feliciana sono due sorelle che conducono una vita normale da adolescenti quando un giorno vengono attaccate da un demone nella scuola. Da lì prendono parte ad un mondo di cui non ne conoscevano l'esistenza: il mondo degli Shadowhunters cacciatori dal sangue angelico che proteggono le persone normali (i mondani) dal pericolo dei demoni. Scopriranno nuove cose su di loro e sull'identità dei loro genitori di cui non conoscevano neanche il volto. E perchè no, incroceranno anche l'amore.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Nyotalia, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
 
 
                                         Every time I think I'm missing a piece of me,
                                                                                         you give it back

 
 
 
-Che cacchio sei tu!?- esclamò in macchina Lovina mentre si faceva una coda di cavallo per evitare di lanciare un pugno al cugino- Aspetta è uno stupido scherzo? Vero? Non è affatto divertente. Chi l’ha organizzato, il nonno? Solo perché non ho voluto lavargli la maglietta… ma non è colpa mia puzzava di sudore e a me faceva schifo! Io non…
- UN ATTIMO!- urlò Giovanni al volante della sua macchina nera funerale nuova di zecca .- Non ricordavo che fossi così chiacchierona!
- Si le ho passato la chiacchieraggine! – disse sorridendo Feliciana sbucando tra i due sedili anteriori, tenendo il micetto bianco tra le mani.
-Primo Feli quella parola non esiste sul dizionario, secondo perché ti sei portata quel gatto!- esclamò stizzita verso la sorella ma gettando uno sguardo a Giovanni visto che era stato lui a trasportarla sulle spalle. Lui però scrollando le spalle le aveva risposto qualcosa simile a “ Pensavo che fosse una borsa”.
Viaggiarono in silenzio in macchina per quelle che sembrarono ore ma quando finalmente l’andatura si fece più lenta si accorsero di essere arrivate in un città molto familiare per entrambe le ragazze.
-Ma questa è Roma!- disse con entusiasmo Feliciana anticipando le parole della sorella.- Ci siamo venute varie volte col nonno e in gita scolastica!
 
Il sole ormai del secondo pomeriggio illuminava l’enorme vitalità di Roma facendo intravedere la vita personale di ogni persona. Passarono anche per il Colosseo un enorme struttura romana che Lovina non riusciva mai a guardare con indifferenza. Ogni volta riusciva a scorgere qualche particolare che la affascinava. Però Giovanni non giudò fino ad arrivare in centro o in qualche bel posto turistico anzi arrivarono in posto abbandonato e trasandato. Assomigliava ad una città desolata di un film gangster, tutte le serrande dei negozi, ormai abbandonate chiuse, pezzi di carta pubblicitaria adagiate strappate a terra, qualche piccione morto e cassonetti della spazzatura colmi di rifiuti.
-Ma dove diamine ci stai portando? Vuoi violentarci in un angolo? -chiese Lovina alzando il sopracciglio scettica.
- No Lovi stiamo andando all’istituto poi capirai tutto. - rispose scuotendo la testa Giovanni, sua cugina non la vedeva da ormai 4 anni e oltre vedere che era cresciuta in bellezza e imponenza, aveva anche sviluppato un caratteraccio.
- No Lovi stiamo andando all’istituto poi capirai tutto!-  ripetè imitando la sua voce senza farsi sentire per poi fare una smorfia infastidita, odiava i nomignoli, e Lovi per fortuna era il più decente ma comunque fastidioso… c’erano delle persone la chiamavano Lov Lov… orrore assoluto.
 
La macchina si fermò davanti a quella che doveva essere una basilica vecchia almeno  un paio di centinaia. Era abbandonata e vari annotazioni della polizia dicevano di stare alla larga perché l’edificio andava in pezzi. Niente di speciale, ma ciò che stupì le due ragazze fu che scrutandola dopo vari minuti, tutto ciò che vedevano mutava. Ora non c’era più una basilica ormai da demolire, ora c’era un grande e imponente santuario, con le più belle decorazioni mai viste. Il sole faceva brillare tutte le vetrate gotiche che coloravano di mille colori l’aria circostante, il campanile nella torre ad est faceva dondolare una campana d’ottone e alcune statue di creature mitologiche come sentinelle risedevano in piccole cripte. Piccoli alti rilievi contornavano ogni superficie della struttura la quale ,come notarono successivamente, era addirittura più larga di quella che avevano visto al primo impatto: il tutto era così spettacolare che si provava difficoltà anche solo a descriverla. Feliciana ne rimase più affascinata, aveva studiato architetti e le architetture italiane nel corso dei secoli, ma non riusciva ad indentificare lo stile dell’ edificio di fronte a lei. Era come se artisti e architetti di ogni epoca si fossero riuniti e avessero realizzato quest’opera mettendo qualche particolare della loro arte.
-Su dai entriamo! – disse Giovanni riscuotendole in quell’ammirazione. Poteva capirle, anche lui anni prima aveva avuto la stessa reazione. Poggiò la mano sul portone di legno levigato e lavorato. Sussurrò delle parole ed entrò accompagnato dalle due ragazze.
 
All’interno sembrava una residenza reale, così esageratamente sfarzosa, tipica italiana. Subito dopo l’ingresso che era adornato con quadri e tappeti persiani c’era sulla destra una massiccia scalinata di legno scuro ma loro girarono a sinistra dove c'era un arco che portava ad un piazzale a cielo aperto:era adornato da un delicato giardino da cui si potevano scorgere varie piante mistiche e mediche ed arbusti rampicanti che abbracciavano i muri bianchi. Tutto intorno era recintato da portici, per lì partivano vialetti di pietra che conducevano ad un Angelo armato al centro del giardino. Superato questo mistico giardino arrivarono in sala di ampia larghezza che doveva essere il posto in cui si riunivano tutti, quella in cui si è solito fare riunioni di vitale importanza.
 
-Aspettate qui-  riferì loro Giovanni mentre si dirigeva verso uno dei tanti gruppetti di ragazzi e ragazze con la stessa divisa di cuoio nero che si trovavano in quella stanza.
-Guarda come sono fighi quelli!- esclamò subito Feliciana incrociando lo sguardo di un ragazzo che le aveva lanciato uno sguardo fin troppo malizioso, questa scenetta un po’ ‘romantica’ venne rovinata da Lovina che interpose tra i due mostrando il suo bel ed esile terzo dito. Era piuttosto gelosa della sorella, non poteva fare almeno di proteggerla anche dalla cosa più insignificante. E’ questo che fanno di solito le sorelle maggiori no?
 
-Allooora chi abbiamo qui!- proclamò una voce profonda, saggia e bizzarra da dietro. Le due ragazze si girarono nello stesso istante. Davanti a loro c’era una bellissima donna che non superava i 30 anni. I capelli castani con riflessi biondi ricadevano lunghi sulle spalle, gli enormi occhi verdi luccicavano di curiosità e infine i vestiti sembravano essere usciti da un libro shakespeariano. Poteva sembrare tutto così incantevole se non fosse stato per un particolare…
- Ha la coda?!- esclamò Feliciana sbarrando gli occhi rivolgendosi alle persone che avevano accompagnato la ragazza, ma sembravano vedere il quadretto come se fosse la cosa più normale al mondo. Non era neanche finta, la coda come quella di un volpino scodinzolava davanti a loro.
-Oh questa dite ?- la ragazza prese la coda e se la portò vicino al viso per farla vedere alle due ragazze rimaste pietrificate.- Beh particolarità da stregone!
-Stregone? Cosa… Non ditemi che ci sono anche gli zombie, le fatine, in troll e lupi mannari!- esclamò Lovina alzando le braccia teatralmente pronta a scappare da quel posto da matti.
-Beh la maggior parte di ciò che hai detto è vero. – rispose Giovanni sbucando dal nulla con aria furba – ma vi dirà tutto Sergio seguitemi.
 
Le due sorelle Vargas seguirono Giovanni fino alla libreria che come poteva essere? Era bellissima.
-Qui anche i bagni saranno migliori e stupefacenti di tutta la nostra città messa insieme- sussurrò la maggiore alla sorellina che trattenne un risata. Lo stile era diverso dal resto dell’istituto aveva qualcosa di diverso non era il tipico stile classico da super miliardario, ma era una semplice,per dire, biblioteca simile a quelle americane che si vedevano nei film, aveva addirittura la scala per prendere i libri ai piani più alti. Era una biblioteca odorante di polvere piena di scartoffie, manufatti e libri rilegati che avrebbe fatto gioire ogni appassionato alla lettura. Al centro della stanza c’era un tavolo di legno con pietra calcarea sulla superficie. Dei libri si trovavano sopra sparsi come se qualcuno fosse alla ricerca di qualche indizio o incantesimo segreto.

-Sergio vi ho portato le ragazze. – si rivolse il cugino delle ragazze alla figura girata verso la finestra ad osservare qualcosa fuori concentrato.
Beh c’è una cosa da precisare prima, le due ragazze sentito il nome “Sergio” si erano immaginate già il classico omone grasso, dallo pessimo gusto in abbigliamento e i capelli ...beh senza capelli . Invece si girò un signore sulla cinquantina d’anni, magrissimo segno di un continuo allenamento con abiti eleganti come un maggiordomo, aveva dei lineamenti da regale e occhi azzurri vivacissimi. Le rughe sul suo volto rappresentavano tutti gli anni di esperienza che aveva vissuto, Feliciana notò anche un cicatrice sull’occhio destro. Che dire doveva esser un bell’uomo da giovane e neanche adesso aveva perso la sua bellezza.

-Benvenute ragazze vi stavamo aspettando- La sua voce era calda e rassicurante e invitò le due sorelle con un accenno ad accomodarsi al grande tavolo su cui erano poggiati anche dei biscotti al cioccolato.
Feliciana vedendoli non resistette e ne mangiò due in un unico boccone. Lovina stava già pensando alla ramanzina che le avrebbe fatto dopo sulle buone maniere.
-Ora puoi andare Giovanni-continuò – vorrei spiegarle tutto ciò da sapere.
Giovanni con un piccolo assenso con la testa lasciò la stanza chiudendosi la porta alle spalle.
-E ora potrete dirci finalmente ciò che sta succedendo? Cosa ci ha attacco oggi, che cos’è questo posto, cosa siete voi? Una setta satanica?-esplose Lovina subito dopo essersi seduta, non poteva restare un altro minuto senza che i suo i dubbi venissero placati: le faceva male la testa per tutte le domande che si porgeva.
- Setta satanica- ripetè Sergio, scoppiando in una risata composta- beh possiamo dire mia cara che è proprio il contrario. Noi come tutti i ragazzi e le ragazze che hai visto siamo Shadowhunters. Io ormai sono in pensione, dirigo solo l’istituto per facilitare la vita e le regole in questo posto, ma di solito questi Cacciatori di Ombre come dice la parola hanno il compito di controllare la sicurezza degli umani, detti mondani affinchè non siano attaccati demoni. Quello che vi ha attaccato era un demone di livello D come li classifichiamo noi dell’istituto di Roma, per fortuna non era molto pericoloso.
- Scusate l'interruzzione- disse Feliciana - prima avevate detto proteggere gli umani. Quindi voi cosa siete? –concluse guardandosi le mani ancora sporche di cioccolata.
- Bella domanda. A volte ci chiamano Nephilim la Bibbia ci descrive come l’unione di angeli ed essere umani -rispose per poi andare a prendere dalla libreria un libro enorme impolverato. Girò varie pagine giallastre ed arrivò ad un disegno che doveva essere molto vecchio: mostrava in un giardino innaturale la scena di un angelo che tendeva la coppa ad un guerriero che doveva essere un umano visto che si lasciava intravedere la pelle nuda senza marchi.-  Secondo la leggenda, gli Shadowhunters furono creati più di mille anni fa, quando ormai i demoni erano sparsi nel mondo devastandolo. Un uomo Jonathan, un guerriero che voleva partecipare alle Crociate evocò l’angelo Raziel, il quale mescolò in un calice un po’ del proprio sangue con del sangue umano e lo diede da bere a Jonathan. Lui fu il primo Shadowhuters della storia. Dopodichè lo fece bere ad altri uomini creando la stirpe dei cacciatori facendo tramandare poi il sangue angelico da padre a figlio. Il calice da allora fu conosciuta come la Coppa Mortale. Noi shadowhunters possiamo usufruire delle abilità degli angeli ma vengono, come posso farvi capire, trasmesse grazie alle rune quei simboli neri che vedete sui corpi di ognuno di noi. Alcune rimangono tutta la vita altre scompaiono.
-E se non c’è più spazio?- chiese Feliciana non trattenendosi da quella stupida domanda
- Beh ci sarà sempre dello spazio, noi per fortuna non abbiamo mai sentito avvenimenti di shadowhuntersche non hanno potuto farsi le rune per mancanza di spazio.- replicò sorridendo facendo vedere la dentatura perfetta e bianca.
-Quando stavamo fuori dall’istituto, tutta la struttura davanti a noi ha cominciato a mutare… era un incantesimo?- domandò Lovina ricordandosi di quel particolare.
- Fatemi indovinare, avete prima visto una chiesa abbandonata in pezzi ma poi osservando meglio come mettendo a fuoco un immagine avete notato questa struttura molto più bella?- rispose Sergio e vedendo le facce stupite delle due, dedusse di aver avuto ragione-  Per far si che i mondani non si avvicinino a questo istituto, abbiamo creato un incantesimo, loro vedono una chiesa in distruzione e ne stanno alla larga. Ma tutte le cose magiche in questo mondo sono coperte da un incantesimo come dire automaticoentre: uno shadowhunters vede un demone pronto all’attacco, un mondano vede un animale sbizzarrito.Tutto questo per far restare i mondani all’oscuro di ciò che accade intorno a loro. Solo chi ha la Vista, può vedere oltre l’inganno.
 
-Ma noi come abbiam- Lovina stava per chiedere come potessero loro aver visto cose che un mondano non si sarebbe mai sognato di vedere,ma un ragazzo biondo di corporatura massiccia entrò spalancando la porta.
-Signore! Demoni, ci stanno attaccando su tutta la zona ovest dell’Istituto, il sensore rileva un’alta attività di attività demoniaca. I primi shadowhunters sono partiti- urlò preso dall’affanno sicuramente di una corsa.
- Certo, avviare il piano H di difesa in caso di attacco! Ora vengo subito.- replicò con autocontrollo Sergio prendendo vari fogli sulla scrivania.- voi ragazze venite con me.
-Aspetti! Una sola domanda la prego!- esclamò Lovina. –che c’entriamo noi in tutta questa storia!
Sergio si fermò davanti alla porta e senza voltarsi disse – Vi sarà chiaro tutto, dovete solo sapere che voi siete delle shadowhunter, presto prenderete parte ad un addestramento speciale.



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Salve! :3
Ecco il secondo capitolo!
Volevo aggiungere una cosa che mi sono dimenticata di dire nel primo capitolo, Giovanni  il cugino delle ragazze sarebbe Seborga :')
Può essere tutto confuso ma poi man mano si capirà tutto. Spero che vi sia piaciuto questo capitolo :)
Farò entrare anche tutti gli altri personaggi il più presto possibile, grazie a chi ha commentato e l'ha messo tra i preferiti.
Al prossimo capitolo!
   
 
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