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Autore: Lya    07/02/2009    3 recensioni
"Siamo gentili, arroganti, codardi e coraggiosi. Siamo unici e irripetibili, ma incredibilmente simili... Chi per orgoglio, chi per sacrificio, chi per sbaglio, o per amore... chi perchè non può fare altro. Siamo diversi, certo. Ma quando hai perso l'appiglio che avevi, o non sei mai riuscito a trovarlo...siamo tutti cuori sperduti..."
ULTIMO CAPITOLO: La Rosa e il Papavero :"Dovrai attirarla, confonderti tra la folla e allo stesso tempo emergervi. Per tutta quella gente non sarai altro che uno degli invitati... ma per Lei... devi essere l'unico papavero nell'immenso e monotono campo di grano..."
Fanfic dedicata alla mia coppia preferita, HidanxHinata.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Akatsuki, Hidan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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capitolo2 Ciaoooooooooooooooooooooooo a tutti. Grazie per le recensioni dello scorso capitolo *_* mi danno grande soddisfazione.
Con questa fanfic avevo intenzione principalmente di mettere in gioco Hidan e Hinata, i due personaggi che preferisco in assoluto, ma soprattutto la famiglia di Hinata. Avevo una grande voglia di rappresentare la sua mamma! Me la sono sempre immaginata così, un misto di orgogliosa dolcezza e raffinata amorevolezza. Mi scuuuuso infinitamente se Hiashi vi è sembrato un pò out of character! Però la sua figura nel manga è stata trattata sempre superficialmente, infondo. Volevo che emergesse anche un pò del suo cuore... Per il resto, ecco il secondo capitolo! Il fatidico Ballo dei Gigli. Accetto i consigli e le critiche, so di aver fatto molti errori. Siate costruttivi però! Grazie in aticipo



  CUORI SPERDUTI


     Capitolo 2:

Il bianco e il nero .1




"Non è giusto."
Il giovane sollevò il viso, sorpreso.
Tendendo le orecchie cercò con lo sguardo tra la folla, nella speranza di udire di nuovo quella flebile voce che solo un istante prima aveva pronunciato le stesse identiche parole a cui lui stava pensando.
"Non è giusto..." disse di nuovo la voce...
La vide. Una giovane donna...i capelli corvini, un lungo abito bianco. Gli occhi profondi e alteri, fissavano il terreno con ostinazione, combattuti, ma fieri e caparbi.
Stava in disparte, poco lontana da lui e dall'incessante turbinio di sorrisi e abiti bianchi... perchè non sorrideva, come tutte le altre? Non si sentiva fiera e onorata di partecipare ad un evento tanto importante?
Dovrebbe esserlo, pensò il giovane, colto da uno strano nervosismo.
"E anche io dovrei"
Inaspettatamente, la ragazza alzò lo sguardo. Gli occhi di lei, gentili quanto superbi, si fissarono ai suoi.
E fu come se ogni altra persona, in quella delicata notte di primavera, si fosse improvvisamente dissolta tra i raggi tenui della luna...

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Il Ballo dei Gigli, oltre che il sospirato debutto sociale di una giovane adulta, costituiva anche la perfetta occasione per la scelta dei pretendenti alle eredi delle caste più elevate. I capofamiglia avevano la possibilità di incontrarsi e trattare in modo più o meno strategico i matrimoni dei proprio figli, pensando al bene del proprio clan e a quello delle proprie finanze.
Hinata era fermamente convinta che, se si fosse imposta facendo valere il proprio personale orgoglio di "neo-adulta", il padre non l'avrebbe mai costretta a trattare un matrimonio combinato, almeno non senza il suo consenso...se non altro ci sperava. Ma sapeva anche che un evidente segno di rifiuto avrebbe significato per lei qualcosa che voleva in assoluto evitare: un matrimonio interno al clan, ovvero con suo cugino Neji.
Decise che avrebbe cercato di farsi notare il meno possibile, e sperò di avere l'occasione di farlo...senza doversi perdere i festeggiamenti.
Dopotutto, quello era il suo giorno speciale.
Da quella sera in poi, le aspettative su di lei sarebbero cresciute ancora...una mossa falsa sarebbe bastata a rovinare tutto.
Hinata non voleva deludere più nessuno.
Mai più nessuno...

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L'albino roteò gli occhi violacei...
Quel piccolo capanno appena fuori città puzzava di legno vecchio e aria stagnante. Torse il naso, cominciando ad innervosirsi.
Kakuzu era fuori già da un pezzo. Era partito per una "commissione in città" senza aver nemmeno terminato la spiegazione di questo suo grande piano di cui si sentiva tanto sicuro. Beh, di solito funzionano, i suoi strani piani, pensò. Almeno finchè qualcosa non va storto. Cosa non troppo rara, purtroppo...la sua stessa impulsività e l'irascibilità del compagno spesso portavano a fastidiose complicazioni...risarcimento di danni, qualche morto in più...niente di che, poi, chissà perchè il capo se la prendeva così tanto ogni volta.
Nonostante tutto... mai una sconfitta. Obiettivo raggiunto...sempre e comunque.
Questo li rendeva una delle squadre più potenti dell'intera organizzazione.
Si lasciò fuggire un ghigno di soddisfazione, perso tra i suoi pensieri... quale Grande Piano avrà elaborato stavolta la mente malata di Kuzu?

La risposta giunse proprio in quell'istante.

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Giunsero infine nell'immenso giardino fiorito, ovunque erano stati posti vasi...Gigli ovviamente. Un piccolo lago costeggiava il luogo del ricevimento. La sera non era ancora calata del tutto ma molte persone già affollavano la pista da ballo e i piccoli tavoli imbanditi...
Hinata sospirò, troppo tesa per guardarsi attorno...il suoi occhi si spostavano nervosamente dalle pieghe del suo abito, che continuava a lisciare temendo che fosse stropicciato, al piccolo palco dove dei musicisti si preparavano a suonare.
Hanabi, con un sorriso stampato in volto, si guardava attorno cercando di contenere signorevolmente il suo entusiasmo.
Hiashi osservava Hinata con la coda dell'occhio.
Le prese la mano stringendola piano "Il vestito è a posto...Non mostrarti nervosa." sussurrò, puntando lo sguardo davanti a sè.
Hinata gli rivolse un timido sorriso di gratitudine.
"Sì, papà..."
Guardò innanzi a sè...sollevando il mento desiderò di poter apparire come suo padre. Nobile, aggraziata. Chissà se anche sua madre era stata così tesa, la sera del suo Ballo dei Gigli...
Camminando lentamente, si immersero nella folla di eleganti signorotti e giovani aristocratiche vestite di bianco, mentre i musicisti intonavano un leggero valzer di violini... La luna, piena e raggiante, si fece chiara e luminosa nel cielo.

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"Non lo farò mai!!!"
"è l'unico modo!"
"Non mi costringerai ad indossare quel disgustoso ammasso di stoffa ingessata!"
Kakuzu socchiuse gli occhi lanciando al compagno uno sguardo fulminante. Tra le mani ancora reggeva il raffinato completo da sera.
"Hidan...mi stai facendo arrabbiare"
"Sai quanto me ne frega, sfregiato! Perchè non lo fai tu il damerino a quella maledetta festa??"
"Ti sembro uno che passa inosservato alle feste?? Forza Hidan, non farmi usare le maniere forti!!"
"Che paura mi fai!!!!" Hidan gli mostrò la lingua, ancora in piedi sul traballante tavolo del capanno "Non ci riuscirai, puoi starne certo!!!"

E alla fine ci era riuscito. Hidan ancora non ci credeva. Questa gliel'avrebbe fatta pagare cara, sicuramente. Cara, molto cara.
Lo maledì in tutti i modi che conosceva (circa un migliaio) mentre, appoggiato quanto più elegantemente poteva ad un muretto, osservava i convitati...tutti quei giovanotti in tiro, le ragazze vestite di bianco e le loro famiglie. Ognuno di loro era abbigliato di tutto punto e camminava impettito con la puzza sotto il naso assaggiando di tanto in tanto qualche elaborato salatino. PUAH! Che schifo di gente. Tanto sfarzo e tanti falsi sorrisi solo per mascherare il vile interesse di certi ricchi signori.
Tornò ad osservare le signorine in bianco. Alcune di loro non erano niente male. Tutte quelle vergini erano per lui una grande tentazione...
Si riscosse, cercando di ricordare la descrizione che Kakuzu gli aveva fatto della loro preda. Capelli neri, giovane, altolocata.
L'avrebbe sicuramente riconosciuta dagli occhi, gli aveva detto.
Un rarissimo e pregiato lilla chiaro.

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La luna era luminosa come non mai, quella sera. Il piccolo lago risplendeva dei suoi raggi, brillando silenzioso. Oltre quelle folte siepi le luci della festa erano appena visibili, anche le voci e la musica sembravano innocue e distanti, in quel tratto di erba sulla riva...
Il giovane avanzò di un altro passo, trattenendo il fiato.
Lei era lì... chinata sull'acqua, sfiorava la superficie limpida con le dita. Proprio come la prima volta, si voltò senza preavviso intrecciando immediatamente il suo sguardo con quello del giovane.
"non dovresti essere qui" disse lei, distogliendolo dai suoi confusi pensieri
"nemmeno tu" replicò lui con una sfumatura inquieta nella voce.
L'aria era carica di un'insolita elettricità.
"Qual'è il tuo nome?"
Gli dava del tu? Come osava? Ma anche lui lo aveva fatto, giusto un attimo prima. Gli era sembrato del tutto naturale. Come se quel solo sguardo li avesse già presentati...
Il ragazzo le rivolse un mezzo sorriso.
"Hyuuga Hiashi..."











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Ho fatto fatica a scrivere, lo ammetto. Concludo così il capitolo, un pò a tradimento forse XD infondo, ancora non è successo niente. Ho aggiunto un nome al capitolo questa volta: il bianco e il nero. si riferisce a hidan e a kakuzu e alla loro complicità. Mi piace molto scrivere dei loro battibecchi. Questo titolo però si riferisce anche a hidan e a hinata... all'anima candida di lei e a quella nera di lui.
Questo capitolo non è altro che il continuo passaggio da una situazione all'altra...non so se il risultato mi convince.
Prometto di impegnarmi a scrivere il terzo capitolo XD 
  
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