- Benedicte, per favore, cerca di ragionare…non puoi mollare tutto e andartene via in questo modo!
Johanna tentò a lungo di attirare l’attenzione dell’amica che, indaffarata com’era a preparare la sua roba, evitava accuratamente di sollevare lo sguardo verso di lei. Ormai aveva deciso, non c’era niente che lei e Olga avrebbero potuto fare per riportarla sui suoi passi.
- Sarà la soluzione migliore, credetemi.
Disse con un filo di voce, cercando di ignorare il doloroso magone salito a bloccarle il respiro. Olga sfiorò con un bacio lieve la fronte diafana del piccolo Joel, in quel momento profondamente addormentato tra le sue braccia. No, Benedicte non poteva certo dire sul serio.
- Credi davvero che abbandonare tuo marito per raggiungere un altro uomo in un posto dimenticato da Dio sia la soluzione migliore?
Chiese a bruciapelo, vedendola sussultare mentre sollevava lentamente lo sguardo verso di lei.
- Non è certo un uomo qualunque – puntualizzò, cercando di imprimere convinzione a ciò che diceva – è il padre di mio figlio e Joel ha bisogno di lui. Ha bisogno di crescere in un ambiente sereno e non in mezzo a questo caos infernale. Quanto a Josè, è anche per lui che ho deciso di raggiungere Jimmy a Love Island. Da quando il bambino è nato non ha più trovato un attimo di pace, tutta questa storia lo ha reso irascibile e nervoso e anche se a volte non lo dà a vedere io so che sta soffrendo molto.
- E credi che smetterà di farlo quando scoprirà che hai deciso di lasciarlo? I miei complimenti Benedicte, davvero un ottimo ragionamento!
Esclamò Johanna, incapace di trattenersi mentre la guardava chiudere faticosamente la valigia per affrettarsi a raggiungere il piano di sotto, seguita a ruota dalle amiche.
- Non possiamo permetterti di fare una stupidaggine colossale come questa – insistette – hai pensato a come potresti sentirti, una volta lontana da qui? Tu ami Josè…
- Lui starà molto meglio senza di me, e poi quello che provo io non ha più alcuna importanza, ormai – la incalzò decisa – devo pensare al benessere del mio bambino ora, non c’è niente di più importante di questo.
Prese con delicatezza Joel dalle braccia di Olga, stando bene attenta a non svegliarlo prima di avviarsi mestamente verso l’uscita, abbracciando a turno le donne e sforzandosi di trattenere le lacrime. Sapeva che le sarebbero mancate da morire.
- Che cosa faremo senza di te e questo adorabile batuffolino urlante? Saremo tutte sole in questa grande casa, persino Hèléne si trova fuori città al momento.
Aggiunse Olga con voce rotta, non sapendo cos’altro aggiungere pur di trattenerla ancora un po’.
- Non sarete affatto da sole, e poi sono sicura che ve la caverete benissimo anche in mia assenza.
Rispose Benedicte, lasciando che le due coccolassero il figlio ancora un po’ prima di congedarsi definitivamente sparendo ben presto dalla loro vista, oltre il giardino.
- È andata via – sentenziò Johanna dopo un lungo e commosso momento di silenzio, incrociando le braccia al petto con aria afflitta – e adesso chi lo dirà a Josè?