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Autore: fefi97    09/09/2015    3 recensioni
Chris e Vince sono una coppia di lunga data, una coppia in "crisi", perché per Vince non é una crisi, per Chris lo è anche troppo.
Vince ha quarantanni, é un poliziotto pragmatico e scorbutico, un pò orso, che ama Chris più della sua stessa vita, ma non é bravo a dimostrarlo.
Chris ha trentaquattro anni, é un attore, o almeno ci prova, é irruento, genuino, allegro, dolce e sfacciato insieme,tutto cuore, esattaemente il contrario di Vince. Ama Vince, ma a volte si chiede se sia ricambiato.
Dopo un litigio che porta Chris a chiudersi ottusamente dentro il bagno, Vince ripercorrerà mentalmente i passi della loro storia, a partire da quando era cominciata, dieci anni prima, intrecciando i ricordi ai momenti difficili del presente.
Riusciranno a superare la loro "crisi"?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO 4
 
 
Chris si sente estremamente patetico quando martedì, esattamente cinque giorni dopo quella sottospecie di bacio che si è scambiato con Vince,che è stata anche l’ultima volta in cui ha visto il poliziotto, decide di umiliarsi e di andare alla centrale di polizia per parlargli.
Victoria e Caleb pensano che sia una pessima idea e Chris darebbe loro ragione, se solo si concedesse il lusso di pensarci troppo a sta cosa.
Il fatto é che sente un bisogno viscerale di chiarirsi con Vince.
Ha passato il weekend con Robbie, ma praticamente hanno litigato tutto il tempo per i motivi più futili e disparati, litigi tutti iniziati da un Chris estremamente nervoso, per cui non ha avuto modo di fargli qualche domanda su Vince, per capire l’umore dell’uomo.
Ovviamente Robbie non sa niente del bacio e forse è anche per questo che Chris per tutto il weekend si è sentito uno schifo e non è riuscito a godere quando Robbie ha provato a fare l’amore con lui.
Robbie gli aveva addirittura chiesto se stesse facendo qualcosa di sbagliato, se gli stesse  provocando dolore mentre era dentro di lui, ma la sola e unica verità era che Chris non faceva che pensare a quel maledetto poliziotto musone e al brivido che lo aveva attraversato quando il corpo di Vince si era premuto al suo.
Insomma, la serata che era iniziata con tutta l’aspettativa di essere dedicata al sesso selvaggio, si era conclusa con lui che scoppiava a piangere perché non riusciva a lasciarsi andare e Robbie che, allarmato, gli accarezzava i capelli come a un poppante, rassicurandolo, con una dolcezza che Chris sentiva di non meritare affatto, sul fatto che avrebbero sempre potuto farlo un’altra volta.
 In conclusione:sesso rovinato per colpa sua, per la prima volta in anni di felice intesa sessuale.
Praticamente un incubo.
Per tutti questi motivi, doveva assolutamente chiarire con Vince.
-Ma tu non stai con il brasiliano? – gli chiede Caleb con un filo di esasperazione lunedì sera, mentre porta a casa dal lavoro lui e Victoria, visto che Vince non si è presentato,di nuovo, e Chris,che invece ci sperava, non ha la moto con sé.
-Caleb. – sibila Victoria dal sedile del passeggero, gettandogli un’occhiata di rimprovero.
Caleb spalanca gli occhi azzurri, sinceramente perplesso.
-Che c’è? Che ho detto?! Vic, se stai con una persona, non ti metti a baciarne altre! –
-Grazie per la rivelazione del secolo. – interviene Chris sbuffando e sporgendosi con la testa dai sedili posteriori – E comunque Robbie è messicano.-
-Beh, questa cosa di andare alla centrale di polizia è una cazzata, cosa speri di ottenere? – continua Caleb, ignorando le occhiatacce di Victoria.
 Caleb è un bravo ragazzo, buono come il pane, ma sicuramente il tatto non è il suo forte. E’ un tipo all’apparenza un po’ arrogante e sgarbato, sembrerebbe il classico figlio di papà con i soldi, ma la verità è che si butterebbe nel fuoco per Victoria. Stanno insieme da quasi un anno e Chris sa che Caleb alla fine si è affezionato anche a lui, essendo il migliore amico di Victoria. All’inizio non andavano d’accordo e Caleb faceva delle battute davvero sceme sulla sua sessualità, ma all’intervento di Victoria l’atteggiamento di Caleb era improvvisamente mutato e senza più i suoi pregiudizi ad ottenebrarlo aveva permesso che tra loro fiorisse una sorta di amicizia, tra un insulto e l’altro, ovviamente.
-Non mi aspetto che tu capisca, cervello di gallina! – lo apostrofa infatti Chris, mettendo su un broncio infantile e incrociando le braccia al petto.
-Ehi stronzetto, vuoi mica fartela a piedi? – lo minaccia Caleb a denti stretti, e Victoria sospira, esasperata.
-Chris, tralasciando i modi da troglodita di Caleb, sul serio, perché vuoi vedere Vince? –
Chris ha il muso, proprio non capisce perché i suoi amici non capiscano che lui ha bisogno che Vince capisca che gli dispiace per quello stupido bacio e che vuole anche capire perché lo stia deliberatamente evitando.
Oddio.
Che gioco di parole.
-Mi sta ignorando! –si lamenta come un bambino e Caleb e persino Victoria alzano gli occhi al cielo.
-E che cazzo Chris,che pretendi? Il fidanzato del suo migliore amico lo bacia e lui prende le distanze! Che altro avrebbe dovuto fare? – lo interroga Caleb e il suo tono non è più leggermente esasperato, è proprio esasperato.
Chris sbuffa dal naso, come è sua abitudine. Non sa nemmeno lui perché gli rode tanto il fatto che Vince lo ignori, sa solo che si è sentito come se gli fosse passato sopra un bus, quando il giorno dopo quel goffo bacio non ha trovato  Vince e i suoi monosillabi ad attenderlo.
E, okay, non è necessario che Vic e Caleb lo sappiano, ma forse Vince gli manca, un pochino.
-Quello manco lo era un bacio! Ci siamo sfiorati appena le labbra come due dodicenni! – Chris guarda male le teste dei due amici, ce l’ha con il mondo in questo momento – Vince se l’è presa troppo per una cosa insignificante, ecco! –
C’è un momento di silenzio prima che Vic sussurri, quasi timidamente: - Magari in realtà non è così insignificante. –
Chris guarda perplesso il suo profilo, non capendo.
-In che senso? A malapena mi sopporta quello! Non fa che grugnirmi contro o darmi dell’idiota! – protesta, davvero sconvolto dall’obiezione ridicola di Victoria.
Vic sospira appena, girandosi verso il finestrino.
-Ti guarda in un modo.. – mormora solo, assorta, ma né Caleb né Chris ci fanno troppo caso, il primo perché non è realmente interessato a tutto il dramma, il secondo perché è troppo impegnato a rimuginare sul perché Vince lo stia evitando.
E così, lunedì alle sei in punto, invece di presentarsi sul suo posto di lavoro, Chris decide di affrontare la sua personale missione suicida.
Fortunatamente, non ha mai fatto qualcosa di tanto grave da farlo finire in centrale e non è mai andato a trovare Robbie sul posto di lavoro, per cui è la prima volta che mette piede in quell’edificio.
Viene accolto da quella che classifica come una sorta di segretaria, che gli chiede se deve fare una denuncia per un furto o altro – e decisamente Chris ha bisogno di altro.
-Dovrei.. ehm.. – Chris si sente imbarazzato da morire, anche se la donna di mezza età davanti a lui ha un gentile viso tondo e uno sguardo caldo e incoraggiante – Dovrei vedere l’agente Vince.. – si interrompe perché si rende conto di non sapere il cognome di Vince – Ehm, il  partner dell’agente Robert Garcia. – bofonchia, e spera che il rossore che sente espandersi sulle guance sia solo mera immaginazione.
La donna continua a guardarlo gentilmente, ma aggrotta un po’ la fronte, perplessa.
-Lei chi sarebbe, se posso chiederglielo?-  domanda cortesemente, sorridendogli in maniera rassicurante, resasi conto del disagio dell’altro.
-Sono il compagno di Robbie. – sputa Chris senza pensarci. Si pente immediatamente di essere stato così sincero e spera di non aver appena smerdato Robbie, ma a giudicare dal sorriso intatto della donna, sciocchezze come l’omofobia non sembrano riguardarla. Anzi, ridacchia pure.
-Ah, ora ho capito chi sei! – gli occhi scuri della donna si riempiono di un’allegra malizia che lascia Chris un po’ interdetto – Sei Occhi Dolci, l’attore di Robbie! – ride, e Chris vorrebbe spararsi un colpo in testa.
-Non ci posso credere che quel deficiente parla di me a tutto il distretto. – bisbiglia affranto, passandosi sconsolato una mano sulla faccia. Sente anche una sgradevole stretta allo stomaco. Robbie lo idolatra per tutto il distretto e lui cosa fa? Bacia il suo migliore amico, facendo venire una bella crisi esistenziale ad entrambi.
La donna ride e gli batte una mano sulla spalla sporgendosi oltre il bancone che li divide,quasi materna.
-Tranquillo, dice solo splendide cose su di te! – gli occhi le brillano, e Chris si sente sempre di più una merda.
-Sicura? Non ha mai parlato male di me neanche una volta? – quasi la supplica e la donna gli rivolge uno sguardo decisamente sconcertato.
Chris sospira e si costringe a sorriderle.
-Lasci stare. Mi può solo dire dove posso trovarlo? –
Dieci minuti più tardi, Chris è salito agli uffici e si orienta tra i corridoi seguendo le istruzioni di Gwen, la gentile segretaria. A quanto pare non deve essere una giornata molto impegnativa nella città di New York, dato che la maggior parte dei poliziotti è seduta a mangiar ciambelle – proprio come nei film! – o a parlare accanto a una consunta e sfruttatissima macchinetta del caffè. Ogni tanto qualcuno lo supera correndo, blaterando di qualche chiamata e Chris deve appiattirsi al muro per non essere calpestato.
Chris aguzza la vista, cercando l’ufficio che Vince divide con Robbie, sperando ardentemente di beccarlo da solo, altrimenti sarebbe un’esperienza alquanto imbarazzante.
Se vedo prima Robbie, mento e gli dico che sono venuto a trovare lui, decide Chris, sentendosi ogni minuto di più sempre più merda.
La fortuna, inaspettatamente, sembra essere dalla sua parte.
O quasi, dato che mentre passa accanto al bagno, la porta si spalanca e viene quasi in colluttazione con Vince, che lo afferra d’istinto per le spalle.
-Ehi, atten… -le parole muoiono in gola al poliziotto, mentre gli occhi verdi incrociano quelli grandi di Chris, attraversati da mille emozioni diverse.
Vince intercetta rabbia, sorpresa, ancora rabbia e anche una strana luce appena percettibile, una luce contenta a cui non riesce proprio a dare un significato, nei suoi occhi.
-Brutto stronzo! – esordisce Chris con voce bassa e stizzita, sottraendosi con uno scatto alla sua presa – Perché cazzo sei sparito così?! –
L’espressione di Vince si indurisce di colpo, mentre osserva Chris con gravità e anche, è possibile? , con disagio.
-Chris, non è il momento questo di parlarne. – dice a denti stretti, guardandosi intorno con nervosismo.  Alcuni colleghi li stanno fissando con curiosità, ma finché non si tratta di Robbie, va bene così.
-E invece ne parliamo ora! Non puoi evitarmi solo per una cosa stupida che ho fatto mentre ero brillo! – sibila Chris e non sa proprio spiegarsi perché l’espressione di Vince si sia fatta d’un tratto così… ferita. Mortalmente ferita.
-Una cosa stupida? – ripete con voce neutra e Chris spalanca le braccia, esasperato.
-Si, testone! Non c’era alcun bisogno che ne facessi un dramma!-
-E allora perché sei venuto a cercarmi, idiota. – gli sibila contro e Chris lo guarda male, ma quando parla il suo tono non è minaccioso e risentito, ma è spaventosamente simile a quello di un bambino spaventato.
-Perché mi hai abbandonato senza una spiegazione.- sputa fuori con voce sottile, stringendosi le braccia al petto come a proteggersi – E credevo che almeno tu non lo avresti fatto. – dice, e la sua voce è incrinata e gli occhi di Vince si ammorbidiscono, perché sa che l’altro si sta riferendo alla madre.
-Non ti ho abbandonato. – mormora poi, utilizzando un tono appena più dolce. Vince sospira, mentre Chris segue con occhi spalancati ogni sua mossa, in uno strano stato di ansia – Ma lo capisci, vero, che è meglio se non ci vediamo più? –
-Perché? – chiede immediatamente Chris, una strana sensazione di panico ad invaderlo.
Vince lo guarda sorpreso per un istante, poi risponde,quasi con ovvietà: -  Perché c’è Robbie. -
-Non facciamo niente di male. – Chris quasi lo supplica con quegli occhioni azzurri e non si immagina lontanamente quanta voglia abbia Vince di baciarlo in questo preciso momento – Noi parliamo e basta, ridiamo… anzi! – Chris accenna un sorriso, un sorriso che è la morte di Vince – Io parlo e rido,  tu ti limiti a borbottare. E.. e “parlare” con te mi fa stare bene, tu mi fai stare bene e non capisco perché le cose tra noi non possano tornare come prima.-
Vince sembra esitare per un attimo, lo sguardo indugia per un istante sulle labbra piene di Chris, poi il suo volto si indurisce nuovamente.
-Le cose non possono tornare come prima semplicemente perché tra noi non c’è niente Chris! – esclama, sotto lo sguardo sorpreso e mortificato dell’altro – Noi non siamo nemmeno amici, ci vedevamo un’ora la sera e dividevamo la macchina, punto! –
Chris scuote la testa, incredulo.
-Quindi… quindi a te non dispiace per niente? Non ti dispiace non vedermi più? Non ti importa niente di me, nemmeno come amico? – domanda in un sussurro e Vince vorrebbe solo gridargli che il vero motivo per cui lo sta allontanando è esattamente perché non gli importa di lui come amico, ma come qualcosa di più, molto di più, ma cerca di essere convincente nella parte dello stronzo indifferente.
E chi l’ha detto che solo Chris può recitare?
-Chris, ci conosciamo da appena una settimana. Che vuoi che mi importi? – borbotta e Chris lo guarda con rabbia e tristezza, stringendogli il cuore.
-Occhi Dolci! –
La voce decisamente sorpresa di Robbie fa voltare di scatto Chris, che incrocia il sorriso un po’ stupito ma sincero del suo ragazzo. Chris richiama tutte le sue doti d’attore e produce un sorriso enorme, perché sa che Vince, dietro di lui, lo sta fissando intensamente. Sente i suoi occhi verdi scavargli la nuca, ma cerca di non darci peso.
-Robbie! – esclama, buttandosi con irruenza tra le sue braccia, solo perché ancora sente la pressione di quegli occhi su di lui e sa, eccome se lo sa, che il buon vecchio Vincent Harper si sta rodendo il fegato in questo preciso momento.
Robbie gli stringe le braccia forti intorno alla schiena magra, un po’ sorpreso, ma lieto di quell’apparente entusiasmo. Lancia una breve occhiata a Vince, che evita il suo sguardo, poi riporta l’attenzione sul suo ragazzo.
-Ehi mi amor, che ci fai qui? – chiede poi dolcemente, sollevando il mento di Chris con due dita mulatte.
Chris si morde il labbro,esitante, poi decide che tanto vale recitare fino in fondo la sua parte.
-Mi mancavi… - mormora, in un atteggiamento mieloso che sicuramente non è da lui, lo sa Chris come lo sanno Vince e Robbie, che lo fissa con uno sguardo tra lo scettico e il perplesso.
Robbie gli tasta la fronte con una mano, ironico, e Chris sbuffa forte dal naso, con un piccolo sorriso.
-No mi amor, non hai la febbre, strano. – lo prende in giro Robbie e Chris si costringe in una risata forzata. Nel frattempo, Vince non ha ancora aperto bocca e Chris non ci tiene particolarmente a guardare la sua espressione.
-Volevo anche farmi perdonare per questo weekend.- continua poi in tono sensuale e allusivo, a voce abbastanza alta da farsi sentire da Vince. Gli occhi scuri di Robbie si spalancano, è chiaramente eccitato e Chris è sicuro di aver avvertito Vince irrigidirsi, ma lo ignora e va avanti lo stesso.
-Stasera. A casa mia. – continua con voce bassa e pesante, si sente un po’ ridicolo a parlare come una puttana, ma finché Vince rosica va bene così.
-Chris… ma che hai oggi? – esala Robbie, piacevolmente stupito, accarezzando con attenzione il contorno della labbra morbide dell’altro, provocatoriamente dischiuse.
-Garcia, non mi interessa se il tuo ragazzo vuole farsi fottere, dobbiamo andare.- sbotta Vince, innervosito e geloso, soprattutto geloso. Chris lo fa apposta a fare il languido con Robbie, lo sa, ma non può impedirsi di desiderare, molto meschinamente, la defilata istantanea di Robbie, in questo momento.
Chris si irrigidisce alle parole aspre di Vince, ma è la reazione di Robbie a sorprenderlo. Il messicano lo scosta con decisione da sé, per sfidare con sguardo inequivocabilmente incazzato Vince, che pare preso un po’ in contropiede.
-Oh, che cazzo ti prende Vince?! Non parlare di lui così! – dice con decisione e anche un po’ di confusione, perché Vince non si è mai lamentato in tutti quegli anni dei resoconti scherzosi e un po’ spinti che gli faceva sulla sua vita privata con Chris, definendolo una bomba a letto o roba simile. Perché ora doveva fare l’acido?
Chris trattiene il fiato, mentre osserva il volto forte di Vince cambiare espressioni così tante volte da far venire il mal di testa.
-Scusami. Ti aspetto alla volante. – borbotta infine, guardando l’amico negli occhi ma evitando accuratamente lo sguardo di Chris. Senza aggiungere altro Vince li supera frettolosamente, sotto lo sguardo vuoto di Chris e quello duro e confuso insieme di Robbie.
-Non se che gli prende in questi giorni. – sospira poi il messicano, i piccoli occhi da volpe sempre fissi sulla schiena massiccia di Vince. Chris si volta di scatto verso di lui, cercando di nascondere almeno in parte la sua curiosità.
-In che senso? – chiede improvvisando un tono indifferente.
Robbie si stringe nelle spalle, e a Chris pare un po’ triste.
-E’ distante, sempre scontroso, cioè – sospira – Più del solito, almeno… Sembra quasi che mi eviti. –
Chris distoglie lo sguardo, sentendosi il petto pesante. Perché forse l’intuitivo Robbie può  ancora non esserci arrivato, ma Chris sa perfettamente perché Vince si comporta in quella maniera. E sa anche perché praticamente si è comportato da puttana con Robbie: voleva ingelosire Vince e sa che questa è una cosa fottutamente sbagliata e compromettente, perché può significare solo una cosa.
Ha una cazzo di cotta per Vincent Harper.
E il sorriso di Robbie mentre lo prende nuovamente tra le braccia e gli sussurra con voce calda quanto voglia abbia di fare l’amore con lui, di quanto sia fantastico, mentre lui è appena arrivato a una rivelazione scioccante, decisamente non gli è d’aiuto.
 
 
 
-Chris, io voglio che tu sia felice. –
E’ a mezzanotte passata che Vince arriva a questa conclusione.
Hanno fatto l’amore, alla fine, e ora sono sdraiati nel buio della loro camera,ancora nudi e coperti solo dal piumone.
 Vince abbraccia possessivamente Chris da dietro, che tiene le proprie mani piccole e bianche sulle braccia possenti dell’altro.
Chris rimane immobile tra le braccia del compagno e non dice niente e Vince per un attimo crede che si sia addormentato, ma poi l’altro sospira e si spinge di più indietro, verso il corpo massiccio di Vince, che in risposta aumenta la presa su di lui, affondando il viso nei suoi capelli chiari e profumati.
-Lo so. – sussurra dopo quella che sembra un’eternità.
-Ma non lo sei giusto? – e,cazzo, Vince si sente male a pronunciare quelle parole. E’dura, anche se necessario, accettare un fallimento. Lui ha fallito nella sua personale missione di rendere felice Chris ogni singolo giorno, c’est la vie.
-Tu mi ferisci. – dice Chris, senza rispondere alla domanda, lo sguardo puntato sulla finestra chiusa, su cui sente battere costantemente delle gocce di pioggia – Un minuto prima mi rendi l’uomo più felice della terra, il minuto dopo mi ferisci come neanche immagini. Lo hai sempre fatto, anche quando mi hai rifiutato quella volta in centrale, subito dopo il nostro primo bacio, ricordi? –
-E’ a questo che pensavi? – gli chiede Vince, baciandogli con dolcezza la nuca. Chris si rigira nell’abbraccio, e anche nella penombra i suoi occhi fanno sempre un effetto sconvolgente su Vince.
-Si. – dice serio, ma poi sorride, un sorriso appena accennato che però ha il potere di sciogliere l’altro – Ma pensavo anche che ti amo e voglio che anche tu sia felice.-
Vince lo guarda a lungo, poi emette uno starno verso e gli afferra, quasi brusco, il viso tra le mani enormi, baciandolo con urgenza.
-Mi basta guardarti per esserlo, a me. – gli sussurra poi, mentre Chris si accoccola contro il suo petto, come un bambino.
Rimangono in silenzio fino a quando Vince sbotta : - Domani chiamo la Roberts e mi faccio dare un appuntamento. –
Chris solleva così di scatto la testa per poterlo guardare negli occhi che si fa male al collo.
-Cosa.. davvero?- boccheggia con la bocca spalancato, incredulo.
Vince non sembra particolarmente contento alla prospettiva di tornare in terapia –Chris non può fargli sul serio una colpa di questo – ma annuisce comunque, guardandolo con serietà negli occhi.
-Non voglio perderti. – aggiunge poi in tono basso, accarezzando con delicatezza il profilo di Chris.
Chris gli sorride, uno dei suoi tipici sorrisi luminosi che Vince non si vedeva rivolgere da un bel po’ di tempo. Comincia a baciargli ogni singola porzione di petto nudo che fuoriesce dalla coperta, chiaramente entusiasta.
-Grazie.. grazie.. grazie.. – sussurra a ogni bacio, mentre Vince sorride e socchiude gli occhi, godendosi quelle attenzioni, un braccio intorno alla vita morbida di Chris.
Alcuni minuti più tardi sono di nuovo in silenzio, sempre abbracciati e nudi, e Chris sta quasi per chiudere gli occhi,  cullato dalle dita di Vince che fanno su e giù sulla sua schiena, quando la voce del poliziotto interrompe quel momento di meravigliosa quiete.
-Chris… - Vince esita perché c’è una cosa che gli logora il cervello e se non la dice finirà per farsi venire un crollo nervoso, ma ha anche una fottuta paura di una probabilissima reazione negativa da parte di Chris.
-Dimmi, amore. – mormora Chris, stranamente docile ( segno che è più addormentato che sveglio), mentre struscia pigramente il naso contro il petto dell’altro.
-Tu… ecco… so che pensi che le cose tra noi non vadano e tutto, ma… non mi hai messo le corna, vero? –
Tatto d’elefante: 1 ; Vince: 0
Prevedibilmente Chris si scosta di scatto, inequivocabilmente incazzato.
-Come? – chiede glaciale, fissandolo con un sopracciglio inarcato e non è mai un buon segno quando Chris inarca quel maledetto sopracciglio, ma ormai Vince non potrebbe fare marcia indietro neanche se fosse la cosa che più desidera al mondo.
-Si… insomma… - Vince prende a borbottare, mentre Chris lo guarda in maniera sempre più truce – Anche io pensavo a noi, sai? A come sono iniziate le cose… tu eri infelice con Robbie, poi sono arrivato io e mi chiedevo… -
-Se non mi fossi trovato un altro anche sta volta.- conclude Chris, in un tono tra l’incazzato e il sarcastico . Sbotta in una risata falsa, mentre Vince lo fissa cercando di mostrarsi imperturbabile – Cazzo, potrei commuovermi per tutta questa fiducia! –
-Puoi solo rispondere alla domanda? – scatta Vince, innervosito.
Chris spalanca la bocca e, okay, adesso è veramente incazzato.
-Hai anche dei dubbi?! Cazzo Vince, perché devi rovinare sempre tutto?! – urla cercando di sgattaiolare giù dal letto, ma Vince, che non ha voglia di un'altra fuga nel bagno, glielo impedisce stringendo forte i suoi fianchi che tiene ancora imprigionati tra le sue braccia. Chris si dimena, furibondo, colpendogli il petto con pugni che, ovviamente, sono paragonabili a del solletico.
-Sei uno stronzo! Prima tante belle parole e poi hai il coraggio di chiedermi una cosa del genere! Come se ne fossi capace! – urla, sentendosi la gola bruciare da lacrime che aspettano solo di uscire.
-Non fare l’innocente Chris, non sarebbe la prima volta che metti la corna! – sbotta Vince, spinto dall’istinto di difendersi e dalla sua impulsività, ma si pente immediatamente delle sue parole alla faccia di Chris. Ha smesso di dimenarsi, ora è quasi burro fuso tra le sue braccia, di nuovo calmo e tranquillo, ma lo guarda a bocca aperta, incredulo e mortalmente ferito, gli occhioni un po’ lucidi e,cazzo, Vince odia quando piange.
-E’… è completamente diverso… - mormora con voce pacata ma ferita – Quel che provo per te non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che provavo per Robbie!-  continua a voce un po’ più alta e bastano quelle precise e semplici parole a far capire a Vince di quanto sia stato coglione.
E’ ovvio che Chris non lo tradisca, è ovvio perché anche adesso lo sta guardando con due occhi arrabbiati e oltraggiati e Vince sa che quelli non sono gli occhi di una persona che ha smesso di amarne un’altra.
Chris lo ama e non lo tradisce, ma Vince non è del tutto tranquillo perché è pur sempre un geloso cronico e Chris è bellissimo e poi c’è questa maledetta “crisi”… insomma, il sospetto fino in fondo non riesce a toglierselo. In fondo non sembra così incredibile che qualche uomo abbia potuto approfittare di questo periodo difficile per conquistare Chris, meraviglioso, giovane e bello com’é.
La mente paranoica di Vince suggerisce addirittura il nome di Robbie, ma l’uomo lo respinge indietro perché Robbie è addirittura sposato adesso e con il suo compagno vorrebbe adottare dei bambini, quindi,no, un ritorno di fiamma è decisamente da escludere.
Ritorna  a guardare in faccia Chris, che ormai sta piangendo silenziosamente. Ottimo lavoro Vince, hai provocato due pianti in una sola serata, complimenti.
-Chris… io posso accettare tutto… - comincia con voce roca, sofferente, mentre Chris lo fissa continuando a piangere – Posso accettare di andare da quell’arpia della Roberts, posso accettare di cambiare per te, di venirti a vedere all’Ophelia, tutto quello che vuoi… l’unica cosa che non posso accettare è un tradimento. –
Chris rimane in silenzio per un bel po’, continua a piangere e Vince si sente in colpa. Avvicina il viso al suo, piano, e con dolcezza lava via le lacrime dal suo viso con le labbra sottili.
Continua così per un bel po’, fino a quando con un debole – Fottiti, coglione – Chris non si gira e si rannicchia in posizione fetale, dandogli con decisione le spalle.
Vince sospira e torna ad avvolgerlo con le braccia e il fatto che Chris non lo respinga, dopo che si è comportato da perfetto coglione, perché Vince lo sa che lo ha fatto, gli porta un po’ di conforto.
Chris piange ancora un po’, Vince non lo vede ma lo sente e lo stringe forte a ogni singhiozzo, poi si addormenta e il poliziotto rimane sveglio a guardarlo dormire per un po’.
Gli bacia con tenerezza una tempia e ora che Chris non può vederlo, ora che può permettersi di essere anche lui un po’ vulnerabile, va scivolare una lacrima o due dai suoi piccoli occhi duri e sussurra un flebile “mi dispiace”, che Chris non può sentire.
Poi lascia andare la vita di Chris e si gira dall’altra parte del letto, pensando che il minimo che possa fare sia lasciare un po’ di spazio all’altro.
Quando circa dieci secondi dopo un Chris gonfio di sonno si muove alla cieca nel letto per attaccarsi alla sua schiena come una cozza sullo scoglio, Vince sorride, proprio prima di addormentarsi.
 
 
 
ANGOLINO
 
Ciao!
Ecco un altro capitolo! Spero che vi piaccia! Grazie mille alle tre persone che hanno recensito la scorsa volta, spero di sentire ancora i vostri pareri, che mi fanno immensamente piacere!
Grazie mille e a presto!
Un bacione a tutti,
Fede <3
 
  
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