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Autore: Sophie_moore    09/09/2015    9 recensioni
Una chioma bianca si infilò velocemente dentro l'ufficio della preside della sua scuola, una donnina bionda e dalla corporatura minuta. La chiamavano la preside fantasma, in quanto solo in pochi potevano dire di avere avuto il privilegio di parlare con lei.
«Preside Vermillion.»
Mirajane Strauss fece un leggero inchino e si accomodò sulla poltrona in pelle scura, accavallando le lunghe gambe.
«Dimmi tutto, Mirajane.» la donnina si voltò verso di lei, pur rimanendo in piedi sulla cattedra. Ad osservare che non cadesse, il Vicepreside Makarov stava con gli occhi spalancati. «Volevi parlarmi del ballo di fine anno, giusto?»
[...]Erza spalancò la porta della presidenza con il fiatone. Appena ricevuta la conferma da parte di Mirajane si era fiondata a cercare il preside della sua scuola d'élite nel suo ufficio, ma non era andata proprio come aveva sperato.
«Vicepreside Geer…»
Riconobbe la fluente chioma nera legata in una coda, ma non vide i capelli sbarazzini del suo superiore.

Ed eccomi qui col seguito tanto atteso (ma anche no). Spero davvero che vi piaccia quanto a me diverte scriverlo =D Un abbraccio
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard, Lluvia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Vite in comune'
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Capitolo uno - L'auditorium della Fairy Accademy






Per quanto Gajil si sforzasse, ci pensasse, cercasse di trovare un buon motivo per cui era in quel posto da snob damerini, non ce la faceva. Sapeva solo che lui e gli altri tre suoi amici erano stati accompagnati direttamente dal vicepreside. E anche lì, nell'auditorium della scuola più prestigiosa di Magnolia, quel vecchietto in versione tascabile continuava a fissarli. Insomma, pensava che non avessero un briciolo di autocontrollo!
Sbuffò e brontolò qualcosa di incomprensibile, digrignando i denti e puntando gli occhi rossi sul palco davanti a lui.
Non gli piaceva affatto stare in quella scuola, c'erano troppe cose che gli ricordavano il gamberetto e lui voleva dimenticare tutto quanto. Da quando la sua “punizione” era finita e non l'aveva più dovuta accompagnare ogni giorno, lei era scomparsa. Era passato più di un mese e ancora nulla, per cui aveva capito che era il caso di lasciarla perdere e radere al suolo ogni ricordo che aveva con Levy McGarden.
Eppure sembrava che stesse andando così bene… scosse la testa e si costrinse a non pensarci. Doveva dimenticare.
D'un tratto le porte si aprirono e dal fondo della stanza sbucò la testa rosso fuoco di Erza, seguita da tutte le studentesse in fila per due dietro di lei. Si andarono a sedere nella parte sinistra dell'auditorium, mentre la Scarlett proseguì fino al palco, per poi salirci sopra e soffiare sul microfono per vedere se funzionava.
Dalla parte destra si alzò Mirajane e raggiunse l'amica, ponendosi di fronte ad un'altra asta. A vederle così vicine non si sarebbe detto che una frequentava un liceo d'élite e l'altra una classica scuola superiore pubblica, fin disastrata per certi versi.
«Compagne e nuovi arrivati, benvenuti!» Erza parlò e tutto tacque.
Natsu saltò in piedi, ma venne immediatamente rimesso al proprio posto dal vicepreside Makarov che gli tenne una mano premuta contro la bocca perché non parlasse e rovinasse tutto.
«Per suggellare la profonda amicizia che lega le nostre due scuole, abbiamo deciso di proporre un ballo in comune.»
Mirajane prese la parola e tutti i ragazzi del suo istituto si ammutolirono. «Sarà un'occasione di festa e di gioia, un momento per conoscere situazioni nuove e persone nuove, oppure per incontrare vecchie amicizie.» fece un sorriso eloquente a Gajil, che venne percorso dai brividi: come faceva quel demonio in bianco a sapere di lui?
«Le nostre due scuole sono piccole, ma sarà solo per gli ultimi due anni, per cui una grossa fetta di noi avrà un compito ben preciso. Io e Mira ci siamo consultate a dovere e siamo arrivate a costruire delle ottime squadre.» Erza fece un sorriso alla sua amica, per poi togliere le aste ed i microfoni e portare in avanti un tavolino sui cui stavano tante buste bianche con altrettanti nomi dentro.

«Secondo te chi ha progettato tutto?» mormorò Levy a Lucy, sprofondando nella seggiola di legno.
«Mirajane, sicuramente. Solo lei sa di noi e loro – diede uno sguardo ai ragazzi che stavano iniziando a scalpitare dalla parte opposta del salone –, per cui penso sia stata un'idea sua… anche perché sta puntando Gerard, la vedete?» Lucy si sporse in avanti, tirando leggermente i capelli di Juvia, che stava seduta di fronte a lei.
«Juvia vorrebbe tanto lavorare con Gray-sama…» la ragazza dai capelli celesti si voltò verso la parte dell'auditorium con un sospiro lamentoso, puntando gli occhi sulla zazzera nera di Gray, che guardava ovunque tranne che dalla sua parte.
«Avete litigato?» Lucy le accarezzò la testa, sorridendo mesta.
«No… ma Juvia vuole stargli più vicino.» abbracciò forte un portachiavi a forma di pupazzo Gray e si dondolò sulla seggiola, mugugnando e lamentandosi.
«Heartphilia, Lockster, McGarden!» Erza si alzò in piedi, afferrando il microfono e pronunciando i cognomi delle sue amiche. Le tre drizzarono le orecchie e puntarono gli occhi sul palco, dove la rappresentante d'istituto sogghignava soddisfatta. «Venite qui, per favore.»
Lucy si alzò per prima, immediatamente seguita da una Levy particolarmente imbronciata ed una Juvia che non faceva altro che mandare baci e cuori a Gray. Dopo poco raggiunsero le due ragazze sul palco, per poi accomodarsi lentamente sulle sedie.
A quel punto, Erza passò il microfono a Mirajane, che balzò in piedi e fece un sorriso inequivocabile.
«Alberona, Denger, Dragneel, Dreyar, Fernandes, Fullbuster, Justine, Moss, Redfox, Strauss Elfman e Strauss Lisanna. Potete raggiungerci?»
Il gruppo si alzò, bisbigliando e cercando di capire come mai avessero chiamato anche loro, ma fu chiaro a tutto l'auditorium quando Mirajane continuò a parlare: «Questo sarà il comitato per il ballo studentesco. Ora potete tornare a seguire le lezioni nelle rispettive classi, noi rimarremo qui per questioni interne al comitato.» con un clic spense il microfono e tornò a sedersi, mentre aspettava che il suo gruppo si avvicinasse abbastanza per poterli incastrare.
Per prime uscirono le ragazze dell'istituto femminile, nell'ordinata fila in cui erano arrivate, poi uscirono i ragazzi della scuola pubblica, capeggiati dal vicepreside Makarov e dalle sue minacce di punizioni e verifiche a sorpresa.
Quando nell'auditorium fu calato finalmente il silenzio ed i ragazzi si furono avvicinati, iniziò la vera programmazione del ballo.
«Per prima cosa dovremmo scegliere il tema.» affermò decisa Erza, battendo il palmo della mano sul tavolo. «Lucy, prendi nota.»
La bionda annuì, tirando fuori dalla tasca della giacca una pennina rosa ed un blocco note quasi alla fine.
«DRAGHI!» Natsu strillò così forte che la maggior parte del comitato si tappò le orecchie per un paio di secondi.
«Che cazzo di tema è “Drgahi”?» bofonchiò Gajil, dondolandosi avanti e indietro sulla sedia.
«Almeno lui ha proposto qualcosa.» Levy gli lanciò un'occhiataccia infuriata, come se avesse voluto ucciderlo.
Gajil ricambiò lo sguardo furente, pronto a ribattere per le rime, ma Mirajane richiamò all'ordine con un sorriso educato.
«Juvia propone il tema Gray-sama!» Juvia si lanciò di peso dalla parte opposta del tavolo, cercando di finire in braccio al suo amato.
«Non ci penso neanche!» Gray si scansò, terrorizzato, e la povera ragazza crollò a terra, ma sempre soddisfatta per essere vicina als uo adorato Gray-sama.
«Non si può fare il tema Gray, Juvia…» Lucy provò a riportarla alla ragione, però non c'era più nulla da fare: si era appesa alla sua gamba blaterando di quanto sarebbe stato bello tappezzare la sala delle foto di lui, e poi avrebbero servito il punch attraverso una statua di ghiaccio raffigurante lui in una posa eroica, magari mentre stava cercando di uccidere un enorme drago sputafuoco…
«Ma perché i Draghi non vanno bene?» si lamentò il ragazzo dai capelli rosa, mettendo su il broncio di un bambino di cinque anni.
«Perchè non puoi renderli un tema per una festa, idiota.» ringhiò Laxus dal suo angolo, scostandosi appena una cuffia da un orecchio.
«Notte stellata?» non che ne fosse troppo convinta, ma Levy ci provò ugualmente. Continuava a pensare al fatto che avrebbe dovuto passare del tempo con Gajil obbligatoriamente, e la cosa la faceva innervosire ed emozionare allo stesso tempo. Voleva scoprire perché ce l'aveva così tanto con lei.
Evergreen scosse la testa, muovendo il ventaglio come accompagnamento. «Banale, banale. Che dite del tema “Fate”?»
«Le fate non sono da uomo!» strillò Elfman, facendo prendere un colpo a tutte le ragazze attorno alla scrivania. «Propongo il tema “virilità”!»
«Ti pare che una fata come me possa accettare una cosa del genere???» Evergreen si sporse sul tavolo ed iniziò a picchiare in testa il ragazzo col ventaglio, mentre questo si lamentava che non poteva reagire con la sorella minore.
«Tema “panna e fragole”!» gli occhi di Erza si illuminarono di emozione.
Lucy le posò la mano sulla fronte, preoccupata. «Erza… non credo si possa fare, sai?»
«Perchè non “rosso”?» Gerard le diede un occhiata dolce quanto la torta che aveva nominato Erza ed entrambi arrossirono, abbassando lo sguardo.
Mirajane si coprì la bocca, fiera del suo lavoro da cupido. «Oh cielo… e se ci travestissimo da persone col sesso opposto?»
All'improvviso calò il silenzio sull'allegro gruppetto. I maschi si lanciarono certe occhiate che non servivano parole, poi Laxus deglutì sonoramente.
«In che senso?» mormorò, pregando tutti i santi di aver capito male.
«Per esempio, io potrei travestirmi da pistolero e tu da ballerina di can-can! Sarebbe divertente, no?» lo sguardo della ragazza era talmente innocente che per un secondo nessuno osò dire nulla. Non si capiva quasi mai quando Mirajane scherzava o diceva la verità, ma era sempre meglio cercare di salvare il salvabile.
«No, affatto!» il coro che si levò fu composto solo dai ragazzi di sesso maschile, tutti con gli occhi sgranati ed il terrore che aleggiava sopra le loro teste. Era chiarissimo che il pensiero comune era “neanche morto”.
«Gray-sama… perché non proponi tu qualcosa?» esclamò Juvia, sempre appesa alla gamba di Gray. Era pronta a sostenere qualsiasi proposta del ragazzo, a prescindere.
«Tanto quello si sveste a prescindere.» Natsu lo interruppe bruscamente ed alzò le spalle, ridacchiando sotto i baffi.
«Che hai detto imbecille?»
«Dove sono i tuoi pantaloni, stupido stripper?»
Gray si guardò in basso e sgranò gli occhi riconoscendo solo i suoi boxer larghi. «Gwaaaaaa, ti ammazzo!!!!» con una naturalezza invidiabile si scollò Juvia di dosso e si lanciò addosso a Natsu, facendolo cadere dal palco e dando inizio alla solita rissa, a cui presto si unì anche Elfman.
Lisanna provò a fermare il fratello, però fu più interessata da una Lucy con lo sguardo perso nel vuoto e la matita che tamburellava sulle sue labbra. «A che pensi, Lucy?» le domandò riportandola sulla terra.
Lucy scosse la testa, ricambiando il gesto cordiale. «Forse ho avuto un'idea…» disse con un filo di voce.
«Spara!» la incoraggiò la ragazza dai capelli argentei, annuendo.
La bionda fece per aprire la bocca, alzò la matita, sbatté le palpebre e…
«Laxus!» la voce di Fried si alzò sopra tutti e gli altri si voltarono verso di lui, chi confuso e chi sorpreso di sentire la sua presenza.
«Cosa Laxus?» il tono di Erza era molto cauto.
«Il tema! Leopardato, muscoli, pelle e musica a palla!» spiegò, come se fosse la cosa più normale del mondo.
«Sì! Laxus! Laxus!» gli diede man forte Bixlow, immaginandosi tutte le ragazze della Fairy Accademy vestite di pelle e con stampe animalier. Era un motivo nobile, il suo.
Lucy e Lisanna si accasciarono sulla scrivania, mormorando la stessa cosa: «La fiera del pessimo gusto, in pratica…»
«Non voglio altra gente vestita come me.» brontolò il nipote del vicepreside Makarov, scuotendo la testa, categorico.
«Comunque, cosa stavi per dire prima che la fangirl impazzita ti interrompesse?» ridacchiò Lisanna, inclinando la testa di lato.
«Ehi! È solo che ammiro davvero tanto Laxus, e quindi…»
«Piantala, sei imbarazzante.» Laxus lanciò un'occhiataccia a Fried e quello tacque, imbronciandosi.
«Se… mhm… anni '50?» sussurrò Lucy, arricciando le labbra pensosa.
«Anni '50?» domandò curiosa Mirajane, girandosi verso di lei.
«Sì beh… per le ragazze c'è la moda della vecchia Hollywood, per i ragazzi è il periodo gangster…» spiegò la sua idea senza crederci troppo, ma le ragazze sembravano particolarmente soddisfatte.
«Gangster!» Natsu si scrostò Elfman e Gray e si mise in posa, facendo con le mani il segno di una pistola.
«Questa sì che è una grande idea!! Sarà tutto così elegante e raffinato…» Mirajane volteggiò con la mente sulla palestra della Fairy Accademy guardando tutti i ragazzi delle ultime classi vestiti in modo impeccabile e si divertono, e ridono e ballano…
Erza annuì e diede una pacca amichevole sulla spalla dell'amica, che si sbilanciò in avanti. «Molto bene. Siete tutti d'accordo, vero?» passò lo sguardo su tutti i presenti che si irrigidirono e fecero dei leggeri cenni d'assenso col capo. «Perfetto, allora adesso possiamo iniziare a distribuire i compiti.» dalla borsa tirò fuori una lista stampata su un foglio: si schiarì la voce e si alzò in piedi per essere ancora più imponente.
«Come, non li scegliamo noi?» un brivido di terrore percorse la schiena di Gajil, che posò gli occhi color rubino nella sua compagna di scuola che sorrideva innocentemente.
«No, sono prestabiliti.» rispose diplomatica Erza.
«Per prima cosa, abbiamo pensato di assegnare la scelta della musica a Levy e Gajil.» annunciò Mirajane dopo aver raggiunto la sua amica dai capelli rossi, mantenendo quel sorriso dolce ed inquietante allo stesso modo.
«Cosa? No! Non ci penso neanche! No!» Levy saltò sulla sedia, battendo le mani sul tavolo. «Non voglio lavorare con quell'idiota.»
«Paura di lavorare, gamberetto?» Gajil si sorprese nel vederla così imbufalita: era lui che doveva essere arrabbiato, non lei!
«Non chiamarmi gamberetto.» ringhiò a denti stretti, fulminandolo con lo sguardo.«Non voglio stare da sola con lui, fatemi fare qualcos'altro.»
Erza alzò le spalle e scosse la testa, mentre Mirajane faceva una smorfia dispiaciuta. «Ormai abbiamo deciso…»
«Ma…! Non si può fare niente???» provò a lamentarsi anche il ragazzo, che venne immediatamente zittito da un quartetto d'occhi che mandavano fulmini e saette.
Levy si accasciò sulla sedia, incrociando le braccia al petto e stringendo le mascelle. «Me la pagherai…» sussurrò, non si sapeva bene a chi.
Mirajane si schiarì la gola, per niente interdetta da quello che era successo. «Poi, al cibo penseranno Lucy, Natsu, Cana e Laxus.»
«Ma Cana?» Natsu si guardò attorno, cercando la sua compagna di classe. Era stranamente silenziosa, eppure si ricordava di averla avuta come capofila quando si erano avvicinati.
«Dorme… dietro di voi.» gli fece notare allora Lucy, grattandosi la testa imbarazzata. Si voltarono indietro e videro la ragazza castana che sonnecchiava beata ed ignara su una sedia in disparte.
Laxus roteò gli occhi al cielo. «Come al solito…»
«Conviene che ci dividiamo cibo e bevande, così almeno siamo più precisi…» propose la bionda, sorridendo.
«Io lavoro con Lucy! Laxus è noioso!» Natsu saltò su, avvicinandosi all'amica con la sedia. Cana rantolò ma rimase addormentata.
«Mi sta bene, non voglio che mi venga mal di testa.» si difese allora Laxus, alzando le spalle.
«Ehm… poi sarà da svegliare Cana ed avvisarla…» i due compagni annuirono, molto poco interessati, perciò la giovane Heartphilia ebbe il sospetto che sarebbe stato compito suo farlo.
«Juvia e Gray si occuperanno delle decorazioni…-» Mirajane non fece in tempo a finire la frase che Juvia si era illuminata al pari di una stella e si era spiaccicata sul ragazzo.
«Juvia è così felice!!! Gray-sama, lavoreremo insieme!» strusciò la guancia contro quella di Gray, che stava cercando in tutti i modi di allontanarla e non farle male. E, soprattutto, cercava di non toccarle il seno morbido ed invitante che lei gli strusciava addosso senza un minimo di ritegno. Non che non volesse, per carità, ma l'idea di sopportare altre avances decisamente più spinte ed esplicite non lo attraevano affatto.
«Non potete farmi questo! Per favore! Non…»
«Cosa c'è che non va?» Erza inclinò la testa e lo guardò confusa: potevano parlare tranquillamente, tanto Juvia era partita per uno dei suoi viaggi in Grayland.
«Cosa c'è? E me lo chiedi? La conosci la tua amica, sai com'è fatta, si incanta, si perde… adesso non sta neanche ascoltando!» gracchiò, arrendendosi alla presenza opprimente di Juvia attaccata alla sua vita che blaterava di quanto sarebbe stato bello vivere insieme in una grande casa sul lago, che poi come diavolo ci era arrivato? Che ragionamento logico aveva seguito?
«Vedrai che con te saprà fare il suo lavoro.» lo rassicurò la rossa, intenerita. Alla fine Gray era un ragazzo molto buono, andava bene per Juvia.
«Io non credo…» brontolò, sbuffano.
«Hai detto qualcosa, Gray?» lo chiamò Mirajane, sorridendo.
Gray rabbrividì e scosse la testa, irrigidito come un tronco.
«Bene. Elfman, Lisanna, Evergreen e Bixlow vi occuperete dell'intrattenimento.» continuò a leggere dalla lista.
Evergreen ed Elfman ripresero a stuzzicarsi, fissandosi negli occhi come una vecchia coppia di sposini, mentre Lisanna e Bixlow si batterono il cinque, probabilmente gli unici davvero entusiasti dell'incarico ricevuto: già pensavano a come incastrare la vecchia coppia scoppiata e a creare cose divertenti per far passare il tempo al ballo.
«Infine, io, Fried, Mirajane e Gerard penseremo alla pubblicità dell'evento.» concluse Erza, educata. Piegò lentamente il foglio e lo infilò di nuovo nella borsa di cuoio accanto alla sua sedia e osservò le reazioni. In pochi erano contenti di quello che avrebbero dovuto fare, ma era un prezzo che avrebbe pagato molto volentieri per aiutare la sua amica dai capelli bianchi a far accoppiare tutti i suoi amici sbandati.
Si ricordava di quando le aveva proposto quell'idea, era così luminosa ed emozionata! Diceva che solo delle ragazze come loro avrebbero potuto placare gli spiriti ribelli di quei quattro; non aveva proprio potuto dirle di no. Ed in fondo le serviva un po' di svago prima degli esami di fine liceo.



Sophie's space____
Bentrovati, carissimi fan! Adoro il fatto che con il solo prologo (cortissimo, tra le altre) siete accorsi in così tanti, addirittura dieci! Non me l'aspettavo, davvero! Siete adorabili, ed io sono fortunatissima ad avervi u.u
Questo capitolo è un po' di passaggio, sappiate che ho in serbo una serie di disavventure che... beh, leggete e scoprirete! ;)
Un mega abbraccio,
Sophie <3
  
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