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Autore: Undertaker_skull    09/09/2015    2 recensioni
"Perché piangi?", disse la ragazza divertita. "Aiutami ti prego" diceva il bambino... Piangeva, gridava, chiedeva aiuto... Tra le fiamme della sua casa, rannicchiato accanto ai suoi genitori, ormai bruciati dalle fiamme.
Lei guardò danzare affascinanti colori tra il rosso scarlatto e il giallo lucente... Ma poi si girò verso il bambino, annoiata.
"È inutile piangere, gridare o pregare, perché alla fine nessuno ti verrà a salvare..."
La ragazza, che si distingueva fra tutti quei colori, scomparve in una nube nera, mentre il bambino sconvolto continuava a lamentarsi.
La notte era buia, silenziosa e deserta; ma c'era ancora quella casa in fiamme che la illuminava.
Restò qualche momento ad ammirare quel 'panorama' e poi se ne andò, tra le strade del paesino.
"Bene bene, vediamo con chi ci dobbiamo divertire adesso." Disse con un ghigno divertito, mentre camminava e così si confondeva nella notte.
Genere: Avventura, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Che diavolo succede qui?!" Disse quel ragazzo.
"John c'è uno stregone e un umano!" Disse uno dei vampiri avvicinandosi allarmato.
"Stregone? Sapete molto bene che cosa dovete fare quando in città c'è uno di loro! Dovete ucciderlo!" Disse John infuriato.
"Ehi ehi ehi, stai calmo tesoro, loro sono con me." Disse Irina poggiando una mano sulla spalla di John.
"Come?! Spero tu stia scherzando!" Disse John togliendo la sua mano con violenza. Poi si avvicinò a Tyler e a Rik.
"Le nostre regole sono molto severe, se provi a rifare un incantesimo ti uccidiamo!" Disse John con più calma rivolto a Tyler.
"Ci stavano attaccando!" Disse lui subito.
"Sai, di solito gli unici umani che entrano qui dentro sono solo cibo." Disse John, poi si girò verso i vampiri.
"State tranquilli, adesso ritornate ai vostri posti." Continuò.
"Voi seguitemi." Disse rivolgendosi a Rik e Tyler. Questi ultimi all'inizio un po' esitanti lo seguirono, guardando Irina in malo modo. Poi entrarono nella stanza dove prima Irina e John discutevano.
"Che cosa significa questo Irina!?" Disse John furibondo.
"Loro sono... amici." Disse lei annoiata.
"Amici?! Tu?!" Disse John divertito.
"Non capisco perché tutti reagiscano così! Non posso avere degli amici?!" Disse Irina incredula e spazientita. E Tyler e Rik fecero una risata soffocata.
"Adesso basta, Irina devi dirmi cosa ci fai qui, con loro." Disse John accomodandosi su una poltrona.
"Non posso venir qui solo per vederti?" Disse lei con falsa dolcezza. John stava per esplodere ma Rik incominciò a parlare.
"Abaddon si è liberato dal sigillo, vuole vendicarsi su di lei." Disse lui.
"Coinciso, mi piaci!" Disse John.
"E tu invece sei il suo tirapiedi?" Continuò.
"Come scusa?" Disse Tyler infastidito.
"Hai sentito. Fai quello che vuole per il suo 'amore' o per il potere?" Chiese lui in modo antipatico. Allora sul viso di Tyler spuntò un'espressione di puro odio, ricambiata da John.
"Finitela, entrambi." Disse Irina annoiata.
"Come?! Ma se lui ha incominciato a sparare cazzate!" Disse Tyler imbestialito.
"Io non dico cazzate, dico quello che vedo e quello che è vero." Ribatté John.
"Siete noiosi." Disse Irina. Intanto Rik era fermo che li guardava esasperato.
"Siamo qui per parlare, no? Allora che cosa vuoi da me?" Disse John riguardando Irina.
"Il tuo esercito." Disse Irina seria.
"Il mio esercito?" Disse John incredulo.
"Sei conosciuto come il re dei vampiri qui a New Orleans, dove c'è la più alta concentrazione di vampiri. Ho bisogno del tuo esercito per la guerra." Disse lei.
"Quale guerra?" Chiese John.
"Rik te l'ha appena detto, no? Abaddon si è liberato, credi veramente che quel bastardo rimarrà impalato? Ha già incominciato a mandare demoni a perseguitarmi sempre più frequentemente e presto vorrà distruggermi definitivamente." Disse lei.
"Credi che io voglia aiutarti?" Disse lui sarcastico.
"Credi che sia una scelta? Oh piccolo sciocco caro, è un ordine. Sono capace di molte cose." Disse Irina con uno sguardo di sfida.
"E cosa vuoi fare? Uccidermi?" Disse John.
"Oh no no no... Prima distruggerò chiunque tu ami, e poi, solo allora ti ucciderò. Mi credi con così poco carattere? Dopotutto sono la regina delle vendette." Disse lei.
"E come credi di poterlo fare?" Chiese John un po' infastidito.
"Oh beh... Tu conosci un certo Luka L'immortale, no?" Disse Irina sadica.
"Non lo faresti mai!" Disse lui alterandosi all'improvviso.
"Tu dici?" Chiese Irina con falsa ingenuità. John si alzò e si avvicinò ad Irina iracondo con i suoi canini minacciosi mentre lei gli sorrideva superiore.
"Uscite!" Disse John riferito a Tyler e Rik. Tyler un po' contrariato fece resistenza ma venne preso da un vampiro che portò entrambi fuori.
"Sei davvero senza cuore... Te ne vai un giorno, così senza avvisarmi o lasciarmi un biglietto, e ti ripresenti davanti ai miei occhi dopo centoventicinque anni! E non per scusarti o rivedermi perché in fondo ci tieni a me, ma solo per il mio potere! E poi mi minacci, volendo uccidere il progenitore dei vampiri?!" Disse John imbestialito.
"Non fare così John, fidati, non è nulla di personale." Disse Irina scocciata.
"Ho capito." Disse John calmandosi, facendo un'espressione impassibile.
"In caso di guerra ti aiuterò... Ti aiuteremo." Disse infine John, dirigendosi verso la porta.
"John." Lo chiamò Irina. John si fermò girando la testa verso di lei.
"Non lo stai facendo perché ti ho minacciato? Vero?" Disse Irina sorridendo divertita. John la guardò per un secondo ma poi uscì dalla stanza chiudendo la porta.
"No..." Sussurrò John avvilito.

Tyler ormai era uscito, e Rik si era incamminato verso il bar precedente. Stava guardando sbalordito e affascinato la parata piena di colori che non finiva mai.
"Bella, vero?" Chiese una voce dietro di lui. Tyler si girò e vide John che lo guardava indifferente.
"Fortunatamente il sole è tramontato prima del solito." Continuò lui.
"Che cosa ci fai qui?" Chiese Tyler irritato dalla sua presenza.
"Beh, questa è la mia città..." Stava dicendo John.
"Non intendevo quello; cosa vuoi da me?" Disse lui. John lo guardò scocciato per alcuni secondi.
"Seguimi." Disse John incamminandosi. Tyler fu un po' perplesso ma poi lo seguì, John stava camminando davanti a lui in modo impassibile tra la folla, era difficile passarci attraverso. Quando si fermarono era passata circa mezz'ora, si trovavano in un grande palazzo ottocentesco, si entrava da delle porte ad arco e si affacciava a un cortile con al centro una fontana non funzionante, poi c'erano attorno circa una decina di piani e ognuno aveva circa una ventina di stanze; Tyler e John si fermarono davanti alla fontana.
"Cosa ci facciamo qui?" Chiese Tyler confuso.
"Questa è la nostra casa, la casa dei miei simili." Disse John guardando la fontana. "Sai, i vampiri non sono come i licantropi... Cioè che esistono dal principio, ma noi siamo stati creati." Disse continuando. Tyler lo ascoltava un po' confuso. "Dice la leggenda, che un uomo, ma non un semplice uomo, un eroe errante coraggioso e forte non aveva paura di niente e di nessuno se non di una cosa, una cosa che se pur una, gli faceva tremar le gambe solo a sentirla pronunciare, la morte. L'uomo desiderava talmente tanto di non morire che cercò di fare di tutto, praticare varie religioni, fare riti sacrificali con l'aiuto delle streghe, ma non successe niente finché non incontrò una giovane strega dalla bellezza strabiliate; la strega gli disse 'Posso aiutarti ma ci sarà un prezzo molto alto da pagare.' L'uomo ormai stanco non se lo fece ripetere due volte, ma la ragazza continuò 'Ti avverto, perderai tutto, i tuoi cari, la famiglia o amici, i tuoi ideali, la tua religione e tutte le altre, e Dio non si avvicinerà mai più a te, tutte le persone che si avvicineranno a te saranno soltanto strumenti della sopravvivenza, ma sopratutto, perderai la tua umanità; ma riceverai in cambio l'immortalità.' L'uomo ascoltò ma comunque la paura per la morte non superava nient'altro e alla fine accettò. Dopo tanto tempo infatti non invecchiò neanche un po', tutti i suoi cari invecchiavano e morivano, ma lui non poteva vederlo perché era stato cacciato dal suo paese, era diventato un mostro sanguinario, si cibava del sangue degli umani, finché dopo un po' di anni di solitudine creò dei sui simili, ma erano comunque più deboli di lui, potevano essere uccisi da un paletto di legno nel cuore." Disse John, poi si fermò per un momento. "Ma dopo centinaia di anni, l'uomo stanco della sua immortalità, cercò la strega per riavere la sua mortalità. La cercò per altre centinaia di anni ma non la trovò mai, fino a che un giorno, ormai rassegnato, una nube rossa non lo circondò e comparve la strega e gli parlò 'E così vorresti la tua mortalità... Purtroppo è impossibile, hai sacrificato tutto per un tuo desiderio egoista e dovrai conviverci per l'eternità' così se ne andò, dopo un po' di anni scoprì che in realtà quella donna era la regina dei demoni, Lilith." Disse infine.
"Ma è vera questa leggenda?" Chiese Tyler.
"Non lo so, chiedilo al protagonista." Disse lui rivolgendogli lo sguardo.
"L'uomo esiste?" Chiese Tyler.
"Si, e si chiama Luka L'immortale." Disse John correggendolo.
"E perché mi hai raccontato questo?" Continuò Tyler.
"Beh, non è quello che cerchi? L'immortalità?" Chiese John con un sopracciglio alzato.
"E perché dovrei cercarla?" Chiese Tyler confuso. "Ho già tutto quello che voglio, perché dovrei rovinarmi la vita."    Disse Tyler con tono ovvio.
"E allora perché stai con Irina." Chiese John confuso.
"Sinceramente non lo so. Ho soltanto pensato di voler dare una svolta alla mia vita monotona e lei mi ha dato una possibilità." Disse Tyler. John lo guardava impassibile con un accenno diffidente. Poi guardò nuovamente la fontana.
"Irina mi diceva sempre questa frase quando ci conoscevamo: Oh tesoro, dovresti soltanto morire come un eroe, o... Continuare a vivere diventando un cattivo."
  
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