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Autore: Tia Weasley    10/09/2015    1 recensioni
Esattamente, mai! Non vi dovete neanche azzardare a pensarlo. Se mai vi capiterà di incontrarne una, vi do un consiglio: svignatevela. All'apparenza potrebbe sembrare una normalissima ragazza, viziata dalla famiglia agiata, ma la verità è un'altra. Come stimolo vi basti sapere che, chi invece si è lasciato trasportare dalle dicerie, ha sofferto una bella doccia fredda un pò troppo tardi, ormai era fatta. Ti ritroveresti perseguitato dal rimorso, dalla rabbia, dalla vergogna, dalla paura e, ovviamente, dall'unica persona con una tale memoria da ricordarsi di continuare la sua dolce tortura: Penelope Nott. Purtroppo anche la ragazza aveva commesso l'errore di sottovalutare qualcuno, qualcuno che non si lasciava ingannare dal suo aspetto ammaliante, che non permetteva di farsi scalfire dalle sue minacce, che non si lasciava suggestionare dal reciproco disprezzo, qualcuno che porta il cognome Weasley.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George e Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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10 febbraio 1994

 

Penelope detestava febbraio. Si svolgeva dopo Natale, quest'ultimo passato da abbastanza tempo affinché l'effetto rilassante delle vacanze si esaurisse. Quell'anno ci sarebbero stati i G.U.F.O. e la Serpeverde non poteva permettersi di staccare dallo studio e, da febbraio, mancavano ancora diversi mesi prima degli esami. Febbraio era un mese insulso, di soli 28 giorni dove, nella metà dei quali, era anche presente la giornata più melensa e detestabile della storia: San Valentino. Ma la cosa più snervante era che quell'anno la giornata in questione cadeva con l'uscita ad Hogsmaede. Credo di aver elencato abbastanza ragioni per non tollerare febbraio.

 

La ragazza aveva sempre mal sopportato quella 'festività'. Il mondo si riempiva di cuori e cuoricini e le persone diventavano ridicole comportandosi da perfetti idioti. Questo suo personale pensiero era stato incrementato l'anno precedente, nel quale il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure aveva deciso di addobbare il collegio per l'avvenimento. Gilderoy Allock aveva avuto la brillante idea di tappezzare la scuola di vischi, cuori giganti, rose rosse e, la peggiore di tutti, di nani che gironzolavano per il castello vestiti da cupidi, portando con se poesie imbarazzanti.

 

Certo, la Serpeverde aveva avuto la sua dose di relazioni. Molte meno di quante se ne parlasse, si riducevano a quel paio durate quanto poco fosse normale per la sua età. Potrà sembrare strano, ma nonostante tutto la Nott non aveva mai avuto una relazione "seria", se così può essere definita. Il principale motivo era il suo disinteresse. Per ciò che pensava Penelope, queste effimere emozioni che ti fanno legare di più ad una persona rispetto ad un'altra la annoiavano, le trovava senza senso e le continue sollecitazioni delle sue compagne non la tangevano anzi, vederle sempre spiaccicate contro un ragazzo le faceva alzare gli occhi al cielo. "Perchè dovremmo vedere qualcuno a cui rivolgiamo lo stesso affetto di altri in maniera diversa?" Questi erano i suoi pensieri. Ma nonostante ciò era stata smistata nella casata degli ambiziosi e furbi perciò, conoscendo l'effetto che aveva sugli altri, ne approfittava.

 

Da ciò derivava il suo nomignolo più famoso: cuore di ghiaccio. Lei era viziata, dispotica, glaciale e dannatamente bella. Aveva quel tipo di eleganza capace di ammaliare chiunque e ciò aveva portato a farle ricevere attenzioni continue da più di qualche anno. Faceva parte della sua persona, essere abituata agli sguardi degli studenti nei corridoi, chi invidioso e chi ammirato, chi rassegnato e chi innamorato. Non che le dispiacesse, ma con il passare del tempo dire la parola "no" diveniva sempre più facile. Arrivati al decimo giorno di quel mese le richieste erano già sopraggiunte e quel pomeriggio Penelope si trovava in biblioteca con Matthew e Gwen, a prendere a testate il tavolo.


 

-Su, su. Vedrai che sopravvivrai a tutto questo.- La rassicurava Matt con scherzose pacche sulle spalle.

 

-La fai leggera!- Gemette Penelope. -Non sei tu quello che deve rifiutare una ventina di proposte.

 

-Penny, non dovresti fare tutte queste scene. C'è chi darebbe la propria bacchetta per tutte le tue attenzioni.- La rimproverò Gwen non staccando gli occhi dalla pergamena che stava compilando per Astronomia.

 

-Hai ragione, però... ogni volta la stessa storia! Per non parlare che quest'anno non sono neanche impegnata. Matt, come ti sentiresti se chiedessi a qualcuno di passare un pomeriggio insieme e questa rifiutasse?

 

Il ragazzo parve pensieroso. -Non so, non mi è mai successo. In ogni caso dipende da come ci si sente in quella determinata compagnia e...- Penny gli lanciò un'occhiata con il chiaro significato di accorciare il discorso. -Male, non sarebbe sicuramente qualcosa di piacevole.

 

-Grazie per la gentile concessione. Gwen, hai visto! Lui ci resterebbe male, ma pensa alla povera persona che rifiuta come si sente.

 

-Però così stai facendo passare per bastardi quelli che propongono.- Notò Matthew. -Sono sicuro che non conosci la difficoltà nell'esplicitare i propri sentimenti per qualcuno, vero 'Cuore di Ghiaccio'?- Disse con fare strafottente. Gwen trattenne una risata.

 

La mora gli fece il verso. -Non tirare di nuovo in ballo quella storia Matt. Perchè fai così? Mi stai preoccupando. Tu sei l'unico qui che mi comprende su San Valentino e ti stai trasformando in... Kathe.- Penelope rise alla quale si unì anche Matt. Gwen al contrario rimase imperturbabile, intenta a trascrivere dettagliatamente i movimenti di Saturno degli ultimi cento anni da un libro alla sua pergamena.

 

-Gwen?- La richiamò Penny. 

 

Quella alzò stancamente gli occhi.-Era meglio la frecciatina di Matthew.- Si giustificò. Il ragazzo in questione si allungò per battere il cinque alla Corvonero.

 

-Ma... ma come, mi tradisci così?

 

-Questo non è tradimento Nott, si chiama buon occhio.- Fece altezzoso Matt. 

 

I due cominciarono a bisticciare. Gwen sorrise sotto i baffi e le capitò sott'occhio l'orologio al polso dell'amica, rendendosi conto dell'ora tarda. -Sentite, per quanto mi piaccia stare in vostra compagnia ho dei compiti da fare...

 

-O approfondire, dato che li hai finiti da tempo.- Le fece notare Matt.

 

-In ogni caso non trovo così spiacevole San Valentino.- Riprese parola la Corvonero, lanciando un'occhiataccia al ragazzo. -E poi trovo inutili le tue preoccupazioni. Come ti ho già detto altre volte, quando qualcuno ti propone di uscire in parte è già preparato ad un rifiuto. Per quanto ci possa stare male.- Aggiunse. I due ragazzi presenti le lanciarono uno sguardo, al che Gwen gli rispose con un sorrisetto. -Mi sorprendo sempre di più che non ci abbiano ancora cacciato da qui, dato il casino che stiamo facendo.- Scosse la testa riprendendo a scrivere. Matt le diede una scherzosa gomitata. Poco dopo la Corvonero li salutò per spostarsi a studiare nella sua Sala Comune.

 

-Dice così soltanto perché ha un ragazzo.- Matthew cercò di rassicurare Penelope.

 

-Ogni anno credo di essere io quella svitata.

 

-Ma tu sei svitata!

 

-Sta zitto.- Penny gli sorrise.

 

-Non accetterai nessun invito?- Le chiese interessato Matthew.

 

-Credo di no, sai il mio parere al riguardo.

 

Il ragazzo annuì. -Non c'è proprio nessuno che ti interessa? Anche se non ti ha invitato magari...- Ma si interruppe cogliendo lo sguardo di negazione presente sul volto dell'amica. Il sorriso del Serpeverde si spense per un momento impercettibile, per poi tornare abbagliante sulle sue labbra.

 

-Puoi venire con me e Kathe, come sempre.- Propose.

 

-Kathe è già impegnata, mi sta asfissiando da giorni perché finalmente Kain l'ha invitata.- Scosse la testa. -Matt, mi affido a te... se mai un giorno mi innamorerò e diventerò così, affatturami.

 

-La prendo come proposta seria. Se mai un giorno lo farò, ricordati che me l'hai chiesto tu.- Le sorrise alzandosi.

 

-Dove vai?- Domandò Penny, sistemando alla belle meglio libri e pergamene nella sua borsa, cercando di stare al passo del compagno.

 

-Vado a chiedere alla Beauregarde se vuole venire con me. Da quanto capito tu non verrai.- Matthew era già di spalle mentre si avvicinava all'uscita.

 

-Matt!- Lo richiamò Penelope ad alta voce, atto che le costò una librata in testa da parte di Madama Pince, che la guardava severa dalla sua postazione con la bacchetta in mano. Il Serpeverde trattenne una risata, voltandosi. Penelope lo raggiunse veloce.

 

-Non fare così.- Lo sgridò. -Detesto le persone che vengono suggestionate dall'amore, diventano così... melense, mi viene il vomito solo a pensarci. Preferisco rimanere qui ed evitare un pomeriggio da Madama Piediburro.- Fece un'alzata di spalle mentre usciva dalla Biblioteca con Matt accanto.

 

-Prima o poi cambierai idea.

 

Penny arricciò il naso. -Tu ne sei tanto sicuro? Io non credo.
 

-Io si, e posso dirti anche quando accadrà. Sarà il giorno in cui ti affatturerò.- Spiegò, al che Penny alzò gli occhi al cielo. -Cosa ci troverà tanta gente in te proprio non lo so.- Matt sorrise scompigliandole i capelli sulla fronte.

 

-Sta parlando il Signor Rubacuori. Come mai vuoi invitare Linette?- Lo prese in giro.

 

-Pare abbia un debole per me.- Si vantò.

 

La Nott annuì. -Si, lo sapevo che avesse un debole per le teste di pluffa.

 

-Ma smettila!- Esclamò Matt per poi salutarla. A quel punto si voltò e si diresse verso i Sotterranei alla ricerca di Linette.

 

Penelope, con la mente impegnata in questi pensieri, si incamminò lentamente diretta in Sala Grande. In fin dei conti li aveva anche lei dei compiti da finire. Purtroppo le sue idee sfumarono al suono del suo nome.

 

-Nott!

 

Penelope gemette frustrata. -Non si riesce a passare neanche una giornata senza incontrarvi?!- Domandò affrettando il passo. I due Weasley le corsero dietro.

 

-Purtroppo no. Specialmente quando incanti accessori altrui!- Le disse scontroso Fred, affiancandola. Penelope sorrise sorniona, rallentò il passo ancheggiando.

 

-Allora ve ne siete accorti! Ci avete messo meno tempo di quanto avessi immaginato, complimenti.- Li osservò con un'ironica ammirazione. -Mi immagino la scena...

 

-Si, si. Molto divertente Nott.- Prese parola George alzando gli occhi al cielo, attirando lo sguardo della Serpeverde. -Mi dispiace dirti che non abbiamo dato lo spettacolo che avresti voluto.

 

-No?

 

-No.- Risposero insieme.

 

-Dannazione! E io che mi ero impegnata tanto... non potevo lasciarvela passare liscia dopo l'ultima volta.- Li rimproverò. I gemelli si lanciarono un'occhiata sorridendo, al ricordo della Serpeverde ricoperta di Pozione Restringente*.

 

-E' già.- Disse Fred con sguardo trasognato. -L'idea dei fuochi d'artificio è stata mia.- Continuò fiero.

 

-Certo però che eri bruttina da piccola.- Commentò George.

 

-E' stato esilarante vedere una bambina di sei anni urlarci contro.

 

Penelope si intromise nello sproloquio impassibilmente. -Farmi esplodere il pentolone non è stata una mossa corretta.

 

-Quando mai lo siamo?- Ghignò Fred.

 

-E poi, perderci lo spettacolo?- George alzò le sopracciglia.

 

-Assolutamente no!- Esclamarono insieme. 

 

La ragazza sbuffò, li detestava quando facevano così. -Non avete pensato che la mia pozione non fosse correttamente preparata?- Li sgridò Penny.

 

-Penelope Nott che va male in Pozioni? Il giorno in cui accadrà ammetterò che te ne vengono in mente migliori delle nostre.- Propose Fred.

 

-Mi stai tentando Weasley...- Gli puntò un dito contro. Le sarebbe piaciuto continuare il discorso, fargli abbassare la cresta un'altra volta, però decise di cogliere al volo un'occasione per liberarsi di quei due pesi al piede. Che altro volevano da lei? Insomma, con il suo scherzetto non avevano neanche dato spettacolo. -...ma credo che ciò che è lì dietro ti interessi di più.- Puntò lo sguardo su un gruppetto di Grifondoro che passava li vicino.

 

-Ti saluto Georgie.- Furono le ultime parole di Fred prima che si avviasse verso le sue compagne. In ogni caso le ultime che la ragazza gli sentì pronunciare, avendo già ripreso il suo cammino verso la Sala Grande.

 

-Come fai a sapere che Fred voleva parlarle?- Penelope sussultò. George al contrario scoppiò a ridere.

 

-La devi smettere di catapultarti alle mie spalle per Salazar!- E riprese a camminare impettita. 

 

George la seguì. -Non sapevo che spaventarti fosse così semplice. D'ora in poi ti tenderò agguati alle svolte nei corridoi.- Pensò ad alta voce. -Nott?


 

-Che cosa vuoi?- Esclamò adirata Penelope, fermandosi. George le lanciò un'occhiata.

 

-Sei in quel periodo del mese?- Domandò come fosse niente.

 

-Come prego?- Domandò spazientita Penny.

 

-Ti vedo nervosetta.

 

-Non sono 'nervosetta'! Sono soltanto infastidita dalla tua presenza!- Sbraitò. Detestava quei ragazzi, la rendevano una persona bipolare.

 

-Si, sei in quel periodo del mese.- Affermò George. La ragazza sbuffò riprendendo a camminare. "Nennet, trattieniti. Non affatturarlo. Fai un respiro profondo..." Pensò la Serpeverde.

 

-Allora Nott...- Riprese parola George raggiungendola.

 

-Non hai qualcun altro da importunare? Amici, parenti, serpenti velenosi magari.- Propose Penelope.

 

-Grazie per il suggerimento ma al momento mi sto impegnando con un'altra Serpe. Non hai idea di quanto sia difficile intrattenere una conversazione con te.- L'occhiata che ricevette dalla ragazza sarebbe stata più velenosa di qualunque morso di serpente. -In ogni caso,- Riprese parola. -ho già in mente come ricambiare il tuo scherzetto. E' indolore per pura pietà.

 

-Ah sì? Illuminami.- Penelope iniziò a scendere una rampa di scale.

 

-Vieni con me ad Hogsmaede.- Propose il Grifondoro. 

 

La ragazza scoppiò a ridere. -No.- Rispose divertita. D'accordo che George voleva fare pan per focaccia, ma sicuramente la figura che avrebbe fatto passando un pomeriggio con lui sarebbe stata peggiore delle cravatte sputa insulti.

 

-No, cosa?

 

-No, non verrò ad Hogsmaede con te.

 

-Perché?

 

-E perché mai dovrei Weasley? Sarebbe indolore per chi? Per me?- Gli rispose con fare saccente.

 

-Bè... Fred, come avrai intuito, è andato a chiederlo ad Angelina. E io non voglio passare tutto il giorno con Lee che si lamenta di non avere una ragazza. Così ho pensato: perché non chiedere alla Nott? Non penso sia qualcosa di insopportabile.- Incrociò le braccia con fare sicuro. Penelope lo osservò con il sopracciglio alzato.

 

-Davvero Weasley? Questa è la scusa più fasulla che abbia mai sentito.- La ragazza lo appellò. -E niente ti dice che sia ancora libera.- Continuò.

 

-Oh, si che lo sei.- Rispose il Grifondoro, mantenendo il sorriso.

 

-Come mai tanto sicuro Weasley? Il tuo non è sicuramente il primo invito che ricevo.- Penelope portò dalla sua parte le tante proposte che le pesavano.

 

-Di questo ne sono certo. Frequentiamo la stessa scuola, le voci scorrono. Non avrai pensato che le tante parole sulla bella e affascinante Nott non mi siano mai arrivate?- Il ragazzo sorrise, o meglio, ghignò. George Weasley ghignava, non sorrideva. -Però so anche che non ne hai accettato nessuno.

 

Penelope rimase impassibile mentre riapriva bocca per rispondere, nonostante il crescente rossore sulle guance. -Come mai tanto attento...

 

-Nott?- La interruppe George sorpreso. -Nott sei arrossita? Per Merlino la Nott è arrossita!- Il ragazzo rise. Poi prese ad urlare, attirando l'attenzione dei pochi ragazzi presenti nei corridoi del primo piano: -Udite udite! La Bella e Affascinante Cuore di Ghiaccio è arrossita! Accorrete tutti per vedere questa sensazio... ahi!- Penelope gli aveva dato uno scappellottolo e ora lo tirava per la cravatta male allacciata.

 

-Sta zitto deficente se non vuoi che ti butti giù dalla Torre di Astronomia.- Gli sussurrò minacciosa. -E voi... cosa avete da guardare? Circolare!- Disse brusca, attingendo al suo titolo di Prefetto.

 

-Nott?

 

-Che c'è?!- Gridò. 

 

George sorrise. -Per quanto non mi dispiaccia questa vicinanza sei pregata di lasciarmi.- Solo in quel momento la ragazza si rese conto che aveva costretto George Weasley alla sua altezza e che erano fin troppo vicini per i suoi gusti. Lasciò andare la sua cravatta con uno strattone e riprese a camminare raggiungendo la seconda rampa di scale.

 

Sentendo lo scalpiccio di passi alle sue spalle Penelope ricominciò a parlare, non degnando di uno sguardo il Grifondoro dietro di lei. -Ho già detto di no, evapora.

 

-Beh, non credo che tu abbia scelta. Sempre se non vuoi ritrovarti con qualcosa Made in Weasley tra i tuoi di vestiti, sarà meglio se accetti.- Penelope si fermò e lo osservò dubbiosa. Tutta quella pazienza non gliel'aveva mai vista. Era più che sicura che qualche tempo prima avrebbe perso le speranze e se ne sarebbe andato via imprecando.

 

-Quindi mi stai dicendo di dover venire con te ad Hogsmaede, il giorno di San Valentino per fare da balia a te e al tuo amico e ricambiare uno scherzetto innocente? Si, è ufficialmente la scusa più stupida che abbia mai sentito, minaccia insulsa a parte.- Così dicendo riprese a scendere le scale.

 

-Sarà, ma non intendo darti altre spiegazioni.- Commentò George riprendendo il passo.

 

-Guarda che lo so perché fai così.

 

-Ah si? Illuminami.- Replicò George, pronunciando le esatte parole della sua interlocutrice poco prima. 

 

Penelope si fermò e gli puntò un dito contro. -Perché non c'è nessuna che ti si fili.- Gli rispose maligna, ormai abbandonata la rabbia.

 

-Come no, Nott. Se non l'hai notato, c'è la fila anche per me. Puoi metterti in coda.- Disse sottolineando quell'anche.

 

-Perché aspettare tanto se poi il premio saresti tu?

 

-Perché sono irresistibile.- Ghignò il ragazzo.

 

-Vallo a dire ai Troll di montagna Weasley. Forse loro ci crederanno.- La ragazza alzò gli occhi al cielo, anche se, in fin dei conti sorrideva.

 

-Allora?- Domandò George, cogliendo quel segno come un'altra possibilità.

 

-Allora cosa?

 

-Vieni ad Hogsmaede con me?- 

 

"Certo che è di coccio questo ragazzo!". Pensò Penelope. "Grifondoro fino al midollo" . -Già ti ho dato una risposta e non ho intenzione di cambiarla. Che cosa penserebbe la gente se ci vedesse uscire insieme il giorno di San Valentino?! Io non ti sopporto!- Esclamò spazientita.

 

-Si...forse hai ragione...- Commentò pensieroso George.

 

-Ottimo! Dopo, ehm...- Penelope si controllò l'orologio con un gesto teatrale. -dopo ben quindici minuti hai capito che quest'idea è totalmente...

 

-E rimandiamo ad un'altra volta!- La interruppe il ragazzo.

 

-Proprio non vuoi capirlo, eh?- Si lamentò la Serpeverde raggiungendo l'ingresso della Sala Grande, nella quale si vedevano studenti di tutte le casate studiare in compagnia. Penelope si girò e notando che George le stava ancora accanto cedette. -Va bene, rimandiamo ad un'altra volta... se questo significa non averti tra i piedi per un pò.

 

-Fantastico! Ci conto, le parole della Nott sono frutto di chiacchiere. A quanto pare non ti smentisci mai.

 

-Era su questo che puntavi sin dall'inizio?

 

-Esatto.- Fece per andarsene ma poi si voltò. -Un'altra cosa, hai deciso di non venire con me per la prossima uscita quindi... nulla ti salva da future marachelle.- Detto questo si avviò verso la propria Sala Comune per poi fermarsi di colpo e girarsi. -E già che ci siamo, la prossima volta alza il livello delle tue idee. Calamai e borse che insultano la gente? Davvero?- Si allontanò ridendo.

 

La ragazza era confusa. -Che cosa...?- Penelope fu interrotta da uno strattone della sua camicia che la trascinava in Sala Grande. Poi lo stesso accadde alle calze e alle scarpe. Prima che si ritrovasse a ballare in modi improbabili nel bel bezzo della Sala Grande davanti alla maggior parte degli studenti di Hogwarts riuscì a pronunciare un'ultima parola, urlata con tutta la rabbia e frustrazione possibili: -WEASLEY!!

 

Fortunatamente, o sfortunatamente, Katherine si trovava proprio lì. Penelope ci aveva sperato che annullasse subito l'incantesimo e la portasse fuori dalla Sala Grande, naturalmente invano. Kathe adorava questo genere di cose o meglio: adorava osservarle. La divertivano molto. Di partecipare neanche se ne parlava o si sarebbe scompigliata i capelli! Per non parlare dell'opinione pubblica. La sua fama sarebbe scesa sotto lo zero e sai che scandalo, considerato che per il momento non si trovava affatto in posizioni anguste.

 

Nonostante ciò, dopo qualche minuto la Serpeverde parve provare più pena che divertimento per la propria amica così annullò l'incantesimosenza farsi notare, lamentandosi ad alta voce della durata così breve dello spettacolino. Prese a braccetto Penelope e la scortò nei sotterranei, sempre continuando a far sentire la propria disapprovazione.

 

Appena entrati in Sala Comune Kathe cedette al riso. Matt le venne incontro proprio in quel momento. -Chi ha dato spettacolo questa volta?- Domandò capendo al volo il motivo delle risate della riccia.


 

-Penny.- Rispose Kathe, cercando di trattenere le risate. 

 

Matthew sgranò gli occhi interessato.-Hanno fatto qualcosa di avvincente?

 

-Non "hanno", ma "ha". Quanto lo detesto...- Brontolò Penelope. Matt e Kathe si lanciarono un'occhiata.

 

-Come fai a distinguerli me lo devi ancora spiegare.- Disse il ragazzo. Penny lo guardò truce. -Va bene, sarà per un'altra volta...- Il Serpeverde portò le mani in avanti.

 

-Matt, ho saputo che hai chiesto a Linette di uscire.- Katherine cambiò argomento .

 

-Affermazione esatta. Sarà un pomeriggio "emozionante".- Commentò con ironia il Serpeverde guardando di traverso Penelope, poi spostò lo sguardo sulla camicia dell'amica.

 

Indicò un punto sotto al mento di Kathe.-Sei sporca qui.

 

-Dove?- La ragazza abbassò lo sguardo e Matt le diede una schicchera sul naso scoppiando a ridere. Kathe fece uno strano grugnito. Penny sorrise. Il suo buon umore era scivolato di diversi metri sotto terra ed era grata a Matt per averlo capito e averle fatto scappare un sorriso.

 

-Come mai sempre così infantile Towler?- Chiese Flitt, avvicinatosi a loro attirato dalle risate.

 

-Hai quindici anni Flitt. Di sicuro non ti puoi definire un uomo e tanto meno definire altri infantili.- Matt gli rispose non curante. 
 

-Sedici...- Sibilò il ragazzo. 
 

Matt alzò le sopracciglia. -Oh, chiedo umilmente venia. In questo caso, allora sì che le cose cambiano, sei un uomo adulto!- Lo sfotté.
 

Marcus lo guardò male. -In ogni caso...- Riprese parola. -Cosa fa tanto ridere... a parte Towler naturalmente?

 

-Non te lo immagineresti mai!- Cominciò Kathe. -Uno di quei Weasley ha incantato la divisa di Penelope nel bel mezzo della Sala Grande. Non la passeranno liscia un'altra volta, vero Penny? Se lo andiamo a dire al Professor Silente forse...

 

-Non farebbe niente.- La interruppe Marcus, con una smorfia in viso. -Quel tipo li adora i Grifondoro, figurati se arriva a punirli. Mi sorprendo sempre di più che continui a lavorare.- Matt alzò gli occhi al cielo facendo una risata di scherno. -Qualche problema Angioletto?


 

-Assolutamente no...- Matt rispose mantenendo acceso il suo sorriso derisorio.


 

-Ah davvero? Perché sembra proprio...

 

-Marcus ha ragione.- Lo interruppe Kathe con tono frivolo. Katherine odiava gli scontri, cercava di risolvere sempre tutto a parole. Lanciò un'occhiata severa a Matt che pareva dire: "Smettila o dopo sarò io a schiantarti." -Il professor Silente non li punirebbe adeguatamente. Potremmo dirlo a Piton. Lui ci ascolterebbe sicuramente.

 

Marcus annuì con vigore. -Ottima idea Lockwood. Vado subito a...

 

-Fermi, fermi, fermi.- Penelope si intromise con tono strascicato. Si massaggiò le tempie, la sua pazienza aveva quasi raggiunto il limite, un'altra parola fuori posto e sarebbe scoppiata. Tutta colpa di quel Weasley odioso. Avrebbe trovato sicuramente un modo per dargli pan per focaccia, ma se Flitt fosse andato da Piton probabilmente quest'ultimo lo avrebbe solamente annoiato. Sicuramente non il genere di punizione che avrebbe voluto per George.

 

-Ma Penny, non vorrai lasciarli così?- Esclamò stupito Flitt.

 

La mora alzò un sopracciglio.-Per caso pensi che non sia in grado di farlo io? 

 

-Beh... si, cioè... volevo dire no... forse...

 

-Marcus tranquillo, so perfettamente come ricambiare la moneta.- Detto questo si avviò verso i dormitori con un alone nero che la circondava.

 

-Ah, già che ci sono... Nennet? Per l'uscita è tutto a posto?

 

-Oh no...- Gemette Kathe, al contrario di Matt che sorrise pronto al divertimento. "Possibile che Marcus non abbia compreso l'umore nero di Penny. Sa essere tanto bello quanto stupido." Pensò Kathe. 

 

-Per l'uscita è tutto a posto?! No! Non è a posto! Non uscirò con te ne ora ne mai, tanto meno il giorno di San Valentino!!- Urlò Penelope, attirando l'attenzione di tutta la Sala Comune, prima di chiudersi la porta del dormitorio alle spalle.

 

Kathe fece una risatina imbarazzata rivolta a tutti i compagni che erano rimasti attoniti dalla sfuriata. -E' di pessimo umore oggi.- Difese l'amica. Pian piano i Serpeverde ripresero le loro attività. -Scusala Marcus. E' che quei Grifondoro la mandano ai matti. La conosci, non ti avrebbe mai...- Le parole di Kathe furono spezzate dal tipico sbuffo dovuto alle risate trattenute.

 

-Sc... scusate.- Disse Matt, cercando in tutti modi di non scoppiare a ridere.

 

-Ti diverti, eh Towler?

 

-Non sai quanto.- Rispose trasognato Matt, fece un respiro profondo per calmarsi. Poi però scoppiò lo stesso a ridere.

 

-Matt...- Lo ammonì Katherine.

 

-Davvero, scusami Flitt. Ma vedere Penny urlarti in faccia rifiutandoti in quel modo... non sono proprio riuscito a trattenermi.

 

-Per caso credi di avere più possibilità di me perché sei il suo "migliore amico"?- Fece un verso di scherno. -Tu che le strisci sempre dietro senza fare niente!

 

Kathe guardò l'amico confusa. -Matt, di cosa sta parlando?

 

-Di niente.- Le rispose svelto il biondo.

 

-Niente, Angioletto? Saresti dovuto appartenere ai Tassorosso. Almeno io mi sono fatto avanti con Penelope, è da anni che ci provo!

 

-Come ci provi con un'altra mezza dozzina di ragazze! Ricordati che eri tu quello che rideva di lei in primo anno.- Ringhiò Matt. 

 

La situazione cominciò a surriscaldarsi.-Questo te lo concedo, ma hai visto che schianto è diventata? Le mie critiche hanno avuto un grande effetto.- Marcus fece una risata palesemente finta. -Credi di intimorirmi così? Fare il Buon Samaritano non funzionerà. Ricordati chi è lei... e chi sei tu mezzosangue.

 

Matt si irrigidì. -Flitt, stai esagerando.

 

-Ho toccato un tasto dolente Towler?- Flitt sorrise. -A volte non importa come sei, ma chi sei. Con quella schifezza che ti scorre nelle vene la sua famiglia non ti permetterebbe mai di contaminarla. E si dia il caso che è già stato firmato un contratto. Non hai possibilità mezzosangue.- Matthew sfoderò con ferocia la propria bacchetta puntandola contro Marcus che lo imitò di pari passo. 

 

Grazie a Merlino, prima che un singolo incantesimo volasse, Kathe era già in mezzo ai due litiganti.-Sentite, siamo nel bel mezzo della Sala Comune e in ogni caso scannarvi a vicenda non risolverebbe nulla. Tutti abbiamo qui qualcuno che non sopportiamo, dovete imparare a conviverci.- Katherine abbassò le braccia che prima erano tese contro i ragazzi. -Matt, con te ci parlo dopo. Marcus, dovresti imparare a trattare i tuoi compagini di casata più rispettosamente.


 

Flitt ringhiò in direzione del biondo. -Per questa volta è andata così. Ma sappi Towler, solo perché me lo chiede Kathe.- Dicendo questo li lasciò soli.

 

I ragazzi andarono a chiamare Penelope, per dirigersi insieme a cena. Ma a quanto pare la Nott stava già dormendo. Matt e Kathe tirarono un sospiro di sollievo, anche se non lo avrebbero mai ammesso. Quando Penny era di cattivo umore era in grado di suggestionare chiunque con il suo temperamento. Così si avviarono in Sala Grande, parlando della prossima partita di Quiddich Tassorosso contro Serpeverde.

 

-A proposito, tu non uscivi con Montague? Perché quell'atteggiamento per Flitt?- Chiese Matt.

 

-Per un ragazzo carino...- Kathe alzò le spalle sorridendo, poi osservò l'amico di sottecchi. -E giusto che siamo in argomento... Che cosa ti è saltato in mente prima?! Attaccare così Flitt, che cos'hai nel cervello? Acqua e zucchero?- Esclamò improvvisamente adirata. 

 

-Mi stava insultando! Che avrei dovuto fare? Ignorarlo e lasciarlo continuare?- Rispose ironico Matthew.

 

-Esattamente!

 

-Ma...

 

-No.- Kathe si fermò e prese un respiro profondo. -Allora, ne vuoi parlare?- Matt la guardò confuso. -Di quello che ha detto Marcus.

 

Il Serpeverde scacciò quelle parole con un movimento della mano. -Ma figurati, l'ha detto solo per innervosirmi.- Disse non curante.

 

Kathe annuì poco convinta. -Da fastidio anche a me quel suo comportamento.- Entrarono in Sala Grande. Matt le lanciò uno sguardo. -Va bene, solo a volte...- Sorrise Kathe.

 

-Ehi Lockwood!- Gridò un ragazzo. -Hai visto cosa ha fatto la tua amica questo pomeriggio? La prossima volta toccherà a te!- Continuò, scatenando le risate della tavolata di Grifondoro.

 

-Ci devi solo provare.- Rispose tagliente la ragazza, per poi andarsi a sedere.

 

-In questo momento vorrei che ci fosse Penny, almeno lei potrebbe dirci chi è stato a parlare.- Pensò ad alta voce Matt, mettendosi composto.

 

-Per Salazar se hai ragione.





 

*Pozione Restringente: riduce il soggetto ad una forma più giovane.

  
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