Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: KaterinaHxH    11/09/2015    1 recensioni
"Come vorrei vivere anche io la mia storia. Quanto vorrei non vivere più qui, ma nella società di un tempo.
Ancora non lo sapevo ma proprio quel mio desiderio mi avrebbe fatto vivere un’esperienza indimenticabile.
Presi il telecomando e spensi la televisione. Mi addormentai in fretta, mentre le gocce di pioggia continuavano a picchiettare sul vetro della mia finestra."
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
II
Mi svegliai la mattina verso le 8.15. Avrei sicuramente fatto tardi a scuola. Proprio quando stavo per andare nel panico, ecco che mi ricordai che era domenica e la scuola era chiusa. Non sapevo se arrabbiarmi con me stessa per essere stata così sbadata o tirare un sospiro di sollievo. Scesi giù per fare la solita colazione, ma cosa scopro? Il latte è finito.
Mia madre mi disse che sarei dovuta andare al negozio vicino casa per comprare latte e altre cose per la cucina. Mi disse che erano “poche cosucce”, ma tirò fuori una lista della spesa chilometrica. Misi le scarpe e scesi giù. Solo quando una folata di vento mi fece raggelare, mi accorsi di avere lasciato la felpa nella mia stanza. Così dopo essere salita e riscesa di nuovo, mi incamminai per la strada fissando dapprima il suolo, e poi il cielo nuvoloso.
Il supermarket era vicino, mancavano poche centinaia di metri. La giornata era iniziata molto male, pensai. Chissà cos’altro sarebbe accaduto. Proprio quando stavo passando davanti un vicolo a dieci metri dalla mia destinazione, la mia attenzione fu catturata da una ragazza. Fui colpita dalla sua bellezza, ma anche del suo abbigliamento. Aveva lunghi boccoli biondi, intrecciati tra dei nastrini color rosa pallido. Il suo vestito, dello stesso colore dei nastrini, era lungo e arrivava a terra. Aveva un elegante colletto bianco e i bordi delle maniche c’era del pizzo. La sua carnagione era pallida e le dava un’aria regale. Somigliava a uno di quei vestiti medievali, uno di quelli che indossavano le giovani damigelle. Doveva essere un po’ matta per uscire vestita così, con quel freddo per giunta con quelle maniche corte. Sembrava però avere la mia età, ovvero circa sedici anni, anche se io non li avevo ancora compiuti.
 Nonostante tutto avevo il desiderio di parlarle. Mi avvicinai un po’. Per un attimo fui io a sentirmi insolita. La mia carnagione era leggermente più scura della sua. I miei capelli mori e i miei occhi verdi non potevano competere con i suoi. Avevo una semplice felpa blu elettrico, un paio di pantaloncini che mi arrivavano al ginocchio. Non avevo messo nulla di molto pesante perché non mi andava. Le mie scarpe erano leggermente rovinate, mentre le sue non si intravedevano nemmeno. Da vicino era sempre più bella, ma mi sembrò anche confusa.
-Ciao…- la salutai con la mano. Quando mi rivolse lo sguardo non mi disse nulla in un primo momento. Solo dopo fece una faccia strana, non riuscivo a capire se era preoccupata o spaventata, ma la trovai molto buffa. Poi spalancò la bocca ed emise un lamento, afferrandomi per le spalle di colpo.
-Aah accipicchia! Accipicchia farò tardi!- disse continuando a tenermi per le spalle. Aveva una voce molto carina, ma un po’ mi spaventai.
- Qualcosa non va?-provai a chiedere io – Mi stai facendo un po’ male..
- Oh santo cielo!- esclamò lasciandomi andare e assumendo un’espressione più seria
– Sono mortificata, davvero. Il punto è che… mi sono persa.
Si era persa? Forse aveva un appuntamento al suo club medievale nel bel mezzo del centro città, normale.
- Ehm, da dove vieni se posso chiedere - non mi lasciò finire la frase. Mi afferrò per un braccio e si incamminò verso il vicolo accanto al supermarket. Quel vicolo ci condusse in un quartiere mai visitato da me prima di allora. Avrei potuto protestare, ma qualcosa mi diceva che seguirla era la cosa giusta.
Avanzò per qualche metro, poi svoltò in una stradina, poi in un’altra…insomma non stavo capendo molto della situazione. Ma lei aveva assunto un’espressione seria e stava avanzando con decisione, ma anche con grande grazia.
Solo pochi dopi minuti notai che le case erano sempre meno fitte, fino ad arrivare davanti a un cortile immenso. Nel bel mezzo di quel favoloso giardino, si trovava una grande casa, molto bella certo, ma aveva un’aria abbandonata. Solo allora la strana ragazza si fermò e guardò in quella direzione.
- Dove ci troviamo – chiesi automaticamente io. Lei mi guardò e poi mi sorrise.
- Grazie di avermi accompagnata. Mi ero persa, ma per fortuna mi sono ricordata la strada di casa- disse continuando a guardarmi. Non l’avevo esattamente accompagnata, mi aveva trascinata, ma non aveva importanza in quel momento. Non sapevo come ornare indietro e fino a quel momento ignoravo l’esistenza di quel posto. Era davvero in quella casa che viveva lei? Mi doveva delle spiegazioni.
- Senti…- continuai io – Dove ci troviamo di preciso?
Sai, sono felice di avere incontrato proprio te – non rispose alla mia domanda, guardò verso il cielo e poi socchiuse gli occhi – Io devo tornare a casa. Questo posto non piace molto nemmeno a te, vero? Intendo dire, questa terra, questa nazione, questo mondo.
Tu come accidenti…- che ne sapeva lei di me? Era solo una svitata incontrata poco fa davanti al supermarket.
- Io queste cose le capisco con uno sguardo, sono brava a capire i sentimenti delle persone. A quanto pare non ero io la smarrita. La vera smarrita eri tu – fece una piccola risatina e quando provai ad interromperla lei continuò a parlare – Il fatto che io e te ci siamo incontrate non è una coincidenza, è destino. E visto che il destino è stato così generoso… ti andrebbe di venire con me?
Lei mi porse la mano. Nonostante il suo sorriso, sapevo che da quella scelta dipendeva la mia vita. Ma se non si rischio non c’è divertimento, solo monotonia. Senza dire una parola le strinsi la mano.
- Andiamo – disse entrando nel magnifico giardino di quella casa. Ero profondamente convinta che sarebbe successo qualcosa di impossibile…
- Oh a proposito! Potrei sapere il tuo nome?- chiesi io.
- Sì ma solo se prima mi dici il tuo!
- Il mio nome è Alyx.
- Alyx? È la prima volta che sento un nome così strano – disse continuando a camminare – però è anche molto carino. Beh, in ogni caso, io sono Amelia. La principessa Amelia, se vogliamo essere precisi.




*Spazio autrice*
Shiao! Ecco come inizia l'avventura di Alyx! (Animalia1Dfan gtazie per il nome). Spero vi piaccia e l'inizio vi renda curiosi. Ditemi i vostri pareri (e eventuali errori grammaticali).
Al prossimo capitolo, e mi raccomando aspetto le vostre recensioni!
Baci
_Katy




 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: KaterinaHxH