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Autore: Serena95    11/09/2015    2 recensioni
Victoria, Lara, Madison e Sam sono quattro tenenti della Marina degli Stati Uniti d'America. Quattro amiche con un solo obiettivo: uscire con il famoso Harmon Rabb. Per il colonnello Mackenzie iniziano i guai: dichiarare il suo amore al bel comandante o farselo portare via?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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JAG HEADQUARTERS 
 
Mercoledì mattina. La bufera che imperversava su Washington non sarebbe scomparsa prima del lunedì successivo. Sconsolata, Sarah chiuse bene il bavero della giacca e dopo una veloce controllata allo specchietto della macchina prese la sua valigetta e uscì. Erano le sette e mezza. Non si aspettava di trovare molte persone in ufficio a quell'ora. Salì le scale, non volendo prendere l'ascensore, e sperò così di scaldarsi un pochino. Entrò in ufficio e Jennifer le sorrise come sempre. Quella ragazza era fenomenale, mai un giorno che l'avesse vista arrabbiata o nervosa. Si diresse in ufficio e diede inizio a quella lunga giornata. 
Erano le otto quando alla sua porta bussarono le due assistenti. 
- Avanti...-
- Buongiorno, signora- dissero Victoria e Lara. A segnale di Mac si misero sedute e ascoltarono gli ordini del loro superiore. 
- Oggi, come sapete ho l'udienza con il comandante Rabb...- disse Sarah incrociando le mani sopra la scrivania e le gambe sotto il tavolo. Parlava decisa e chiara. Non voleva trovarsi costretta a ripetere le cose due volte. 
- Voi seguirete il processo dietro di me... Prendete appunti, ascoltate, fate quello che trovate più appropriato, ci troveremo poi dopo pranzo per discutere del caso e chiederò le vostre opinioni. Vi consiglio quindi di prestare molta attenzione...-
- Sì, signora!- le ragazze si diressero verso la porta, scontrandosi con Harm che proprio in quel momento stava entrando nell'ufficio della collega. 
- Oh, perdonatemi signorine!- disse loro sorridendo vistosamente e spostandosi da parte per farle passare. Le due non tardarono a passare oltre e ridacchiando lo ringraziarono. Naturalmente gli sguardi del tenente Renaldi e del tenente Granger non passarono inosservati agli occhi di Mac, che subito si preoccupò di far entrare l'amico, lanciare un'occhiataccia alle bambine in divisa e chiudere poi la porta. 
- Dimmi tutto, Harm!- Sarah ringraziò il cielo che il suo collega, essendo un uomo, non si fosse accorto assolutamente di nulla, anzi era rimasto fisso sulla foto che aveva sulla scrivania. 
- Non mi ricordo che Harriet ci avesse fatto una foto!- disse ridendo, mentre sollevava la cornice. 
- Già, beh mi piaceva e...- 
- Tranquilla, Mac! È bellissima...- le disse poggiandole una mano sulla spalla. Lei a quel tocco portò gli occhi ai suoi e per qualche istante rimasero in silenzio.
- In cosa posso esserti utile, avversario?- gli disse per stuzzicarlo e per togliersi da quella situazione di imbarazzo. 
- Mi chiedevo se la mia miglior rivale volesse pranzare con me oggi, nel mio fantastico studio, in compagnia del miglior pilota e avvocato, mangiando il miglior cibo cinese della città!-  Sarah lo guardò alzando un sopracciglio, ma all'espressione idiota del suo collega non poté che accettare. Si salutarono con la promessa di distruggersi in aula. 
 
AULA 2, 
TRIBUNALE DEL JAG 
 
Il giudice Shepard era allibita. No, non allibita, sconsolata. Neanche sconsolata, rassegnata. Si mise comoda: testa appoggiata su un gomito, martelletto nell'altra mano. Lo show Mackenzie-Rabb era iniziato, di nuovo. 
 
- Ridicolo!- era stato il comandante ad alzarsi. 
- Come, prego?- Mac gli si avvicinò fino ad essere ad un palmo dal suo naso.
- Il tenente Wang è colpevole. Ha picchiato un suo superiore-
- Nessuno ha visto l'accaduto quindi fino a prova contraria si suppone che sia successo...-
- Vostro onore posso fare un piccolo esperimento?- chiese Harm, mantenendo il contatto con gli occhi di Mac.
- Proceda, comandante, basta che non tiri fuori un fucile automatico e inizi a sparare!-
- Non succederà, giudice- 
- Vai in fondo alla stanza, per favore...- Mac stupita fece quello che il suo collega le disse. Giunta alla porta dell'aula si voltò, incrociando al petto le braccia. 
Harm recuperò dal tavolo la sua penna. 
- Vede questa biro, Colonnello?-
- Sì, comandante...-
- Dov'è la penna, adesso?- le disse con tono quasi canzonatorio, dopo aver lasciato cadere la penna sul pavimento.
- Per terra, dietro il tavolo...- rispose piccata Mac. Diamine Harm era stato bravo, dannazione aveva centrato in pieno il bersaglio. 
- Ma, colonnello, lei non può vedere la penna; può solo supporre che sia lì, perché il suo sesto senso, che mi sembra decisamente ottimo le ha suggerito la posizione dell'oggetto...-
- E con questo? Vostro onore sta farneticando!- rispose quasi seccata Mac sbattendo le braccia lungo i fianchi mentre si riportava al centro dell'aula. 
- Comandante, arrivi al punto!- 
- Nessuno ha visto il tenente colpire il capitano Dawson, però dopo essersi incontrati il capitano presentava uno zigomo tagliato da quello che il medico ha dichiarato come "un bel gancio destro"...- finì Harm facendo ridacchiare alcuni degli ufficiali presenti. 
- Nessuno ha visto nulla, ma andiamo, signori, come il mio sciocco esperimento ha dimostrato tutti siamo dotati di buon senso... - Sarah si era seduta. Cavolo, quando il suo migliore amico giocava la carta del " ti faccio fregare con le tue stesse mani" lo odiava. Raccolse le carte del processo. Aveva perso la causa e questo lo sapeva. Ora doveva solo cercare di ottenere il meglio per il suo cliente. Voleva dire una sola cosa: patteggiare con l'uomo che non scendeva mai a compromessi. 
Harm uscì subito chiamato da un paio di capitani che volevano avere un suo parere riguardo una faccenda legale. Mac dopo aver riordinato le sue cose partì spedita per l'ufficio. Erano le undici. Avevano ancora un'ora prima del pranzo. Qualche pratica avrebbe potuto archiviarla.  
Intanto le quattro comari si erano ritrovate in biblioteca, mentre stavano sistemando un paio di libri.
- Allora, come è andata?- Sam la più piccola delle quattro, che seguiva il comandante Turner non aveva potuto partecipare all'udienza ed era curiosa. 
- Uno spettacolo!- disse Vicky senza contenere l'entusiasmo.
- L'ha letteralmente spiazzata...- continuò Lara, ridendo con gli occhi. 
- Se n'è andata arrabbiata!- terminò la terza. 
- Dovevi vedere la faccia del colonnello, Rabb ha praticamente smontato ogni sua frase, mi chiedo ancora perché non abbia già patteggiato!-
- Mac non patteggia mai!- tutte e quattro si voltarono verso la fonte della voce. Harm le stava osservando, con la cartellette sotto il braccio. 
- Signore!- 
- Riposo...- 
- Complimenti, per il processo-
- Non è ancora stato emesso il verdetto, Square...-
- Sì, ma è piuttosto palese: lei vincerà il processo, signore-
- Beh ti ringrazio per la fiducia, ma il colonnello è un osso duro e non si arrenderà facilmente, sappiatelo- Appoggiò un codice sul ripiano, cosa che diede tempo alle quattro di osservare il suo fisico ricoperto da quella bellissima divisa blu. 
- Con permesso...- disse appena finito di sistemare.
 
PAUSA PRANZO 
 
- Toc, toc!-
- Ehi, marinaio!-
- Sono passato a prendere il pranzo!- le disse con un sorriso spettacolare e sollevando la borsa della spesa. 
- Arrivo!- rispose, alzandosi di scatto dalla sedia e rubandogli le buste con il cibo, prima di fiondarsi nel suo ufficio e occupare la sua poltrona. 
- Ehi!-
- Per favore...- gli chiese supplicandolo con lo sguardo. 
- E va bene, ma solo perché ti ho sconfitto!-
- Mi hai umiliata è peggio!-
- Non potrei umiliarti Mac...- le disse prima di tirare fuori spaghetti di soia e riso. 
- Attento hai un nemico pericoloso in giro!-
- Nah! Tu non sembri molto pericolosa...-
- Non parlavo di me, ma di quelle quattro ochette che girano qui al JAG-
- Perchè?- lei scosse la testa, ma possibile che lui non si fosse accorto di quanto quelle gli sbavassero dietro. Avrebbero notato tutti come se lo mangiavano con gli occhi in aula e beh poi lei aveva anche origliato qualcosina riguardo un fondoschiena perfetto, ma evitò di tirare fuori quella parte, o avrebbe dovuto dare altre spiegazioni scomode. 
- Gli piaci!-
- Mac, tranquilla, sono sono proprio il mio tipo!- disse con noncuranza, addentando un boccone di riso. Lei arrotolò un paio di spaghetti e se li portò alla bocca. 
- E chi è il tuo tipo?- ok, era fatta, la domanda era stata fatta. Tirarsi indietro: non poteva. Scappare dall'ufficio come un'adolescente: si beh quella era un'ipotesi ma diamine, lei era un colonnello dei Marines, e i Marines non si nascondono... Massimo si mettono al coperto, pensò terrorizzata! 
- Beh...- suonò il telefono. Sarah lo maledisse con la mente, ma allo stesso tempo gli era anche grato. 
- Rabb... Va bene... Grazie, Jennifer-
- Problemi?- chiese continuando a mangiare. 
- Voleva avvisarmi che... ehm ha trovato dei fogli che le avevo chiesto...-
Credette poco a quella scusa, ma decise fosse meglio non indagare. 
   
 
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