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Autore: _Teartheheart    12/09/2015    1 recensioni
All'età dei diciotto anni, Violet e Louis i due ragazzi della camera 312 e 313, abbandonarono l'orfanotrofio i cui avevano vissuto per tutta la loro vita, andando a lavorare per delle famiglie ... o almeno loro credevano fosse così.
I due si ritrovano ad Asgard, l'accademia delle creature magiche, maghi, streghe, banshee, fate ... scoprono di avere poteri magici, di dover combattere contro un male più grande di loro, qualcosa che pensavano esistesse solo nei libri.
Avventura, amori, morti, misteri ... cosa accadrà ai due ragazzi?
Chi vivrà alla fine?
Chi morirà?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Asgard. 
4.


Erano nell'infermeria di Asgard, Violet non si era ancora svegliata, ed accanto al suo letto vi si trovava Louis, impaziente di vedere la sua amica stare bene. 
Da una settimana Violet non aveva ripreso riconoscenza, la caduta le aveva procurato molto più danni di quanti, Madam Tina, l'infermiera della scuola avesse immaginato. Madam Tina, era una donna paffuta, dalla stazza piccola, i suoi occhi erano di un color ghiaccio, così spettrali ma allo stesso tempo tanto affascinanti, il creatore di Asgard, aveva detto che dentro quegli occhi vi aveva visto, il mondo, la parte migliore. 
La donna dalle guance rosee, aveva apprezzato molto quelle parole, avendo stima di quell'uomo che non aveva mai incontrato; pare che nessuno abbia mai incontrato quell'uomo tanto acclamato ed importante per quel luogo, si dice che sia un muta-forma, e che appare dinanzi agli occhi degli allievi, in forma di un amico, o un parente. 
Il suo corpo presenzia sempre in forme diverse, e mai nel suo vero ''IO''. Tutti si chiedevano se quest'ultimo si ricordasse come fosse in viso, per tutti i cambiamenti che intraprende durante i giorni. 
Liam era ancora scosso da ciò che era accaduto la settimana prima, rivedersi Igritte dinanzi a sé, con il corpo della vecchia Igritte, con il viso della sua vecchia Igritte, ma con lo sguardo di qualcuno che non era lei, lo aveva spiazzato. 
Quegli occhi rossi, penetranti, che lo bramavano ma non, per il desiderio di averlo a sé, come era accaduto anni addietro, ma per quello di squartarlo, ucciderlo. 
Poi c'era Violet, la ragazza che ha tentato di salvarlo, la ragazza che lui aveva cacciato perché lei, le aveva ricordato il mostro che ora Igritte era diventato, e si sentiva così un verme, per come l'aveva trattata. Durante la settimana di permanenza in infermeria, Liam le era stato sempre acconto, era rimasto con lei, a vegliarla, si era preoccupato così tanto che sentiva qualcosa sul petto, un peso che non sentiva da molto tempo. 
La ragazza batté più volte le palpebre, prima di vedere tutto limpido, sentì la testa pesante e gli occhi, tentavano di chiudersi ma quest'ultima  si alzò piano cercando di usare tutte le sue forze, Louis che si era appisolato sentì la sua amica muoversi, così di scatto alzò lo sguardo e spalancando gli occhi disse: «Violet» felice di vederla sveglia, la ragazza sorrise gemendo ancora di qualche dolore proveniente da tutto il corpo 
«Ehi, scusami non volevo svegliarti» disse lei, sinceramente dispiaciuta, il ragazzo la guardò «Sei impazzita forse? Se tu non mi avessi chiamato, ti avrei uccisa io, al mio risveglio» a quella frase Violet rise, contenta di rivedere il suo strambo amico; con sua sorpresa la ragazza quando si guardò intorno non vide le solite stranezze che Asgard le aveva riservato nei suoi mesi di permanenza, ma bensì un'infermeria uguale a quella che avevano in città, letti d'ospedale, muri imbiancati, strumenti da dottori e persino la pattumiera, da quando erano li non aveva vista una. 
Di solito, si usava la magia per espellere la spazzatura. 
«Louis, da quando tempo sono qui?» domandò lei, diventando seria, il ragazzo le prese la mano sorridendole poi «Una settimana, non credi di esserti riposata abbastanza?» 
fece per sorridere, quando deglutendo fece la domanda, che più temeva di fare «E Liam?» chiese quasi sottovoce, Louis la guardò sospirando «Sta bene, è stato tutti i giorni qui, con te» a quelle parole il volto di lei si illuminò «Davvero?» 
«Si» rispose lui, quasi infastidito, Violet avvertì quel sentimenti provocato all'amico, così semplicemente cambiò discorso, ma nella sua mente non faceva che pensare a Liam, a come si stesse sentendo in quel momento, come si stesse sentendo dopo averla rivista, aver rivisto Igritte!
Era felice, che le fosse stato accanto in quella settimana, ma sapeva che il motivo era per il fatto che si sentiva in colpa per ciò che le era accaduto, probabilmente quando avrebbe saputo del suo risveglio l'avrebbe tornata ad ignorare, e questo rattristiva Violet. 
«Allora, cosa è successo questa settimana ad Asgard?» chiedeva lei, cercando di mostrare il più entusiasmo possibile «OH, tutti stanno scommettendo di chi sia il preside, insomma hai sentito che è un muta-forma? In questo momento potrei essere io stesso»
«Lo sei?»
«Ma certo che no, sarebbe Fico però» commentò lui a sé stesso, Violet rise, e proprio quando Louis felice era intento a renderla partecipe, Madam Tina, entrò dalla porta, con due piccole fate che la seguirono, svolazzando sopra le sue teste, tutte due vestite di bianco, il viso era difficile da vedere per via, del loro brillare quasi accecante. 
Violet guardò la Donna che, con i suoi occhi color ghiaccio le si avvicinò, sorridendole, aveva un volto familiare, sembrava l'avesse già vista da qualche parte, eppure era certa di non averla mai incontrata. 
«Oh, la ragazza si è svegliata» diceva M. Tina, con la sua voce stridula «È un piacere cara» disse sfiorandole il viso, le sue mani erano gelide, tanto che al suo tocco Violet sobbalzò, lei rise «Oh scusa cara, ho sempre questa temperatura, comunque veniamo a noi, loro sono Minx e Serafine, sono le mie piccole aiutanti»
«È un piacere» 
«Il piacere e nostro» le piccole voci delle fate echeggiarono nella stanza, avevano un tono dolce e rassicurante e soprattutto erano bellissime. Madame Tina, fece uscire Louis, dicendo che doveva fare dei controlli, e così fu, misurò la temperatura  corporea della ragazza, per poi eseguire altri test, per poi lasciarla riposare. 

Louis si trovava in camera sua, tra le mani aveva il libro che aveva preso in prestito dalla libreria, leggeva ancora e ancora e ancora, ciò che sarebbe diventato. Aveva paura, a breve ci sarebbe stata la luna piena, pur non essendosi trasformato a quella precedente, sentiva il cuore fremere pensando all'imminente arrivo della prossima. 
Adesso capiva il perché i suoi genitori lo avessero abbandonato, chi vorrebbe un lupo in famiglia? Un demone, qualcuno che avrebbe rovinato tutto, certo nel libro vi è scritto che di solito, i mannari discendono dalle proprie famiglie, ma se non fosse necessariamente così? Se i suoi genitori erano qualcosa di più? Magari allo scoprire della sua natura, vergognandosi lo avevano abbandonato, e come avrebbe potuto dargli torto?
La porta bussò, e Louis con una foce soffocò disse a colui che vi era dietro di entrare, era Harry, il suo amico, che era passato a sapere come stava Violet. 
«Louis, allora?» chiese lui, il ragazzo lo guardò «Sta bene» rispose sorridendo, Harry sorrise per poi sedersi accanto all'amico, Harry guardò il libro riconoscendolo per poi dire «Lo leggi ancora?» chiese, all'istante Louis lo chiuse mettendolo da parte «Ehm, si ... ammazzavo il tempo» rispose. 
«Posso chiederti una cosa?» chiese il ragazzo riccio «Certo, dimmi»
«Tu e ... Violet, insomma voi due state insieme?» domandò sfacciatamente, Louis spalancò gli occhi «No, non stiamo insieme» rispose quasi deluso, Harry aveva notato il dispiacere di quella risposta, ma senza dar conto li si avvicinò.
«Quindi, quello che sto per fare non le darà fastidio» diceva deglutendo, Louis lo guardò non capendo cosa volesse dire con quella frase, stava cercando una spiegazione quando le labbra del ragazzo, gli si posarono sulle sue, baciandolo, all'iniziò ne fu stranito, Harry non sembrava avesse mai mostrato quel tipo di sentimento per lui, ma poi si lasciò andare, l'aveva travolto, e quel bacio inaspettato fu perfetto, quel bacio sapeva di menta, fresco, genuino ... e Louis non aveva mai baciato, quel baciò aveva scatenato dentro di sé, qualcosa. 
Harry poi si staccò, più veloce del modo in cui tutto quello s'era verificato, alzandosi frettolosamente «Scusami, io non avrei dovuto» e poi svanì, lasciando Louis con mille emozioni dentro. 

Nell'infermeria, Violet era rimasta sola, immersa nei suoi pensieri, quando a distrarla fu proprio il carnefice dei suoi pensieri: Liam. Il ragazzo entrò, avvicinandosi al letto lentamente, quasi imbarazzato. 
«Come stai?» domandò «Direi bene» rispose lei, sorridendogli, deglutendo e sospirando intensamente quest'ultimo disse: «Mi dispiace!» 
«Non è stata colpa tua» rispose in fretta lei, per poi dire «Grazie, per essere rimasto con me in questi giorni» 
«Ero preoccupato per te» disse, azzittendo Violet che fu felice di sentire quelle poche parole uscire dalle sue labbra, il moro le si avvicinò sedendole accanto «Violet, devi stare più attenta, non puoi buttarti su un vampiro così» a quel ''rimprovero'' la ragazza sorrise mostrando uno dei suoi più bei sorrisi «È stato ... intenso» disse scherzando, facendolo sorridere. 
Lo puntò con il dito «Wow, finalmente rivedo quel sorriso» fece una pausa «Volevo comunque chiederti, ancora scusa, per ciò che accaduto quando ho avuto quella vi...» 
Liam la bloccò «Ti prego, non farlo, anzi sono io a doverlo fare, non avrei dovuto avere quella reazione, è stata infantile e ... semplicemente non volevo ricordare mia moglie in quello stato, ma vederla mi ha fatto capire che devo smetterla di fingere che non lo sia diventata» 
«Si, ma io ho sbagliato e...» la fermò ancora «Tu non sapevi ...» sospirò alzandosi «Adesso riposa, dovremmo iniziare  a cercare la chimera, sono successe altre cose e dobbiamo muoverci» avvicinandosi poi, si chinò lasciando un bacio sulla fronte della ragazza, che a quel contatto sentì il cuore esplodere, non sapendo dire niente, lasciando solo che i suoi occhi seguissero la sagome di Liam andar via. 

Durante la nottata, Violet si alzò dal letto, stufa di rimanere li, ferma. Così decise di alzarsi, consapevole che se qualcuno l'avesse vista, avrebbe passato guai seri, ma amava il pericolo così si fiondò nei corridoi, bui e silenziosi. 
Camminò lentamente, guardandosi sempre indietro, non sapeva dove andare, aveva fame, ma non sapeva come arrivare nelle cucine, così ricordò, l'Angelo che vi si trovava nella sala centrale. 
Andò da lui, sapeva che l'avrebbe trovato sveglio, o almeno lo sperava. 
Il corpo di pietra, era li seduto, attendo chissà che cosa, con lo sguardo fisso nel vuoto, Violet gli si avvicinò, con la sua veste bianca, e i capelli arruffati, gli fece un inchino per salutarlo, lui non si mosse «Salve, mi scusi volevo chiederle, dove si trova la cucina»
«Io non posso parlare» rispose l'Angelo con voce delusa «E allora perché, io vi sto ascoltando?» 
«Cosa?» domandò l'Angelo voltandosi, guardando finalmente la ragazza «Siete voi, ma come fate a sentirmi? Nessuno può» 
«Per favore, datemi del tu, percepisco che avete ... che hai la mi età, quindi ti prego»
«Oh, si certo ... Come fai a sentirmi?» chiese ancora lui, con sgomento «Con le orecchie?» rispose lei con un'altra domanda, l'Angelo di pietra rise, per la prima volta Violet lo aveva visto sorridere «Sei divertente! Nessuno può udire la mia voce, da secoli e secoli, è una delle mie maledizioni, non sai quanto ho aspettato che qualcuno mi parlasse» raccontò emozionato. 
«Chi ti ha causato questo?» domandò dispiaciuta, l'Angelo, abbassò lo sguardo attristendosi al ricordo «Oh, è una storia triste» 
«Ti prego, voglio ascoltarla» continuò lei «Davvero?» lei annuì sedendoglisi accanto, l'Angelo di pietra sospirò «Anni Or-sono, quando avvenì la seconda Guerra mondiale, Il Padre, decise di inviare sulla terra Angeli custodi, compreso me stesso, per aiutare la gente, rimanendogli accanto. Era proibito, avere rapporti intimi con chiunque, ma ahimè, io mi innamorai di una Giovane Donna Londinese, aveva gli occhi di una verde splendente, il suo sorriso scaldava le mie giornate più fredde, le sue piccole mani, quando mi sfioravano mi facevano provare cose, che non avevo mai provato. C'innamorammo, quando il Padre scoprì, ciò che avevo fatto»
«Decise di uccidere la mia adorata Ellie, punendomi poi, trasformandomi in pietra, negandomi la parola, esiliandomi dal mondo celeste» 
A quel racconto Violet rimase spiazzata «È una cosa orribile» disse. 
L'Angelo la guardò «Tu, sei lei ... non è vero?» a quella domanda la ragazza lo guardò «Cosa?» non fece in tempo ad udire la risposta, che un rumore la travolse, spaventata si alzò «Dio mio, devo andare ... mi dispiace» 
«Tornerai?» chiese lui «Lo farò» 

 
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Tante cose, sono accadute in questo capitolo. 
Le vostre opinioni?
Cos ane pensate di Harry?
Di Louis?
E dell'Angelo di Pietra?

 
   
 
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