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Autore: percabeth2000    12/09/2015    1 recensioni
Tiene una mia ciocca tra le dita rigirandosela un po’ tra l’indice e il medio, lo osservo e noto che è pensieroso e che si è imbambolato sui miei capelli.
-Will? – lo chiamo.
Sembra riprendersi ma questo non fa altro che portare la sua attenzione su di me e ciò mi rende un po’ a disagio. Perché continui a guardarmi? Cos’ho?
- Sei bellissima – mi sussurra.
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Mentre sul pavimento inizia a formarsi un mucchio di cenere penso che è questo a cui si riferiva Jason, questa è la cosa che stava degenerando, questa è la cosa per cui mia mamma voleva avere il tempo per proteggermi … Non abbiamo più tempo.
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Te ne sei andata, siamo stati sopraffatti. Già me ne sono andata come un coniglio, gli ho lasciati soli e cosa più disonorevole , per un momento ho anche pensato di non tornare.
Lucilla mi osserva e forse dalla mia espressione intuisce i miei pensieri.
- Non intendevo quello Michelle,mi sono espressa male tu non … - la blocco afferrandogli le mani.
- No Lucinda. Hai ragione, rimedierò, te lo prometto – le dico per poi entrare nella sala da pranzo lasciandola sola.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ANGOLO DELL'AUTRICE: Ed ecco quello che credo sia ormai il penultimo capitolo... Spero vi piaccia! Vi prego di  scusare gli eventuali errori.
percabeth2000




Non ricordo di essermi addormentata e neanche di essermi infilata un pigiama prima di andare a letto, ma è evidente che devo averlo fatto. Mi alzo stirandomi i muscoli della schiena che sembrano più indolenziti del solito, spalanco gli occhi alla vista dell’orario segnato sulla sveglia: sette e mezza. Tra mezz’ora devo essere pronta. Mi alzo il più velocemente possibile sfilandomi i pantaloni e la maglietta che mi fungevano da pigiama, decido di prendere un pantalone corto e un’altra maglietta pulita dall’armadio.
- Ehi, posso entrare?-la voce di Will mi raggiunge, distorta dal casino che sto facendo.
- Vieni- gli rispondo mentre mi infilo la maglia.
-Ti sei appena svegliata? Perché dovremmo andare tra poco e… oh. Potevi dirmelo, ti avrei aspettata fuori- dice Will osservandomi mentre infilo i pantaloncini.
-Ti dà fastidio? – chiedo abbottonandomeli senza perdere tempo. Vado in bagno ed afferro la spazzola pettinandomi i capelli con foga.
- Non lo chiamerei esattamente fastidio, più che altro suscita pensieri poco adatti alla situazione- mi risponde quasi sibilando apparendomi dietro le spalle mentre mi sto asciugando il viso. Lancio un urlo,sorpresa.
Will scoppia a ridere prima di baciarmi con foga affondando le mani lungo i miei fianchi e risalendo per tutta la schiena. Sorridendo infilo le mie mani tra i suoi capelli scuri, emette un ringhio basso e lungo.
- Tutto bene?- chiedo leggermente preoccupata.
- Sì … Però evita di farmi altri scherzetti del genere. Dobbiamo rimanere concentrati- dice serio senza però riuscire a trattenere un timido sorriso.
-Ok-gli rispondo solamente tornando in camera. Sole le sette e quarantacinque.
Andiamo a far colazione con un’aria molto più cupa e consapevole di quella che aleggiava tra di noi pochi istanti prima: nonostante questo sembri un giorno come un altro in realtà è molto diverso. E’ il giorno delle svolte,è il giorno in cui all’alba di domani si conteranno le perdite e si stabiliranno le vittorie.
Una volta entrati nella stanza da pranzo la colazione ci viene servita con grande pomposità:ogni pietanza sembra essere due volte più accurata e più abbondante. Cerco lo sguardo di Airina confusa.
- Oggi è un grande giorno! Stasera, dopo la condanna, faremo una grande festa- esclama Airina con un ampio sorriso stampato in viso. E continua con frasi del genere per tutta la colazione, non curandosi di quanto possa arrecarmi dolore, è come se fosse convinta che io odi mia madre. Dopo la colazione scopro che la mia testa ha risentito di ogni singola parola che è uscita dalle labbra di Airina. Sento un forte dolore che mi schiaccia il cervello.
- Mal di testa?- mi chiede Will mentre ci dirigiamo verso e nostre stanze.
- Sì… Ti va se andiamo un attimo fuori a fare un giro? Magari l’aria mi aiuterà- gli chiedo massaggiandomi le tempie. Will acconsente sorridendomi e insieme ci dirigiamo nel piccolo spazio dove,non molto tempo fa, svolgevo i miei allenamenti.
Fuori l’aria ci rinfresca e la mente, per qualche minuto, smette di pulsare.
- Ehi, meglio?- mi chiede Will dolcemente.
- Io,non sono sicura di farcela- gli rispondo mentre la testa inizia di nuovo a martellarmi . Credo di aver lasciato da parte per troppo tempo la mia preoccupazione, ho sempre rimandato ed ora, ora che il momento è vicino, la mia mente è talmente piena di pensieri, rimpianti, rimorsi ed emozioni così contraddittorie che anche il mio corpo si ribella.  Maggiori sono  i pensieri che mi si affollano in testa e maggiore è la stanchezza e il dolore che si posa sulle mie membra.
- Credo di aver rimandato troppo a lungo – dico a Will cercando di spiegare quello che mi sta succedendo.
- Sì, l’ho fatto anch’io. Michelle, ce la faremo,mio padre ha radunato altri licantropi e, grazie all’orgoglio di Airina, la parte più difficile ci verrà risparmiata – dice Will con tono rassicurane. Annuisco in risposta facendoli capire di aver sentito le sue parole. Restiamo fuori per quasi tutta la mattinata con il mal di testa che va e viene come il vento fresco,ala fine siamo costretti a rientrare per il pranzo e, durante quest’ultimo, Airina appare ancora più euforica ed entusiasta di questa mattina a colazione.
Il mio mal di testa si attenua quando mi rendo conto di dover attenuare la mia preoccupazione, sembra strano dirlo ma l’unico modo che ho per  essere padrona di me e per poter dare il meglio è quello di separarmi dalle mie emozioni,per lo meno, devo riuscire ad attenuarle un po’ per non farmi sopprimere da loro. Mentre Airina continua emozionata ad elencare cosa sarà presente alla festa, io cerco di riprendere il controllo di me stessa e di valutare la situazione complessiva. Il piano che Fermo ha attuato è geniale ma basta una sola tassella sbagliata a far cadere tutto il domino in un quadro scomposto ed io non posso permettere che, se accadesse questo, mia mamma venga uccisa. Fare un secondo piano non ha senso e, per questo,  decido che se qualcosa andrà storto rischierò tutto per ciò che amo. C’è però un problema in questa mia visione, non voglio e non posso mettere a rischio il mio popolo. Come potrei lasciare a morire mia madre, Will o chiunque altro per salvare il mio popolo? Ci riuscirei? E in tal caso, sarebbe veramente la cosa giusta da fare?
Ho una grande confusione in testa e anche i miei pensieri si susseguono l’uno all’altro con grande incoerenza.
- Michelle, magari alla festa potrai fare la conoscenza di alcuni miei amici. Sono molto simpatici- Airina mi risveglia dai miei pensieri scuotendomi con questa affermazione. Simpatici? Chissà perché questa descrizione mi pare sbagliata.
Annuisco svogliata per poi finire la frutta che poco fa mi ha portato Lucilla. Sembra stare abbastanza bene, nonostante sia circondata da vampiri che lei definirebbe sicuramente bifolchi.
Dopo pranzo l’unica cosa che voglio fare è prepararmi. Quasi corro per raggiungere la mia stanza ed una volta dentro cerco la mia tuta per gli allenamenti e penso a come nasconderla sotto il vestito che Airina mi ha dato da indossare per questa sera. La tuta ha le maniche lunghe e, dato che le maniche del vestito sono di pizzo, sono costretta a tagliare quelle nere della tuta che altrimenti si vedrebbero. Mentre taglio il tessuto Will si sistema sulla sedia posta davanti alla scrivania, osservandomi, non parla, quasi non lo si sente far rumore, però con la sua sola presenza riesce a darmi il supporto di cui ho bisogno e il coraggio e la concentrazione che mi servono per affrontare questa sera. Una volta che la tuta è pronta la sistemo sul letto e mi sdraio a pancia in su guardando fuori dall’abbaino.
- L’attesa è quasi peggio di quello che ci aspetta- dico senza quasi pensarci.
- Hai ragione, non la sopporto- mi dà ragione Will.
Invito Will a stendersi al mio fianco e lui non se lo fa ripetere sdraiandosi alla mia sinistra, mi circonda la vita con un braccio e inizia ad accarezzarmi il fianco rilassandomi, faccio appena in tempo a chiudere gli occhi beandomi di quel contatto che lui lo interrompe. Apro gli occhi per capirne il motivo e me lo ritrovo a pochi centimetri dal viso intento a fissarmi con uno sguardo profondo, mi si avvicina con dolcezza all’orecchio e mi sussurra: “scusa”. Poi mi bacia. In principio rimango sconvolta e paralizzata, con gli occhi fissi a guardare nuvole muoversi sopra di noi, non riesco a capire perché mi abbia chiesto scusa … Alla fine le labbra di Will sono troppo convincenti e dolci, così la mia concentrazione si indirizza su di esse perdendo la cognizione della realtà.
Come quella sera prima di allontanarsi dall’accampamento dei licantropi, Will mi accarezza tutta la schiena seguendo con i polpastrelli tutta la curva della mia spina dorsale e facendomi tremare al solo contatto con la sua pelle calda.
- Ehi, perché scusa?-gli chiedo appena si stacca dalle mie labbra per riprendere fiato. Non sono neanche sicura che la mia domanda si stata sentita, l’ho detta così velocemente e con così poco fiato che, più che una domanda sarà parso un sussurro.
- Dovremmo restare concentrati,tu vuoi stare concentrata … Ma io non riuscivo più a starti lontano e ho agito d’istinto – mi risponde osservandomi con aria quasi colpevole.
- Tu non preoccuparti per me, adoro il tuo istinto- gli dico sorridendogli con rassicurazione. E’ inutile che restiamo concentrati ora, quando mancano ancora diverse ore, restare concentrati ora ci farà solo agitare… Quello che mi fa agitare in questo momento è invece il mio senso critico, la penso così perché è la cosa giusta o perché voglio così ardentemente stare con Will che voglio credere che sia giusta? Lo osservo e con stupore mi accorgo che anche lui è immerso in una riflessione che, a mio parere,deve essere molto simile a quella che sto facendo io.
Senza pensarci mi sporgo  verso di lui e lo bacio di nuovo. Sento sia i miei che i suoi muscoli rilassarsi e le sue mani ritornare sui miei fianchi, risalgono fino al petto lasciando scoperta la pancia che a contatto con l’aria rabbrividisce. Io intanto non posso fare a meno di immergere le mie mani nei suoi capelli tirandoli un po’ e giocandoci mi godo la loro morbidezza, lui mi stringe più a sé e inizia a baciarmi con più foga.
- Non ti dovevi far vedere da me in mutande stamattina-mi sussurra all’orecchio passandomi le labbra lungo la linea del mento. Non riesco a rispondere perché lui ha raggiunto il mio collo e il solo contato con le sue labbra calde mi blocca il respiro e, definitivamente, mi fa perdere la ragione. Arriva fino alla spalla e poi, stupendomi e lasciandomi senza fiato prende a mordicchiare la pelle alla base del collo, appena sopra la clavicola, non riuscendo a trattenermi gemo di piacere a quel gesto inatteso e lui soddisfatto riporta le sue labbra sulle mie. Non so da dove mi venga il coraggio ma mentre mi sta baciando riesco ad invertire le posizioni e ad andare sopra di lui,Will altrettanto stupito si lascia andare ad un sospiro stranito ma prima che ossa dire qualunque cosa mi metto a fare esattamente le stesse cose che lui qualche minuto prima aveva fatto su di me. Ben presto mi rendo conto di quanto sia piacevole attuare quei gesti oltre che subirli, Will emette un ringhio sommesso mentre gli mordo  la pelle alla base del collo e io non posso fare a meno di sorridere della sua reazione, percependo il mio sorriso Will rivolta di nuovo le posizioni e bloccandomi mi dà un ultimo bacio prima di restare a fissarmi per un po’.
- Non farlo più, la prossima volta non ho intenzione di trattenermi-mi dice quasi sibilando, con un tono tra l’intimidatorio e il malizioso.
- Magari non vorrò che tu ti trattenga- gli sibilo io con lo stesso tono.
 Will sorride e si sdraia al mio fianco mettendosi ad osservare il cielo fuori dall’abbaino insieme a me, entrambi con il respiro un po’ affannoso ci lasciamo cullare dal battito dei nostri cuori  per un tempo indefinito finché non ci accorgiamo che si sono già fatte le quattro e con malinconia condita da dolcezza ci lasciamo per sistemarci le idee e prepararci al meglio per questa sera che Airina ha definito: stupenda,impagabile e meravigliosa.
  
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