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Autore: _Minerva_    08/02/2009    0 recensioni
E' una storia a più capitoli, capitoli brevi ambientati in un altro mondo, in una città chiamata Alabastra. La protagonista è una ragazza che armata di magia e pistole...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa notte liberare la cittadina di Deli da quegli schifosi esseri, i Mantra, creature demoniace, uomini catturati da demoni infernali la cui anima è stata trasmutata, una sorta di innesto demoniaco operato nel loro spirito. Sono quindi metà uomini e metà demoni, vagano come anime in pena, tormentati da pene infernali, carichi di odio e invidia per coloro la cui anima è ancora pura e intatta. Agiscono di notte ma di giorno si nascondono nel sottosuolo in specie di fosse che si scavano durante la notte. Sono capaci di assediare intere città ed abbattersi su di esse come una pestilenza. La loro natura demoniaca e la loro anima dannata permette loro di oltrepassare le mura e avvelenare la terra e l'acqua. Solo le Armi Sacre sono mortali contro di loro.
Deli era completamente circondata, alcuni cittadini erano riusciti a rifugiarsi nella parte più a nord della città protetti dal loro shamano Shari.
E' stato impegnativo uccidere i Mantra, non tutti sono morti nell'agguato organizzato da me e la mia squadra di guerrieri, alcuni sono fuggiti.
A noi però interessava salvare i cittadini rimasti, ora ospiti di Alabastra.
Quando mi svegliai, ero in camera mia, avevo un braccio fasciato,e le mie pistole nere e argento sulla scrivania erano ancora circondate da un aura violacea, sintomo che lo spirito dell'antico guerriero di Alabastra, Larìl, che possedeva le mie armi era ancora stanco per lo scontro e che doveva recuperare il suo equilibro di energia spirituale.
Le tende della mia stanza erano state accuratamente tirate, avevo un paio di coperte addosso e sentivo profumo di menta e cannella provenire dalla cucina, pensai " Ma vuoi vedere che... ". I miei sospetti erano fondati, era lì seduto su una sedia del tavolo della cucina che guardava fuori dalla finestra mentre accarezzava dolcemente Astro che da buon ruffiano faceva fusa rumorosissime.
Mi salutò con tono scherzoso e un sorriso che rivelava denti bianchissimi quasi come gli edifici di Alabastra " Buon giorno signorina Kora!!! ", sorrisi e risposi " Illustrissimo Aron buon giorno a lei! ".
Ovviamente anche Astro venne a darmi il buon giorno, scese dalle gambe di Aron per venirsi a strusciare vicino alle mie, in cambio di questa premura felina ricevette qualche grattino.
" Ti ho preparato un po' del mio thè, so che ti piace ", " Grazie mille, si mi piace molto! " risposi sonnecchiosa ad Aron che aggiuse subito " Cosa è capitato questa notte? ", io " Un inferno...liberare la città è stata un'impresa titanica, i Mantra sbucavano ovunque e le armi tradizionali se pur benedette non funzionavano, sembra che si siano rinforzati. "  
" E così hanno giustamente mandato voi! " il suo tono si faceva sarcasticamento arrabbiato e ora si era alzato dalla sedia, " Potevano usare le armi irradianti senza mettere in pericolo le vostre vite.",
" Aron c'erano dei civili...sai che quelle armi si usano solo se la città è stata eavaquata o tutti i civili sono morti...c'era bisogno di noi e... " .
Gli occhi grigi di Aron erano infiammati, ardevano di rabbia, si avvicinò a me e disse " E cosa???!!! per dieci civili hanno messo a repentaglio la vita dei guerrieri che possono usare le Armi Sacre, siete troppo preziosi per essere mandati a morire così! " ,
" Smettila di gridare Aron! non sono morta, sono qui! " gli dissi.
Si avvicinò ancora di più a me, eravamo davvero tanto vicini, arrossii. Lui mi afferrò dolcemente il polso del braccio fasciato..."Potevi non essere qui...hai rischiato troppo...non voglio che ti succeda niente... " .
A questo punto non ero arrossita ero dello stesso colore dell'aura delle mie armi...non sapevo cosa rispondere tanto meno dove guardare... .
Lui mise una mano tra i miei capelli deitro la testa e dolcemente la spinse verso il suo petto. Eravamo abbracciati, ero appoggiata al suo torace e potevo sentire i battiti del cuore. Mi diede un bacio sulla testa dicendomi " Fai attenzione durante gli scontri, se pensi che siano troppo pericolosi non ci andare, troverò un modo per tenerti al sicuro con me, ok? " , imbarazzatissima ed estasiata per quel momento che volevo durasse per sempre, risposi " ok... " .
Si avviò verso la porta d'ingresso, lo acocmpagnai, aprì da solo la porta mi sorrise, si voltò ed uscì chiudendo la porta dietro di sè.
Ora in casa avevo solo quel profumo di thè così tipicamente suo, mi inebriai di quell'essenza... .
La giornata era cominciata bene, ero felice, si preoccupava per me.

  
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