Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: giny    12/09/2015    2 recensioni
In un'epoca che sembra puntare esclusivamente all'odio, alla guerra e alla distruzione, c'è ancora qualcuno che ha il coraggio di opporsi, di ribellarsi, di Amare.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Olocausto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La cena iniziò, fra la tavola riccamente imbandita e le chiacchiere dei commensali.
-Sapete che il nostro caro signor Friedrich- disse Von Kaulitz orgoglioso, rivolgendosi a Johan -È stato fra i più giovani soldati dell'esercito tedesco?- con una pacca amichevole sulla spalla del tedesco, il quale avvertì come una specie di morsa letale attorno al suo braccio e sorrise annuendo timidamente.
-No, non lo sapevo. Io e il signor Friedrich non abbiamo avuto molte occasioni per parlare- guardando Klaus e sorridendo con aria incuriosita.
C'era qualcosa di particolare, di luminoso e vivo in quello sguardo, qualcosa di indecifrabile.
La cena continuò e alla fine, approfittando della bella serata, Klaus e Johan uscirono nel parco attorno al palazzo.
-Non fumo- scuotendo la testa Klaus e rifiutando la sigaretta che Johan gli porgeva.
Il polacco sorrise annuendo e accese la sigaretta per sé.
Mentre Klaus lo osservava, in ogni suo minimo gesto, notò che sembrava uno di quei divi del cinema, così disinvolto, ironico, sicuro di sè e quella sigaretta fra le dita, il modo in cui la teneva confermò i suoi pensieri. Un po' lo invidiava, ma dall'altra parte lo ammirava.
-E così, sei fra i soldati più giovani- sorridendo compiaciuto.
-Già- rispose orgoglioso Klaus con un ampio sorriso -Ma ho avuto anche una grossa mano- ridendo e facendo ridere anche Johan.
-Sei sincero, Friedrich. Mi piace- continuando a ridere e colpendo bonariamente il braccio del tedesco.
-Tu invece? Quando sei entrato?-
Johan lo guardò un istante, per poi abbassare gli occhi grigi, velati da un'ombra di malinconia, leggera, impalpabile, ma presente.
-Cinque anni fa-
Klaus notò che qualcosa era cambiato, nel suo sguardo e nel suo animo.
-È successo qualcosa?-
Johan prese un bel respiro prima di parlare.
-Ero fidanzato con una ragazza, Monia. In quel periodo, avevo iniziato da poco come militare, io e lei ci saremmo sposati l'anno successivo, per questo avevo anche deciso di aspettare per entrare nell' esercito.
Ma poi, mentre ero fuori per delle esercitazioni, scoprii che aveva accettato la proposta di matrimonio di un conte- storcendo il naso -Si sarebbero sposati il mese successivo; decisi così di non aspettare e arruolarmi subito, per stare il più lontano possibile da lei e dalla mia delusione. Solo l'anno dopo venni a sapere che era morta di parto...- con la voce carica di tristezza.
A Klaus si strinse il cuore vedendolo in quel modo.
Fin'ora, aveva visto vari aspetti di Johan: quella mattina, quando era andato ad avvisarlo dei prigionieri, gli era sembrato il classico ufficiale, irreprensibile e ligio al dovere, poi a cena era mutato completamente, mostrando un ragazzo brillante, solare e carismatico.
Ora invece, trasmetteva solo tristezza e delusione.
-Mi dispiace-
Johan alzò le spalle con fare rassegnato e poi tornò a guardarlo.
-E tu? Hai una fidanzata ad aspettarti in Germania?- sorridendo.
-No, nessuna fidanzata- scuotendo la testa.
-Proprio nessuna?- sorridendo con aria sorpresa -Avrei scommesso il contrario-
-Mi dispiace deluderti- ridendo Klaus, con un' alzata di spalle.
La passeggiata durò a lungo, mentre i due ufficiali continuavano a chiacchierare in quel grande parco, sovrastato dal cielo carico di stelle.
Ad un certo punto, mentre tornavano indietro, vedendo l' orologio in cima al palazzo, si accorsero che era mezzanotte inoltrata e si affrettarono a rientrare.
-Allora, buonanotte- disse Johan, una volta arrivato davanti alla porta della sua camera, poco più avanti di quella dell' ufficiale tedesco.
-Buonanotte. A domani- rispose Klaus e Johan rispose a sua volta con un sorriso e un cenno del capo.
Anche l'ufficiale tedesco andò nella sua stanza e si mise a letto, ripensando, con un sorriso, alla particolare giornata che si era conclusa.




*****************************




Quando Klaus si svegliò, colpito in pieno volto dal caldo sole di maggio, si sentiva sfinito. Sfinito dallo strano sogno che aveva agitato quella notte che, a differenza della giornata, non era stata affatto tranquilla.
Aveva sognato infatti di essere con Johan nel parco, proprio come era successo dopo cena, a godersi il tepore primaverile.
All'improvviso, il cielo era stato invaso dalle nuvole, tutto era diventato freddo, triste, quasi angosciante e Klaus notò che Johan si stava a poco a poco allontanando da lui, sempre più, tanto che lui non riusciva a raggiungerlo, finchè il polacco si trovò avviluppato fra le spire di un fumo nero, denso e soffocante.
Prima di sparire del tutto, però, Klaus lo sentì pronunciare alcune parole: ''Non tradirci''. Poi, fu avvolto completamente dal fumo e sparì.
Mentre si preparava e usciva dalla camera, Klaus continuava a ripensare al sogno e a quelle parole, di cui, però, non riusciva a comprendere il significato.
Quando entrò nella sala per la colazione, vide che Johan era già arrivato.
Dopo essersi salutati, Klaus lo raggiunse a tavola e riempì un'enorme tazza di caffè, mentre Johan lo guardava attentamente.
-Dalla tua tazza e la tua faccia devo dedurre che hai dormito molto bene- esclamò ironicamente.
Klaus rise piano con un'espressione stanca alle parole dell'ufficiale.
-Solo un brutto sogno, nulla di che...-
Johan lo fissò a lungo, poi tornò a guardare dritto davanti a sè.
-Nei mesi successivi alla scoperta della morte di Monia feci dei bruttissimi sogni, quasi ogni notte, ma solo dopo che ebbi il coraggio di parlarne sparirono- si interruppe, voltandosi verso Klaus -Potrebbe aiutarti parlarne. Insomma... se ti va, io ci sono- con un'alzata di spalle.
-Lo terrò a mente- rispose il tedesco sorridendo e Johan gli rivolse a sua volta un sorriso.
Una volta terminata la colazione, ognuno si recò al proprio lavoro iniziando quella giornata, ancora carica di inquietudini e paure.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: giny