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Autore: MorwenRivendell    12/09/2015    4 recensioni
Hayden Hill è difficile,carattere duro e complicato.
Ha raggiunto un punto della sua vita nel quale ha allontanato tutti. Ormai non vede una via d'uscita, crede di aver perso tutto e passare un mese a casa di sua nonna in una città fredda e lontana non sembra migliorare la situazione,sa però che potrà trovare un po' di pace e tranquillità. Ma non sempre le cose sono come ci aspettiamo. Hayden scoprirà presto, infatti, di non essere la ragazza ordinaria che aveva sempre creduto di essere, la ragazza è la portatrice dell'anello e questo la porterà a vivere avventure in terre lontane e che non le appartengono, in un tempo che non è più il suo e affrontare nemici molto più potenti di lei.
Ma se avesse qualcuno dalla sua parte? Qualcuno che le aprirà gli occhi e la farà sperare di nuovo? E se fosse Legolas colui che è destinato ad assumersi questo compito?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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L'aria è irrespirabile nella vecchia soffitta,si percepisce che nessuno c'è stato per parecchio tempo. 
La polvere ricopre il pavimento e i vecchi oggetti posizionati gli uni sugli altri. 
Decido di fare presto,mi accuccio davanti ad una grande scatola di cartone e la apro,scoprendo due lampade colorate da soggiorno,senza lampadine al loro interno. La chiudo in fretta e mi rialzo,ci sono troppe scatole qui. Vedo qualcosa passare per terra velocemente e trattengo un urletto,scostandomi dall'altra parte della stanza. Devo fare decisamente presto.
Inizio a passare davanti ad alcune scatole più piccole poste all'angolo della soffitta,sperando di leggere da qualche parte "cucina".
Continuo a camminare,senza risultati. Una strana sensazione si fa largo dentro di me,uno strano tepore lontano,alla bocca dello stomaco. La mia vista inizia ad oscurarsi e subito penso ad un imminente svenimento ma non arriva. C'è solo il buio e una lucina lontana,dentro quella che pare essere una delle tante scatole ammassate nella camera impolverata. Una lampadina? Troppo piccola per esserlo.
Mi avvicino piano,sperando di non perdere i sensi ma tutto quel che accade si trova nel mio stomaco. Il tepore inizia a farsi più grande fino a diventare fuoco intenso. Fa male,ma le gambe vanno quasi da sole,attirare dal vecchio cartone. 
Quando mi ci ritrovo davanti vorrei solo urlare e allontanarmi ma la mia mano si avvicina a l'unica cosa che vedo: un anello d'oro.
Lo afferro e il dolore si espande in tutto il corpo ed è ancora peggio quando,senza accorgermene,lo infilo nel mio dito indice. A quel punto,finalmente,svengo.
 
  
 
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“Io dico di portarla da Elrond” 
“Non possiamo portare una fanciulla senza sensi trovata nel bosco,Pipino!”
“Quindi la lasciamo qui? E se stesse morendo?”
Le voci si fanno sempre più chiare nella mia testa ma non riesco ad aprire gli occhi. Un vento caldo mi sfiora il viso e mi rendo conto di non essere più nella città di mia nonna.
“Va bene,ma come faremo a trasportarla fino a Gran Burrone?” Continua una delle due voci.
“Avvertiamo Aragorn e la compagnia,al più presto!” Con passi leggeri,le due persone che prima si trovavano ai miei lati,si mettono a correre,lasciandomi sola,immobile e con un gran peso alla mano destra.
Rimango ferma per quella che deve essere una mezz'ora quando finalmente riprendo possesso del mio corpo. Apro piano gli occhi e la prima cosa che vedo è il cielo azzurrissimo senza nuvole contornato dai rami degli alberi. Non era un sogno,sono davvero in un bosco. Perché sono in un bosco?
Mi alzo a sedere e mi accorgo di essere ricoperta di terra dalla testa ai piedi. Con le mani ne tolgo un po' dai  jeans e dalla mia giacca di pelle preferita,ormai diventata da nera a marrone. Con fatica mi metto in piedi e sento di nuovo un enorme peso nella mia mano. Sposto lo sguardo su quello strano anello e vedo delle scritte che non riesco a leggere. Lo tolgo prima di sentire di nuovo dolore e lo metto nella tasca della giacca sporca. 
“È di qua!” Sento la stessa voce che mi aveva svegliata. Dove avevano detto di volermi portare? Non importa. Io devo tornare a casa.
Scorgo quattro figure in lontananza di cui due,stranamente basse.
Il mio sguardo va sul pavimento e vedo dei sassi abbastanza grandi da fare male,ne afferro due e di istinto mi nascondo dietro l'albero più vicino.
“Qui non c'è alcuna donna” Dice una voce sconosciuta,sicuramente maschile.
Io trattengo il respiro e guardo la terra,tenendo d'occhio le ombre degli uomini. Quella più grande si avvicina all'albero e io stringo nella mano destra il sasso più grande. Ormai sento il suo respiro alla mia destra mentre le voci di quelli che mi sembrano ragazzini litigano di sottofondo. Chiudo gli occhi e lascio cadere i sassi,prima di correre più lontana che posso.
“Aspettate!”
Io non guardo indietro,evito gli alberi e salto le grandi radici,cercando di non cadere. Sento i due uomini alti correre dietro di me con passi veloci,agili. Di certo il fatto che non corro neanche a ginnastica non aiuta. Continuo nonostante mi facciano male i polmoni e la milza. Uno di loro si avvicina sempre di più fino ad arrivarmi accanto. Mi giro verso di lui per un attimo,ha i capelli di un biondo platino,lunghi fin sotto le spalle. È alto e snello e porta addosso un mantello verde scuro come la giacca sotto. Scorgo in quell'attimo anche cos'ha dietro la schiena:arco e freccie. È armato.
Mi metto a correre ancora più veloce,guardo indietro e vedo anche l'altro uomo. Sembra più grande dell'altro,ha i capelli scuri ondulati e un accenno di barba. Lui non porta il mantello ma noto subito che,come il compagno,hanno dei vestiti che non ho mai visto.
Quello biondo mi raggiunge ancora,lo guardo e vedo una cosa che non avevo notato prima:le sue orecchie.
Spuntano dai capelli lisci argentei delle orecchie a punta. Lui si gira verso di me mostrando i suoi occhi azzurrissimi e poi in un attimo,mi arriva davanti. 
Mi giro indietro di scatto pronta a correre,ma anche quella strada è bloccata,l'uomo ha una spada nella sua cintura. 
Un arco. Una spada. Io cos'ho?
Sono circondata.
  
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