Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: EllieGoodman    08/02/2009    3 recensioni
Ognuno di noi ha un segreto, e forse questo segreto nasconde una grande verità che potrebbe cambiare la nostra vita radicalmente. Scarlet, giovane londinese trasferitasi a Boston sembra solo nascondere il desiderio di tornare a Londra, ma a quanto pare i nuovi amici sembrano vivere solo di segreti, soprattutto quel ragazzo dai capelli ricci...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prologo:

Boston, quinta città con l'area metropolitana più grande degli USA, affacciata sulla costa atlantica, superficie di 124 kmq, circa 569.763 abitanti nell'area urbana e 4.445.217 nell'area metropolitana.
Questo diceva Wikipedia.
La musica continuava a diffondersi nella stanza tramite le piccole casse poste accanto allo schermo; si passò una mano davanti agli occhi per poi passarla nei capelli e ravviarli facendo tintinnare il bracialetto pieno di ciondoli poi con gli occhi che le si chiudevano dal sonno addocchiò l'ora sulla schermata del computer: le tre del mattino.
Si tirò uno schiaffo per stare sveglia, non poteva addormentarsi, fra tre ore sarebbe partita.
Faceva caldo, ma dalla finestra aperta arrivava una leggera brezza che muoveva le candide tende, sul viso le spuntò un sorriso vedendo che nella casa dinanzi a lei le luci erano ancora accese così decisa come non mai prese il telefono ma non appena cominciò a squillare riattaccò subito, non aveva più la forza di parlare dal tanto sonno, eppure non voleva addormentarsi, il viaggio sarebbe stato lungo e aveva optato per dormire sull'aereo non pensando a quanto sonno avrebbe patito.
E così dovette arrivare il padre nella stanza, trovandola seduta davanti al computer ancora acceso, si percettiva una lieve musica, il viso della ragazza era poggiato sulla tastiera, nascosto dalle braccia conserte e dalla sua bocca rosea uscivano strane parole incomprensibili, ma calme, sembrava si stesse scusando con qualcuno ma il padre non ci badò cercando di svegliarla e riusciendoci le sorrise, sfiorandole una guancia rossa con la grande mano.
-Sbrigati a scendere o perderemo l'aereo- le bisbigliò dolcemente il padre ma rimanendo comunque serio per paura di perdere l'aereo per davvero.
Mugugnò quasi in protesta ma dovette alzarsi, con le mani tra i capelli essendosi accorta di essersi addormentata e corse ad aprire l'armadio dove aveva tenuto le sue grandi valigie contenenti non solo vestiti ma anche tutto quello che le era più caro.
Scese le scale cercando invano di non fare baccano e ad aspettarla alla porta una bella donna in vestaglia e pantofole pelose, che abbracciava il padre accarezzandogli la testa brizzolata, dietro di loro stava salendo in macchina, elegantemente vestita, una donna alta e bionda, truccata come ad una sfilata e dai capelli pettinati come quelli di una regina.
Era normale vedere quella donna così ben vestita ma le venne da ridere pensando al viaggio che dovevano fare e così abbracciando la bella donna in vestaglia seguì il padre, trascinandosi le valigie e cercando di sorridere a tutti ma il sonno che le era rimasto le impediva, ora seduta, ogni minimo movimento.
Così amareggiata buttò la testa all'indietro ma trovandosi vise a vise con un grasso e bavoso San Bernardo cambiò idea, sperando che il cane, solitamente tranquillo non si azzardasse ad aprire la lingua per baciarla.
La macchina era in moto, così come la sua fantasia, o forse i suoi ricordi, ad ogni curva, ad ogni strada, ad ogni grande palazzo, anche davanti alla sua bella scuola le brillavano sugli occhi le immagini della sua vita, come le lacrime che cominciavano a bagnarle le guancie e finire sulla larga maglietta grigia.
Si voltò mentre il padre la guardava un po' triste e si asciugò gli occhi e sorridendo smise di piangere, erano finiti i tempi di lacrime e addii, aveva promesso di tornare e di riabbracciarli tutti, anche se immaginare un estate senza loro sarebbe stato difficile e dolorosa, ma sapeva che andando avanti avrebbe superato ogni momento...e quindi afferrando la piccola borsetta dove Cornelia abbaiava da dieci minuti uscì dalla macchina, alzando lo sguardo.
Siamo sotto lo stesso cielo, in fondo.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: EllieGoodman