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Autore: DanieldervUniverse    13/09/2015    3 recensioni
Squall e Cloud sono due rivali giurati dal primo giorno di scuola, e al terzo anno ancora non si quietano. Purtroppo il tempo non attenderà, e sotto la guida di Xemnas l'Organizzazione e i suoi alleati trameranno nell'ombra per loschi propositi. Gidan, Tidus, Lightning, Ashe, Yuna, Terra, Bartz, Aerith, Kain, Sephiroth, Jecht, Artemisia, Guerriero di Luce, Axel, Saix, i più grandi personaggi della saga incroceranno i propri destini in questa lotta, tra odio, morte, amore, intrighi e inarrestabili scherzi e gag. Ridete in allegria.
Coppie non canon: Rydia x Zexion; Artemisia x Sephiroth, Ashe x Lightning
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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A\N: Okay, adesso che abbiamo risolto i problemi della gang degli allegri momenti, torniamo alla storia principale. Eh si, perché per i signori che magari non lo sanno stavo scrivendo una storia in Dissidia che mi ha in qualche modo attirato verso la “Luce”, e a mia sorpresa ha riscosso un ampio successo, più quanto sperassi. Se qualcuno non ci ha ancora fatto un salto è libero di farlo. Per il resto mi scuso con Scorpion550 e _Akatsuki_ per la lunga attesa ma ero a corto di idee. Per Devil e Atra spero di farvi ridere ancora e ancora, senza posa. Sono tornato ancora una volta.

DII\N: Quando hai finito, la gente attende il tuo fresco ritorno in auge, bello. Lavora sodo!


Lightning percorse in silenzio i corridoi che portavano alla mensa.

Perché, ho scordato di dirvelo?

Ah.

Capisco.

Va bene allora credo che sappiate anche voi a cosa serve una mensa no?

Perfetto.
Allora Light ci potrà spiegare tutto mentre racconto.

Bene, dicevo...

Lightning percorREVA in silenzio i corridoi che portavano alla mensa dai dormitori.

Non era del tutto insoddisfatta della cosa, quel giorno, specialmente perché era il turno di scherma con Sephiroth, il quale, da una settimana a quella parte (diciamo all'incirca da quando i professori l'hanno corcato), aveva preso l'insopportabile abitudine di andare in giro con le chiappe all'aria, facendo squittire (quasi) tutte le ragazze, professoresse e creature femminili del Garden.

Francamente lei lo trovava disgustoso.

Fang, nonostante le sue abitudini, sembrava invece quasi soddisfatta che qualcuno del sesso opposto avesse preso l'abitudine di fare il naturista (o nudista se preferite).

Anzi, per lei chiunque avesse il coraggio di girare nudo\a per la scuola diventava automaticamente suo\a amico\a

Scosse il capo, scacciando i pensiero dei due seduti ad un bar a chiacchierare del più e del meno con solo i capelli addosso.

-Light, puoi ripeterci dove ci stai portando?- chiese Cloud, continuando a guardarsi attorno sperduto.

Squall non stava messo meglio.

Ah si.

C'era un'altra ragione per cui Light non era in classe quel giorno.

La questione per cui i due campioni non riuscivano ad orientarsi nei dormitori, e di conseguenza nell'intero Garden, era giunta nel Consiglio e Timmy le aveva gentilmente chiesto se poteva occuparsi lei di fargli fare brevemente un “giro” quella mattina.

La ragazza maledisse brevemente il momento in cui Ashe era uscita dalla doccia quella mattina.

“Avrei dovuto chiederle di farlo al posto mio. In fondo lei è il vice-presidente\leader della Squadra Disciplinare, avrei anche il diritto di chiederglielo. Invece no! Mi sono avviata mezza assonnata verso il bagno, l'ho vista uscire, con l'asciugamano che le cingeva appena la vita e il petto, gocciolante, i capelli che ripercorrevano dolcemente le curve del collo, l'odore del suo shampoo, il se...” e prese una porta in faccia.

-Light ci sei?- chiese Cloud, mentre tanto lui che Squall la fissava con gli occhi sgranati.

Lightning tirò brevemente indietro la testa, notano una porta di una camera ancora spalancata.

-Chi diavolo lascia la porta aperta? Nessuno è così stupido da lasciare la porta della propria camera aperta!- esclamò irata.

-È la stanza di Leila(FFII)- mormorò Squall, adocchiando il numero -È sempre aperta.

-Come fai a saperlo?- chiese Cloud, portando il suo sguardo sul rivale.

-Tutti sanno qual è la sua stanza di Leila- rispose il moro...o dovrei dire bruno?

-Perché?- chiese ancora l'altro

-Adesso lo vedrai.

Intanto Light, che conosceva l'ex-piratessa di fama, da alcune storie di Firion, si arrischiò a sbirciare dentro, sempre tenendosi il naso.

La stanza era un ammasso di rose: peluche, mazzi e vasi sparsi ovunque, rose disegnate sulle pareti e...Firion.

Un Firion cuscino, un Firion bronzeo che mimava il David di Michelangelo in mezzo alla stanza (con il pene bene in vista), un Firion-shampoo, un tavolino dove le gambe erano quattro Firion intenti a sorreggere la superficie piana, come Atlante il mondo.

C'era perfino un Firion-telecomando, dove si potevano premere certi “tasti”.

Light fece tanto d'occhi, fissando pietrificata la stanza, mentre anche Squall e Cloud facevano capolino dal battente, stile sbricia-senza-farti-sgamare.

-Qualcuno ha un fan- disse Cloud facendo sobbalzare la ragazza.

-Sembra proprio- aggiunse, incerta.

-Ma le rose che c'entrano?- chiese il biondo, non esattamente convinto della scena.

-Quella è Hilda, la compagna di stanza- aggiunse Squall.

Rimasero tutti e tre a fissare la stanza, mentre Light continuava a sentirsi sulle spine, lanciando occhiate rapide ai due e al sangue che scivolava fuori dal suo naso.

Non per via della botta alla porta.

Lei era il Leader della Squadra Disciplinare, non sanguinava dal naso per un semplice impatto con una porta.

Lei sanguinava perché Ashe aveva delle concavità perfette.

Un corpo a clessidra (cioè, fateci caso, ma i personaggi femminili di FFXII hanno tutti i fianchi stretti e le chiappe larghe) dalla perfetta sinuosità, che lasciava scivolare lo sguardo lungo la schiena e le gambe come olio...

-Anche a Firion piacciono le rose- disse Cloud, rompendo il silenzio.

-Appunto- rispose Squall.

Cloud gli lanciò uno sguardo confuso.

-In un brano dell'Orlando furioso c'erano dei doppi sensi sulle rose...- continuò, cercando di capire il punto.

-Appunto- lo interruppe Squall.

-Quindi qualcuno ha più di un fan- capì il biondo strofinandosi il mento.

-Appunto, uff- Squall sospirò.

-Che hai?- Cloud sollevò il sopracciglio.

-Niente. Solo...povero Firion.

-Perché?

-Perché pensi che la porta sia aperta?

Cloud si mise a pensare, rimuginando -Perché se la sono scordata aperta?

-Perché così Firion può vedere cosa c'è dentro- rispose il bruno (va, faccio bruno, poi moro lo risistemo dopo se serve), sospirando pesantemente -Io scapperei.

Finiti gli argomenti di cui discutere il ragazzo riportò l'attenzione su Lightning, dispersa in preda a sogni idilliaci su cose che potete intuire.

Squall le mise una mano sulla spalla, volendo attirare la sua attenzione, facendola balzare come una molla.

La ragazza compì una tripla piroetta, togliendosi una mano dal naso, e atterrando in mezzo alla stanza pronta a combattere -Non osate mai più abusare del mio corpo vili viscidi pervertiti.

Aveva sognato troppo, l'avevano interrotta al momento sbagliato.

I due ragazzi si scambiarono giustamente uno sguardo scocciato del tipo questa-sta-fuori prima di rivolgersi di nuovo a lei.

Fu allora che Squall notò il sangue dal naso.

-Light, sei venuta qui per prenderti un souvenir? Sei anche tu una fan di Firion?

Mentre Light avvampava, Squall continuò tranquillamente -Allora portarci con te è stata un ingenuità.

-Già, meno testimoni, meno problemi a mantenere il segreto- aggiunse Cloud, incrociando le braccia al petto e appoggiandosi allo stipite.

-E non siamo neanche interessati in queste cose, perché coinvolgerci?- proseguì il bruno, appoggiandosi con il gomito all'altro battente.

-Forse ti vergognavi di andarci con qualcun altro?- chiese il biondo, alzando un sopracciglio.

“Oh no, l'hanno capito. No, non posso permettergli di tirare in mezzo anche Ashe, non posso lasciarla cadere vittima dei loro giochi! Devo fare qualcosa!” pensò, tremando.

-Ma allora noi siamo qui per...- Cloud non riuscì a finire la frase perché Light lo centrò in pieno con un pugno in faccia, spedendolo all'altro capo del corridoio.

Squall sobbalzò, voltandosi appena in tempo per vedersi raggiungere da un calcio.

Immediatamente il ragazzo spostò di lato il capo, evitando il colpo di poco, per poi indietreggiare nel corridoio con un paio di salti mortali, mentre Light calava un pugno dove lui si trovava fino a pochi attimi prima.

-Cosa diavolo ti è preso?- esclamò, mentre Cloud si rialzava, massaggiandosi la guancia.

-Io sono il capo della Squadra Disciplinare, e il mio dovere è punire coloro che infrangono le regole!- gridò Lightning, gettandosi all'attacco del bruno con le braccia all'indietro, per guadagnare più velocità.

-E che abbiamo fatto noi!?- gridò di rimando Squall, mentre indietreggiava per proteggersi.

La ragazza menò un colpo ascendente con il braccio destro quando era ormai addosso al ragazzo, che schivò per un pelo, evitando anche l'attacco da sinistra.

Però a quel punto Light si era portata in una posizione vantaggiosa, quindi colpì con un calcio il ginocchio destro del ragazzo, che sporgeva in avanti, per poi raggiungerlo con un pugno allo stomaco.

Squall sembrò accasciarsi per il dolore e allora la ragazza si preparò a finirlo con una gomitata al collo, ma il ragazzo però a sorpresa con l'avambraccio, per poi regolare i conti colpendola al mento con l'altra mano.

Light indietreggiò scossa, e Cloud la raggiunse con il braccio sinistro aperto in fuori, colpendola alla schiena e trascinandola in avanti.

Quando pensò di aver fatto centro, si piegò a terra schiacciandola al suolo, per poi allontanarsi con una capriola.

-Squall, bloccala adesso finché è svenuta!- esclamò rialzandosi.

Sotto i suoi occhi il rivale si tolse di dosso Lightning e uscì dal buco del pavimento, con i muscoli gonfi e ansimando pesantemente.

Quindi in trenta secondi Cloud si ritrovò il piede di Squall in faccia.


Quando i suoni del combattimento la raggiunsero, Ashe si limitò a mandare giù il sorso di cappuccino macchiato senza scomporsi.

-Oh guarda guarda chi arriva- disse Barret, ripulendo un bicchiere e rimettendolo a posto dietro al bancone.

Ashe girò un poco la testa, e vide Squall, Cloud e Lightning intenti a combattersi a suon di pugni e arti marziali, agitandosi sulla scala a chiocciola che scendeva fino al piano come delle scimmie, rendendo il tutto simile ad uno spettacolo da circo.

-Anche Light adesso? È una novità, vero?- continuò Barret, appoggiando il suo immenso corpo al bancone e tornando a posare uno sguardo su Ashe.

“Ma che vuoi da me?” pensò la ragazza, incontrando i suoi occhi e restando neutra.

A caso un tavolo la raggiunse alla schiena, facendole sputare gli ultimi sorsi di cappuccino.

A quel punto perse la bussola e saltò addosso ai tre, piantando un gomito nella spina dorsale di Light, un calcio sul mento di Squall, e infine afferrò Cloud e lo piegò contro il suo ginocchio.

Quindi si riavviò al bancone, facendo segno a Barret di prepararle un altro cappuccino.

Quello stava per adoperarsi quando la porta di vetro che dava sull'esterno si spalancò di colpo.

 

A\N: Da questo momento in poi inizia la parte scurrile, ma scurrile per dire assolutamente da censura. Io me la canto e me la suono, e gli faccio dire quello che voglio. Quindi occhio che potreste morire molto male leggendo questa parte.

 

-*****************************!- bestemmiò Cid entrando in tutta grazia -*****************************!

-A' brutto ammasso di merda contorta e condita di stronzate aborrite! Che cazzo!- rispose Barret, facendogli eco.

Il cuore di Ashe mancò un colpo, e lei si irrigidì sul posto, andando a cadere all'indietro.

-TE BRUTTA TESTA DI CAZZO!- rispose Cid, avvicinandosi minaccioso.

-Razza di cane rognoso cretino deficiente e balbuziente handicappato di merda!

-Che merda nera del cane!

-Infame coglione testa di cazzo!

-Brutto sterco di piscio!

I due si strinsero la mano con calore e fratellanza.

-Allora, vecchio beota, come te la passi?- fece Cid, sorridendo a trentadue denti con la sua maledetta sigaretta in bocca.

-Bene, dannato pezzo di merda- rispose Barret, andando a prendere un bel bicchierone di brandy da dare all'amico -Allora, ti fanno sempre fare quelle cazzate?

-Non ne hai idea, mannagia ****! Ogni sacrosanto giorno del cazzo devo sempre andare in giro a fare delle commissioni di merda!- replicò il bidello, trangugiando un bel sorso.

-Ti capisco. Questi piccoli pezzenti non ci rispettano proprio più- rispose Barret, lanciando un occhiata ad Ashe svenuta.

-Sono degli ingrati, dei grandissimi figli di puttana!- esclamò Cid, dopo aver ingurgitato una buona quantità.

-Ben detto vecchio volpone, ben detto!- rispose Barret, afferrando la bottiglia e facendo cin cin, prima di mandare giù un bel sorso.

-Che infame nido di piccoli stronzi- continuò Cid, gettando via la cenere.

-Non c'è un cazzo d'uomo qui in giro! Tutti dei fottutissimi rammolliti!- aggiunse Barret, riprendendo aria.

-Ehi, brutto cafone!- si sentì una voce racchia ma ancora vagamente femminile proferire da dietro una porta -Non me saluti manco più!?

-Quina, brutta baldracca!- esclamò Cid, andando ad abbracciare l'obbrobrio che era appena uscito dalle cucine.

Eh si, ho dimenticato di darvi i dati spaziali.

Allora la caffetteria\ristorante\pizzeria\sala di banchetto\discoteca\bar\pub era una gigantesca costruzione a parallelepipedo sdraiato, altra quanto i dormitori, e direttamente collegata.

L'edificio dei dormitori s'incastrava con la caffetteria più o meno nel mezzo, formando una “T”, e i quattro piani che lo componevano andavano ad infilarsi vagamente all'interno dello spazio, formando quattro terrazze in cui gli studenti potevano scegliere di andare a mangiare, passando per le scale a chiocciola da cui i tre litiganti erano caduti.

Ce n'erano due per piano.

Il piano terra era invece occupato in tutta la sua lunghezza da decine di tavoli, piccoli da bar, o lunghi da pranzo.

Di tutte le forme e dimensioni.

Era uno spazio immenso, in cui potevano entrare tutti in pace.

Inoltre, mentre il lato sinistro collegava con i dormitori, e quindi aveva le finestre solo in alto, il destro era composta da una serie di vetrate montate una sull'altra e affianco all'altra, formando un immenso spazio completamente all'aperto, con diverse porte di verto che potevi spingere o tirare dall'esterno.

Nel lato sud dell'edificio non c'era niente.

Nel lato Nord invece c'era tutto lo spazio atto alla preparazione dei cibi, una cucina vasta, nascosta dietro ad un muro grigio, addirittura a due piani, e il bancone del bar, dove Barret faceva le sue faccende.

Per il cibo c'era un altro bancone, molto più vasto, dove le ordinazioni per il pranzo venivano soddisfatte.

Normalmente ci lavoravano molti volontari, ma a quell'ora di mattina erano tutti a lezione e restavano solo il barista, il capo cuoco e...Gilgamesh, il fattorino.

Mentre usciva con le sei mani stracolme delle portate speciali per le camere ed i professori, Cid baciò l'amica Quina sulle guance -Allora, come va la vita?

-Ah! Ah! Se solo sapessi! Co tutti sti fii de na mignotta che ce stanno in giro non se po fa più niente!- la “donna” girò attorno al bancone, salendo sul suo apposito sgabello per poter guardare i due in faccia più comodamente.

-Ah, ti capisco sai?- disse Barret.

-E ce lo so! Tu me capisci mejo de l'artri stronzi che gozzovigliano qua in giro, né vero?

-Essì- aggiunse Cid, prendendo un altro lungo sorso.

-Quando voi stronzi avete finito di raccontarvi cazzate io avrei delle consegne da fare, cazzo!- esclamò Gilgamesh -E gradirei una mano se possibile!

-OH, finalmente una voce da vero uomo!- esclamò Cid, dando una pacca al tipo.

-Ce l'hai fatta!- aggiunse Barret.

-Avemo trovato l'artro tipo pe pallà!- fece Quina tutta contenta.

-Dai su, abbiamo da lavorare qua! Queste mammolette non sanno fare altro che dormire, stronzi!- Cid aiutò Gilgamesh a caricare le scatole sui carrelli e si avviarono fuori dall'edificio in tutta calma, parlando ancora un po.

Quina si rinfilò nelle cucine, mentre Barret si chinò a guardare Ashe con occhio preoccupati.

-Ricorda qualcosa?- chiese Snow, comparendo dal niente.

-Oddio mi hai spaventato a morte. Non ce la fai a fare un po di rumore quando arrivi?- chiese l'uomo nero, lanciando un occhiata al biondo che era andato a sederglisi di fronte.

-Con tutto il chiasso che fate ogni giorno non mi sorprende. Allora?

-Niente, non si ricorda niente.

-Maledizione. Prima Rinoa, poi Hilda e ora lei. La ribellione sta cadendo a pezzi- Snow strinse il pugno.

-Dici che perderemo anche noi la memoria?- chiese Barret, prendendo la tazza in cui aveva bevuto Ashe per iniziare a pulirla.

-Ogni mattina è sempre più difficile restare concentrati. Dobbiamo agire in fretta. Hai delle novità che possano aiutarci?- chiese il biondo, voltando lo sguardo direttamente verso il collega.

-Forse. Voci di corridoio. Un biondo tutto scemo chiamato Demyx ha parlato di un'organizzazione, prima che un ragazzo con dei lunghi capelli blu potesse tappargli la bocca. Poi ho visto Xemnas andare a parlare con i due. Erano sospetti, molto sospetti- rispose Barret sottovoce.

-Mmmhh, andrò a fargli una visita- mormorò Snow, prima che Barret potesse mettergli in mano un bicchiere di Scoch, che il ragazzo portò alla fronte.

-Per la cronaca, hai una stalker- disse Barret, indicando Serah nascosta tra i tavoli.

-Bel problema- mormorò il biondo, senza voltarsi per evitare di spaventarla.

In un angolo, sopra un tavolo, c'era anche Amarant.

Nessuno lo notava più ormai, stava lì per meditare in santa pace, ogni mattina, ma come risultato si era solo reso più suscettibile alle “espressioni” degli allegri compari (e qui si spiega il suo momento OOC nei primi capitoli).

E stava lì, ogni giorno, ascoltando tutto, senza che qualcuno se ne curasse.


A\N: E come ben vedete, tutti quei prequel sono serviti a qualcosa. Prego recensite, ridete e se avete delle proteste inoltratele pure al sottoscritto. Oh, le spiegazioni di come Light volesse spiegare ai geni dell'orientamento come orientarsi la spiegherò nei prossimi capitoli. O forse no? Sono tornato, baby! TO THE NEXT! Ciao.

DII\N: E non scordatevi di me, mai.

  
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