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Autore: RosesWhite    13/09/2015    0 recensioni
Sapevo benissimo che i suoi capelli tinti, il suo vestirsi provocante e il suo carattere ribelle mi avrebbe imprigionata dentro di lui, prendendomi piano piano, pezzo dopo pezzo lasciando per ultimo il mio cuore follemente innamorato, per poi assaporarlo per bene
Nuovo personaggio and Matthew Bellamy
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'amore è la nostra resistenza

 

Guardai verso il basso, è notai Matt per terra con una sigaretta in mano. Che cosa ci faceva la?

-Ciao- 

Lui alzò la testa e mi guardò con aria colpevole -Rose White, è il tuo nome esatto?-

Feci spallucce, per poi strappali la sigaretta dalla mano e buttarla via.

-Ehi! Che diavolo fai?!- Finalmente si alzò e si piombò davanti, non era molto alto ma abbastanza per superarmi. Come sua risposta li sorrisi e lui mi guardò negli occhi, come se volesse cercare qualcosa all'interno.

-Sei strana Rose, dovresti farti controllare- Detto questo, si avvicinò pericolosamente a me, tirò fuori una sigaretta la fumò davanti a me, soffiandomi addosso il fumo uscito dalla sua bocca per poi avvicinarsi al mio orecchio destro -Stai attenta, sono una persona assai pericolosa-

Iniziai a tossire per via del fumo e per quello che mi aveva appena detto. -Perché sei sceso qua?- feci aria con la mano, per togliere la nuvola che era apparsa.

Lui tirò di nuovo, ma questa volta si allontanò alla ricerca del suo zaino ancora per terra. Quindi io iniziai ad incamminarmi verso la scuola, visto che fra poco sarebbe suonata la prima campanella.

-Ti ho visto scendere. Per un momento ho pensato che volevi saltare le lezioni. Ma una come te: Insicura, pasticciona e senza coraggio, mi sembrava abbastanza improbabile- Detto ciò mi sorpassò e io lo spinsi contro la neve che ieri sera era scesa e per disequilibrio caddi sopra di lui.

-Chi diavolo sei tu a dire queste cose? Non mi conosci, non sai assolutamente niente di me e per giunta me lo dice uno strafatto dai capelli rossi!-

Lui mi guardò con aria abbastanza sorpresa, e i suoi occhi divennero di un azzurro chiarissimo.

Chiusi gli occhi e appoggiai le mani sul suo petto per poi guardarlo -Non mi conosci, quindi evita- Mi alzai, e finalmente mi incamminai verso la scuola, seguita dal suo guardo.

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Passarono giorni dopo quell'incontro e non incontrai più Matthew ne Dominic. In classe mia giravano varie voci, che Dominic abbia picchiato Matt per una situazione riguardo una ragazza, o che i due fossero stati beccati dalla polizia per uso illegale di sostanze stupefacenti o, persino da qualche ragazzina fissata con gli Yaoi, che fossero scappati per vivere insieme.

-Rose?- Mi girai verso la voce che mi aveva chiamato, e inaspettatamente incontrai un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi di un profondo castano. Sembrava quello che vidi dopo scuola con Matt e Dom.

-Si?-

Lui si avvicinò a me e mi diede un bigliettino piegato due volte. Alzai lo sguardo ma era già partito, così andai nel mio armadietto per non farmi troppo notare dalle altre persone.

Ciao.

Penso che ti devo delle scuse a te e alla tua famiglia per come ho reagito la scorsa serata al ristorante. Possiamo incontrarci dopo la scuola davanti il Bar Nex Time vicino al centro?

Dom

Guardai ancora una volta il biglietto come se cercassi qualcosa di nascosto nelle sue parole. Ma senza successo. Chi sa come mai ci aveva messo così tanto a scrivermi.

La campanella suonò e corsi in aula di Scienze, sperando che almeno quelle due ore successive sarebbero passate lisce senza troppi pensieri e senza interrogazioni a sorpresa.

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-White-

-Si professore?-

-Interrogata-

Ah fantastico.

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Finalmente uscii da scuola, e mi dirigi subito al Bar dove ci dovevamo incontrare, e con mia grande sorpresa iniziò ancora a nevicare.

Tirai fuori il cellulare, e misi le cuffie per il tragitto. Scelsi un po' di Led Zeppelin per togliermi l'ansia che avevo addosso, ma ahimé senza successo.

Arrivai, ma nessuno era ad aspettarmi.

Dieci minuti dopo ancora niente, così decisi di entrare e prendere una cioccolata calda per poter almeno riempire il vuoto che avevo nella pancia e riscaldarmi. Il posto era veramente accogliente con i suoi colori semplici ed armoniosi tra di loro. Le sedie erano di pelle sul verde scuro, il tavolo largo di un bellissimo colore marrone e delle sfumature di beige lucido, e delle decorazioni in stile Vittoriano. Penso che verrò più spesso qua.

-Ciao-

Alzai lo sguardo, e quello che vidi non era ciò che immaginavo.

Davanti a me c'era Matthew con un'espressione abbastanza infelice.

-Cosa ci fai te qua?!- Mi alzai di colpo e sbatti il ginocchio sul tavolo rischiando di far versare tutta la cioccolata bollente su di me.

-Ti sei fatta male?- Si avvicinò a me toccandomi una spalla e guardando il mio ginocchio

-No-

Ci fu un silenzio. Lui in piedi davanti al tavolo con le mani dentro le tasche della sua lunga giacca nera in stile Sherlock Holmes, e un'aria disturbata, e io seduta come un'imbecille con un dolore atroce al ginocchio destro.

Sospirai -Mi vuoi dire per quale motivo sei qua? E dové Dominic?- lo guardai dritto nei suoi occhi color cobalto, se possiamo definirli così. Mi piacerebbe sapere a che cosa pensasse quando mi vedeva.

Si accomodò davanti a me tranquillamente, incrociò le braccia sul suo petto e guardò il tavolo, come se fosse diventato la cosa più bella in questo mondo.

-Volevo scusarmi-

Mi avanzai e con la mano gli presi gli zigomi della faccia per poi rivolgerla verso di me a far si che mi potesse guardare negli occhi. Dalla sorpresa li spalancò, molto probabilmente non se lo avrebbe immaginato una reazione così da me.

-Ridimmelo-

Restammo in quella posizione per un bel po' di tempo, fra il suo respiro affannoso e il mio tento uccisione riguardo i suoi confronti.

-Scusami-

Lo guardai per l'ultima volta, tra il mio color castano e il suo pervinca, tra l'oscurità e la luce.

Mi ritirai -Fammi capire una cosa, perché mi hai mandato quella lettera?-

-L'unico modo per trovare una comunicazione con te. Ovviamente non lo potevo firmare a mio nome, non saresti neanche venuta-

Sorsi un po' della mia cioccolata, che intanto si era raffreddata -A proposito, Dom come mai non viene più a scuola?-

-Problemi famigliari-

-Hm-

-Non ci credi?-

-Per niente-

Fece spallucce -Fai come ti pare-

-E tu, come mai hai fatto queste assenze insieme a Dom?-

Lui cambiò direzione di sguardo -Affari miei-

-Non ho ancora accettato le tue scuse, quindi dimmi. Sei scappato con lui per un matrimonio?- sorrisi. Quell'ipotesi girava nella mia testa dopo quello che dissero le mie compagne di classe.

Mi guardò malissimo -Ma sei scema o cosa? Non mi piace il cazzo, e chi ti ha detto questa cosa?-

-In classe mia girano certe voci, non puoi neanche immaginare-

Scoppiai a ridere, per poi essere seguita dalla sua. Era così cristallina, semplice, dolce.

Lo guardai, e quello che stavo provando non era una buona cosa.

  
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