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Autore: RYear    13/09/2015    1 recensioni
- E tu perché fai tutto questo? Perché vuoi… salvarmi?
- Te l’ho già detto – si sdraiò per osservare le stelle – salvo te perché tu salvi noi.
Si inginocchiò accanto a lei osservandola. Lei girò il capo e fissò quella maschera, cercando di immaginare che tipo di persona nascondeva.
Ciao a tutti! E' la mia prima fan fiction che scrivo su Amazing Spiderman (nonostante lo ami da anni ormai!), spero vi piaccia! Leggete e recensite se vi va ^^.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Parker, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1


Solita vita qui a New York, ma per lo meno Spider Man è tornato!e tutti si sentono più al sicuro con lui in giro.
Solita vita anche per Natasha, diciannovenne, costretta a lavorare in un bar – uno dei più famosi della città – per poter tirare avanti e aiutare la mamma a sfamare entrambe. Il padre le abbandonò quando lei aveva 8 anni; sparì senza mai tornare o scrivere un messaggio. La vita felice e spensierata poteva vederla solo nei film, a lei – come a molte altre persone, del resto – non toccava questo. Lei è stata costretta a vivere e crescere con la sola presenza della mamma, a maturare dagli insegnamenti del nonno, e a formarsi in fretta trovando lavoro già da adolescente. Non ha mai del tempo per se, neanche per ciò che le piace fare: non si realizzerà mai, secondo lei. Ma c’è sempre un’occasione per tutti, bisogna saper coglierla. Il lavoro da infermiera della mamma, per quanto proficuo possa essere, non basterà mai per tutte le spese. Soprattutto per mandare al college Natasha! E così, fa da se. Non ha mai voluto dar fastidio a qualcuno, se l’è sempre cavata da sola e così continuerà a fare.
Un college d’artisti, in cui potrà sfoggiare con le sue doti di recitazioni o, meglio ancora, di canto! Incanterà tutto il pubblico con la sua voce e…
-Ehi stia attenta signorina! Apra gli occhi! – le urlò un automobilista quando attraversò distratta dopo aver parcheggiato la sua macchina.
- Mi scusi!
Già, smettila di fantasticare.
-Ehi Nat! – la salutò la sua collega –come mai questo ritardo? Uh, ma che brutta cera che hai! Stai bene?
- Ciao Lili. Si beh… non ho dormito molto sta notte, ma niente di preoccupante tranquilla – la liquidò così mettendosi dietro al bancone e raccogliendo i capelli in una coda.
- Ciao Natasha – la salutò il suo capo, piuttosto giovane – ci sono già degli ordini pronti per il tavolo 8.
- Ok, ricevuto.
Prese il vassoio e si avviò verso il tavolo.
-Non possiamo rischiare, Harry. Lui sa chi sei, e quando riuscirò a liberarti farà di tutto per trovarti ed ucciderti prima che accadano altri guai! – bisbigliò uno dei due, il viso nascosto da un cappello, seduti al tavolo, indicando la foto di spider man sulla copertina di un giornale.
L’aveva scattata lei, quella foto.
- Ma anch’io so chi è, lo troverò per primo e…
- Buongiorno signori! Ecco a voi il caffè ed una ciambella – consegnò la colazione a ciascuno sorridendo e ripensando, intrattenendosi lì più del dovuto, a quanto origliato. Sapeva che origliare era sbagliato, ma qualcosa le fece capire che questa volta è stato a fin di bene. A quanto capito, vogliono far fuori Spider man, proprio ora che è tornato e la criminalità è calata! Altre domande si fecero strada nella sua mente…. Chi sono questi due tizi? Cosa vogliono da lui? Ma soprattutto.. sanno chi si nasconde sotto la maschera di spider man!? E poi…. Questo Harry.. io l’ho già visto, ma dove?
- Può andare, grazie – la risvegliò con tono nervoso il biondino.
- S..si, mi scusi! Passi anche domani a colazione, offre la casa! – propose lei, ritenendola un’idea fantastica per ottenere altre informazioni! Poi il suo capo l’ammazzerà.
- Oh, mi spiace io non credo ch..
- Accettiamo, grazie – lo interruppe l’altro.
Sorrise cordialmente e si congedò. Mentre si allontanava udì il biondino sussurrare: “Perché hai scelto questo posto?”
- Perché è affollato e daremo meno nell’occhio.
Sorrise e tornò dietro al bancone.
 
Era ormai notte quando la giornata di lavoro terminò dopo lunghe ore, lasciando Natasha a dir poco esausta. Ripensò continuamente a quell’incontro mentre la voglia di aiutare spider man aumentava sempre più.
Ma lui non ha bisogno di me..
“Anch’io so chi è, lo troverò per primo e..”
Ok, devo avvisarlo. Ma come?
C’è un solo modo se vuoi che un eroe venga da te, ovvero il suicidio.  Non aveva idea migliore, ma tentar non nuoce. Male che vada? Muore!
Sarà meglio per te che mi salvi, Spiderman, sto per tentare una folle prova di fiducia.
Ecco lì la sua occasione: un camion bianco con grossi fari accesi avanzava verso lei, guidato da un automobilista distratto e impegnato a mangiare il suo hamburger. Perfetto, pensò. A pochi metri da lei, si gettò in strada rivolta verso il mezzo: chiuse gli occhi e trattene il fiato. Scusami mamma, ti amo. Il cuore le batteva all’impazzata, strizzò sempre più gli occhi e… ed eccole lì, due grandi braccia muscolose l’afferrarono portandola in salvo. Tenne ancora le palpebre chiuse godendosi quella sensazione di leggerezza.
-Ma dico… sei forse impazzita!? Volevi forse farti uccidere!? Per un attimo credevo fosse così infatti avevo deciso di lasciarti lì e realizzare il tuo sogno di morire – fantastico! e lei si era anche affidata a lui?
- Ehi! – lo interruppe – che razza di eroe saresti?
- Appunto, pensavo anch’io a questo e quindi…
- Ok mr. calzamaglia, non perdere tempo e stammi bene a sentire – dove l’aveva cacciata tutta questa grinta? Argh, era così euforica! Due minuti prima era in preda al panico intenta a farsi investire, ed ora era lì sul tetto di un palazzo a parlare con sua maestà il salvatore della città!Anche a dir poco patetico. – due tizi oggi al bar confabulavano qualcosa su di te del genere “troverò e ucciderò” e bla bla bla.
- Aspetta, fermati cara sconosciuta a cui ho salvato la vita senza ricevere un grazie.
- Ah, ti aspettavi un inchino? – fece un ironico ed esagerato inchino – che c’è? E’ il tuo mestiere! Tu l’hai scelto, nessuno ti ha chiesto di farlo.
- Oh, eccone un’altra ingrata!
Sospirò respingendo una crisi di nervi.
- Cazzo stammi a sentire!
- Se tu ti sapessi spiegare!
. Aargh! – urlò Natasha. Poi un tonfo scaraventò l’uomo ragno a terra.
- E quello cos’era?!
- Un pugno perchè non la smetti e non mi fai parlare! – disse scuotendo la mano per il dolore - Ne vuoi un altro?
- Non credevo ne fossi capace… i miei riflessi dovevano fermarti..
- Si già, capita a tutti di essere distratti. Come quel tizio che guidava il camion da cui mi hai salvata, grazie mr. ragnatela! – sorrise con falsa gentilezza.
- Ok, sai descrivermeli più o meno?
- Uno dei due si chiamava Harry…
- Harry?
- Lo conosci? Ah si giusto, aveva detto che ormai ti conosceva e farà di tutto per trovarti prima che tu trovi lui.
- Hai detto che era al bar? Cosa ci faceva lì? Non doveva essere al Ravencroft? E’ già uscito?! E tu cosa ci facevi lì?
- Ci lavoro, citrullo – rispose seccata - Wow! Ravencroft? Cosa deve aver combinato per essere finito lì dentro?
- Non importa. Va avanti, potresti non essere al sicuro con me.
- Ma va? E tu cosa esisti a fare? Non metti in salvo tutti i civili?
- Non so se riesco a salvare la pelle ad entrambi. L’ultima volta… non ci sono riuscito – rispose con una nota d’amarezza.
Natasha si intenerì cercando di avvicinarsi a lui, ma subito si ritrasse.
- Mi spiace.. – si limitò a dire.
- Si…. Beh, dicevi?
- L’altro non sono riuscita ad identificarlo, il suo volto era coperto da un cappello.
- Mmh… Cosa ci faceva con lui?!
- Oddio, mi sembra una squadra di calcetto! Ed io che ne so?! Sei tu l’interessato qui. Io ho attirato la tua attenzione solo per salvarti la vita affinché tu salvi noi.
- Faccio quel che posso.
- Si beh… lo so. Te ne siamo grati.
- Non quanto lo sono io per te… ehi, come ti chiami?
- Natasha – disse sospirando e aggiustandosi una ciocca di capelli.
- Ok, Natasha. Sei stata utilissima ma non puoi più stare con me, è troppo pericoloso.
- Cosa importa? Rischiavo di morire poco fa, te lo sei dimenticato? Non ho paura di un “ipotetico” rischio.
- D’accordo… pensi di poterti ricavare altre informazioni? Vengono spesso lì?
- Era la prima volta che li ho visti in quel bar. Li ho invitati per una colazione gratis, domattina.
- Ottimo!
- Sì… quel tizio strano ha accettato subito, Harry era piuttosto incerto.
- Perché non sa se potrà ritornarci, chiaro. Per ora possiamo stare al sicuro, Natasha, ma… oh, questo non ti riguarda. In realtà non t’importa neanche, vero?
- Oh ma si certo! Altrimenti perché sto qui a perdere tempo con te?! – si avvicinò quasi minacciosa – sarà meglio per te che la gente qui a New York non muoia per dei problemi tra di voi, signor Spider man.
- Nessuno morirà, non più. Promesso.
- Mh.
- E tu perché fai tutto questo? Perché vuoi… salvarmi?
- Te l’ho già detto – si sdraiò per osservare le stelle – salvo te perché tu salvi noi.
Si inginocchiò accanto a lei osservandola. Lei girò il capo e fisso quella maschera, cercando di immaginare che tipo di persona nascondeva.
- Rischiando la tua?
- A volte è necessario che venga sacrificata una vita per salvarne altre centinaia, non credi?
- Cos’è, hai la sindrome dell’eroe? No. Credo che tutti abbiano il diritto di vivere la propria vita, senza morire per colpa d’altri.
- E quando uno muore la responsabilità è tua?
- Sì… è per colpa mia che la gente di New York muore, perché non riesco a salvarla.
- Non sei la causa di tutti i mali, uomo ragno. Si può morire di malattia, d’infarto, perché si è distratti e nei migliori casi di vecchiaia. La tua è una grande responsabilità spider-man, sei il nostro eroe e ci salvi. Ed è proprio perché sei tu a salvarci che non puoi essere anche tu il colpevole della nostra morte. Tu ci aiuti, al resto dobbiamo pensarci noi. Infondo siamo grandi e vaccinati, no? Fai molto per noi, grazie.
- Oh no, questa volta mi hai “salvato” tu, no? – si avvicinò – grazie.
Le accarezzò una guancia e lei chiuse gli occhi. Un secondo dopo una folata di vento le guastò i capelli: aprì gli occhi e lui non c’era più.


SPAZIO AUTRICE
Ok, ho già pubblicato il primo capitolo e spero vi piaccia!
Nel prologo ci siamo ritrovati con un Peter Parker distrutto dal dolore per la morte della sua amata Gwen, che ricorda il suo discorso (a mio parere FANTASTICO!) del diploma.
Ora entra in scena un nuovo personaggio e, naturalmente, sua futura compagna di avventura. Entrambi ironici e coraggiosi, cosa ne pensate di questa Natasha? E come la immaginate? Io la vedo più una tipa... stile Brittany Snow con i capelli castani. (se non avete idea di chi sia, qui sotto troverete una sua foto).
Perfetto! Recensite e alla prossima!
Natasha Grey















Natasha Grey
   
 
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