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Autore: merlot    14/09/2015    8 recensioni
{storia ad OC /di nuovo} {animal!AU} {iscrizioni aperte fino al 27/08}
"Scusa Roe, forse non avrei dovuto chiedertelo" si massaggia le tempie, con aria affranta "È che tutta questa situazione è davvero stressante e sono stremato. Mi sembra quasi di impazzire"
Aurore riesce a racimolare un sorriso vago e si stringe nelle spalle, dirigendosi nella piscina.
"Sai come si dice, no?" commenta, ritrovando una certa vena di allegria mentre gli scocca un'espressione sorniona da sopra la spalla "I migliori sono tutti pazzi"

/ / /
La St. George International Academy è una scuola... speciale. Tutti i suoi studenti hanno una particolarità: una parte del loro DNA appartiene ad un animale.
{posti disponibili: 20 circa, un po' di più se riesco}
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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nota:: metto una piccola noticina qui perché voglio specificare che la scena sotto è abbastanza disturbante dal mio punto di vista. Mi sono sentita quasi male a scriverla, quindi, spero che non vi arrechi fastidio. Il rating arancione ha il suo perché ;-;



(6)





Ha scelto Kono per accompagnarlo perché sa che è l'unica ad essere in grado di sopportare con destrezza una situazione così pressante e delicata.
Normalmente il protocollo richiede che siano Isabelle o Yuki ad accompagnare Max in giro, ma Yuki scoppierebbe in lacrime alle prime domande pressanti e Isabelle è semplicemente troppo stressata dalla storia con Nagumo.
Anche Andrea sarebbe andata bene per il compito, ma con quell'espressione perennemente priva di interesse e piena di calma innaturale, non è esattamente adatta a quel ruolo.
Kono è invece molto duttile e sa sempre dare un parere spassionato su tutto.
Ed ecco il motivo per cui lui e Kono si trovano in centro a Tokyo alle otto e mezza del mattino, vestiti di tutto punto in abiti abbastanza eleganti da sembrare apprendisti in uno studio di un notaio.
Visti da fuori sembrano quasi la coppia perfetta, mentre camminano attraverso la piazza già affollata per raggiungere uno dei Cafè più esclusivi di Tokyo.
Il nostro amico si fa viziare abbastanza, nota Max con un divertimento cinico, visto che sta per diventare schifosamente ricco.
Fa ondeggiare la valigetta piena di contanti e fischietta con naturalezza, passando una mano sulle spalle di Kono in un gesto apparentemente intimo, ma in realtà molto strategico.
Gli occhi verdi della ragazza tornano su di lui e si aggiusta la treccia raccolta ora in uno chignon molto stretto e formale.
"Ti ricordi quello che devi dire?" comanda lui con nonchalance, aggiustandole la giacca con un microfono nascosto, da dove Moe sta ascoltando la conversazione.
"Certo" annuisce lei, convinta.
"Bene" Max la premia con un sorriso affascinante "Non fare o dire nulla che non abbiamo già concordato, chiaro? Si sarà portato via una pistola, ma non mi sembra così stupido da spararmi in pubblico. E se lo fa, mi inventerà qualcosa. Lascia fare a me"
"D'accordo, Max"
"Andremo benissimo, vedrai" Max le fa l'occhiolino e si aggiusta la cravatta rossa. La camicia nera da un alone di brillantezza ai suoi capelli chiari.
"Lo spero" mormora Kono mentre entrano con quindici minuti di anticipo nel locale.
Esso si sviluppa per sette piani di eleganti tavolini bianchi e blu con graziosi centrotavola floreali che si affacciano su pareti di vetro. I soffitti sono adornati di fredde luci a led ed i pavimenti sono in legno chiaro.
Un luogo di classe, non c'è che dire. Una ragazza in divisa da cameriera e capelli corti li avvicina e conduce ridacchiando fino al loro tavolo sulla terrazza panoramica.
Tre postri, nascosto dalle telecamere ed piuttosto intimo. Max appoggia la valigetta e guarda il cielo con aria critica: è coperto e sembra che stia per piovere da un momento all'altro.
La ragazza torna con alcuni menù e i due non aspettano ad ordinare: un cappuccino per Max ed un tè verde per Kono, accompagnati da qualche dolce della casa.
"Sembra quasi un appuntamento" commenta Kono, addentando la sua fetta di torta al limone e controllando nervosamente l'orologio. Kenzaki è in ritardo, e lei inizia a domandarsi se darà loro buca. Rabbrividisce nella camicia blu.
"Giuro che se il piano funziona, porto te e tutto il Comitato fuori a cena" commenta Max con un risolino stranamente nervoso.
"Oh, vedo che siete già arrivati" commenta una voce acuta, da uomo, dietro di loro. Max si volta con uno sguardo affilato, ma studiatamente tranquillo e sorride "Ma che bravi. La puntualità non è il mio forte"
L'uomo scivola sulla sedia dirimpetto a loro e ricambia con un sorriso lupesco. Ha un fisico segaligno ed un volto equino, allungato, quasi emaciato, con guance scavate e borse sotto gli occhi.
I capelli scuri sono brillanti di gel e si è infilato in uno spolverino marrone chiaro che lo fa apparire ancora più magro.
"Immagino lei sia Kenzaki Ryuuichi-san" rileva Max con voce flautata e il solito charm prorompente "Vorrei dire che è un piacere conoscerla, ma davvero, avrei fatto anche a meno. Comunque, io sono Maximilián Dušek e lei è Kono Kalakawa. Siamo i rappresentanti della St. George International Academy"
Kono smette di respirare all'impertinente ironia di Max, ma Kenzaki si limita ad aprire il menù e ad ordinare a sua volta.
"Molto divertente, ragazzo. Avresti un futuro nel cinema, se non fossi un tale abominio" commenta Kenzaki, sicuro di sé.
"Me lo dicono tutte le mie fan" replica Max, asciutto, accavallando le gambe come un gatto che gioca con il topo. E lui è il gatto "Ma ora forse è meglio parlare di affari, non crede?"
"Dritto al punto, ragazzo" commenta Kenzaki, tirando fuori alcuni documenti da una cartellina arancione "Mi piace questo atteggiamento"
Spinge i documenti verso di loro, in modo che possano esaminarli e nel mentre tira fuori il cellulare e lo posa accanto al suo caffè.
Kono, come da istruzioni, li esamina cercando di mantenere un'espressione neutra, anche se sta probabilmente ribollendo di rabbia sotto la superficie.
"Sono autentici" sentenzia infine, premendo le labbra in una linea sottile.
"Certamente" Kenzaki sogghigna "Non vorrei mai imbrogliarvi. Avete i soldi qui?"
"Certo" Max allunga la valigetta a Kono e socchiude gli occhi "Ma ci vogliamo prima assicurare che lei non dica niente di tutto questo a nessuno"
"Non sarà un problema, sono un uomo di parola" qualcosa nel tono fa presagire il contrario "Vi avverto però che ho un'altra copia salvata nel telefono e se tentate di fare i furbi, mi basta schiacciare questo pulsante e i dati verranno inviati via mail al più grosso giornale giapponese e per voi è finita"
"Oh, non credo ce ne sarà bisogno" commenta Max, allungandogli cerimoniosamente la valigetta "E anche se lo facesse, non vivrebbe abbastanza da raccontarlo, mi creda"
Kenzaki deglutisce alle parole inquietanti di quel ragazzo sorridente sgrana gli occhi alla vista di così tante banconote messe assieme. Un largo e meschino sorriso gli si diffonde sul volto mentre soppesa la cifra con occhi avidi.
"Suvvia, non è il caso di arrivare alle minacce" commenta allegramente, prendendo il cellulare.
"Certamente. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora però cancelli i file incriminati, signor Kenzaki" sibila Kono, gli occhi smeraldini che ora hanno una pupilla da rettile.
"D'accordo" traffica per qualche istante con il cellulare e poi lo mostra a Kono, che esamina attentamente il contenuto.
"Pulito" commenta acremente, mentre si aggiusta gli orecchini e lo chignon con aria torva. Gli allunga il cellulare ed incrocia le braccia, in attesa.
"Bene, è stato un piacere fare affari con voi, ragazzi" Kenzaki prende la valigetta e si alza in mezzo ai tavoli che si sono già affollati di businessman e ragazze che bigiano "Ora scusatemi, ma ho un volo per la Svizzera da prendere"
Kono incrocia le braccia, ma Max continua a sorridere amabilmente, il palmo che gli sostiene la guancia. C'è qualcosa di incredibilmente sbagliato nella maniera disturbante in cui sorride. Sembra lo stia prendendo per il culo.
"Aww, ma le sembra educato lasciarci sul più bello, Signor Kenzaki?" domanda in tono lagnoso, scrutandolo con gli occhi chiari.
"Non ho tempo per i vostri giochetti" afferra il telefono e fa per girarsi, ma si blocca improvvisamente.
"Non si muova" gli ordina Max con voce fredda "Bravo, così. Ora torni indietro e appoggi la valigetta accanto a Kono, piano. Non faccia scherzi"
Kenzaki emette un gemito e sgrana gli occhi, ma sorprendentemente, non riesce a disubbidire agli ordini. Fa esattamente come Max gli ha detto.
"Non ci piacciono le persone che tentano di fregarci" spiega gentilmente, mentre Kono gli prende il cellulare di mano e fa una ricerca più approfondita. Ci sono almeno altre tre copie criptate dell'elenco studentesco. Kenzaki sgrana gli occhi ed inizia a sudare freddo "I patti sono patti, giusto?"
"C-cosa mi stai facendo, smettila! È scorretto!" bisbiglia il giornalista, rigido sulla sedia.
"Vede, sono un abominio. Giocare corretto non è il mio forte" Max prende la valigetta e la nasconde sotto il tavolo "Ha mai sentito parlare di un protista chiamato Toxoplasma Condii? Ne dubito, lei è un giornalista. Beh, glielo spiego in due parole: è un parassita che si infiltra in altri organismi e ne modifica significantemente il comportamento. Purtroppo, ho usato questo parassita su di lei dal momento in cui si è seduto al tavolo e lei non se n'è accorto. La conversazione serviva solo a coprire il tempo di reazione"
Ora il giornalista sta tremando: Max è innaturalmente calmo e Kono guarda diritto davanti a sé, finendo di sorseggiare il tè verde.
"Mi dicono che c'è una bella vista da questa terrazza. Cosa ne dice di andare a dare un'occhiata?" rigidamente, Kenzaki si dirige verso il parapetto e Kono strizza gli occhi, guardando verso il piatto con aria risoluta.
Kenzaki emette un gemito angosciato mentre il suo corpo si muove da sé, sporgendosi dalla balaustra.
I clienti degli altri tavoli lo scrutano con aria incuriosita, che rapidamente diventa allarmata quando lui si issa sul corrimano, in piedi, sospeso quasi nel vuoto. Max si passa una mano tra i capelli e sospira, stancamente.
"Avanti" dice mentre Kono finge stupore nel vedere Kenzaki saltare nel vuoto in un orribile istante che sembra durare ore, giorni, secoli; sentono qualcuno urlare, ma la maggior parte della gente è ancora basita e crede si tratti di uno scherzo, una coreografia spettacolare.
Finché il penetrante 'crack' delle ossa che si spezzano, lacerano la carne, i vasi sanguigni, i muscoli, non risuona e il caos dilaga improvvisamente, confusionale e rumoroso.
Qualcuno chiama un'ambulanza, altri si sporgono per scattare foto, altri ancora urlano, tra cui le graziose cameriere del locale.
Max si passa una mano sulla fronte sudata e il suo volto ha assunto uno strano colorito verdastro che indica che probabilmente sta per vomitare.
Rapido, nasconde il cellulare incriminato e stringe talmente forte la valigetta che le nocche gli si sbiancano dolorosamente.
Ho appena ucciso una persona, pensa, e sente un brivido corrergli lungo la schiena.
"Max" Kono gli posa una mano sulla spalla, altrettanto scossa "Non è colpa tua. Erano gli ordini della Signorina Hitomiko, tu non puoi farci niente"
Questo non mi rende meno colpevole. Max inspira profondamente, sporgendosi dalla terrazza e notando il corpo spappolato contro il cemento e un cerchio di persone isteriche e disgustate attorno ad esso.
Fa una smorfia.
"Già"
"Ora che si fa?" domanda Kono, anche se ha imparato il piano a memoria. Ha solo bisogno di sentirselo ripetere, per assicurarsi che non sia un incubo.
"Niente" Max si aggiusta la cravatta con un'espressione stravolta "Aspettiamo che la polizia ci faccia qualche domanda e poi torniamo a scuola"

"Okay, questo è il carico. Se anche una di queste provette si rompe, rimpiangerete di essere nati, chiaro?" Kudou Michiya, il responsabile del laboratorio (e loro professore di chimica e genetica), scruta i quattro ragazzi assonnati con uno sguardo torvo e calcolatore e aggrotta le sopracciglia.
"Sissignore" Hiroto fa il saluto militare in tono scherzoso, meritandosi un'occhiataccia da Michiya.
"Oggi, come punizione per la vostra insubordinazione, dovrete fare da guardia a questo carico di preziosi materiali di ricerca. Accompagnerete i due addetti fino ad Abashiri, la sede staccata del nostro laboratorio in Russia e vi assicurerete che ai campioni di sangue non accada nulla. Domande?"
Nicole e Daeny si lanciano uno sguardo confuso e rassegnato, ma decidono di non controbattere. Tanto, a che servirebbe?
Sarà un lavoro incredibilmente noioso e pesante, ma almeno salteranno una giornata di scuola. Anche se, quella è solo una parte della loro punizione.
Fideo lancia uno sguardo ci compatimento a Nicole: in fondo sono dentro fino al collo in quella situazione spiacevole.
Tanto vale godersela.
"Bene, ora cominciate a caricare i contenitori. Con attenzione, mi raccomando. Alla fine del compito, voglio che scriviate una relazione sull'esperienza svolta"
Detto questo, fa dietrofront e lascia i quattro a imballare contenitori frigoriferi pieni di provette sul furgoncino diretto ad Hokkaido.
"Ragazzi, sarà una lunga giornata" commenta Hiroto tra i denti, spostando il delicato contenuto dal pavimento del garage al bagagliaio del veicolo.
"Purtroppo" Daeny sbuffa, infastidita "devo darti ragione"
E anche lei si mette al lavoro.

Buonsalve a tutti quanti!
Avrei dovuto postare l'aggiornamento domani, ma sfortunatamente (o fortunatamente? :D) domani ho un appuntamento con la parrucchiera, perciò sono costretta ad anticipare /anche perché con scuola e tutto non si sa mai cosa potrebbe accadere, anyway.
E, beh, procediamo con il solito ordine:
- temo che d'ora in poi gli aggiornamenti saranno più radi, per motivi di impegni scolastici. Voglio lasciarvi con il fiato sospeso... :"D
- Non odiate Max per quello che ha dovuto fare. Lui vede gli studenti come dei 'fratellini' e 'sorelline', quindi immaginatevi voi la scelta: uccidere uno sconosciuto sotto ordine di Hitomiko oppure lasciar morire ottocento persone su un tavolo da laboratorio?
Poverino, però. Quanto Angst per Max(?)
- Questo era più o meno l'arco introduttivo, adesso ci inoltriamo in un altro arco narrativo, oui!
- Questo lo dico solo a scopo informativo: starei progettando una storia originale (non ad OC) soprannaturale, e sono al lavoro sui primi capitoli. Nel caso remotissimo in cui pubblicassi, mi piacerebbe avere il vostro parere (ovviamente non obbligo nessuno, ci mancherebbe altro)
- Sono depressa dopo il capitolo 155 di TF e la fine di 'la Città di Sabbia' /lasciatemi piangere nell'angolino, pls.
Quello che dovevo dire l'ho detto(?). Preparatevi a i prossimi plot twist uù
chion

  
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