Titolo: » Lost my soul in your eyes
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: DenebDenise & Her Sister
Capitolo: Capitolo 1 ~ Scontri
Personaggi: Robert Pattinson; Altro personaggio inventato da me [Felicity Doyle]; Cast di Twilight; Altri

Rating: Verde – Giallo in futuro

Tipologia: Long-Fic.

Disclaimer: Non conosco i personaggi,e i fatti sono di mia fantasia. Non vanto alcun copyright su di loro. Felicity Doyle è di mia invenzione,invece,e pretendo che nessuno la copi,senza il mio permesso.

Credits: (*) Canzone di Katy Perry – Hot’n’Cold
Note dell’autrice:

Bien,eccomi col primo capitolo <3 Anzi,eccoci u.u La prima parte è di Alessia,la seconda –vagamente più lunga =_=’- è la mia.

Tanto per incominciare grazie alle 4 che mi hanno messa tra i preferiti,e grazie a coloro ch hanno recensito,recensiranno,o hanno anche solo letto.

Dubito di riuscire a postare il prossimo capitolo entro dopodomani,dipende da quanto ci mettono le nostre menti a partorirlo. Comunque,la responsabile solo io,perché mia sorella li scrive a mano u.u’’

Naturalmente,il capitolo è prima POV Fee e poi POV Robert.

Alle recensioni rispondo giù.

Grazie,Ragazze.

Girls just wanna have fun!

DenDen & Ale.

Imagine coming soon.

{. Scontri .}

«I should know
That you’re no good for me

Cause you’re hot then you’re cold
You’re yes then you’re no
You’re in and you’re out
You’re up and you’re down
You’re wrong when it’s right
It’s black and it’s white
We fight, we break up
We kiss, we make up
You, You don’t really want to stay, no
You, but you don’t really want to go-o»

Katy Perry – Hot’n’Cold(*)

New York. La patria,il cuore della frenetica attività Americana. E,naturalmente,la mia.

Io,Felicity Doyle,figlia di un’agiata famiglia di impresari di Portland,trapiantata a New York. Io,che ero totalmente ignara di quello che accadeva fuori dal mio piccolo ed incantevole mondo di perfezione. Io,che ero stata trascinata dalle mie amiche due mesi prima a vedere un certo film di nome “Twilight”. Per coerenza mi ero affrettata a leggere il libro – mi avevano informata che esisteva. Mi piacque molto più il libro che il film,tanto che scrissi a Stephenie Meyer una lettera di augurio per una buona carriera. Forse l’avrebbe letta,visto che il cognome era a parecchi conosciuto. Doyle,l’Impresa per Eccellenza.(*). Che strano sentire quel motto pronunciato dalle mie labbra.

«Felicity?»,mi chiamò Hannah. Hannah Artemisia Wright,altra figlia di imprenditori. Mi stupivo ogni volta che la vedevo –praticamente ogni giorno-,vestita con stravaganza e coi capelli tinti di colori sgargianti. Quel mese erano di un brillante rosa gomma da masticare. Sorrisi,dirigendomi verso di lei,e aprendomi la strada con sguardi feroci tra i pedoni della 5th Avenue.

«Hannah,tesoro.» La baciai sulle guance,e la presi sotto braccio. Iniziai nuovamente a camminare, mentre i miei tacchi facevano un rumore curioso sul marciapiede incrostato. «Cosa mi racconti di nuovo?»

«Oh,Fee,non sai chi verrà a fare la premiere di Twilight qui,a New York!»,saltellò,eccitata. Faccio cenno di no con la testa,e lei iniziò a sciorinare i nomi uno ad uno,praticamente tutto il cast,sino ad arrivare al nome che evidentemente aveva lasciato per ultimo,dandomi suspence «…e Robert Pattinson!!»

Sbuffai,irritata. Lei,Beth e Cathy avevano l’ossessione per quell’uomo dagli occhi azzurri che con ogni probabilità era un pallone gonfiato.

«Dovrebbe importarmi?»,sbottai,scocciata. «Non capisco davvero cosa ci troviate in quel pallone gonfiato. Ho letto il libro,ed ha recitato malissimo la parte di Edward,a mio parere (NdA: Falso falso falso!!!! è.é) e poi non mi piace.»,mormorai. Non è vero,era davvero un bel ragazzo; ma avevo parecchi pregiudizi nei confronti degli attori,e sinceramente non ero propensa a perderli. Quei pochi che avevo conosciuto di persona mi erano sembrati pieni di sé e poco disponibili.

«Si che dovrebbe,visto che tu sei l’unica maggiorenne tra noi ad avere un’auto tutta tua.»,arricciò il naso per enfatizzare il suo fastidio. «Che tra l’altro è una stupenda Volvo grigio metallizzata. Ogni volta che ti vedo attraversare la strada con quell’auto mi viene da gridare “Edward!!”,ma poi mi ricordo che ci saranno centinaia di persone con quella macchina. » iniziò a parlare a ruota libera. Mi ricordava molto bene una vecchia comare,ma non la interruppi,o sarebbe stata la fine. Non amavo parlare,e sarebbe stato poco proficuo ascoltare i suoi silenzi ostinati.

Persa in questi pensieri,non mi accorsi di andare a sbattere contro qualcuno di gran lunga più alto di me e decisamente più robusto.

Alzai gli occhi,scocciata,sbottando con un: «Ma stia attento!»

E poi mi ritrovai davanti all’ultima persona che mi aspettavo di vedere in quel momento.

~~~

«Kel,smettila di buttare l’occhio su ogni ragazza carina che ti passa davanti,per favore.»

Iniziavo a scocciarmi seriamente di vedere gli occhi azzurri di Kellan saltellare per la strada per trovare la ragazza più appetitosa per abbindolarla e portarsela a letto. Quel comportamento mi dava non poco sui nervi. La 5th Avenue di New York era affollata e soffocante,piena di vetrine addobbate a saldi e ragazzine che sgranavano gli occhi appena ci vedevano. Io sorridevo,non potevo fare altro. Firmavo qualche autografo qua e là,ma poi iniziai a infastidirmi.

«Ti avevo detto di non uscire,amico.»,ghignò Kellan,che sembrava gradire quelle attenzioni.

Io invece mi misi il mio cappello e me lo calai sugli occhi,tenendo il capo basso per non destare attenzione. Seminai rapidamente quella piattola di Lutz –tra l’altro quasi un fratello per me,ma che non sopportavo.- Camminare così non giovava alla velocità,però.

Tanto più che dopo qualche minuto sbattei contro una figuretta che non avevo per nulla notato.

«Ma stia attento!»,sbraitò una voce roca e di mezzo soprano a pochi centimetri da me. Alzai gli occhi e la fulminai con lo sguardo.

Aveva occhi di un azzurro profondo,chiaro e sconfinato. I capelli biondo miele le ricadevano sulle spalle in boccoli morbidi,e la pelle di porcellana la faceva assomigliare ad una bambola perfetta e graziosa. Gli occhi le cambiarono espressione rapidamente. Stizza, incredulità, sorpresa,sospetto.

«Mi dispiace,Miss. Le ho fatto male?». Le parlai con impeccabile accento inglese, ma lei non si scompose. Feci il sorriso che di solito usavo per abbagliare le fan,per farle andare in iperventilazione. Rimase impeccabile per tutto il tempo nel quale ci guardammo.

La sua amica –con una singolare capigliatura rosa chewing gum- mi squadrava con adorazione. Il mio sguardo si fermò per qualche secondo su di lei,poi tornò sulla bionda.

Questa fece mulinare i capelli con una mano.

«Mi scusi.»,borbottò con voce pacata. Tirò l’amica per un braccio,che rimase immobile. «Hannah…»,la esortò.

«Fee! Almeno un autografo!»,implorò l’altra,senza staccare gli occhi dalla mia faccia.

La ragazza che si chiamava Fee sbuffò e la lasciò. Lei si avvicinò a me e frugò nella gigantesca borsa color caramella,tirando fuori di tutto,e poggiandomelo in mano. Un cellulare,un portachiavi a forma di rana rosa – le piaceva davvero tanto questo colore-,e tantissime altre cianfrusaglie su cui non indagai,finchè non riuscì a trovare un blocchetto nero ed una stilografica a fiori. Senza una parola rimise tutto il ciarpame nella borsa.

La bionda ci guardava con insofferenza.

«Ecco qui.» mi porse il blocchetto e scribracchiai una firma. Poi girai il foglio e ne feci un’altra,supponendo che forse l’altra ragazza la voleva.

Strappai entrambe i fogli e li porsi prima ad Hannah,e poi alla bionda.

Mi allontanò la mano.

«No,grazie.»,esclamò,come se stesse parlando ad un bambino. «Andiamo,adesso,Hannah.»

Hannah staccò a malincuore gli occhi da me e li posò con fastidio sull’amica.

«Almeno posso sapere come ti chiami,Miss?»

Mi squadrò.

«Felicity Doyle.»,disse,sospirando,poi si voltò e si incamminò,trascinando l’altra con sé.

Felicity continuò a camminare impettita,sino all’angolo della 5th Avenue. Poi si voltò verso di me,cercandomi con gli occhi.

Risposi allo sguardo con un altro,curioso. Mi persi negli occhi color cielo dell’altra,finchè non voltò la testa biondo miele,e sparì inghiottita dalla folla.

Mi accorsi solo in quell’istante di aver smesso di respirare da quando mi aveva fulminato con lo sguardo.

Ricominciai a camminare,finchè Kellan non mi raggiunse.

«Pattinson! Ti avevo perso! Chi era la biondina con cui parlavi? E la…rosa?»,chiede,curioso.

Cinquanta paia di occhi si voltarono verso di noi.

«Coglione.»,borbottai,prima che una folla di fan ci assalisse.

AlessandraMalfoy: Ecco a te il primo capitolo *O* Spero che sia di tuo gradimento nonostante sia oscenamente corto per i miei standard u.u’

Alice brendon cullen: Quanti complimenti <3 non mi fate montare la testa,o diventerei noiosa xD

Princesseelisil: Spero che sia interessante anche questo *-* Grazie a te che hai letto è_è