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Autore: ehitsfrannie    15/09/2015    4 recensioni
Grace è un'aspirante giornalista costretta a tornare nella sua città natale per trovare uno scoop che non le faccia perdere il lavoro. Grace è anche la cugina di Stiles e, una volta venuta a conoscenza della cotta che suo cugino prova per Derek Hale, decide di aiutarlo nella sua conquista. Ma non tutto andrà secondo i piani...
Tratto dal testo:
[-Ami Stiles?-
Derek alzò gli occhi su Peter di scatto, come preso in fragrante. Ma la sua espressione era dura, impenetrabile, e non lasciava trapelare alcun sentimento. -Come devo dirtelo? Io non amo Stiles!-
-Lo sai cosa ho sentito non appena l'hai detto?- chiese Peter facendosi più vicino. -Il tuo cuore ha iniziato a battere più forte dopo le parole: "Io non amo".-
-Non significa nulla.-
-Puoi anche raccontarmi una balla ma non puoi mentire a te stesso.- replicò lo zio, mentre Derek spostava lo sguardo da un'altra parte. Peter però era sicuro di averlo in pugno. -Tu lo ami.-
Derek tacque. Un gelido silenzio li avvolse, e fu proprio allora che Stiles fece un passo indietro e lo scalino cigolò, tradendo la sua presenza.]
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo II

 

La camera degli ospiti in casa Stilinski altro non era il vecchio ripostiglio dove giocattoli, attrezzatura di lacrosse, libri e skateboard scheggiati venivano stipati a fatica. Il cumulo di polvere che era andato a formarsi era così abbondante e letale che Scott, l'amico storico di Stiles, si era rifiutato di entrare in quella casa se Stiles non avesse prima svuotato e ripulito il ripostiglio. Per il suo migliore amico Stiles avrebbe fatto di tutto, e fu così che la camera degli orrori (nella quale nel frattempo si erano annidati ragni di tutte le dimensioni) venne messa a nuovo e modificata per diventare una stanza nella quale gli amici del ragazzo avrebbero potuto venire a dormire.
Grace rimase sorpresa notando quel cambiamento radicale. Alle parenti era stata data una mano di bianco e la piccola finestra che dava sulla strada era incorniciata da delle sottili e trasparenti tendine azzurre. Il letto era un po' duro e piccolo, ma dall'altro capo della camera vi era una scrivania munita di sedia che sicuramente sarebbe stata utile per il lavoro di Grace. Non vi erano tappeti né quadri, ma l'ambiente profumava di agrumi e pulito. Un vero toccasana per l'olfatto e per le membra stanche provate dal viaggio.
Tuttavia, la giornalista si chiese se e dove Stiles avesse trovato un nuovo posto in cui accatastare gli oggetti del ripostiglio che non fossero finiti nel tritarifiuti. Non volendo conoscere la risposta, decise di sistemare le sue cose prima del funerale per tenere la sua mente occupata. Confinò la sua valigia in un angolo e la aprì, tirandone fuori la sua macchina fotografica, il laptop e il suo taccuino per gli appunti. Pose tutto sopra la scrivania ed aprì l'armadio marrone scuro davanti al letto con l'intenzione di riempirlo dei suoi vestiti, ma qualcosa al suo interno catturò la sua attenzione. Infatti, sul ripiano delle lenzuola pulite vi era un oggetto rettangolare che faceva spessore.
Grace si chinò e, dopo aver scostato le lenzuola, lo prese. Era un normale quaderno di scuola, un po' più piccolo e spesso, con la copertina in plastica di un rosso acceso. Sull'estremità più alta vi era scritto a caratteri cubitali: “proprietà di M. Stiles Stilinski” in carattere molto formale, completamente diverso dalla calligrafia veloce e scattante del ragazzo che rendeva illeggibile ogni lettera dell'alfabeto. Nella prima pagina era riportata in alto a destra una data e sotto di essa vi era un testo infinito che si prolungava per le seguenti cinque pagine fino a dove, sotto una firma – quella di Stiles -, era stata scritta un'ulteriore data.
Grace chiuse d'istinto il quaderno, mentre le gote le si coloravano di un rosso acceso. Era appena incappata nel diario segreto di suo cugino.
Ogni parte del suo cervello le ordinò che no, non aveva alcun diritto di leggerlo, ma una vocina impertinente dentro di lei le diceva che si, infondo leggere qualche riga non avrebbe fatto male a nessuno. Si sarebbe fatta due risate e poi l'avrebbe rimesso al suo posto, ovviamente senza riferire nulla al proprietario.
La ragazza si morse il labbro inferiore con forza e sospirò. In fondo, che c'era di male? Quali segreti poteva avere un adolescente iperattivo ed asociale? Anche lei aveva avuto la sua età e qualsiasi problema il cugino avesse avuto avrebbe potuto aiutarlo.
Oppure prenderlo in giro.
Grace si lasciò cadere sul materasso scricchiolante e incominciò a leggere il diario dalla prima pagina, lasciandosi trasportare riga per riga attraverso la presentazione di Stiles. La data era dell'ottobre scorso, segno che il diario raccontava solo dell'ultimo anno.
Gli insegnanti dicono sempre a mio papà: 'oh, suo figlio è così dotato, così intelligente, ma non si applica.' ovviamente lui non crede a una parola di ciò che dicono e mi accusa di non studiare abbastanza. Che poi, non posso farci nulla se i professori mi danno un sacco di punizioni. Hai idea di quanto tempo occupino le punizioni di Mr. Harris?! Dio, un'ora e mezza! In un ora e mezza potrei fare gli esercizi di economia che il coach mi da in più e portarmi avanti con altre materie inutili.
E' vero, la mia carriera scolastica è abbastanza altalenante. Anzi, tutta la mia vita lo è! L'unica cosa stabile della mia esistenza sono le partite di lacrosse. Il coach mi lascia sempre in panchina, ma almeno mi consolo sapendo che Scott è nelle mie stesse condizioni. Facciamo entrambi schifo.”
Le labbra di Grace si incresparono in un sorriso appena accennato. Sfogliò qualche pagina più avanti e ricominciò a leggere.
Il realtà, non so cosa mi sia preso. Appena l'ho visto ho pensato: 'Miseria, quello è Derek Hale!' e da quel momento BOOOM, è successo. Lui mi piace. E mi piace tanto, ma proprio tanto. Lo so che è sempre scontroso e che non vuole avere interazioni sociali, ma ha anche molti pregi. E poi, vogliamo parlare dei suoi occhi? Degli occhi così belli non possono appartenere ad una persona malvagia.
Mi dichiarerei subito se non fosse che lui, proprio come Scott, è...”
-Grace, ma che diavolo stai facendo?!-
La ragazza sobbalzò dallo spavento, lasciandosi scivolare il quaderno dalle mani quando alzò gli occhi per vedere chi le aveva appena fatto perdere dieci anni di vita in un solo secondo. Stiles era sull'entrata della stanza con le braccia spalancate e la fronte corrugata, per nulla contento di ciò che aveva appena visto. -Quello è il mio diario!-
-Mi dispiace, io l'ho trovato dentro l'armadio e...- tentò di scusarsi Grace, alzandosi per prendere il quaderno.
Stiles però fu più veloce di lei e lo raccolse dal pavimento per poi stringerselo al petto in modo possessivo. -Ma è il mio diario! Ed era nascosto. Che razza di cugina legge il diario di un ragazzo sedicenne?!-
Grace abbassò lo sguardo, cercando di sembrare il più pentita possibile. Questo sembrò non bastare, infatti quando poi ripose gli occhi sul volto di Stiles il cipiglio arrabbiato non era ancora sparito. Stiles, però, non sembrava solo arrabbiato...ma anche terrorizzato. -Che cosa hai letto?-
-Andiamo Stiles, ti ho detto che mi dispiace! Che cosa potrò mai aver...-
-Dimmi immediatamente che cosa hai letto!-
-Va bene, va bene!- esclamò Grace arrendendosi, perplessa ed infastidita da tutta quell'insistenza. -Ho letto che fai schifo a lacrosse e che ti prendi troppe punizioni.-
Stiles sembrò sollevato, ma i suoi muscoli rimasero tesi. -Solo questo? Nient'altro?-
-Te lo giuro, Stiles.-
Finalmente il giovane si rilassò del tutto, mentre rimproverava la cugina con lo sguardo. Se fosse venuta a sapere che in giro per Beacon Hills vagavano licantropi famelici e poco amichevoli, sarebbe stato un bel problema.
-D'accordo, ti credo.- disse Stiles sorridendo. Prese la fotocamera dalla scrivania e si sedette sul letto di fianco a Grace. -Allora, cugina ficcanaso: non mi hai ancora detto che cosa fai qui a Beacon.-
Grace alzò un sopracciglio nel vedere il ragazzo armeggiare con la sua preziosissima e costosissima Canon, ma non gli disse nulla. Infondo, lei aveva appena sbirciato nel suo diario – e aveva anche scoperto che era gay, dannazione! -, in qualche modo doveva sdebitarsi.
-Devo scrivere un articolo.- rispose semplicemente.
-Su cosa?- chiese Stiles, concentratissimo mentre chiudeva l'occhio sinistro e metteva il destro davanti al mirino. Tuttavia rimase scontento ed irritato nel notare che non riusciva a vedere nulla e che quindi la sua foto sarebbe stata una schermata nera. -Ma come funziona questa cosa?!-
Grace sospirò pazientemente, prendendo dalle mani di Stiles la fotocamera e togliendo il copri-obbiettivo. -Sul funerale di Kate Argent. La sua storia ha fatto il giro del continente e oggi sarà pieno di giornalisti.- ripose la macchina fotografia nelle mani di Stiles, che sorrise contento come un bambino nel poter vedere la camera attorno a sé attraverso l'obbiettivo. -A proposito, se hai qualche informazione in più da darmi...-
-Che genere di informazione?-
-Tipo come ha reagito il resto della famiglia una volta venuta a conoscenza dell'accaduto, com'è morta Kate, se c'è stato qualche superstite dopo l'incendio...qualsiasi cosa che possa buttare su carta, ecco.-
Stiles esitò e divenne improvvisamente serio. -La famiglia Argent è avvolta nel mistero, se proprio vuoi saperlo. Sono persona abbastanza inquietanti, non sai mai cosa gli gira per la zucca. Inoltre, Kate è morta sgozzata da un sopravvissuto all'incendio.-
Grace sembrò illuminarsi. -Verrà fuori un articolo con i fiocchi! E dimmi, posso intervistarlo?-
-Ma chi?-
-Il sopravvissuto, ovvio.-
-Ah.- rispose semplicemente Stiles, per poi scuotere energeticamente la testa.
Ripensò all'affascinante ma manipolatore Peter Hale e rabbrividì appena. -Non credo sia una buona idea.-
-Come si chiama?-
-Chi?-
-Dannazione, Stiles!- esclamò Grace alzando gli occhi al cielo, per nulla divertita. -Il superstite, stiamo parlando di lui!-
Stiles sembrò invece caduto dalle nuvole. Voleva finire la conversazione il prima possibile. -Uhm, Peter...Peter Hale.-
Hale.
Un dubbio si fece strada nella testa di Grace. Hale non era anche il cognome di quel Derek, il ragazzo che piaceva a suo cugino?
Tuttavia, Grace lasciò perdere e decise di cambiare discorso. -Come sta Lydia?-
Il cervello di Stiles iniziò subito a pensare una scusa adatta da rifilare alla cugina, ma venne salvato dal suo cellulare che iniziò a squillare. Stiles si alzò dal letto con un
balzò. -Hey, Scott!- 
Grazie mille di avermi salvato da una conversazione spinosa e imbarazzante.
-Si, sto venendo a prenderti. No, nulla di che, è solo arrivata mia cugina da New York. Si, la giornalista. Viene anche lei al funerale. Okay, ciao amico, a dopo!- mise giù la chiamata e ripose il cellulare dentro la tasca dei pantaloni. -Dobbiamo andare a prendere Scott prima del funerale.-
Grace annuì soltanto, alzandosi anche lei dal letto e sistemando il taccuino e la Canon dentro una borsa.
Chissà se magari Scott sapeva qualcosa in più di Stiles...

 

**

Prima che la jeep di Stiles attraversasse rumorosa la via di Scott per accostare davanti casa sua, egli era già davanti alla porta di casa che attendeva con le mani infossate dentro le tasche e lo sguardo guardingo. Sembrava sull'attenti, come se sentisse che qualcosa sarebbe successo molto presto, ma non appena salì sull'auto del suo amico la sua tensione venne coperta dalla sorpresa di rivedere Grace.
Scott era l'unico amico di Stiles che Grace aveva avuto il piacere di conoscere e frequentare. Loro tre giocavano sempre insieme quando era piccoli, ma poi Scott e Grace si erano persi di vista. Rivedersi dopo tutti quegli anni innescò dentro di loro moltissimi ricordi sepolti da tanto tempo, e per tutto il tragitto i ragazzi discorsero piacevolmente ricordando i bei tempi passati insieme durante l'infanzia.
-Sai, Scott, dovresti proprio tagliarti i capelli.- gli consigliò ad un certo punto. -Il taglio a scodella non ti dona affatto.-
Scott spalancò la bocca e si toccò la frangia nera, terribilmente offeso. -Cosa hanno i miei capelli che non va?-
-Prima di tutto, ti danno l'aria da scemo. E poi ti coprono gli occhi. Senza offesa, eh.-
Scott tacque, ferito ma pensieroso, mentre Stiles rideva di gusto alla sua reazione.
-Hai poco da ridere, Stiles! Tu invece dovresti farteli crescere, i cappelli. Sembri un dodicenne.-
A quel punto Scott scoppiò a ridere e Stiles mise il muso.
L'ironia pungente di Grace e il sarcasmo di Stiles erano il miscuglio perfetto per chi voleva vedere la propria autostima cadere in pezzi e la propria serietà e compostezza scivolare via come acqua sullo scarico. Insieme avrebbero potuto far arrossire il più ligio e musone degli uomini.
Quando la risate scemarono, Grace decise di tirar fuori le sue doti da reporter. Abbassò il volume della radio e, senza girarsi, chiese a Scott come mai andava al funerale.
-Uhm, be'...c'è questa Allison, era la nipote di Kate...-
-Oh, è la tua ragazza? Viene a scuola con voi?-
Scott si passò la lingua tra le labbra con nervosismo, incerto sul cosa dire. -Si, ci frequentiamo, e siamo nella stessa classe.-
-E' figlia unica?-
Il ragazzo esitò e questo permise a Stiles di intromettersi. -Lasciala perdere, amico. Sta solo cercando di estirparti delle informazioni rilevanti per il suo prossimo articolo.-
Grace gli scoccò un'occhiata gelida, indignata per il suo tradimento. -Sto solo facendo il mio lavoro!-
-Nono, va tutto bene.- rispose allora Scott sorridendo. -Qui a Beacon Hills vivono solo il padre e la madre di Allison.-
-D'accordo. Quanti anni fa è avvenuto l'incendio?- chiese Grace tirando fuori penna e taccuino, pronta a buttare più informazioni possibile.
-Sette o otto.- rispose allora Stiles mentre spingeva il piede sull'acceleratore per superare un'auto nella corsia di destra.
-C'è qualche motivo particolare per cui Kate ha ucciso tutte quelle persone? Insomma, parliamo di una famiglia intera. Quale assurdo movente può scatenare tanta follia?-
Nella macchina scese il silenzio. Dopo un paio di secondi Stiles tossì rumorosamente, mentre Scott si grattava il capo a disagio.
Grace si tolse il cappuccio della penna dalle labbra e guardò perplessa i due ragazzi. -Allora? Qualcuno sa dirmelo o no?-
-In realtà,- mormorò Scott molto lentamente, facendo ben attenzione a quali parole utilizzare. -un motivo non c'è.-
Grace si girò stupita verso il sedicenne spalancando la bocca e Stiles alzò gli occhi al cielo. Sapeva bene che Grace non si sarebbe data pace fino a quando non fosse arrivata al succo dell'accaduto e per far arrivare ad una soluzione c'erano due strade: o si inventava la motivazione per conto suo dopo un'attenta riflessione sulla psicologia umana, oppure veniva a sapere tutta la verità. Scott e Stiles avevano già tanto di cui occuparsi senza che una Grace traumatizzata e sconvolta si aggiungesse alla lista.
-Come può non esserci?- sbottò la giornalista agitando il taccuino per aria e rischiando di colpire il conducente più di una volta.
-Forse Kate non ha fatto in tempo a dircelo.- scherzò Stiles, cercando di sfumare la conversazione. -Temo che il tuo articolo avrà un che di misterioso.-
-In realtà non mi dispiace.- ammise Grace con un'alzata di spalle. -D'altronde, la faccenda è misteriosa ed inquietante già di suo.-
A quel punto Stiles accostò improvvisamente e spense l'auto, facendo cenno ai due di scendere. Grace fu sul punto di dirigersi verso il centro del parco dove stava per svolgersi la cerimonia ma Stiles la fermò in tempo. -Aspetta, Grace! Non possiamo venire con te.-
La giovane si girò confusa verso i due adolescenti. -Perché no?-
-Be', non siamo stati invitati.-
-Neanche io.-
-Il punto è che,- intervenne allora Scott facendo un passo avanti. -i genitori di Allison non vogliono che io e lei ci frequentiamo.-
Grace capì al volo e un dolce sorriso le si dipinse sul viso armonioso. -Che carino che sei, Scott. La pazzia deve proprio essere di famiglia per non voler un ragazzo come te al fianco di loro figlia! Ad ogni modo, fa niente. Mi farò strada da sola.-
I ragazzi annuirono e il gruppo si divise. Stiles e Scott si nascosero dietro una statua, a pochi metri dalla tomba e dai posti a sedere per il funerale mentre Grace si unì alla calca di giornalisti che spintonavano e sgomitavano muniti di videocamere ed enormi microfoni per intervistare la famiglia Argent che a fatica si faceva strada tra la folla. Christopher, Victoria ed Allison Argent erano elegantissimi nei loro completi neri ma l'espressione nei loro volti era tetra e severa.
Grace era riuscita a scattare alcune foto ed era poi rimasta ad ammirare il volto angelico di Allison, la ragazza di Scott. Nonostante le guance pallide e rigate da qualche sporadica lacrima solitaria risultava bellissima ed eterea nell'abito scuro che metteva in risalto il fisico slanciato e sottile.
Mentre i giornalisti scattavano foto a più non posso e sommergevano gli Argent di domande un'altra figura fece capolino alle spalle della folla, seguita da minacciosi e robusti bodyguard che ammonivano ai curiosi e non di spegnere le telecamere ed allontanarsi dalla zona per riservare la dovuta privacy. Questo però non fermò un fotografo più audace degli altri, che superò i divisori e si avvicinò di molti passi al trio che nel frattempo aveva preso posto davanti alla tomba.
Grace abbassò la sua Canon per osservare meglio l'intrepido giovanotto. Avrà avuto l'età di Stiles, più o meno: avevano una fotocamera d'ultima generazione appesa al collo ed era concentratissimo mente zoomava e riprendeva con veloci scatti la famiglia Argent.
Altri giornalisti avrebbero fatto come lui se non fosse che l'individuo comparso poco prima e circondato dalle guardie si era avvicinato a lui e gli avesse strappato la macchina fotografica dalle mani. Grace si avvicinò di qualche passo per scattare qualche foto del nuovo arrivato senza dare nell'occhio, mentre questo si allontanava per salutare il resto della famiglia.
La ragazza sorrise soddisfatta: nonostante la fretta e la folla di presenti che dietro di lei scalpitava e spingeva, gli scatti erano venuti con la nitida precisione di un professionista.
Quando rialzò lo sguardo dalla schermata della sua fotocamera notò che lo sceriffo Stilinski aveva fatto capolino per allontanare l'orda di reporter e si allungò per farsi vedere dallo zio.
John si avvicinò a lei senza perdere di vista i curiosi. -Grace! Che cosa ci fai qui?-
-Te l'ho detto che nulla mi avrebbe fermata dall'assistere al funerale.- rispose lei mentre il sorriso trionfante aleggiava ancora sul suo volto. -Tra poco tolgo il disturbo, comunque.- disse scattando un'ultima foto.
John Stilinski tacque per un momento, mettendo le mani sui fianchi ed alzando un sopracciglio. -Sono passato da casa, prima, e la tua auto era ancora parcheggiata.-
Grace abbassò la Canon e aprì la bocca, pronta a giustificarsi, ma non le venne in mente nulla di ingegnoso e dovette chiuderla poco dopo, mentre le guance le si coloravano di un porpora molto vivido. John alzò gli occhi al cielo e sospirò socchiudendo gli occhi. -Non vi si può lasciare da soli un attimo, voi due.-
Grace fece un sorriso malandrino e osservò lo sceriffo mentre si guardava intorno, sperando di scorgere la testolina castana del figlio.


**

-415 Adam.-
-Non ho capito bene, hai detto quattro uno cinque Adam?!-
Scott smise immediatamente di giocare con il soffitto in tela dell'auto della polizia e si girò con un'espressione interrogativa verso Stiles, che lo illuminò subito con un sussurro. -Problemi con un auto.-
L'uomo al ricevitore spiegò brevemente allo sceriffo l'accaduto. -Stavano trasportando una vittima di infarto, ma andando in ospedale qualcosa li ha colpiti.-
John corrugò la fronte, sempre più confuso. -Hanno colpito un'ambulanza?!-
-Affermativo, sono qua davanti adesso. Qualcosa li ha presi da dietro, c'è sangue dappertutto, proprio dappertutto!-
Stiles e Scott ascoltarono con attenzione la collocazione dell'incidente e si scambiarono una coincisa occhiata di assenso. Mentre il padre del primo tranquillizzava il collega, i due ragazzi sgusciarono fuori dalla vettura senza farsi vedere e corsero a perdifiato verso la jeep.
Una volta nascosti dietro la carrozzeria blu del fuoristrada, Stiles si chinò appoggiando le mani alle ginocchia per riprendere fiato. -Dobbiamo subito andare nel luogo dell'incidente! Potrebbe...potrebbe essere Lydia!-
Scott, che grazie alle sue doti da lupo mannaro non aveva fatto alcuna fatica, annuì energeticamente. Stiles tirò fuori le chiavi e fece cenno a Scott di salire in macchina, ma furono bloccati da Grace che spuntò proprio davanti a loro.
Stiles fece un salto in aria dallo spavento. -Pensavo saresti rimasta per la cerimonia!-
-La polizia ci ha impedito di restare per il resto del funerale. Piuttosto, dove state andando voi due? John vi stava cercando.-
-C'è stato un incidente, dobbiamo andare a soccorrere Lydia.- affermò Scott aprendo la portiera del passeggero per salire in macchina, mentre nel volto di Grace si formava un'espressione perplessa e meravigliata.
Scott scoccò un'occhiata seccata al suo amico. -Non le hai raccontato nulla?-
-Come potevo?!- mormorò il ragazzo spostando lo sguardo dal licantropo a sua cugina con palpabile nervosismo. -Non sei neanche certo che sia lei!-
-Scopriamolo, allora.- rispose semplicemente Grace, salendo nei sedili posteriori.
Stiles sbuffò sonoramente ma salì comunque in auto e infilò le chiavi.
-Ascoltami bene, Grace.- disse alla cugina girandosi verso di lei con sguardo serio. -Forse vedrai delle cose che potranno sembrarti molto...strane, quindi fatti dare un passaggio a casa, chiama un taxi o fai che so io ma per favore, per favore, stanne fuori.-
L'espressione di Grace si tramutò dal sorpreso all'incredulo, fino a trasformarsi in una smorfia offesa e arrabbiata. Si avvicinò pericolosamente al ragazzo e puntò le iridi glaciali in quelle caramello di lui. -Ora apri le orecchie tu, invece. Ho ventitré anni ormai e non ti do alcun permesso di dirmi cosa fare e quando farlo. Siete minorenni e non potete intralciare le indagini della polizia, quindi se non volete entrambi finire nei guai vi consiglio vivamente di portarmi con voi e di dirmi subito cosa sta succedendo.-
Stiles deglutì rumorosamente, ma non replicò.
-Forse ha ragione, Stiles.- si intromise Scott, patteggiando per la cugina intraprendente del suo amico. -Infondo andiamo solo a dare un'occhiata, che male può fare?-
Lo Stilinski annuì appena, senza distogliere lo sguardo dagli occhi della cugina. -E va bene, ma facciamo in fretta.-
Grace sorrise vittoriosa e batté le mani entusiasta, mentre la jeep di Stiles faceva retromarcia e si avviava verso la tangenziale.







Here I Am!
Salve a tutti! c: Eccomi con un nuovo capitolo. Allora, qui veniamo un po' meglio a conoscenza del rapporto tra Stiles, Grace e Scott. Nonostante Grace voglia un gran bene al cugino, non resiste alla tentazione di leggere il suo diario e viene a conoscenza di un particolare intimo molto importante: Stiles è innamorato di Derek Hale. Grace ha ancora pochi tasselli del puzzle, ma a poco a poco riuscirà a riordinarli tutti ed a aiutare suo cugino nell'impresa.
Inoltre vi è il funerale di Kate Argent e verso la fine si capisce che Grace non ha alcuna intenzione di farsi da parte e lasciare che i ragazzi mettino il naso ovunque. Non da soli, almeno! Hahah :)
Bene, direi che è tutto. Spero che la storia vi stia intrigando, lasciate un commento con la vostra opinione e fatemi sapere cosa ne pensate! 
Buon rientro a scuola/lavoro a tutti!
Frannie. 

   
 
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