Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Sophie_moore    15/09/2015    2 recensioni
Questa storia partecipa al contest "V'è un piacere nello scrivere" indetto da Amahy e Chloe R Pendragon sul forum di EFP.
Giulia vince sempre perchè sa di poter vincere. Ha sotto il suo controllo tutta la sua classe e i professori, persino qualche bidello. Nessuno resiste alla sua dialettica, cadono inevitabilmente tutti quanti nella sua rete.
Ma c'è una ragazza con cui Giulia non può vincere nel suo solito modo: Martina.
Cosa succede quando l'animo tormentato di chi ha sempre avuto tutto si scontra con la realtà?
Ricorda che ogni persona che incontri ha paura di qualcosa, ama qualcosa e ha perso qualcosa.
(H. Jackson Brown Jr)
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo uno.


La sfida più grande per Giulia fu introdursi nell'ambiente. Ognuna delle nuove compagne aveva già delle relazioni salde, tutte avevano il proprio ruolo, ma Giulia era una persona determinata, non avrebbe permesso a queste piccolezze di sbarrarle la strada: avrebbe conquistato anche quella classe.

Durante la prima metà dell'anno scolastico puntò sulle ragazze più aperte, più estroverse e propense a conoscerla: riuscì a fare amicizia con una ragazza, Claudia, che pendeva dalle sue labbra e la aiutò ad integrarsi nel resto del gruppo classe, quello che prendeva le decisioni più importanti che riguardavano le studentesse, e quello era uno degli obiettivi principali di Giulia.

Nel secondo quadrimestre, però, sorsero dei problemi: non aveva fatto i conti con la probabilità di non riuscire ad impadronirsi del cervello di tutte. Le ragazze più introverse e chiuse al mondo non avevano la minima intenzione di pensare a qualsiasi altra cosa che non fosse la scuola e tutto ciò che la riguardava.

E poi arrivò a lei, dopo qualche sconfitta morale, ma sempre con la certezza di essere la migliore.

Lei era Martina ed era una delle quattro nella classe ancora non allineate nelle sue fila, e non era nulla di che.

Giulia l'aveva lasciata per ultima perché voleva una vittoria facile dopo tutte quelle perdite. Credeva che Martina fosse troppo stupida per poter reagire, per cui quella mattina di fine inverno, le si era avvicinata con una aspettativa ben precisa.

˗ Ti serve qualcosa?

Martina alzò lo sguardo e lo puntò in quello chiaro di Giulia, prendendola così in contropiede.

˗ No, no, nulla.

Martina sorrise e scrollò le spalle, tornando a guardare il suo quaderno.

Giulia rimase completamente spiazzata, immobile, confusa e spaesata. Nessuno si era mai permesso ad ignorarla, nessuno l'aveva mai preceduta nelle domande, nessuno si era mai comportato così. Era la prima volta che non sapeva cosa fare, che la sua mente non aveva elaborato quella possibilità.

Istintivamente le venne da attirare la sua attenzione in qualsiasi modo, voleva che Martina si accorgesse di lei, doveva assolutamente farla entrare nella sua setta.

Ma dopo averci pensato un po' su, decise che era meglio attendere il momento propizio: mettersi in ridicolo davanti al resto del gruppo classe non sarebbe mai stata la scelta migliore.


Passò parecchi giorni a riflettere su come fosse meglio muoversi; le altre compagne di classe la vedevano distratta ed assente, le chiedevano come stesse o se fosse preoccupata per qualcosa, ma lei cambiava sempre argomento. Di certo non poteva dire loro che stava studiando come fare il lavaggio del cervello ad una persona: avrebbero sicuramente cercato di dissuaderla, di farle cambiare idea perché, insomma, Martina non era come loro.

Per quello Giulia non poteva dire niente a nessuno. Se ne stava seduta al suo banco, disegnava scarabocchi sui libri di testo, non interveniva durante le assemblee di classe – cosa alquanto strana, perché lei adorava letteralmente osservare le dinamiche di gruppo in situazioni che si divertiva lei stessa a creare ˗ e neanche cercava di mettere in imbarazzo i professori, attività che in genere le faceva spuntare quel ghigno soddisfatto in viso. Tanto valeva restare a casa, per lei: non riusciva proprio a trovare un modo giusto per raggirare Martina.


Dopo altre due settimane di malumore costante prese una decisione definitiva: falsificò la firma di sua madre e si prese una settimana di vacanza dalla scuola, cosa che fece preoccupare tantissimo Claudia e la sua combriccola. Erano talmente in ansia per lei che andarono anche a parlare con Martina, accusandola di aver fatto ammalare Giulia e di averla allontanata dalle loro amorevoli cure.

˗ Non so di cosa stiate parlando, ˗ rispose dopo la terza volta che le si avvicinarono con gli occhi di fuoco, ˗ ma neanche mi interessa. Con Giulia non ho mai parlato e non credo che lei abbia voglia di farlo, perciò… credo semplicemente che sia in vacanza. ˗ fece una pausa, si mise lo zaino in spalla e sorrise quasi intenerita, mentre diceva: ˗ È amica vostra, non mia.

Uscì dall'aula con il suo immancabile sorriso perso nel vuoto stampato sulle labbra.


Quella stessa sera Claudia chiamò Giulia per informarla della sfrontatezza di Martina. Si lamentava, borbottava di continuo come se fosse stata una bambina.

Non mi interessa...” aveva sbadigliato Giulia dopo quarantacinque minuti buoni di capricci isterici.

Ma come non ti interessa! Insinua cose strane!

È perché non la lasciate stare. Ignoratela, me ne occuperò io quando tornerò.”

E quando?

Non lo so, lunedì prossimo, forse...”

Cosa? Ma manca un sacco di tempo!

Giulia si passò una mano tra i capelli e sospirò stancamente, allontanando il telefono dall'orecchio. Schioccò un paio di volte la lingua al palato, poi se lo riavvicinò e sibilò: “Devi dirmi altro? Sono impegnata”. Sapeva di essere stata molto più brusca rispetto al suo solito, ma sapeva anche che Claudia avrebbe reagito nell'unico modo plausibile.

No… scusa se ti ho disturbata. Ci vediamo lunedì, allora…”

Chiusero la chiamata senza altre parole e Giulia si sentì tremendamente soddisfatta: di sicuro quella ragazza era la sua creazione migliore.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Sophie_moore