Giulia vince sempre
Prologo.
Lei sapeva di essere la migliore. Giulia sapeva di essere migliore di qualsiasi persona anche solo parlandoci un paio di minuti. A volte bastava uno sguardo, una frase detta fuori contesto, e lei sorrideva perché sapeva di aver aggiunto un'altra pedina al suo gioco.
Si era avvicinata a tutte le sue compagne di classe indistintamente, parlava, faceva la solita domanda tattica a cui solo lei sapeva dare una risposta soddisfacente ed aggiungeva inevitabilmente un'altra persona alle sue fila di seguaci. Credeva di poter continuare così all'infinito, credeva che avrebbe sempre affascinato chiunque con la sua infallibile dialettica, credeva di essere imbattibile, su tutti i fronti.
Poteva fare quello che voleva, aveva in pugno professori e studenti, e aveva anche la pente propensa ad usare tutto e tutti come pareva a lei.
Quando era stata accusata di comportamenti poco consoni ad “una ragazza così promettente”, non aveva negato; neanche aveva provato a mostrare rimorso o qualsiasi altra espressione che non fosse di compiacimento e soddisfazione personale. Era stata sospesa, la professoressa umiliata da quell'innocente scherzo aveva preso una bella boccata d'aria e le lezioni erano proseguite senza intoppi per una settimana. Le lezioni di musica erano continuate, eppure tutti vedevano che la professoressa Verdi aveva perso quella scintilla che tanto la emozionava quando spiegava la sua materia.
Ma Giulia era tornata a scuola, alla fine della punizione, e tutto era tornato alla normalità, la sua.
Chiunque la conoscesse cadeva nel suo tranello perché lei era furba, sapeva come intortare le persone, inebriare le loro menti con discorsi astratti sulla vita, la morte, la società, la religione, e poi raggirarle usandole come marionette per raggiungere i propri scopi.
Prima di iniziare la quarta superiore del liceo linguistico, dopo sei mesi passati a Sidney per migliorare il suo inglese, la sua classe fu smantellata e dovette cambiare sezione insieme ad una decina delle sue adepte. Dopo un iniziale momento di confusione e spaesamento, decise che non fosse successo nulla di grave: fu contenta di cambiare aria per un po', di trovare qualche altra ragazza da incastrare. Non bastavano mai.