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Autore: michiyo1age    09/02/2009    3 recensioni
Un portale…sempre quel portale, quella porta che tutti difende che tutti racchiude. Quante volte aveva ormai fatto quel pensiero? Beh era da tre anni che Temari veniva a Konoha un mese prima di ogni singolo esame dei Chunin e gli esami si svolgevano due volte all’anno…
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 2




Era un po’ di tempo che quella relazione assolutamente clandestina e assolutamente eccitante andava avanti. Nessuno che rompeva le scatole, nessuno che facesse allusioni, una vita perfetta. Ora cominciava a capire Asuma e Kurenai. Anche senza il talento per lo shogi, le idee erano brillanti.

Primo motivo per mantenere una relazione segreta:

 

Beh perché si stava parlando di Temari ovvio, no? Sapeva essere dannatamente eccitante quando si trattava di qualcosa di segreto, il proibito la rendeva più maliziosa.

 

Ma era dopotutto la stessa Temari. Questo era il punto. Lontano dagli occhi altrui sapeva essere anche molto più crudele del solito. Le cicatrici stavano aumentando e aveva finito tutti gli oggetti della sua stanza. Infatti raccontava di aver sbattuto contro qualcosa quando era mezzo intontito dal sonno per salvare quella seccatura.

Seccatura e non doveva essere chiamata in altro modo. “La mia ragazza” suonava bene, ma in caso poteva dirlo solo al muro, sempre che Yoshino non avesse inventato qualche stratagemma per metterci le orecchie.

Beh avrebbe fatto meglio a mettere gli occhi alle pareti di camera sua: alcune volte Temari veniva a fargli le visitine notturne. Non ci si può aspettare che dopo mesi di lontananza dormissero i pochi giorni nei loro letti tutti soli soletti. L’unico problema della grandissima casa dei Nara è che la camera di Shikamaru non era poi così grande e che il suo letto era appoggiato al muro ed era una piazza….e la seccatura ingombrante.

In più toccava svegliarsi presto perché fuggisse indisturbata.

 

Pregio di avere una ragazza/seccatura kunoichi: lei riusciva a sgattaiolare perfettamente. Lui non molto, aveva scoperto di non essere molto bravo mezzo addormentato.

 

Pregio di avere una relazione con una donna che dorme in albergo: letto matrimoniale gigantesco.

 

 

C’erano molteplici pregi ad avere Temari tutta per sé, ovvero Temari tutta e solo sua. Non doveva dividerla con i fratelli con i quali, nonostante li trovasse simpatici,  non voleva aver a che fare nel prossimo futuro. Per una famiglia chi si era appena riunita la sua presenza separatrice non sarebbe stata affatto gradevole.

Si sentirono dei passi dalla scale, non erano pesanti ne leggeri erano i suoi.

Eccolo, là come al solito, disteso sulla panca a pensare a chissà cosa.

Lei ci provava a cercare il segreto di quell’arcano, su cosa lavorasse la mente del suo “ragazzo” tutto il giorno. Ragazzo non era una bella parola accostata a Shikamaru. Lui era assolutamente un uomo. Aveva un tale cipiglio, un tale comportamento e un corpo…no, non era di certo un ragazzo.

Non che se ne fosse accorta così tardi, ma quando dormiva accanto a lui appoggiando la guancia al suo petto sentiva continuamente delle vibrazioni percorrerle la schiena.

 

Pregio di avere una relazione segreta con Shikamaru: nessuno poteva vedere in alcun modo i suoi “attimi di cedimento” ovvero quando accanto a lui si sentiva in un universo parallelo libera di fare quello che voleva. Perché in realtà c’è la gente che intorno osserva, s’impiccia sempre dei fatti degli altri e scopre un lato che lei vuole tener nascosto.

 

-Salve!- disse ad alta voce la ragazza ondeggiando la mano davanti agli occhi vacui.

-Guarda che non c’è nessuno- rispose lui alzando una palpebra.

-Allora…- la ragazza si  chinò su di lui e gli diede un lungo bacio sul naso.

-Bocca- pregò lo shinobi protendendo le labbra.

-Capriccioso-

 

Pregi di stare con Shikamaru Nara: sapeva essere davvero determinato per raggiungere i scopi

 

Mentre lei si rimetteva dritta, lui l’imprigionò con le mani e la portò alle labbra.

Temari si accomodò sulla loro panca, mentre Shikamaru le tirava fuori la roba del pranzo.

Roba perché i gusti raffinati della seccatura non prevedevano mai cibo sano.

- Com’è andata la riunione?- chiese

Lei tra un boccone e l’altro lo illuminò su come i vecchiacci di Konoha avessero blaterato sempre sulla stessa cosa sebbene i membri fossero sempre uguali

-…quasi uguali- precisò – perché non vieni più?-

-Ho di meglio da fare-

Lei sbuffò.

-Dovresti esserne grata, vieni qui e hai già tutto pronto, cibo, acqua e me-

La bionda lo baciò rapidamente su una guancia.

-Grazie, mogliettina-

Fui il turno del giovane di sbuffare.

-Chi mi ha sostituito?-

 

Pregio di Temari della Sabbia: aver fatto diventare Shikamaru un indagatore su cose che prima avrebbe trovato troppo seccanti…

 

-Un ragazzo-

-Così non mi aiuti- la derise

-Giovane-

-…-

-Simpatico-

L’occhiata dello shinobi si faceva più penetrante.

-Secondo me gli piaccio-

Si scrollò le spalle scettico.

-Non ci credi? So essere molto gentile con le persone che no mi giudicano un peso perenne, sai…-

Lui non rispose. Non  si poteva aver dubbi sul fatto che Temari fosse attraente e intrigante, ma nessuno sano di mente potrebbe provarci con lei. Si, lui non era sano di mente.

 

Difetto di avere una relazione segreta: nessuno sa che la bionda con le gambe sempre scoperte della Sabbia è proprietà unicamente tua.

 

 

-Anche a Suna i ragazzi mi trovano carina- proseguì imperterrita.

-I tuoi fratelli non contano- l’ammonì.

La bottiglia d’acqua gli finì in meno di un nano secondo in testa.

-E’ difficile che qualcuno si avvicini a te, potrebbe fare la fine che faccio sempre io. A pezzi e ricucito con cura-

-Yoshiro mi stava per fare il piedino!- esagerò lei. Conosceva il suo cerbiatto e sapeva che…

 

Pregio di essere la ragazza segreta del pigro shinobi: non dargli la certezza che gli altri non fossero interessati a lei e quindi far diventare l’erede dei Nara GELOSO. Come suonava bene quella parola.

 

 

Lui, sbalordito da tanto audacia, tentò di chiedere con quante ossa rotte il povero novizio fosse finito tra i pazienti di Ino, ma lei negando di aver alzato un dito si divertì un mondo nell’osservare la faccia del suo uomo cambiare sfumatura.

-Tesoro, sai che se scopro il nome questo tizio è morto è sepolto-

-Perché dovresti fare tanta fatica per me?- chiese innocentemente quella serpe.

No. Non avrebbe risposto aveva un orgoglio da difendere, un nome da mantenere.

Temari dove calcare di più la mano se voleva raggiungere il suo scopo.

-Beh dato che a te non disturba, domani vado a pranzo con lui così non dovrai sforzarti di prepararmi il pranzo-

-Guarda che…- cominciò lui, ma furono interrotti da Choji e Nasuto.

-Eccoti qua!- esclamò il più paffuto dei due.

-Ciao Shikamaru! Ciao sorella di Gaara-

Naruto avrebbe mai imparato il suo nome?

-Mi stavi cercando?- domandò Shikamaru facendo strusciare la mano che stava stringendo il fianco della ragazza un attimo prima, sui pantaloni.

-In verità no- “E allora cosa venite a rompere” pensò Temari – Soltanto che avevamo voglia di chiacchierare come facevamo prima, sei così impegnato con gli esami-

“Non gliel’ha detto di aver cambiato impiego?” alla bionda venne da sorridere.

Il biondo si mise in mezzo ai due clandestini e poggiando una mano sulla spalla di uno e su quella dell’altra  disse: -Di che stavate parlando?-

Il moro si tolse infastidito la mano

-Affari-

Affari, eh? Questa cry-baby  gliela pagava.

-Mi sembrava che steste  parlando di cibo- affermò Choji.

La kunoichi prese la palla al balzo.

-Hai ragione. Stavo dicendo a questo svogliato che domani dovrei mangiare con Yoshiro, un collega-

-Wow ti dai dare fare! A Gaara questo non piacerà- commentò l’Uzumaki dandole una gomitata d’intesa sulle costole.

Lei furba fece una faccia imbarazzata e non rispose.

-Ma io stavo dicendo che abbiamo degli impegni che le impediscono di rovinare la vita ad un altro essere umano- ribattè Shikamaru

-Io però ero delle idea che qualcuno si può interessarsi di me- rispose Temari.

-Nessuno con la testa a posto-

-Qualcuno con la testa bacata però c’è a quanto pare-

-Allora questo poveraccio non vorrà mica che la sua ragazza esca con altri, no?-

-Ma mi potrebbe dare talmente per scontata che io indispettita possa inventare qualcuno per farlo ingelosire-

-Lui non è geloso-

-Lo conosci Shika?- s’intromise Choji

Il ragazzo stordito balbettò: -No, no certo che no erano solo congetture. Figurati se qualcuno se la prende-

-Verrà il giorno Shika- e poi accortasi aggiunse -..maru-

Lui alzò le spalle e fece per andarsene.

-Vado a guardare un po’ le nuvole-

Era il segnale. Quella sera si sarebbero  rivisti e lui come stabilito doveva trovarsi davanti alla porta di lei verso le 11.00 di sera, quando solo gli ubriachi erano svegli.

 

***

 

Shikamaru era passato per la via principale e l’aveva trovata completamente deserta. Sarebbe stato bello che ogni volta fosse così tranquilla e silente così da poter gioire delle cose belle che c’erano.

Ma ai sogni aveva rinunciato a credere quando la sua idea di avere una vita normale era sfumata grazie all’arrivo di quattro pestiferi codini biondi.

Svoltò l’angolo che si trovava esattamente davanti all’albergo all’incontro di due strade. Chi l’avrebbe mai detto che lui sarebbe diventato così bravo a conoscere le vie di Konoha. Si ricordava di aver detto quando era solo un bambino che non avrebbe mai imparato i percorsi della città perché per impararle bisognava alzarsi e camminare. E ora i suoi piedi lo portavano per la terra battuta come la sua mente l’aveva portato alle nuvole.

Si era sciolto i capelli così da non essere riconoscibile, era strano il fatto che nemmeno i vecchi amici non riuscissero a riconoscerlo con i capelli giù.

Questa cosa l’aveva sperimentato una volta quando in un bar per gioco Temari gli aveva tolto l’elastico e dopo l’aveva baciato. In quel momento passava il Team 10 che pur avendo la scena davanti agli occhi aveva proseguito senza alcun segno di cambiamento.

Bussò.

La porta lentamente si aprì, la bionda in una camicia da notte viole pallido stava già andando a buttarsi sul divano. Sul tavolo erano accatastate pile di fogli messi l’una sull’altra in precario equilibrio e una tazza di tè fumante.

-Stanca?- mugugnò Shikamaru rifacendosi il codino.

Lei grugnì.

-Scommetto che Yoshi-coso ti lascia tutte le robe da fare. Almeno io ero così sottomesso da darti una mano-

Le fece togliere con una manata le gambe dal divano e vi si lascio cadere.

-Secondo me dovresti cambiarlo se è un fannullone-

-Quando mai tu sei stato sveglio?- chiese ingenuamente la bionda.

Lui ghignò : -Tutte le volte che sono venuto qui per svolgere i lavori d’ufficio- e mentre lo diceva le accarezzava le gambe.

-Affari, vero?- gli ricordo acida.

Lui non rispose e bloccando la mano la guardò con occhi esasperati.

-Si lo so, lo so tu mi adori alla follia-

Lui in risposta roteò gli occhi e dopo mormorò: -Ne hai qualche dubbio?-

Erano arrivati al punto da lei agognato, la sua rivincita: -Allora puoi ammettere che sei geloso!- esclamò sorridendo a modo suo.

-Io non solo geloso-

-Io penso di si- l’incalzò lei.

Lui imperterrito scosse il capo. Quant’era carino quando tentava di nascondere l’evidenza.

 

Pregio di avere come ragazzo proprio lui: non ammetterà mai di essere geloso, di aver sentito la sua mancanza, di aver bisogno di lei, ma negherà e diventerà di una sfumatura di rosso che non faceva altro che donargli.

 

-Fai tenerezza- disse accarezzandogli la testolina.

Shikamaru insospettito si ritrasse scostando la mano. –Tu paura-

La ragazza con un cipiglio innocente gli domandò il perché avvicinandosi a lui. Si appoggiò alla sua spalla. Aveva la strana parvenza di un gatto che fa le fusa.

-Che è tutto questo miele?- sbottò lui perdendo possesso del braccio a causa dell’opera di conquista di Temari.

-Perché so, amore, che tu sei un tenerone- gli toccò la punta del naso e gli diede un bacio.

-Prendi in giro bionda?-

La giovane annuì sempre con  l’aria da bambina.

Le prese il viso-muso e lo accosto a sé –Tu non eri stanca?-

-Anche tu lo sei-

-Mai vicino a te-

Le mani le stavano sfilando la camicia da notte lentamente, mentre lei nella campagna di conquista di parti del corpo del suo amante era arrivata alla bocca, il primo dei suoi obiettivi bellici.

 

***

 

 Erano a letto sotto le pesanti coperte, Temari rannicchiata per il freddo accanto a lui che sembrava una stufetta, invece Shikamaru  a petto nudo che cercava almeno un po’ di brezza.

La seccatura tra l’altro gli si era incollata come un francobollo e il naturale calore si andava sommare a quello provato dal suo contatto che nonostante l’abitudine non riusciva a non provare.

-Tu pensi che noi funzioniamo solo perché facciamo l’amore inevitabilmente ogni volta che tu vieni qui?- chiese la ragazza non sapendo neanche lei esattamente perché.

-Certo sei la mia puttana- disse sommessamente il giovane.

Lei gli tirò un pugno in testa, naturalmente leggero.

-Dai, veramente- gli morse il collo.

L’altro sospirò di piacere. –Se fai così-

Ma era stanco, stavolta veramente non ci poteva ricascare. Si alzò molto lentamente dal letto e andò ad aprire la finestra. Il caldo imperniava la stanza e lui non poteva sopportarlo. Gli ricordava l’unica volta in vita sua che era stato a Suna, un’afa soffocante che voleva disidratarti per poi ridurti ad un cumulo di cenere inerte. Naturalmente per l’eccitante bionda che  si stava stringendo convulsamente le coperte quella era la temperatura migliore. Infatti si vedevano le conseguenze nella Konoha fredda.

-Baka ho freddo! Chiudi quella cazzo di finestra!-

-Ecco che finalmente sei tornata scontrosa come al solito, mi stavi cominciando a preoccupare con quell’aria ingenua- constatò lui rimettendosi sotto le coperte e lasciando la seccatura attaccarsi come più le confaceva.

Le passò un braccio sul fianco stringendola a sé. Dolce sonno, molto dolce.

-Dai, amore. Noi stiamo funzionando perché ci vogliamo bene e non ci annoiamo mai l’uno in presenza dell’altra-

-E perché io sono be…..-

-befana?-

-bellissima- concluse con un ringhio Temari.

Prima che potesse scatenare l’inferno, il moro si buttò sotto le coperte e la strinse a sé. Posizione che, diciamocelo gli faceva proprio comodo dato che aveva come giaciglio il morbido seno della ragazza. Ammansita la fiera con qualche bacio strategico, ebbe l’ardire di intrufolare il naso fuori dal nascondiglio sicuro.

-…perdoni?-

Lei fecce un cenno ambiguo, ma lui si considerò assolto.

Sfrego il viso trai seni, che lui reputava divini e si fece sfuggire un “che latteria”.

La bionda storse il naso. Gli allontanò il viso e lo ripescò da sotto le coperte.

-Potresti non dirlo più? Mi da fastidio- lo pregò

Lui chiese il perché, ma la ragazza seppe solo rispondere che così la faceva sentire incinta e che il suo corpo per il  momento non era pronto per una gravidanza. Le faceva schifo.

-Obbedisco- e tornatagli in mente una cosa –Come mai così affettuosa?-

-Domani sera torno a casa- sbadigliò

-Ah giusto…va beh…abbiamo la notte per dormire-

Un’altra notte passata insieme, con il piacevole calore l’uno dell’altro con la presenza sempre rassicurante. Avrebbero fatto scorta per i mesi a venire.

-‘notte-

-Buona notte Shika-




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ok ...lo so..il ritardo
è che non posso dire di non essere stata scoraggiata dalle poche recensioni (1 grazie gloria) e quindi la mia opera di correzione è andata a farsi friggere. me ne dispiace e giuro di non farlo mai più (visto
che il lavoraccio me lo sta facendo una mia mica così la punteggiatura sarà al posto giusto XD). ho anche decido di ridurre il numero di capitoli così da permettere (a me un'agonia più breve) più scorrevolezza.
alla prossima
Ciao
   
 
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