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Autore: Light Clary    15/09/2015    1 recensioni
☠ Harry è un ragazzo che sogna di diventare il Re dei Pirati. L'impresa è ardua. Dovrà affrontare i mille pericoli del mare, scontrarsi con corsari assetati di sangue e soprattutto trovare i compagni ideali che lo accompagneranno in quest'avventura.
Louis: E' un celebre spadaccino che sconfigge qualsiasi nemico non con una, non con due, ma con tre spade. 
Viola: Ragazza esperta di navigazione con l'obbiettivo di raccogliere piu' soldi possibili. Nasconde un segreto.
Zayn :Cecchino imbranato e un pò fifone, col desiderio di seguire le orme del padre e diventare un vero pirata.
Niall: Eccellente cuoco che per combattere non ricorre alle mani, ma alla potenza delle sue gambe. Non resiste al fascino di una bella ragazza.
TRA I MILLE PERICOLI DEL MARE E LE CONTINUE SFUGGITE ALLA MARINA MILITARE, CAPIRANNO DI ESSERE DESTINATI A DIVENTARE I PADRONI DEL GRANDE BLU. 
L'OCEANO PIU' VASTO DEL MONDO.
Spero di avervi incuriositi. In tal caso aspetto i vostri commenti ;) ;) ; ) ;)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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Arlong non esitò nemmeno davanti agli occhi di ghiaccio che Viola gli puntava addosso. Non aveva mai rivolto a nessuno quell’espressione così adirata ma lui era certo la meno indicata da provare a intimorire.
Arlong scoppiò sonoramente a ridere.
-Sei venuta a uccidermi? Non ti sei ancora arresa ancora. Dimmi, quante volte hai provato a uccidermi in questi ultimi anni? E quante volte eri solo a un passo dal riuscirci?
I cittadini di Coconout Village si sgomentarono e si guardarono confusi.
-Assassinii – continuò l’Uomo-Pesce – avvelenamenti, agguati. Hanno mai funzionato? Dovresti essere la prima a sapere che nessun essere umano può uccidermi.
Viola divenne più rigida. Alle sue spalle gli abitanti emisero gemiti di rabbia.
-Ascolta, tu non puoi uccidermi – riprese Arlong – e non riuscirai mai a sfuggirmi. Rimarrai la mia cartografa per sempre, Viola – la ragazza serrò le labbra, quelle parole la raggelarono ma non lo diede a vedere – Inoltre sono sempre stato buono con te. Non ti ho mai costretta a disegnare mappe per me con la forza. E spero continuerai a farlo – sollevò una mano palmata e indicò tutte le persone presenti – Ma cosa ne pensi di quello che è successo? Di norma, dovrei ammazzare tutti all’istante, compresa te – gli occhi di Viola si dilatarono in modo impressionante – Ma se accetti di tornare nella mia ciurma senza storie, continuando a servirmi, risparmierò tutti gli abitanti di Coconout Village – lei non si mosse.
Arlong abbassò lo sguardo su Niall e Louis, agonizzanti per terra: - Ma non posso certo risparmiare loro. Sono stati troppo sciocchi – diede loro un calcio a turno – A te la scelta, gioia. O torni con me salvando la tua gente, o scegli di combattermi con questi bastardi. In quel caso non avrei nessuna pietà a divorarti viva – guardò di nuovo i due ragazzi – Peccato che i tuoi eroi, siano sfiancati al momento. Non per altro, faranno una fine tragica – poggiò il piede sul petto di Louis senza affondarlo – Viola – concluse guardandola maligno – sei mia … o loro?
 
Viola strinse i pugni sentendo una fitta di dolore al dorso che si era pugnalata per salvare Zayn. Arlong l’aveva messa di fronte la decisione più difficile della sua vita, probabilmente. Ne sarebbe andata di mezzo la sua vita e quella dei suoi amici. Aveva la testa in subbuglio.
Se avesse detto che avrebbe scelto di essere una compagna di Harry, Paulina, Javier e gli altri abitanti sarebbero senz’altro stato massacrati senza pietà. Ma cosa ne sarebbe stato di lei se avesse accettato di unirsi a quel mostro? Avrebbe salvato tutti. Ma sarebbe stata costretta a servire gli Uomini-Pesce per tutta la vita. Sprecare in quel modo la sua esistenza? O affidarsi a quei ragazzi come ultima via di salvezza? Si sentì come se avesse la vita di tutti nelle mani. Prese a tremare.
-Figlio di Puttana! – urlò il dottore – L’ha messa in trappola.
 Viola sentì il peso del cappello sulla testa già troppo piena. Lo sfiorò con una mano.
Un breve flashback le ricordò come il ragazzo glielo avesse messo prima di giurare solennemente che avrebbe fatto di tutto per aiutarla.
Certo Che Ti Aiuto!  Rimbombò nelle sue orecchie.
Chiuse gli occhi e strinse più forte il cappello.
Non posso dubitare delle sue parole! Non posso!”
Si voltò di scatto verso gli abitanti: - Mi dispiace per voi – sbottò con un sorriso sulle labbra. Sollevò il coltello: - Morirete con me?
Loro la guardarono e sollevarono le loro armi gloriosamente: - SIIII!!!
 
Arlong fremette di rabbia: - Quindi vuoi farli morire tutti??
Lei lo squadrò più seriamente di prima: - Tutto pur di sconfiggerti.
 
Intanto sul fondo della piscina, Paulina sentì i polmoni esplodere. Non avrebbe retto ancora a lungo e per questo invece di usare i palmi, aveva cominciato a far pressione con i pugni sul petto di Harry.
“Dai” pregava a occhi chiusi “Riprenditi! Ti prego! Vivi! Vivi!!”
E finalmente, dopo tanti sforzi, sentì una mano bloccarle il polso e vide sfocatamente il braccio del ragazzo teso verso di lei.
 
Sul bordo della piscina, Javier gli teneva fermo il viso allungato fuori dalla piscina. Quasi non lo lasciò andare dallo stupore quando vide che Harry ebbe un violento colpo di tosse che gli fece vomitare una grande quantità d’acqua.
-Sì – esclamò il vecchio dandogli dei colpetti sulla guancia – Avanti, svegliati! Svegliati!
Quella tosse estrema, giunse alle orecchie di tutti, rimasti in silenzio
-Possibile? – esclamò Jonathan con un ampio sorriso.
-Harry! – gli fece eco Sauk piangendo dalla gioia – E’ vivo.
-Cosa? – sibilò Arlong incredulo.
 
Niall sollevò il volto ricoperto di lividi e gocciolante di sangue. Sorrise debolmente: - Eccolo – gemette rimettendosi a fatica in piedi – Ora … devo solo … liberarlo da quel blocco di cemento.
Anche Louis lentamente si riprese e usò la sua unica spada come un bastone per mettersi almeno seduto: - Ho capito – disse al compagno ansimando – Trenta secondi. Non posso resistere di più. Ti bastano?
-Perfettamente- detto questo, con uno sforzo immane, Niall si tuffò nella piscina e scomparve sott’acqua.
Louis riuscì a rimettersi in piedi. Dovette ancora resistere alle vertigini.
Viola sorrise con una mano sul cuore.
Arlong strinse i denti affilati: - Quel bastardo di gomma! – fece per puntare sulla piscina, ma con uno scatto Louis gli fu davanti e con la spada riuscì a graffiargli lo zigomo.
-Tu non via da nessuna parte, bastardo mezzo-pesce.
 
Niall nuotò all’impazzata. Ormai ricordava il punto esatto dove si trovava il blocco di cemento. E adesso non c’era più Morsky o qualcun altro Uomo-Pesce a fermarlo. L’acqua gli lavò via il sangue dalla faccia e il dolore iniziò a cessare.
Riuscì a individuare la figura di Paulina che esauriva le forze provando inutilmente a tirare via le gambe di Harry dal calco. Ormai era allo stremo.
Fece di tutto per raggiungerla nel minor tempo possibile.
 
-Chiunque abbia il potere delle Folgori del Diavolo, perde ogni forza a contatto con l’acqua. Dovrebbe essere morto – disse Arlong ancora impressionato – Qualcuno deve avermi rovinato i piani!
-Nessuno ha rovinato niente – ribatté Louis affannato – I tuoi piani sono stati sventati sin dall’inizio!
-Ad ogni modo scoprirò chi è stato e gli staccherò la testa come un tordo – allargò le pupille – Adesso spostati! – ma in quel momento avvertì la presenza di un oggetto che stava per colpirlo se non fosse stato per la sua mani tesa a bloccarlo. Un uovo marcio gli si spiaccicò in mano sprigionando il nauseante fetore – Ma cosa …?
Louis si girò e rimase assai sorpreso quando vide Zayn dall’altra parte del buco nel muro, con la fionda ancora in mano.
-Ti copro le spalle, Louis!
-Zayn! – esclamarono Jonathan e Sauk – Hai sfidato Arlong! Ma non hai paura?
-Paura? – sorrise il ragazzo – Io non conosco la paura.
Louis aggrottò la fronte: - Allora perché te ne stai laggiù?
Lui arrossì: - Ho una visuale migliore.
-Zayn! – esclamò Viola aprendosi in un sorriso.
Lui ricambiò: - Ascolta, Viola, ho ucciso quell’Uomo-Pesce. Fiskur. Quel tipo ricoperto di spine. L’ho fatto fuori tutto da solo! – e sghignazzò compiaciuto.
Arlong sgranò gli occhi: - Che cosa? Fiskur? Tu … miserabile bastardo!!
Zayn lo guardò sempre sorridente: - Te lo meriti, brutto mostro. La mia apparizione segna l’apice di questa battaglia. Preparati per il gran finale.
 
Finalmente Harry socchiuse gli occhi.
-Sì, così! Forza, ragazzo, resisti! – lo esortò Javier.
Lui trasse profondi respiri e lentamente riacquistò le forze. Sentì il corpo immobilizzato, come se ce l’avesse staccato dalla testa in giù. Provò a muoverlo. Si accorse poco a poco di avere il collo allungato fuori dall’acqua e il resto del corpo ancora in profondità. Una sensazione orribile.
-Non riesci a issare fuori le gambe? – gli chiese Javier.
-No – rispose lui provando a tirare – Sono incastrate.
 
-Speriamo che Niall faccia in fretta – disse Sauk mangiandosi le mani.
Zayn continuò a mantenere quella finta apparenza di coraggio. Non le sembrava una cosa tanto cruenta, evitare che Arlong si tuffasse in acqua. Avrebbe potuto benissimo farcela. Infilò lentamente una mano nella tasca delle munizioni. Ne tirò fuori un elastico.
-Ei, Arlong! – lo puntò verso il mostro che invece era tornato a fissare Louis – Guarda da questa parte! – niente da fare. Non riceveva più la sua attenzione. Provò allora a lanciargli contro l’elastico, magari in un occhio, però questo gli schioccò sulle dita facendogli un male cane.
 
-Vuoi essere il primo a morire, Louis? – chiese Arlong restando a quattr’occhi con il ragazzo.
-Io non morirò – replicò lui sollevando la spada. Provò a colpirlo nuovamente sulla faccia ma la lama fu soltanto adagiata sulla pelle del mostro, senza trafiggerla.
-Povero sciocco. Se non fossi stato ferito, avresti potuto scalfirmi o come minimo graffiarmi – e senza dire altro si lanciò verso di lui ribaltando la spada verso la sua direzione e poggiò la lama sulla ferita provando ad affondarla quanto possibile. Il sangue prese a uscire a fiotti e Louis non ebbe nemmeno la forza di gridare.
-NO!!! – strepitarono Zayn, Jonathan e Sauk.
 
Paulina cedette e rimase a galleggiare con poca aria nei polmoni e le braccia sfinite. La spalla le doleva terribilmente. Doveva ritornare verso l’alto, prendere un ultimo respiro e ritornare abbastanza energica da completare il lavoro. Sollevò di poco la testa verso l’alto e riuscì a intravedere una sagoma che stava nuotando verso di lei. Riconobbe la testa bionda di Niall e si rasserenò all’istante. Lo vide muovere una mano verso di lei, come per dirle “Spostati, ci penso io”.
Lei obbedì e si fece da parte prendendo a sgambettare verso l’alto. Niall l’aiutò prendendola per i fianchi e dandole una spinta in modo da raggiungere prima la superfice. Poi tornò a concentrarsi sul blocco di cemento. Caricò la gamba.
 
Arlong teneva Louis sollevato per la gola. Il ragazzo perdeva sangue che si riformava in una pozza sotto i suoi piedi. Il fiato lo stava abbandonando.
-Louis! – gridò ancora Zayn, provando a muoversi per aiutarlo.
-Peccato. Abbiamo già finito – sorrise Arlong – Volevo divertirmi come si deve – allungò una mano verso il petto del ragazzo – a proposito, cosa sono tutte queste bende? – con foga strappò il bendaggio dalla ferita inferta dall’Uomo Dagli Occhi di Falco. Il sangue gli spruzzò la faccia. Il dolore più atroce che Louis avesse mai subito.
Viola si coprì la bocca con le mani, terrorizzata.
Jonathan e Sauk piansero come lattanti.
Zayn rimase pietrificato.
Anche Arlong si meravigliò. Come poteva un essere umano essere ancora in vita dopo tutto quello che aveva passato? Essendo in quelle condizioni mostruose, nemmeno lui avrebbe retto.
Nonostante il dolore e il mancamento, Louis riuscì a guardarlo negli occhi senza timore. Solo con odio e tempra.
Arlong non riuscì a decifrarlo. Era per caso lo sguardo di un uomo che voleva ancora resistere? Oppure di uno in punto di morte? Sollevò una mano palmata. Non doveva avere esitazioni. Doveva ucciderlo all’istante. Staccandogli la testa, sarebbe tutto finito.
 
Niall non si preoccupò del livido sulla pianta del piede. Sferrò un possente calcio al blocco di cemento e questo si frantumò come se fosse fatto di sabbia. Dopodiché prese il corpo di Harry e lo indirizzò verso l’alto come un giavellotto.
Vai!” disse nella sua mente “Va ad ammazzare quello squalo del cazzo!”
 
-Mi sento …– gemette Harry. Sentì tutto il peso del corpo venirgli addosso. Javier contribuì all’operazione tirandolo verso di sé, mentre al suo fianco, Paulina riemergeva sfinita.
Quando il corpo si ricongiunse alla testa, la forza magnetica, scaraventò il ragazzo a pochi metri d’altezza. Si sentiva energico e sprizzante come non mai, pronto a combattere.
-Sono tornato!! – urlò per farsi notare.
Tutti alzarono lo sguardo.
-Il ragazzo di gomma! – esclamò il dottore.
-Harry! – singhiozzarono Jonathan e Sauk.
-Evvivaaa!! – esultò Zayn cadendo all’indietro.
-Harry – s’illuminò Viola.
 
Javier e Paulina si guardarono rivolgendosi un sorriso complice e crollarono a terra.
-Il Bastardo di gomma – ringhiò Arlong.
Mentre ritornava a terra, Harry lanciò le mani  in avanti come delle fruste e queste si allungarono fino ad agguantare la maglia di Louis: - Resisti! – gli disse. E iniziò a tirare per strapparlo dalla presa di Arlong.
-Harry, non respiro – gemette Louis.
Il ragazzo allora diede un’issata estrema e finalmente trascinò l’amico verso di sé. Lo lanciò verso un paio di alberi in modo da farlo atterrare saldamente e poi puntò verso Arlong. ad almeno un metro di distanza iniziò l’attacco.
-GOM GOM PISTOL! – il pugno colpì L’Uomo-Pesce al torace.
-GOM GOM WHIP! – il braccio sbatacchiò verso il muro.
-GOM GOM GATLING GUN! – la raffica di pugni partì e fu talmente violenta da spaccare mezzo muro.
Tutti si stupirono. Evidentemente voleva farsi perdonare per l’attesa.
Arlong però fu in piedi un minuto dopo: - Pensi di avermi fatto male?
-No – ghignò il ragazzo scrocchiandosi le mani – Mi stavo solo riscaldando.
Viola gli sorrise.
 
Come previsto, Louis era atterrato tra le foglie ammassate di un abete. Il dolore però c’era stato quando aveva sbattuto con la schiena all’arbusto.
-Idiota – pensò respirando a fatica.
 
-Figlio di una Troia- disse Arlong- Avresti fatto meglio a morire sott’acqua. Hai idea della rabbia che mi sta assalendo? – la sua voce era profonda e roca – Dopo aver visto i miei compagni venire sconfitti da un branco di patetici mocciosi. Ti pentirai di non essere morto nel meno doloroso dei modi.
Harry intanto faceva roteare la testa scroccandola da una parte all’altra.
 
-Sta bene, vero? – chiese Viola.
-E’ molto energetico – rispose Sauk – Ma i suoi attacchi non sono bastati a mettere fuori gioco, Arlong.
 
Nel frattempo anche Niall era riemerso e si era seduto di fianco a Paulina e Javier per poter finalmente riprendere fiato sapendo di aver lasciato la situazione in buone mani. Le sigarette che portava sempre in tasca erano tutte umide. Non riuscì ad accendersene una. Le buttò via.
-Se perde, moriremo tutti, vero? – chiese.
-Così sembra – disse Paulina.
-E non solo – tartagliò Javier – Per tutto il mare Orientale sarebbe la fine.
 
Arlong avanzò verso l’avversario. Un ghigno agghiacciante sul volto.
-Sai che differenza c’è tra te e me? – domandò.
-Non saprei – rispose Harry con una scrollata di spalle – Forse le mani palmate – sollevò la mano – Oppure il fatto che io non ho tutte quelle cozze attaccate alla schiena.
Alcuni abitanti del villaggio sbiancarono.
-Ma sta scherzando?
-No è serissimo.
 
-Oppure – continuò Harry – il fatto che almeno io non puzzo di pesce.
Arlong sentì la rabbia esplodergli e gridò con quanto fiato avesse in gola: - LA RAZZA!
E poi come un pazzo, scattò con la bocca spalancata verso il collo del ragazzo che si scansò. Riprovò a morderlo ancora e ancora, ma quello era assai agile. Allora lo bloccò ad un pilastro con la mani e ritentò. Harry allora allungò il collo di pochi metri per evitare di essere azzannato. Arlong finì con i denti nel marmo del pilastro e questo si riempì di crepe fino a sfasciarsi del tutto.
Harry si liberò e indietreggiò, adesso un po’ più intimidito.
-Che bestia … – commentò Niall sconvolto – Se fosse riuscito ad addentarlo … gli avrebbe macinato le ossa.
Arlong si rivoltò verso Harry ghignante. Il suo sguardo avrebbe immobilizzato anche un leone.
-E’ questa la vera potenza degli Uomini-Pesce – ringhiò – Il Cielo ci ha creati differentemente e non ha dato a voi umani abbastanza forza per tenerci testa. Non siete altro che una razza inferiore! – prese a ridere – E ora ti mostrerò tutta la differenza che ci separa.
Harry esitò un attimo. Poi però fece un mezzo sorriso: - D’accordo, mostramela. Ma sappi che non perderò mai contro di te. Perché io … sarò il Dominatore dei Mari! Il Re dei Pirati!

TO BE CONTINUED

 
  
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