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Autore: Giallo4ver    16/09/2015    1 recensioni
Regioni e capoluoghi, la loro (para)normale vita, tra le due italiche rappresentanze paranoiche ed ospiti esterni più o meno desiderati.
'Il mondo è bello perché è vario ', ecco perché l'Italia è il Bel Paese, perché è tutta diversa.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Città del Vaticano, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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n A differenza dei piccoli e silenziosi vicini, Piemonte e Torino erano molto più affezionati a Feliciano, un po' più astiosi verso Francia e interessati a Svizzera nella misura in cui poteva arricchirli o offrire loro una bella baita in cui andare in vacanza.                            
Piemonte era un tipo dinamico, intraprendente, attento a qualunque cosa riguardasse il suo vasto territorio e la sua gente, aveva una contesa aperta con parecchie regioni, ma soprattutto con Lazio, lo accusava di aver rubato alla sua Torino il ruolo di capitale, e di conseguenza a lui stesso il ruolo di regione centrale, che gli spettava di diritto, dato che l'Italia si era fatta grazie a lui, Lazio rispondeva che doveva piantarla di tentare di piemontizzare anche chi piemontese non era, e scoppiava sempre una rissa. 
A Camilla Olivetti, alias Torino, una giovane donna sulla ventina dai capelli sottili, neri e lucidi, taglio scalato alla moda e vestita sempre ordinatamente, quella storia seccava molto, lei capitale non voleva esserlo mai più in vita sua, nel periodo del brigantaggio, subito dopo l'unificazione, non era riuscita a tenere sotto controllo Feliciano, per non parlare di Lovino, al posto suo aveva dato ordini Piemonte, e la situazione era degenerata in maniera improponibile, assumendo i tratti di una guerra civile, non si era mai sentita così in colpa in vita sua, avrebbe dovuto evitarlo, era suo compito, ma non ci era riuscita, Feliciano era inconsolabile e Lovino non la capiva neppure, quando gli parlava, i suoi occhi color cioccolato si erano riempiti troppe volte di lacrime di rabbia e frustrazione, e lei non aveva intenzione di ripetere l'esperienza, c'era una sola città in grado di mettere in riga quelle due calamità naturali dei Vargas, e quella città era Roma, checché Piemonte ne pensasse.                                                       
Emanuele Benso, dal canto suo, non poteva tollerare di aver dato tanto e di aver ricevuto tanto poco, era rimasto deluso dal risultato dell'unificazione, Lovino li aveva avversati fino alla fine del processo, schierato dalla parte di sua moglie*, e dopo si era vendicato col brigantaggio, quando la situazione si era più o meno pacificata, aveva messo in testa al fratello, già sognatore di suo, di riconquistare Roma ad ogni costo, e Feliciano non ci aveva messo molto a piantarlo in asso e a trasferirsi a Firenze, più centrale rispetto a Torino, e poi a fare accordi con il prussiano per distrarre Francia e riprendere Roma, i Savoia si erano spostati al seguito, anche se Torino rimaneva il loro punto di riferimento preferito.                                            
Piemonte, nel suo corpo da venticinquenne dai capelli bruni acconciati in un sobrio taglio militare, era silenzioso, i tratti del volto un po' spigolosi gli donavano un'austerità che lo invecchiava, le labbra sottili sorridevano di rado ed il suo carattere calcolatore ed analitico lo rendeva schivo e discreto, molto riservato, difficilmente si sarebbero potuti capire i suoi pensieri guardandolo negli occhi blu scuro, intensi e sfuggenti.                                        

-Camilla, che impegni abbiamo oggi?- le domandò, prima di salire al piano superiore per la riunione.
-Il solito.- rispose lei, scrollando le spalle, gli occhiali scuri a mosca le coprivano gran parte del volto pallido, creando un contrasto crudele con il rossetto rosso che le adornava le labbra.
-Niente fuoriprogramma?- specificò lui, mentre si toglieva i guanti di pelle, faceva già freddo, per i suoi gusti.
-Niente, a meno che tu non voglia invitarmi a cena.- Camilla non attese risposta, ma si tolse gli occhiali ed entrò in ascensore.
Piemonte osservò in silenzio il bel volto di Torino svanire dietro le sbarre del vecchio ascensore del periodo Liberty, il suo sorriso rosso e divertito lo mise di buon umore, alla fine non importava che i Vargas avessero scelto Roma come capitale, Torino restava comunque al centro del suo cuore.

Angolo giallo:
Salve, scusate il ritardo, impegni con la nuova vita universitaria.
Questa volta dovrei scusarmi con i piemontesi, casomai il capitolo non risultasse tanto gradito, il fatto è che non sono mai stata in Piemonte, anche se è dalla terza elementare che sogno di visitare Torino e soprattutto il museo egizio...comunque, penso che i nomi e cognomi dei protagonisti siano piuttosto noti (Camillo Benso conte di Cavour, Camillo Olivetti l'imprenditore, Emanuele come svariati re Savoia, tipo Vittorio Emanuele II).
Si fa ovviamente riferimento alla storia Risorgimentale italiana, della quale il Piemonte è uno dei protagonisti indiscussi, riguaro alla rivalità con il Lazio, è una mia idea, insomma, credo che le rappresentanze abbiano anche una vita propria e dei pensieri propri, non sono semplici specchi.
*La moglie di Lovino è Anna Maria Fernandez y Carriedo, ovvero il Regno di Napoli, poiché alleanze e trattati si traducono in matrimoni e affini, ho immaginato che questo fosse il risultato di una vera e propria unione proficua e longeva, non solo politica ma culturale, lei ovviamente è un mio OC, e ne riparleremo a tempo debito.
Grazie per aver letto,
Giallo4ver.
  
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