Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lily_Cams    17/09/2015    2 recensioni
Voldemort era morto.
Era stato sconfitto.
Ucciso dalla sua stessa maledizione.
La battaglia era finita solo da pochi minuti, anche se per Harry sembrava fosse passata un’eternità.
La Rowling ci porta direttamente a 19 anni dopo? Beh io (modestamente certo!non mi paragonerei MAI a lei) vi porto a 10 minuti dopo la morte di Voldemort.
Prefazione: La quiete dopo la tempesta
Capitolo I: I need you now
Capitolo II: I want you around
Capitolo III: Here with me
Capitolo IV: Better Days
Capitolo V: We've still got tonight.
Capitolo VI : Leave and Stay - Part I-
Capitolo VII: Leave and Stay- Part II-
Capitolo VIII: Without You
... continua...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

...Non so cosa dire...
Probabilmente nessuno si ricorderà di me.
Ed è giusto perchè sono una brutta persona. Avevo abbandonato miseramente questa storia. Ora potrei starvi a spiegare i motivi che mi hanno portato ad abbandonarla, al poco tempo a mia disposizione, al fatto che ho iniziato l'università e che la mia vita si è complicata in maniera esorbitante...
Ma nessuno di questi motivi è comunque abbastanza buono per spiegare il mio abbandono.
E così eccomi qui a cercare di dare un seguito ai capitoli precedenti.
Non mi aspetto niente. Commenti, critiche... nulla. 
Spero solo che le persone che aspettavano un seguito ( se non sono morte nel frattempo) mi possano perdonare e, se mai leggeranno, gradiranno quello che è venuto fuori.
A dopo ( cioè a fine del capitolo) 
XX


Compromessi

Era bello scappare in Australia di tanto in tanto, per Hermione.

Seduta su una scogliera a picco sul mare, la ragazza cercava di concentrasi su una lettura scolastica, ma con scarsi risultati.

Il sole caldo e avvolgente di Dicembre allontanava dalle ossa il freddo pungente di Hogwarts sotto Natale, mentre i suoi genitori la aiutavano a tener lontano dalla mente il ricordo degli amici perduti.

Scegliere di tornare ad Hogwarts era stato più semplice del previsto: una volta che Hermione aveva scoperto della riapertura della sua scuola, la splendida e fiorente Beauxbatons, con i suoi programmi all’avanguardia e nessuno sfruttamento di elfi, non era sembrata più così allettante.

Dopo un anno passato in Australia insieme ai suoi genitori, a cercare di ricostruire il rapporto che avevano perso negli anni, la sua necessità impellente era quella di tornare alla civiltà, lontano dalle mucche e dalle capre, che i suoi genitori avevano iniziato ad allevare in una piccola fattoria.

Ma più di tutto, Hermione sentiva il bisogno di tornare a casa.

E, in fondo, Hogwarts era stata la sua casa più di qualsiasi altro posto nel mondo.

E per un periodo lo era stata davvero. Ma non era più così da molto tempo, prima della battaglia, prima di lasciare la scuola, prima della morte di Silente…

La sua casa non era un luogo, ma delle persone.

Hermione lo aveva capito quasi subito e non perché il salone era diverso e ancora un po’ malandato dopo il duello finale, o perché il numero degli studenti si erano ridotto drasticamente o le scale avevano smesso di muoversi.

Di notte continuava a svegliarsi in preda agli incubi, Fred non usciva fuori dagli angoli della scuola pronto per qualche scherzo e Piton non volteggiava più tra le aule con il suo mantello nero. 

Ma soprattutto tornare lì senza Harry e Ron non era stata la stessa cosa: la sala comune sembrava sempre troppo grossa, i compiti sempre troppo pochi per riempire la giornata, la sua risate sempre un po’ più spenta ma più forzata e il suo cuore sempre troppo vuoto.

Quando si trovava lì, le sembrava di non riuscire a respirare.

Qualcosa si era rotto, spezzato nella sua vita e aveva creato una voragine insormontabile tra il suo passato e il suo futuro.

Hermione aveva pensato che fosse saggio ricominciare da dove le cose avevano avuto fine, per dare una sorta di continuità alla sua vita, ma purtroppo si era rivelata la scelta sbagliata: é inutile vivere nel passato.

E i signori Granger l’avevano capito prima della figlia: una volta risvegliati dall’incantesimo e aver trascorso qualche mese spensierato come una tranquilla famiglia in vacanza, avevano deciso di rimanere in Australia e continuare la loro vita da semplici contadini piuttosto che dentisti.

Loro avevano capito che andare avanti era l’unica soluzione possibile.

 

Ma Hermione sapeva che prendere i MAGO, diplomarsi e scegliere una carriera era ciò che doveva fare.

Nonostante tutti i cambiamenti nella sua vita, questa era la sola certezza rimasta.

Anche se non aveva rimpianti della sua vita passata, Hermione aveva capito che non era possibile che la sua intera esistenza fosse rimasta legata in modo indissolubile ad altre persone per così tanto tempo.

Perché più le persone hanno un controllo sulle nostre vite, più sono in grado di ferirci.

 

5 mesi prima

Hermione comminava veloce per le strade di Diagon Alley.

La via era gremita di persone, come i negozi ai lati.

I bambini, in particolare, si affrettavano ad entrare nel grande emporio all’angolo: il negozio di Fred e George.

Era lì che Hermione era diretta: Harry le aveva detto che Ron aveva iniziato a lavorare lì insieme al fratello.

Passando davanti a una vetrina Hermione lanciò un’occhiata frettolosa al suo aspetto, sistemandosi i capelli ribelli.

Era agitata all’idea di rivedere Ron dopo tutti questi mesi, ma sapeva che il suo aspetto sarebbe contato poco: lui l’aveva vista in situazioni ben peggiori.

Ma le serviva quel momento per raccogliere il coraggio ed entrare nel negozio.

In fin dei conti, era quasi un anno che non si vedevano, né si sentivano.

Questo silenzio prolungato era stato maggiormente colpa sua, se di colpa si può parlare: aveva impiegato circa un mese per trovare i suoi genitori, spostandosi in lungo e largo per l’Australia e non aveva avuto tempo per scrivere a nessuno di loro e, forse, nemmeno la voglia.

Non che Ron si meritasse alcun tipo di lettera dopo come l’aveva trattata, ma la voglia di sapere se l’ultimo disperato messaggio che lei gli aveva lasciato avesse suscitato una qualche reazione era superiore al suo orgoglio.

Appena trovato una sistemazione fissa aveva scritto ad entrambi i suoi amici per comunicare loro il suo nuovo indirizzo e raccontargli le sue avventure in Australia.

Mentre Harry si era soffermato sui dettagli della sua vita, dimostrandosi veramente felice per lei, purtroppo non aveva avuto alcun tipo di risposta da Ron.

 

Hermione inizialmente aveva deciso di prendersi del tempo per se stessa e decidere che cosa fare della sua vita.

Non voleva, non poteva, essere egoista e chiedere a Ron di aspettarla mentre lei era dall’altra parte del mondo.

Ma adesso le cose erano diverse: lei sarebbe andata ad Hogwarts e poi avrebbe cercato un lavoro al Ministero della Magia.

Quei mesi di solitudine l’avevano aiutata a mettere insieme i pezzi della sua vita: era riuscita finalmente ad interrogarsi su cosa volesse per davvero nella sua vita, e non su quello che avrebbe dovuto fare o che sarebbe stato meglio per gli altri. Dopo anni, poteva prendere la decisione più giusta per se stessa. 

Sapeva che avrebbe potuto fare subito ritorno da Ron, una volta trovati i genitori, ma anche in quel caso avrebbe fatto quello che voleva lui e non lei.

Era convinta che stare con lui l’avrebbe spinta a rinunciare a qualche cosa, a lasciar perdere gli studi, a cercare un compromesso.

Ma stare distante le aveva aperto gli occhi: se il suo bisogno primario era quello di trovare un posto nel mondo, quando era insieme a Ron lei era esattamente dove doveva essere.

E se per stare con lui era necessario un piccolo compromesso, lo avrebbe fatto, per la barba di Merlino!

Beauxbatons sarebbe stata la scelta più saggia: Hogwarts era pieno di ricordi, alcuni molto dolorosi, oltre che la scelta accademicamente sbagliata, in quanto essendo il primo anno dalla riapertura ci sarebbero stati molti intoppi.

Ma Hogwarts voleva dire avere Ron più vicino e questo sarebbe stato importante.

E poi era sicura che nella sua scuola, che le doveva non poca riconoscenza, le avrebbero lasciato vedere il suo fidanzato-eroe. Sorrise all’idea.

 

Il futuro non era più così incerto: presto sarebbero potuti stare insieme.

E perché era così spaventata allora? Sì, era passato molto tempo ma per lei non era cambiato niente, anche perché non aveva mai messo in dubbio i suoi sentimenti per Ron in tutti questi mesi.

E, dopo tutto quello che avevano passato, era convinta che anche per Ron fosse lo stesso.

 

Hermione venne risvegliata dai suoi pensieri da un bambino paffuto e sorridente che la spinge per entrare nel negozio.

L’interno non era molto diverso dall’ultima volta in cui era passata, ma il negozio sembrava aver perso una nota di colore e gioia.

O forse erano i suoi occhi che non erano più in grado di cogliere la magia che emanava, non dopo la morte di uno dei suoi fondatori.

 

George era indaffarato con un cliente ed inizialmente non si rese conto della presenza della ragazza.

Ma quando i suoi occhi incrociarono quelli di Hermione, un sorriso caloroso e sincero si aprì sul suo volto.

“Hermione Granger, sei davvero tu? Sei troppo abbronzata per essere il solito topo da biblioteca!” George era rimasto quello di un tempo: allampanato e con il solito senso dell’umorismo pungente.

“Sono stata in vacanza, ma tra poco, ritorno a studiare, non sono impazzita.”

Esclama Hermione tra le risate, mentre i due si scambiano un lungo abbraccio che cercava di riempire il silenzio dovuto alle parole non dette: i “mi dispiace”, i “manca anche a me”, i “non dovevi andartene”.

“Non ti chiedo nulla dei tuoi genitori perché Harry è sempre molto preciso nelle sue lettere!” disse Hermione.

“Anche se è andato a vivere da un’altra parte, passa comunque più tempo a casa nostra… Sospetto che non sappia cucinare!”

“Scusa George puoi venire qui un momento?” Un giovane brufoloso spunta da dietro il banco e sembra aver non pochi problemi con la cassa dispettosa. 

Hermione sorrise. Conoscendolo, sarà opera di George.“Vai pure, io non scappo più. Ehm, George, Ron è qui?” pronunciando queste parole, Hermione arrossì.

“Sapevo che non eri qui per me, malandrina!” Queste parole la fecero arrossire ancora di più, se possibile.”E’ nel retrobottega, la strada la conosci.” Accompagnando queste parole con un occhiolino si dileguò.

 

Hermione prese un respiro profondo e aprì la porta in fondo al negozio, sotto un’inquietante scritta che sponsorizzava una pasticca per il vomito, per qualsiasi tipo di evenienza.

Quando i suoi occhi misero a fuoco l’immagine che le si prospettava davanti non sarebbe più stata necessaria alcun tipo di pastiglia per far venire il vomito: le era venuto vedendo Ron indaffarato a spogliare una ragazza appoggiata ad alcune scatole.

I due sembravano divertirsi molto e per questo non notarono la figura che silenziosamente ritornava sui suoi passi, per poi correre una volta uscita in strada.

Se George l’avesse vista, Hermione non lo seppe mai: gli occhi velati da lacrime e la rabbia le impedivano di vedere ogni cosa.

 

Hermione decise lo stesso di rimanere ad Hogwarts per finire gli studi.

Soffriva terribilmente, ma era convinta che quel dolore le sarebbe servito per ricordarsi che, nella sua vita, non sarebbe più scesa a compromessi con se stessa, per nessuno.

In fondo, alla sua età, non dovrebbero esserci compromessi tra il proprio futuro e l’amore.

Cam's
Here we are! Ok, come sempre un piccolo commento.
Dedicando ovviamente questo capitolo a chiunque abbia atteso un seguito della storia, vorrei spendere due parole sul senso di questo capitolo.
Ho chiamato queste poche righe "compromessi".
Solitamente sceglievo come titolo una qualche citazione o nome di canzoni.
Questa volta ho scelto una parola che per me ha un significato immenso.
Quello che Hermione pensa nelle ultime righe, ovvero che non si deve scendere a compromessi con se stessi alla nostra età, soprattutto non dovremmo essere costretti a scegliere tra il nostro futuro e l'amore.
Il perchè lo lascio interpretare a voi: che sia perchè chi ci ama ci lascia liberi, o perchè sacrificare il proprio futuro può portare alla fine della storia stessa a causa dei rimpianti... chi più ne ha più ne metta.
Quindi chiedo a voi, cari lettori e lettrici del popolo di EFP, ascoltate Hermione. Perchè Ron sappiamo già che la farà ricredere. Ma di Ron, nel nostro mondo babbano, non ne esitono molti.
Scegliete voi stessi. Sempre.
Vi bacio.
Al prossimo capitolo ( giuro che non ci vorranno più anni tra un capitolo e l'altro!)
Cami
 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lily_Cams