Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Violet Tyrell    17/09/2015    0 recensioni
Appena giunta ad Hogwarts, Victoria Windsor viene smistata a Corvonero, ma il Cappello Parlante pensa che potrebbe essere adatta pure alle altre Case, Serpeverde in particolare.
Severus Piton, colui che l'ha introdotta nel mondo della magia, la osserva negli anni di scuola e ne comprende la ragione: la ragazza non ha pregiudizi ed è disposta ad essere amica di tutti coloro che l'accettano.
Assieme ai suoi migliori amici, Cedric Diggory, Percy Weasley ed altri come Oliver Baston e pure Marcus Flitt, vive la propria vita di studentessa commette errori, scopre di avere determinati talenti, e ha le proprie cotte.
Il futuro brillante aspetta solamente di essere vissuto, ma l'oscurità è pronta ad inghiottirla inaspettatamente: la ricerca della luce potrebbe logorarla e spezzarne la vita proprio nel momento peggiore. Riuscirà a rialzarsi e a non cedere all'oblio dell'oscurità?
attualmente al 7 ° anno di studi, quello del Prigioniero di Azkaban secondo la Rowling
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric Diggory, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Immagine allo specchio 37 Angolo Autrice _


ed eccoci quindi con il 37: questo è particolarmente incentrato su una cosa che voi forse credevate io mi fossi scordata u__u e invece no
ovviamente entreremo nel vivo del torneo, anche se visto un po' da fuori non sarà così rilevante in quanto ho appurato che mi interessava di pià vedere le cose che succedono al di fuori u.u
fa finalmente – per me <3 – la sua comparsa Anastasia :3 sarà utile per un colloquio
per ora non ve l'ho ridetto, ma Kaiser rimane assieme a Orion Dietrich u.u mi piange quasi il cuoricino devo dirvelo ç__ç il mio cucciolino
vabbè non è mica morto :D
buona lettura!

rassicuro che i Babbani mi hanno dotato di un nuovo pc :3 in quanto l'altro era così distrutto da spaventare anche i coraggiosi che ci avevano messo le mani u.u sto per concludere il 38, che credo sarà particolarmente lungo xd


Immagine allo specchio


37 – Inespicando tra le nuvole del dubbio




Ad attirare l'attenzione della studentessa fu la Thestral poco distante dal veliero; Alyssa stava muovendosi sulle rive del Lago Nero come aveva fatto tantissimi anni prima, attirando a sé la curiosità di quella ragazza. Anastasia osservò la scena con attenzione, cercando di vedere più di quello che gli occhi le consentivano; decenni di ricerche, incantesimi complicati e sorprese più o meno belle non l'avevano preparata a quell'incontro e non era giunta a Hogwarts per quello, ma solo perché non si fidava per nulla di Karkaroff. Come poteva essere che il Consiglio avesse eletto come Preside di Durmstrang un vigliacco come quello? E anche criminale, visto che era stato incriminato dopo essere stato catturato come Mangiamorte… la donna si era fatta una ragione di quello, ma proprio in virtù di quanto sapeva, aveva accettato di trascorrere quell'anno lontana da casa; doveva essere il suo congedo, quello, dopo la fine del Torneo Tremaghi sarebbe andata in pensione. Cinquant'anni di insegnamento erano tanti, nel meglio e nel peggio di quello che aveva fatto; inoltre doveva considerare anche il fatto che volare sulla scopa era più pericoloso alla sua età.
Ma ora era lì anche perché quel maledetto Marchio le pizzicava il braccio come mai era accaduto da almeno quattordici anni, e una chiacchierata con lo zio Albus l'aveva convinta a quel passo, c'era decisamente qualcosa di strano nel fatto che sembrava essersi rivitalizzato e per alcuni segni curiosi che le aveva riferito. Ora però persino le sinistre promesse del futuro erano messe da parte mentre osservava la sua prossima ospite: era giunta voce anche a lei del fatto che l'anno precedente un Dissennatore aveva aggredito una studentessa, ma come pensava prima, era un incontro a cui non era preparata. Di solito le vittime del Bacio erano dei vegetali che venivano sopressi o lasciati marcire ad Azkaban… lei no, vive… o per meglio dire, sopravvive
La donna non aveva idea di chi fosse veramente questa Victoria, ma ora che la vedeva osservare e toccare la sua Thestral, doveva parlarle: sia perché gliel'aveva chiesto lo zio, sia perché comunque era stata lei a chiederle un incontro. Di solito non li concedeva: la gente poteva chiamarla snob se lo desiderava, ma come Spezzaincantesimi era molto impegnata, non poteva raccogliere le richieste di chiunque. Si chiese chi aveva visto morire e considerò la totale assenza di paura che mostrava stando vicino a un Thestral. Si mosse in avanti, avvolta nel mantello che scacciava da solo il freddo: per una come lei che da tantissimi anni abitava nelle nevi e nei ghiacci del nord, quello che sentiva era quasi una passeggiata, ma l'età era quella che era, meglio non rischiare.
“Le piace essere grattata sulle guance” esordì una volta a portata d'orecchio, sorridendo in direzione della sua fida amica. La ragazza si voltò per guardarla e per la prima volta Anastasia si strinse il mantello più stretto attorno al corpo. Per tutte le entità sovrannaturali! Ha lo sguardo di un morto… lei credeva di avere visto tutto nella vita, ma quello. Represse un brivido e cercò di non scalfire il sorriso, per non darle a intendere che l'aveva turbata più di quanto non credesse. La giovane fece come le aveva suggerito e la Thestral emise un suono deliziato; non pareva per nulla sconvolta dall'indifferenza che emanava dalla ragazza anzi, pareva pure apprezzarlo. “Lei deve essere la professoressa Thorvaldsen, Vktor mi ha detto che la si può riconoscere dai capelli strani”.
Rise. Non riuscì a evitarlo: i suoi tre metri abbondanti di capelli ormai bianchi come la luna in un cielo scuro non potevano renderla anonima, e non si offese minimamente. “Ha ragione, a questo modo è impossibile fare confusione. Vieni con me, cara, starai sicuramente più calda nella mia cabina e poi sono quasi le cinque” disse la donna facendole cenno di affiancarla. Da vera inglese non mancava mai il rituale del the a quell'ora, abitudine adottata a casa e imposta a ogni membro della famiglia. La vide osservare l'interno del veliero, in quel momento vuoto in quanto gli studenti erano tutti all'interno del castello e Karkaroff chissà dove; c'erano varie cabine per gli studenti, mentre lei e Karkaroff ne avevano una privata, separatamente chiaro ed era proprio nella sua che la condusse. Un elfo domestico che indossava una veste con il blasone di Durmstrang si affrettò a preparare e servire il the, con tanto di biscottini, una cosa di cui lei di rado poteva fare a meno anche se non ne mangiava così tanti come in gioventù.
“Viktor è stato tanto gentile da dirmi che desideravi conferire… e in un certo senso, come ex-Corvonero, ho accolto la richiesta, ma temo che tu sappia già che io non posso darti quello che cerchi” esordì Anastasia dopo un paio di frasi senza senso che non avevano attirato neppure l'interesse dell'elfo; vide lo sguardo vuoto di Victoria posarsi sulla terza tazza che era stata preparata. “Noi siamo solo in due oppure lo offre al suo elfo?” La domanda poteva sembrare in qualche modo sfacciata, ma non l'avvertì che per curiosità. Anche perché loro erano effettivamente due. “Oh diciamo che… è per gli amici invisibili, se mai avessero sete potrebbero bere” disse con una punta di divertimento, consapevole che sarebbe sembrata una frase stupida. Ma la ragazza non poteva sapere che non erano soli, anche se lo sembravano.
Attese in silenzio, sorseggiando educatamente il the, poggiando poi la tazza sul piattino: si sentiva studiata in un modo come mai prima era accaduto, sentiva quasi gli occhi vuoti di Victoria trapassarle il corpo e non era affatto piacevole, ma sapeva che stava cercando di capire se la stava prendendo in giro. E non beveva. “Non ti piace il the? Eppure avrei giurato che una vera inglese come te non potesse farne a meno” le disse, già sapendo cosa avrebbe ricevuto in risposta: Victoria aveva infatti preso la tazza tra le mani, ma non accennava neppure a sorseggiarla. “Il professor Moody ci ha insegnato che solo gli sciocchi bevono qualcosa senza sapere che non vi siano cose strane all'interno” le disse. Un sorriso piuttosto ampio si aprì sul suo volto privo di rughe mentre osservava la studentessa che le parlava senza alcun timore.
Nessuna riverenza, sembrava che parlasse a una sua insegnante. “Moody è stato un grande Auror, anche se a volte tende a dimenticare che non siamo tutti così meschini da avvelenare gli ospiti; ecco, guarda, non accade nulla” le disse poggiando la tazza e prendendo quindi quella di lei, sorseggiando un po' del the all'interno. Era sicura che non avrebbe mai bevuto se prima non l'avesse fatto lei; posò la tazza sul piatto, come se tutto fosse normale e con un delicato movimento della bacchetta apparvero alcuni deliziosi biscottini dall'aria deliziosa e invitò la sua ospite a servirsene. “I Pan di Fuffole sono molto buoni, peccato che gli elfi di Hogwarts non ne conoscano la ricetta e mio zio Albus si dimentica sempre di insegnarglielo... tornando a noi. So che sei alla ricerca della tua anima, ma non la troverai venendo a parlare con me: anche se mi incuriosisce questo tuo desiderio, non dovresti provare nulla”.
Anastasia era sicura che il repentino cambio di argomento avrebbe sorpreso la sua interlocutrice, ma era ormai il caso di non farle perdere tempo; la vide prendere uno dei biscotti color cioccolato e dalla consistenza tipica delle nuvole che li rendeva tanto amati, per poi assaggiarlo quasi con cautela. Parlò dopo aver bevuto: era educata, ma quei gesti erano così meccanici da far sentire Anastasia come se fosse lei in quel triste stato. “Lo so... o meglio, pensavo potesse conoscere un modo o qualche informazione. Mi hanno detto che lei è una Spezzaincantesimi e ha svolto ricerche in ogni dove e in ogni modo, pensavo che una strega del suo calibro potesse indirizzarmi nella giusta direzione: gli Auror sono inutili, mi sono più d'intralcio di quanto non credano”. Parole secche in un tono duro che non dava adito a speranze su cosa la giovane pensava della propria situazione; la strega avrebbe voluto sorridere, ma non lo fece perchè non c'era niente di divertente in quanto sentito. Sapeva che gli Auror facevano quasi da balie a quella giovane, ma sapevano quanto erano disprezzati? Perchè quello era disprezzo, una cosa che lei mai avrebbe pensato di sentire in una senz'anima; si sporse leggermente più avanti con le spalle, quasi in modo confidenziale.
“Eppure fanno tanto per te, lo sanno?” Non rispose alla sua domanda, non ora che erano entrate in un argomento interessante su cui poter scavare e ricavare qualche indizio; non aveva chiaramente una soluzione, ma allo stesso tempo era anche quello un suo lavoro. Gli Spezzaincantesimi erano versati nelle arti magiche, molto più che altri: erano quasi coloro che mettevano alla prova i limiti del loro mondo, andando a trovare le cose più compesse, i segreti sepolti nell'antichità e li risolvevano. Alcuni cercavano tesori, altri si specializzavano in alcune branche, altri ancora partivano all'avventura per luoghi misteriosi e altri ancora insegnavano; lei si era gettata in tutto questo e più, ma il suo ramo era la branca del mistero. Come il suo caso, pensò osservando gli occhi grigi spenti della giovane. Non aveva però mai esteso la cosa al campo dei Dissennatori... e ora capiva perchè suo zio non l'aveva lasciata in mano a maghi esperti. Era un “caso” e come tale sarebbe stata trattata, sbattuta sulla prima pagina di ogni giornale, nelle grinfie di gente senza scrupoli che l'avrebbe sfruttata in più modi per capire fin dove arrivassero i suoi limiti magici e non... invece l'aveva protetta con la potenza del suo nome, una cosa che nessuno aveva contestato. Nemmeno il Ministro se ben aveva capito, ed era lasciata alle cure di Auror responsabili; conosceva di fama Sven Dietrich e sapeva che non era freddo e cinico come altri, ma aperto e sensibile proprio come suo padre, che lei aveva conosciuto ai propri esordi di insegnante a Durmstrang... così come alcuni degli altri Auror. Le consentono una vita normale, nella sua anormalità... ma quanto durerà? Era intelligente da quello che aveva saputo e anche i gesti non la smentivano, ma cosa le sarebbe accaduto non appena buttata nel mondo reale?
L'avrebbero tenuta sotto a una campana di vetro così si sarebbe guastata e  morta del tutto oppure sarebbe stata lasciata sul ciglio della strada, dimenticata da tutti? Era difficile da prevedere... inoltre la cosa neppure la riguardava, se non per quel colloquio.
Non faceva molti gesti, ma quando la vide mettersi più dritta rimase sorpresa. “Lui lo saprebbe, se ci pensasse: non fa che starmi addosso, dirmi cosa devo fare, cosa dire e qualunque altra cosa LUI ritiene giusta: non lo sopporto più, ma non posso liberarmene... lei non è un problema, ma proprio lui non riesco a sopportarne la continua presenza”. Si è irritata... un breve guizzo negli occhi, ma c'era! Anastasia non rispose subito: sembrava che un lieve barlume fosse rimasto dentro la ragazza, come se fossse stato separato dal resto dell'anima, ma in modo involontario... per un momento aveva pensato quasi a un Horcrux, ma la ragazza non era tanto pazza da mettersi a uccidere qualcuno per spezzare l'anima. No, quello era qualcosa di diverso, di involontario, e di tutti gli argomenti era uscito quando aveva parlato del capo Auror. Era stato qualcuno di importante? Non vedeva come, ma decise di indagare ulteriormente. “E il tuo amico Cedric? Ho sentito che siete molto amici e che siete inseparabili”.
La tazza fece rumore sul piattino. Eccolo, di nuovo. Più rapido di prima a sparire, ma era apparsi nelle sue iridi. “Cedric ha i suoi nuovi amichetti, ha il suo stupido Torneo a cui pensare; non ha più tempo per me e io non ne ho per lui” disse con indifferenza, ma la strega aveva capito il trucco e non aveva bisogno di vederlo succedere di nuovo. “Non può certo avere un amico solo, non credi? “azzardò la donna, consapevole che stava inoltrandosi su un sentiero pericoloso: la vide scrollare le spalle con indifferenza. “Certo che no, ma fino a prima non erano molti a considerarlo: da quando è Campione improvvisamente sono tutti suoi amici, non ha ancora capito che non appena commetterà uno sbaglio lo getteranno da parte e si dimenticheranno di lui. Ma sarò lì quando succederà a dirgli che glielo avevo detto”.
Crudeltà. Quella nella giovane esisteva, ma poteva anche essere  una mera conseguenza del suo stato. Le da fastidio essere dimenticata in favore di altri amici e non teme di ferirlo, ma non gli chiederà di tornare perchè non può farlo. “Capisco... non so se esista qualcosa in grado di aiutarti, ma se anche fosse, sarebbe magia della più oscura e letale che comporterebbe un grosso e pericoloso prezzo. A voi studenti sembrano solo chiacchiere, ma non avete idea di quanto si debbano temere le conseguenze dei propri gesti” le disse infine, senza misurare le parole, cosa che era poi quello che lei cercava; non era venuta da lei per sentirsi consolare, voleva sentire la cruda e fredda verità... per fingere che non le importasse. “Lo so che ci sono cose peggiori della morte, professoressa, l'ho sperimentato di persona” controbattè la studentessa, forse piccata sul vivo, ma Anastasia non chiese scusa e capì che si riferiva al suo stesso stato.
Si sentiva vuota e non poteva colmarlo. Doveva essere la cosa più terrificante di tutte e non sapere come poterla aiutare era per lei ancora più brutto; la chioma bianca si mosse mentre lei spostò il braccio per prendere quella piccola fialetta che Victoria aveva posato di fronte a lei sulla scrivania. “Ho preparato una pozione... l'ho iniziata due anni fa in vista dei G.U.F.O.e l'ho terminata ora; il professor Piton non ha mai pensato che ce la facessi, ma io so che è perfetta e funziona. Le darebbe un'occhiata se ha tempo? Se funzionasse... se funzionasse allora potrò servirmene io stessa e magari trovare questa risposta che cerco, o morire nel tentativo. Non mi servono stupidi Auror sentimentali o gente che mi compatisce per decidere del mio futuro, ma solo un po' di ingegno e astuzia”.
Il liquido nella fialetta era di un tenue color argento e pareva muoversi, come se fosse ancora all'interno del paiolo in cui era stato preparato. “Lo guarderò appena avrò tempo, ma ti dovresti fidare del tuo insegnante e del suo giudizio” le disse. A lei Severus Piton non diceva granchè, ma la sua fama lo precedeva e non in positivo; allo stesso tempo non fu affatto sorpresa quando si sentì rispondere che era lui a non fidarsi di lei e che non l'avrebbe mai presa sul serio prima di andarsene dalla nave. Anastasia sospirò. Alla sua veneranda età non aveva bisogno di certi problemi, eppure era ugualmente intrigante, non poteva negarlo; prese un piccolo paiolo e con la bacchetta ci versò dentro il liquido argenteo, poi voltò lo sguardo verso l'angolo. “So che sei lì Sven Dietrich, sei bravo a Disilluderti, ma ora esci dall'ombra e aiutami a capirci qualcosa”. Magari in due avrebbero risolto l'enigma di quella ragazza.


“Questo vestito è orribile  ed è uno spreco di tempo essere qui; non dovevi catturare Sirius Black forse?” La voce di Victoria era atona e Sven non badò più di tanto a quello che gli aveva appena detto; era consapevole che in qualche modo lei volesse vendicarsi... e allora che facesse, a lui la cosa non dava alcun fastidio. Non troppo, almeno. “Non ha senso non partecipare, ti saresti annoiata a morte in torre e poi non si sa mai che Black abbia deciso di venire al ballo anche lui, magari vestito da ragazza: ti perderesti un vero spettacolo e catturandolo qui potrei pure azzardare una richiesta di aumento di stipendio al Ministro” rispose pacato, consapevole che ben difficilmente il noto ricercato avrebbe rischiato di farsi vedere in pubblico. Proprio lì. Anzi, gli ultimi avvistamenti volevano il criminale a sud, molto lontano quindi dalla scuola; inoltre – ma questo Victoria non lo poteva sapere – per lui il caso Black era solo una copertura e il vero fulcro delle indagini era affidato a Kingsley in quanto aveva ricevuto un'altra missione. Era rimasto via alcune settimane alla ricerca di indizi sulla scomparsa di Bertha Jorkins, ma di questo non aveva sparso la sua notizia in giro; si era mosso in Albania cooperando con alcuni Auror del luogo, ma non avevano trovato indizi rilevanti. si era addentrato al punto che si erano ritrovati nella zona di cui si diceva fosse stata la dimora dello spirito di Colui-che-non-deve-essere-nominato, ma anche lì niente...
Oh qualche traccia c'era in verità, ma non della strega scomparsa. possibile che fosse davvero sparita nel nulla?
Sta tornando.
Un brivido lo percorse: la piccola chiacchierata con la professoressa Thorvaldsen aveva fatto luce su alcune cose, sia su Victoria e sia su alcune delle cose strane che stavano accadendo, dettagli che fino a quel momento non aveva collegato come pezzi dello stesso puzzle... eppure.... era possibile che stessero godendo degli ultimi attimi della pace di quegli ultimi quattordici anni? Non sembrava possibile, ma qualcosa gli diceva che quelle coincidenze tutte assieme erano bizzarre; il Marchio Nero alla Coppa del Mondo aveva fatto solo prendere uno spavento, e irritato gli Auror in quanto questo aveva ricordato come non tutti i colpevoli fossero finiti ad Azkaban come meritavano. Una beffa, ma non solo quello se doveva stare a sentire Silente e la sua bizzarra nipote.
Scrollò la testa, a una festa non ci sarebbe dovuto essere posto per quei pensieri, ma osservando di sottecchi la sua dama che ostentava la solita espressione vuota, si disse che non avrebbe dovuto avere dubbi su come in realtà sarebbe andata la serata. In quale stupido universo alternativo aveva potuto anche solo pensare che quel ballo la rivitalizzasse? Aveva ancora presente l'occhiata che gli aveva scoccato quando le aveva detto che ballare le avrebbe fatto bene; non era molto diverso dal far danzare un manico di scopa, rigido e per nulla accomodante, solo dotato di lingua tagliente.
"E poi non avevo ancora avuto modo di indossare la nostra nuova uniforme da cerimonia, aveva fin troppa polvere" disse infine alludendo a quello che portava addosso; Victoria lo aveva in verità già notato quando lo aveva visto e gli aveva detto che somigliava alle divise degli ufficiali della Marina dei Babbani o così aveva capito lui, che non ne aveva comunque mai viste, ma le credeva sulla parola. Difficile dire se quello fosse stato un complimento o solo quello che pensava; al contrario invece lui aveva dovuto riconoscere che la ragazza faceva una figura semplicemente stupenda con il vestito che indossava e che - come gli aveva già ampiamente rinfacciato quella sera - Tonks l'aveva praticamente messo addosso con la forza. Evidentemente non aveva voluto farlo da sola e si era piegata solo verso la fine, se non diventando accomodante, quantomeno aveva collaborato in modo minimo. Non sapeva chi avesse avuto l'idea di farglielo fare a quel modo, ma le stava d'incanto: il blu della stoffa richiamava chiaramente il colore principale della sua casata, impreziosito solo con qualche piccola decorazione sottile attorno ai fianchi e - cosa per lui incredibile - dei guanti bianchi che le arrivavano fino ai gomiti. Che cosa aveva detto? Ah sì! Una principessa nel mondo dei Babbani non gira mai senza i guanti, così gli aveva detto in tono solenne; se fosse vero lo ignorava, però le davano un'aria importante rispetto agli altri presenti e non se li era levati neppure per mangiare.
Aveva lasciato i capelli sciolti e se si notavano era solo per la fascia color oro che glieli teneva lontani dal volto... e da quel girasole che doveva averle messo la Lovegood, l'unica cosa che la faceva sembrare davvero viva visto che comunque l'effetto di tanto splendore era guastato dallo sguardo vuoto e l'espressione completamente indifferente; fortunatamente la Sala Grande era troppo affollata di studenti che si divertivano poer fare caso a loro e dopo un po' Sven pensò che non sarebbe stata una cattiva idea lalsciarla tornare nella sua torre, solo che non voleva dirglielo lui per non sembrare ansioso di liberarsene.
Era un bene essere abituato a resistere sotto stress o non avrebbe potuto reggere la serata; si era appoggiato a un muro con Victoria che sedeva poco distante a un tavolino in dispparte rispetto agli altri, osservando il via vai degli studenti scatenati fino a quando non arrivò Viktor con la sua partner; Sven li invidiò in quanto per tutto il tempo si erano divertiti, li aveva già osservati alcune volte e non aveva dubbi che almeno per suo cugino la serata era andata molto meglio che la sua. "Allora, vi divertite?" Esordì proprio così Viktor, più rivolto a Victoria che a lui, pur sapendo che non avrebbe ottenuto chissà quale risposta e difatti non fu smentito.
"Adesso sì" disse invece la ragazza e Sven ne fu sorpreso, almeno finchè non si rese conto di cosa stava parlando; le aveva già visto il bicchiere in mano, ma se ben ricordava era quasi vuoto mentre ora sembrava appena riempito di uno strano liquido. "E' il tuo secondo drink?" indagò subito, consapevole che sì c'erano alcolici, ma in modo moderato in quanto c'erano comunque studenti minorenni; attese la risposta che non si rivelò essere proprio quella che pensava, ovvero Victoria asserì che quello non era il secondo, ma il sesto visto che comunque non le faceva male.
Il sesto? Qui finisce al San Mungo se non prende qualcosa per controbilanciare... Sven non sapeva che a Victoria piacessero gli alcolici, non in modo così consistente e non ebbe alcuna esitazione nel muovere la bacchetta e trasformare in acqua quello che stava per bersi. Ci mancava soltanto che si ubriacasse; non se ne era accorto perchè non parlava quasi mai, ma solo per quelle poche parole capì che la voce era leggermente impastata e quando si alzò - presumibilmente per sfogare su di lui l'irritazione per il suo gesto - vide chiaramente che era malferma sulle gambe e inespicò aggrappandosi di fortuna alla sedia per non cadere. "Su vieni, ti porto in un..." stava per dire che la portava dal professor Piton, per una pozione che contribuisse almeno a farle passare un po' quello stato, quando Victoria aprendo la bocca per parlare la richiuse subito con la mano e poco dopò vomitò elegantemente su una delle ragazze di beauxbatons che passavano proprio da lì, strappandole uno strillo acuto.
Ok, la serata è finita, si disse Sven acchiappando la giovane Corvonero e decidendo che era meglio non dare spettacolo sgradito anche se dubitava di poter evitare di essere pure lui imbrattato di vomito. Se la Skeeter è qui, domani sarò in prima pagina con l'uniforme ufficiale... piena di vomito di una sbornia... per un momento Sven avrebbe voluto ridere per l'assurdità della cosa. Guadagnarono l'uscita abbastanza rapidamente e l'Auror decise che una bella notte in infermeria alla ragazza non avrebbe fatto male; il professor Piton poteva anche avere qualche pozione pronta, ma dopotutto madama Chips poteva fare lo stesso e assicurarsi che Victoria sarebbe uscita da lì solo da sobria e in perfetta salute.


Note:

allora, eccoci! capitolo molto di passaggio, mi ha anche creato un po' di difficoltà la parte del Ballo in quanto volevo inserirla, ma ero incerta su cosa far succedere e poi volevo scrivere da tempo di una Victoria un po' sbronza XDD non so neanche se ci fossero alcolici al ballo, ma magari qualcuno di non troppo forte sì u.u
spero che la comparsata di Anastasia vi sia piaciuta :D mi serviva per fare un po' il punto della situazione di Vic u.u Anastasia è la nipote di Albus Silente u.u è figlia di Ab, per capirci e per qualunque dettaglio vedasi la long Profumo di Tenebra u.u
Gli Auror sulle tracce di bertha u.u ebbene sì u.u inoltre Sven ha qualche indizietto in più proprio da Anastasia su alcuni segni... ora per evitarvi di farvi chiedere perchè, la donna ha il marchio nero perchè il BUON voldy gliel'ha imposto quando erano ancora a scuola u.u ecco perchè mette la pulce nell'orecchio di Sven u.u del resto mi sa strano che nessuno sospetti proprio niente a parte Silly u.u e facciamoli lavorare sti ministeriali u.u
la divisa da cerimonia degli Auror è una mia invenzione u.u
vi piace il vestito di Vic? <3
la parte dei guanti è solo una mia fissa, non so se sia vero XD
bene ci vediamo al prossimo che vedrà sicuramente un salto in avanti perchè voglio arrivare all'ultima prova u.u

ah sì, cosa si saranno mai detti Sven e Anastasia?u.u mistero u__u

p.s. ve la ricordavate la pozione che sta preparando Vic? <3
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Violet Tyrell