Un anno dopo…
Morganne aprì gli occhi lentamente e si stirò. Udì il canto degli uccellini fuori dalla finestra e salutò il
nuovo giorno con un sorriso. Quello era il giorno del suo 21esimo compleanno, il traguardo alla sua
maggiore età: adesso era una donna adulta. Si alzò dal letto con un saltello e si avviò verso il bagno,
dove si lavò e si preparò per la colazione. Una volta pronta, scese i tre piani di scale che la separavano
dalla cucina, dove salutò i genitori ed i gemelli, Dominique e David, i quali le fecero gli auguri di buon
compleanno. ‘’Cosa si prova ad essere maggiorenne, tesoro?’’ chiese il padre.
‘’E’ come prima, solo che finalmente potrò portare la macchina!’’
I genitori sorrisero e si scambiarono un’occhiata complice. ‘’Abbiamo qualcosa per te ‘’
Così dicendo, la madre si alzò ed andò in salotto, ritornando con una vecchia scatola impolverata. Si
sedette al fianco della figlia e la aprì, rivelando uno splendido anello in argento con una pietra preziosa
incastonata: uno zaffiro blu. ‘’ E’ da quando sei nata che lo conserviamo… ti piace? ‘’
Morganne, con gli occhi pieni di lacrime annuì ed abbracciò la madre baciandole la guancia.
‘’ E’ bellissimo ma… non posso accettarlo… sarà costato un accidente! ‘’
‘’ No, tesoro’’ disse la madre ‘’Non lo abbiamo comprato. Lo trovammo nel campi durante il periodo
della semina, il giorno stesso della tua nascita.’’
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‘’Sei pronto?’’ chiese a Jared
‘’Si, Padre.’’
‘’ Bene figlio mio, adesso ti tramuterò nella creatura che anche lei è, così da poterla aiutare questa
notte, quando la sua transizione si compirà. ’’
Così dicendò, Dio serrò le palpebre e toccò la fronte del giovane che gli stava di fronte.
Dolori lancinanti percorsero tutto il corpo di Jared, il quale dovette accasciarsi a terra tanto stava
soffrendo. Sentì la muscolatura ingrossarsi, la spina dorsale allungarsi ed i canini pulsare. Poi vide tutto
rosso per qualche istante, mentre i canini gli si allungarono fin sotto la mascella.
‘’ Adesso dovrai nutrirti se vuoi essere in forze per svolgere il tuo compito ‘’ disse il Padre,
mostrandogli una splendida donna avvolta da una tunica color turchese.
Ma Jared non la salutò, non si presentò e non le disse quanto la trovasse splendida perché fu
sopraffatto da qualcosa che mai aveva provato prima: fu sopraffatto dalla sete di sangue, dalla fame.
Dall'istinto.
Quasi la gettò sul pavimento quando affondò le zanne nella morbida carne del suo polso. Succhiò
avidamente per più di 10 minuti e quando finalmente fu sazio, si staccò da lei. Poi si rese conto di ciò
che aveva appena fatto e, con gli zigomi colorati di rosso, calò il capo e si scusò per il comportamento
che aveva avuto, ottenendo come risposta una fragorosa risata. Alzò gli occhi, e vide la vampira da cui
si era appena nutrito con la testa gettata all’indietro, la bocca aperta in una risata di gusto, gli occhi
strizzati ed il polso sanguinante.
‘’ Signora, state sanguinando… ‘’
‘’ Oh, non preoccuparti. ‘’ rispose la donna e così dicendo avvicinò il polso alle labbra e lo leccò,
chiudendo così i due fori che fino a qualche secondo prima erano grondanti di sangue e che ora non
erano altro che due minuscole cicatrici bianche.
‘’ Lei è Maysha, la Dea dei vampiri’’ disse Dio.
‘’ E tu sei? ‘’ chiese quest’ultima.
‘’ Io sono Jared ‘’ rispose l’angelo.