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Autore: truppappa    20/09/2015    5 recensioni
[Klaine][AU]
Dove Kurt trascorre due settimane in Grecia con i suoi amici per festeggiare il diploma.
Dove Blaine è semplicemente un timido pescatore greco.
Dove tutto sembra semplice, ma non lo è.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Hunter Clarington, Kurt Hummel, Nuove Direzioni, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ehm...*coff coff*
C-ciao?
Vi avevo promesso che avrei postato in fretta questa seconda parte e invece...e invece non l'ho fatto.
Mi sono già scusata sulla pagina autrice che condivido con la meravigliosa AmonAmarth (https://www.facebook.com/TruppappaAmonAmarth-1583456885252296/timeline/?ref=aymt_homepage_panel ), ma lo ripeto anche qui: ho avuto qualche problema con il mio computer. 
Comunque adesso sono qui e spero che anche voi siate qui con me (?)

Questo è l'ultimo capitolo effettivo, ma ci sarà un piccolo epilogo la prossima settimana!

Alla prossima
Ale

 










Seconda settimana


Lunedì


Kurt infila la testa sotto al cuscino e grugnisce infastidito quando sente qualcuno che bussa per l'ennesima volta alla porta della sua camera.
«Kurt!» grida Santana, sbattendo con forza le nocche sulla porta.
Il ragazzo sbuffa un lamento a bassa voce e «Apri questa maledetta porta o giuro che la sfondo!» grida a quel punto la latina, continuando a bussare.
«Lasciami in pace!» si decide a rispondere allora Kurt, riemergendo da sotto il cuscino.
«Oh no, caro mio! Ti ho lasciato in pace per tutto il weekend e adesso è ora che tu esca da questa maledetta stanza!»
«No, Santana. Lasciami in pace, davvero» la supplica il ragazzo.
«Kurt» mormora Santana abbassando la voce «io e Britt non siamo riuscite nemmeno a sfiorarci in questo weekend e sai perchè? Perchè Mercedes e Tina si sono trasferite nella nostra camera perchè tu le hai cacciate»
«Non le ho cacciate...» borbotta Kurt sentendosi leggermente in colpa perchè effettivamente non si è comportato molto bene nei confronti delle sue amiche.
«Hai ragione. Non le hai cacciate, le hai fatte scappare con le tue scenate e i tuoi pianti isterici» si corregge Santana.
«E adesso apri questa cazzo di porta, perchè io non sono una mollacciona come quelle due e voglio sapere cosa ti è successo» aggiunge poi.
E Kurt lo sa, lo sa che adesso si dovrà alzare e dovrà raccontare tutto a Santana. 
Quindi scende dal letto con un sospiro rassegnato e si incammina verso la porta.

*

«Blaine! Sei una schiappa!» urla Sebastian quando Blaine non riesce ad intercettare il pallone che gli ha lanciato il suo amico.
«Ma lo sai che odio la pallavolo!» grida lui di rimando.
«La odi solo perchè non sei capace a giocare» commenta Hunter per poi battere il cinque con Sebastian.
Blaine li guarda e tira fuori la lingua per dimostrare tutta la sua maturità.
Ma, mentre è lì, con la lingua ancora fuori dalla bocca, viene distratto da una figura che cammina sulla spiaggia.
«Hey Blaine! Perchè hai la lingua a penzoloni? Hai già adocchiato una nuova preda?» chiede Sebastian seguendo la traiettoria dello sguardo del moro, che rimane immobile, la lingua effettivamente a penzoloni.
«O beh...bel bocconcino» dice Hunter «potrebbe essere il mio numero tre»
«No!» grida a quel punto Blaine con voce strozzata, guadagnandosi un'occhiata divertita da parte di Sebastian.
«Okay, lo lasciamo a te, ma lo sai che riusciremo a farti perdere la scommessa anche quest'anno, si?» chiede allora Hunter, Blaine sospira rassegnato e «Passatemi quel benedetto pallone che adesso andiamo a conoscere quel ragazzo solitario» dice prima di lanciare la palla verso lo sconosciuto.



Blaine si sfrega le mani contro il volto e sbuffa, cercando di cancellare tutti quegli stupidi ricordi.
«Dio, sono stato così stupido» sussurra tra sè e sè pensando alla faccia disgustata di Kurt l'ultima volta che l'ha visto.
Vorrebbe poter incolpare Sebastian e Hunter per tutto ciò che è successo, ma la realtà -la triste realtà- è che è solo colpa sua.
È lui che ha accettato quelle scommesse idiote ogni anno.
Ma soprattutto è lui che ha ferito Kurt.
Kurt con i suoi occhi limpidi e azzurri come il mare, il suo amato mare.
Kurt con le sue guance arrossate dal sole e dall'imbarazzo.
Kurt con la sua voce angelica e i suoi sorrisi timidi.
Kurt che odia il pesce, ma che ha mangiato quello pescato da lui.
Insomma, Kurt. Solo e semplicemente Kurt.
Non ci sono nemmeno parole per descriverlo, pensa Blaine sorridendo amaramente perchè lo sa che ha perso la prima e unica persona che è riuscita a rubargli il cuore con un solo sguardo.

*

Pena.
Kurt legge pena nello sguardo di Santana.
«Non mi guardare così» sussurra allora, perchè non vuole essere compatito da lei nè da nessun altro.
«Così come?» chiede la ragazza accigliandosi.
«Come se io fossi un caso pietoso»
«Non-»
«Sono stato preso in giro, okay? Non è poi la fine del mondo...» mormora Kurt con voce spezzata. E forse anche il suo cuore non è più così integro.
«Kurt, siamo stati chiusi in questa stanza a parlare per più di due ore e...posso essere sincera?» chiede Santana e Kurt non può fare altro se non annuire con il capo.
«Blaine ti piaceva davvero, davvero tanto. E sai cosa? Ti piace ancora adesso, nonostante tutto. Perchè magari è solo una stupida cotta, uno stupido colpo di fulmine come lo hai chiamato tu prima, ma ogni volta che nomini Blaine i tuoi occhi brillano»
«Certo, brillano perchè cerco di trattenere le lacrime» sussurra il ragazzo acidamente.
Santana sbuffa una risata divertita e «Kurt, io faccio schifo a capire le persone, ma tu sei un libro aperto» afferma.
«Forse. L'unica cosa sicura è che io sono stato un cretino» soffia il castano prima di sentire le braccia di Santana avvolgerlo in un abbraccio.
«Il mare è pieno di pesci, Kurt. Dai retta a me: cercati qualcun altro» sussurra la ragazza al suo orecchio mentre lo stringe contro il suo petto. 

*

«Come è andata la pesca oggi?» chiede Sebastian, seduto sul molo con i piedi a penzoloni e gli occhi chiusi mentre si gode il sole estivo.
Blaine salta giù dalla sua piccola barca con un balzo, poi comincia a trafficare con i nodi e «Come al solito» risponde con tono piatto.
«Blaine?» lo chiama allora Sebastian.
«Cosa c'è?»
«Sei strano ultimamente, in questi ultimi due giorni non ti sei fatto vedere. Io e Hunter ci chiedevamo che fine avessi fatto...»
Blaine si morde l'interno della guancia e si va a sedere di fianco a Sebastian.
«Seb, posso farti una domanda?» gli chiede, la voce appena udibile.
«Certo, ma devo preoccuparmi?»
«No, solo...solo che...tu sei mio amico, vero?»
«Questa sarebbe la domanda?»
«Non proprio, ma rispondi per favore»
«Beh, la nostra è un'amicizia strana, no? Cioè, ci vediamo tutte le estati e stiamo bene insieme. Ci sentiamo poco durante l'anno, ma quando siamo tutti e tre insieme è come se...come se non fosse passato un intero anno senza vederci, non trovi?»
«Si, insomma...tu e Hunter siete i miei unici amici. Qui durante l'anno non c'è praticamente nessuno della mia età, lo sapete, e-»
«Sei in vena di sentimentalismi, Blaine?» lo interrompe Sebastian poggiandogli una mano sulla spalla.
«No, ma ho bisogno di parlare con qualcuno. Con un amico» specifica Blaine.
«O cazzo!» esclama allora Sebastian «Ti sei preso le piattole anche tu?»
«Cos-» comincia a chiedere il moro, ma Sebastian si alza e comincia a camminare avanti e indietro sul piccolo molo.
«Ieri Hunter ha cominciato il discorso nello stesso modo e-»
«Che discorso?» chiede confuso Blaine, mentre guarda il suo amico dal basso.
«Come che discorso?!» gracchia Sebastian «Hunter ha le piattole, non te l'ha detto? Non ti ha avvertito?»
«Uhm...no?»
«Oddio» 
«Ma per piattole intendi...uhm...quelle piattole?» chiede allora Blaine con un certo disgusto nel suo tono di voce.
«Si, Blaine, intendo le piattole che si attaccano ai peli pubici. Quelle piattole! Le piattole sul cazzo!» urla Sebastian.
«Prima Hunter, adesso tu...ma siete stati con lo stesso ragazzo per caso?!» aggiunge poi il castano, sull'orlo di una crisi isterica.
«Ma io non ho le piattole!» si difende Blaine alzandosi in piedi e raggiungendo il suo amico.
«Ah no?» chiede allora Sebastian fermandosi di colpo.
«No, io volevo parlarti di Kurt» ammette Blaine abbassando lo sguardo sui suoi piedi scalzi.
«Kurt?» chiede confuso Sebastian.
«Si, quello che-» 
«So chi è Kurt, grazie tante Blaine. Ma perchè volevi parlarmi di lui?» domanda sempre più confuso il ragazzo.
«Se ti dicessi che Kurt mi piaceva veramente?» chiede dopo qualche minuto di silenzio il riccio.
Sebastian scoppia a ridere e «Blaine, era una stupida scommessa! Non te n'è mai fregato niente di quei ragazzi!» ghigna.
«No, di solito no...ma-»
«Ma cosa? Ti dispiace di non essere riuscito a mettere le mani su quel bel culetto?»
Blaine arriccia il naso e scuote la testa.
«No, mi piaceva. E non parlo del suo culo, parlo di lui come persona» ammette.
Sebastian scoppia a ridere a gran voce e «Blaine Anderson, stai scherzando?» chiede.
«Più serio di così si muore» borbotta Blaine, leggermente infastidito dal comportamento del suo amico.
«Beh, allora domani sera ti porto alla festa in spiaggia così ti trovi un ragazzo e ti dimentichi di Kurt» propone tranquillamente Sebastian.
«Fanculo Seb» dice allora il riccio prima di tirargli uno spintone con la spalla e allontanandosi da lui.
«Hey!» grida allora Sebastian «Dove credi di andare?»
«A casa mia. Vaffanculo, stavo parlando seriamente io!» urla di rimando Blaine, ormai dando le spalle al castano.

**

Martedì

«Ragazzi!» urla un Puck su di giri entrando come un tornado nella sala ristoro del villaggio turistico.
«Amico, sono solo le...uhm...dieci del mattino, è praticamente l'alba! Come fai ad essere così attivo?» sbadiglia Finn guardando l'orologio appeso alla parete.
Kurt rotea gli occhi mentre spalma un po' di marmellata di more su una fetta di pane.
«Sono attivo perchè ho scoperto che stasera ci sarà una mega festa in spiaggia e, rullo di tamburi, noi ci andremo!» spiega Puck battendo le mani come un bambino in un negozio di caramelle.
«Io non ve-» comincia a dire Kurt, ma Santana lo zittisce e «Poche storie, Hummel. Tu verrai! E io stessa ti aiuterò a cercare qualche bel maschione, che ne dici?» propone.
«Beh, veramente io non-» prova a ribattere il ragazzo, che ovviamente non ha alcuna intenzione di mettersi a rimorchiare ragazzi a caso.
«Fantastico! Sapevo che avresti approvato la mia idea!» esulta Santana, mentre Brittany la guarda sorridendo e «Le tue idee sono sempre geniali, amore» dice.
«Ma veramente-» pigola Kurt, ma questa volta viene interrotto da Rachel.
«Per una volta sono d'accordo con Santana. Insomma, hai passato il weekend rinchiuso in camera a fare l'eremita solo perchè un ragazzo ti ha usato per una scommessa...è ora di uscire!» dice infatti la ragazza.
Kurt spalanca gli occhi, poi si volta e guarda Santana. La guarda con uno sguardo da psicopatico e «Hai raccontato a tutti quello che ti ho confidato ieri?!» urla.
«Ovvio! Non pensavo fosse un segreto di stato» risponde tranquillamente la latina prima di addentare un biscotto.
«Vogliamo solo aiutarti, Kurt» aggiunge Rachel.
«Dio, vi odio» borbotta Kurt prima di alzarsi da tavola e lasciare i suoi amici alla loro colazione.

*

Chiuso nella sua stanza da solo, con la musica sparata ad un volume spropositato nelle orecchie, Kurt arriva alla conclusione che non vede l'ora di tornarsene a casa e che queste vacanze finiscano.
Non importa se, una volta a Lima, si ritroverà a lavorare con suo padre in officina perchè non è stato ammesso alla NYADA. 
Non importa. 

*

Kurt rabbrividisce leggermente quando i suoi piedi nudi incontrano la sabbia fredda della spiaggia e nel frattempo si guarda intorno alla ricerca dei suoi amici.
Non ci mette molto a trovarli: Rachel e Finn, come al solito, si stanno mangiando la faccia a vicenda in riva al mare e tutti gli altri sono accampati intorno ad un piccolo falò.
Il ragazzo castano li guarda da lontano, indeciso se unirsi o meno. Alla fine decide di non avvicinarsi perchè fino a un'ora prima ha continuato a ripetere a Mercedes che non sarebbe andato neanche dopo morto a quella maledetta festa in spiaggia.
E adesso invece...è lì.
E si sente anche abbastanza idiota, a dirla tutta, ma aveva bisogno di uscire da quella camera che stava cominciando a soffocarlo.
«Scusa?» lo chiama una voce alle sue spalle, interrompendo i suoi pensieri.
«Si?» chiede Kurt voltandosi e trovandosi davanti un ragazzo dai capelli corvini e con due occhi verdi penetranti.
«Ciao, sono Elliot» si presenta il ragazzo porgendogli la mano che Kurt afferra mentre si presenta a sua volta.
«Ti serviva qualcosa?» chiede poi il castano e Elliot sbuffa una risata e «No» risponde «semplicemente ti ho visto tutto solo e sembravi sperso...»

*

Così Kurt, mentre passeggiano lungo la spiaggia con i piedi immersi nell'acqua tiepida, scopre che Elliot arriva da Indianapolis, ha ventidue anni, una parlantina notevole e un certo fascino.
Kurt, ad un certo punto, capisce anche che Elliot ci sta provando spudoratamente con lui e la cosa non lo turba più di tanto, anzi. In un certo senso è felice di scoprire che fuori da Lima qualcuno lo trovi attraente.
«E quindi» dice in quel momento Elliot «sei fidanzato?»
Kurt calcia l'acqua con i piedi, in imbarazzo, e scuote la testa.
«Un bel ragazzo come te è single? Seriamente?» chiede sconvolto l'altro ragazzo.
«Seriamente» risponde Kurt mentre nota una figura che li osserva in lontananza.
«Allora» dice Elliot afferrandolo per un gomito e fermando la sua camminata «se provassi a baciarti...»
Kurt deglutisce, ritrovandosi improvvisamente il volto di Elliot ad un soffio dal suo.
«...il tuo fidanzato non avrebbe niente da ridire» sussurra il moro.
Il castano fa vagare il suo sguardo dagli occhi alle labbra di Elliot, ma non risponde.
Non saprebbe cosa rispondere. E forse non c'è affatto bisogno di una risposta, dato che Elliot si avvina sempre di più.
Solo quando le palpebre di Elliot si abbassano Kurt reagisce e «No» mormora ad un soffio dalle labbra dell'altro ragazzo.
«No?» chiede Elliot allontanandosi di poco e guardandolo con uno sguardo confuso.
«N-non ho mai baciato nessuno» ammette Kurt.
"Non ho mai baciato nessuno e l'unico ragazzo che vorrei baciare in questo momento è un coglione che mi ha preso in giro" pensa, schiaffeggiandosi mentalmente perchè no. Non può continuare a pensare a Blaine.
«Beh, non è un problema» continua Elliot.
Kurt si mordicchia il labbro inferiore e «Scusami» dice prima di sgusciare fuori dalle braccia di Elliot che si erano posate sui suoi fianchi e scappare.

*

La luna si riflette sul mare, piatto come una tavola, e Kurt, seduto su un piccolo scoglio, la contempla con meraviglia.
In lontananza riesce a vedere i suoi amici che ballano sulla spiaggia insieme ad altri ragazzi. Lui invece, dopo essere scappato da Elliot, si è isolato.
Un fastidioso senso di malinconia ha invaso il suo corpo e così eccolo lì, a fissare la luna da solo.
O meglio, Kurt è convinto di essere solo fino a quando non sente qualcuno che si schiarisce la voce alle sue spalle.
Chiude gli occhi e sta già per dire qualcosa del tipo:"Scusa ancora, Elliot. Non sei tu il problema, sono io" e bla bla bla, ma «Ciao» dice la voce dietro di lui.
E il castano non ha bisogno di distogliere lo sguardo dalla luna per riconoscere quella voce.
«Cosa ci fai qui?» chiede acidamente Kurt, senza voltarsi.
«Io...uhm...t-ti ho visto p-prima» balbetta Blaine andando a sedersi di fianco a Kurt sullo scoglio.
«Ti ho forse detto che potevi sederti qui?» domanda il castano lottando contro se stesso, perchè la voglia di voltare un po' la testa per poter guardare Blaine è tanta.
«Lo scoglio non è una tua proprietà privata» risponde Blaine con un sussurro.
Kurt allora non resiste più e finalmente guarda il riccio. 
«Cosa vuoi?» chiede poi, mentre pensa che vorrebbe mettersi a piangere per quanto è bello Blaine in quel momento.
I suoi capelli sono adorabilmente ricci, forse più del solito, e Kurt pensa che vorrebbe passarci una mano sopra e accarezzarli, attorcigliarseli tra le dita.
«Non l'hai baciato» dice comunque Blaine, senza rispondere alla domanda e distogliendo Kurt dai suoi pensieri.
Kurt alza un sopracciglio e «Cosa?» chiede.
«Il ragazzo. Prima, sulla spiaggia...camminavate insieme e...non l'hai baciato. Sei scappato. Perchè?»
«Mi stavi spiando?» 
«No!» esclama Blaine «Io solo-»
«Perchè non sei alla festa, insieme agli altri?» lo interrompe il castano.
«Non-»
«Perchè non sei lì, mh? Potresti trovare il tuo quinto ragazzo. O forse l'hai già trovato?» continua Kurt alzando il tono di voce.
Blaine abbassa lo sguardo.
«Chi tace acconsente. Beh, almeno hai vinto la scommessa»
«Kurt, non è così. Io non volevo nemmeno venire a questa festa, ma poi ho pensato che magari tu saresti venuto e così-»
«Stai zitto, ti prego. Mi hai già preso abbastanza in giro»
«Non ti stavo prendendo in giro, Kurt» mormora Blaine appoggiando una mano sul ginocchio di Kurt, che la schiaffeggia e la allontana.
«Non toccarmi» sibila «e smettila di prendermi in giro»
«Non ti ho mai preso in giro!» gracchia allora il riccio «Mai!»
Kurt lo guarda negli occhi e Blaine si sente morire annegato in quell'azzurro.
«Mai?» chiede il castano sbuffando una risata amara.
«Forse adesso sei ancora troppo arrabbiato per-»
«Per cosa?» lo interrompe per l'ennesima volta Kurt.
«Per ascoltarmi» conclude Blaine, poi stringe le labbra e guarda il mare.
«Perchè dovrei ascoltarti?» chiede dopo un minuto Kurt, fissando il profilo di Blaine illuminato dalla luna.
«Perchè voglio scusarmi»
«Allora scusati e lasciami in pace» mormora il castano distogliendo lo sguardo da Blaine.
Fa male guardarlo adesso.
«Mi scuso, ma...» comincia a dire il riccio abbassando il tono di voce.
«Ma?» lo esorta a continuare Kurt e «Ma non voglio lasciarti in pace. Non voglio lasciarti perdere» conclude Blaine cercando il suo sguardo.
Kurt distoglie i suoi occhi da quelli di Blaine, che sembra così sincero adesso.
"Anche la scorsa settimana ti sembrava sincero" gli dice una vocina nella sua testa.
Così rimane in silenzio, serrando le palpebre e pasticciando con le sue labbra con fare nervoso.
«Kurt?» lo richiama qualche istante dopo Blaine.
«Mi diverto da pazzi» dice allora Kurt aprendo gli occhi e incontrando quelli confusi dell'altro ragazzo.
«Cosa?» chiede infatti il moro.
«Mi diverto da pazzi, l'hai detto tu quando ti ho chiesto se ti divertivi a prenderti gioco dei ragazzi» spiega Kurt.
«Io-»
«Io cosa?» lo blocca Kurt «Perchè dovrei starti a sentire adesso, mh? Mi credi così stupido? Solo perchè non ho mai dato un bacio questo non significa che io sia così disperato da stare con te»
«Kurt, ascolta! F-fammi parlare, fammi scusare, fammi-» tenta di dire Blaine con voce tremante.
«No!» esclama esasperato Kurt alzandosi per terra, le ginocchia tremanti e il cuore a mille.
«Non starò ad ascoltarti! Non mi farò prendere in giro di nuovo. Addio, Blaine» conclude il ragazzo guardandolo fisso negli occhi.
E, mentre si allontana da lui, sente il suono dei singhiozzi di Blaine.

**

Mercoledì

L'ennesimo sbuffo abbandona le labbra di Kurt che, nervoso, continua a rigirarsi nel letto senza riuscire a prendere sonno.
«La smetti di sbuffare e di muoverti?» chiede la voce assonnata di Mercedes ad un tratto.
Kurt sbuffa -di nuovo- e «Scusa» sussurra.
Mercedes grugnisce qualcosa di indefinito, probabilmente un insulto, e infila la testa sotto al cuscino.
Kurt si gira su un fianco e sospira. Il problema è che non riesce a dormire perchè, nella sua testa, continua a sentire l'eco di quel singhiozzo che è scappato dalle labbra di Blaine quando lui gli ha detto "addio".
Tutto questo non ha senso.
Perchè Blaine avrebbe dovuto mettersi a piangere?
Per fargli pena?
O perchè ci tiene almeno un pochino?
O magari non è stato nemmeno Blaine a singhiozzare ma qualche sconosciuto che era seduto su qualche altro scoglio e che Kurt non ha notato.
Insomma, con tutte queste domande che gli frullano nella testa, Kurt decide di alzarsi dal letto.
Afferra il cellulare da sopra il comodino, nota con disappunto che sono solo le quattro e mezza del mattino, ed esce il più silenziosamente possibile dalla camera.
Rabbrividisce leggermente quando, ormai fuori dall'hotel, si rende conto di essere uscito con solo un paio di pantaloncini della tuta e nemmeno una maglietta.
Cammina per un tempo indefinito, girovagando per le solite stradine e, senza nemmeno accorgersene, si ritrova davanti al faro.
Davanti alla casa di Blaine.
Kurt si infila le mani nelle tasche dei pantaloncini e si incammina verso gli scogli che ci sono lì davanti.

*

Sono quasi le cinque e un quarto quando Kurt sente la porta del faro aprirsi.
Gira la testa verso quella direzione e vede Blaine, con addosso solo un paio di boxer grigi, uscire da casa mentre si stropiccia gli occhi con le mani.
Kurt rimane immobile, in silenzio -non è sicuro di volersi fare vedere dal moro- e lo guarda.
Blaine sbatte ripetutamente le palpebre e sbadiglia sonoramente. Poi si gratta la zona sotto l'ombelico con una mano e con l'altra si sistema alla bell'e meglio i ricci ribelli.
Ed è proprio pochi istanti dopo, quando ha la mano praticamentre dentro ai boxer -per sistemarsi l'erezione mattutina- che Blaine nota Kurt seduto sugli scogli.
«K-Kurt?» sussurra spostando velocemente la mano dalle sue mutande e arrossendo.
Il castano arriccia il naso e si mordicchia il labbro inferiore, insicuro su cosa dire. A dir la verità non sa nemmeno perchè è lì quando dovrebbe essere steso a letto nella sua camera con Mercedes e Tina.
In qualsiasi caso Blaine non sembra offendersi quando non riceve alcuna risposta, anzi, si avvicina agli scogli e rimane in piedi di fianco a Kurt.
«Pensavo che non ti avrei mai più rivisto» dice mentre i suoi occhi dorati fissano il mare.
Kurt lo guarda dal basso e si lascia sfuggire un piccolo sospiro.
«Lo pensavo anche io» mormora poi qualche secondo dopo e solo allora Blaine abbassa lo sguardo e incrocia quello di Kurt.
«E come mai sei qui?» chiede poi il riccio, con una certa dose di speranza che impregna la sua voce ancora arrochita dal sonno.
«Non lo so nemmeno io» risponde con sincerità Kurt.
Blaine fa un piccolo sorriso e «Ero sincero ieri sera» dice.
«Ma la settimana prima non lo eri» borbotta il castano distogliendo lo sguardo da quello del moro.
«Si, ero sincero anche la scorsa settimana. Sono sempre stato sincero con te, solo che...che quella scomessa...io-io non ci stavo nemmeno più pensando, lo giuro. Tu sei più che una scommessa per me»
«Non so se fidarmi, Blaine» dice allora Kurt mentre guarda il sole che comincia a sorgere piano piano.
Blaine allora chiude gli occhi per qualche istante e si gratta il retro del collo.
«Vieni con me» dice poi spalancando le palpebre di colpo e offrendo la sua mano a Kurt, che la afferra con un cipiglio confuso e si alza dallo scoglio.

*

«Uhm...Blaine?» sussurra timidamente Kurt aggrappandosi con forza al bordo della piccola barca da pesca su cui Blaine l'ha trascinato -non prima di essere rientrato in casa ad infilarsi un paio di pantaloni-.
«Tutto bene?» urla il moro mentre gira velocemente -forse troppo velocemente- il timone.
«Non ti sembra di andare troppo veloce?» chiede allora Kurt, gridando contro il vento.
Blaine ride. Ride forte e «Quindici nodi, Kurt, solo quindici!» urla.
«Parla come mangi, Blaine! Non ti capisco» dice allora Kurt scoppiando a ridere.
«Che stiamo viaggiando sotto i trenta all'ora» spiega Blaine allora, un sorriso luminoso stampato sul viso.
Kurt spalanca gli occhi e «Allora sei tu che guidi veramente male» ride.
Blaine apre la bocca, fintamente offeso e «Ma come ti permetti! Vuoi provare a guidare tu? Vediamo se sei tanto meglio?» chiede.
Il castano scuote velocemente la testa e «Per carità!» risponde sorridendo «A malapena riesco a guidare la mia auto con il cambio automatico, figuriamoci se riesco a guidare questa barc-»
«Sei bellissimo quando sorridi» sputa fuori allora Blaine, interrompendo le parole di Kurt, che arrossisce adorabilmente e cerca di sistemarsi invano un ciuffo di capelli.
«Siamo quasi arrivati comunque» aggiunge subito dopo il moro.

*

Kurt chiude gli occhi mentre la barca oscilla sul mare e «Vuoi che ti canti una ninna nanna?» chiede Blaine.
Il castano alza gli angoli della bocca in un sorriso senza denti e scuote leggermente la testa.
«Vuoi provare a pescare con me?» chiede ancora Blaine «Scusa, mentre pesco sto sempre in silenzio, magari ti stai annoiando»
«No no» si affretta a contraddirlo Kurt «non mi sto annoiando, sono solo un po' stanco. Stanotte non ho chiuso occhio»
«Troppi pensieri?» domanda il moro.
«Troppi pensieri» conferma il ragazzo.
«Su cosa?» chiede allora Blaine, ma Kurt scrolla le spalle e non risponde.
«Sei la prima persona che porto con me a pesca» dice allora Blaine, sperando di stemperare un po' la tensione che si è venuta a creare improvvisamente.
«A dir la verità non so nemmeno perchè ti ho trascinato qui...solo-solo pensavo che fosse una buona idea. Però probabilmente volevo solo che rimanessi ancora un po' con me» dice poi senza avere il coraggio di guardare Kurt negli occhi.
Preferisce fingere di essere troppo impegnato a controllare il suo amo.
Kurt, invece, guarda Blaine. Lo guarda con la bocca leggermente aperta e il respiro accellerato.
«Blaine,» sussurra allora «pensavo a te stanotte. Per colpa tua non sono riuscito a chiudere occhio e forse è per questo che all'alba mi hai trovato davanti a casa tua»
Il riccio rimane in silenzio, con la schiena leggermente ricurva.
«Mi dispiace» mormora qualche istante dopo «Mi dispiace per come mi sono comportato, sono stato un vero coglione, e mi dispiace anche per quello che hai sentito dire da Hunter e Sebastian e-»
«Posso farti una domanda?» chiede allora Kurt, interrompendo le sue scuse, e Blaine non può far altro se non annuire.
«Perchè? Perchè fai quelle scommesse con i tuoi amici?»
«Per noia, immagino.» risponde il moro «Questo paese si anima solo in estate, durante tutto il resto dell'anno è un mortuorio e io sono solo. Ho fatto amicizia con Sebastian e Hunter e...non lo so, immagino di non essere l'unico ragazzo a fare queste idiozie»
«Tu però non sei uno dei tanti ragazzi» si lascia scappare Kurt, tappandosi immediatamente la bocca con le mani.
Blaine sorride tristemente e «Ti sbagli, Kurt. Qui l'unico ad essere speciale sei tu» sussurra.
Kurt apre la bocca, pronto ad aggiungere qualcosa, ma Blaine torna a concentrarsi sul suo lavoro e quindi lascia perdere.
Avranno tempo per parlare, Kurt ne è sicuro perchè lo sa che ormai ha perdonato l'altro ragazzo.

*

Kurt si passa una mano sul retro del collo e, imbarazzato, guarda Blaine.
«Grazie per il giro in barca» mormora con le gote arrossate.
«Grazie a te per essere venuto con me» dice il moro mentre si avvicinano al faro.
«Allora...uhm...ci rivediamo, si?» chiede poi Blaine fermandosi davanti alla porta di casa sua.
Kurt abbassa lo sguardo sul secchio pieno di pesci che Blaine tiene in mano e «Potremmo mangiare insieme?» propone.
Il sorriso che nasce sulle labbra di Blaine è a dir poco accecante.
«Vuoi mangiare il pesce che ho pescato, vero?» chiede.
«Solo se lo pulisci bene» risponde Kurt mordendosi il labbro e -oddio, sta forse flirtando come una scolaretta in calore?-.
«Stasera?» domanda allora Blaine con lo sguardo fisso sulle labbra di Kurt.
«Stasera» sussurra Kurt prima di sporgersi e lasciare un bacio sulla guancia di Blaine.

*

La pazienza è la virtù dei forti, giusto?
Quindi Kurt si domanda quanto sia forte lui dato che sta sopportando da più di due ore Mercedes e Santana che gli stanno facendo il terzo grado.
Arriva alla conclusione che è più forte di Hulk quando Mercedes ripete per la millesima volta che lui non può uscire da solo senza avvertire nessuno.
«Lo so! So che avrei dovuto avvertire!» sbotta all'improvviso il ragazzo «Possiamo per favore parlare d'altro adesso?»
«E di cosa vorresti parlare, Kurt?» chiede Santana con uno sguardo malizioso «Di come sei scappato nel cuore della notte per andare a trovare il tuo scopamico?»
«Scopamico?! Ma cosa diamine stai dicendo?»
«Mah...fino a due giorni fa piangevi a causa sua e adesso scappi per andare da lui, quindi...» 
Il castano rotea gli occhi e «Non siamo scopamici. A dir la verità non siamo proprio un bel niente» dice.
«E allora perchè sei andato da lui?» chiede Mercedes.
«Non lo so, davvero. Ho seguito i miei piedi-»
«Hai seguito il tuo cuore» lo corregge Mercedes ridacchiando.
«Kurt,» lo richiama allora Santana «so che ti piace da morire questo Blaine, ma...puoi stare solo attento? Non voglio più vederti nascosto sotto le coperte a piangere, sai?»
«Credo...credo che sia sincero adesso» sussurra Kurt in risposta.
Santana guarda il suo amico con occhi penetranti, dopodichè annuisce impercettibilmente.
«Okay» mormora poi sorridendo «però dovresti presentarcelo»
«Oddio no!» scoppia a ridere Kurt.

*

Kurt sorride mentre sparecchia la tavola su cui lui e Blaine hanno mangiato.
La cena è stata ottima: il suo pesce non aveva nemmeno una spina -Blaine l'aveva pulito minuziosamente-, il vino bianco che il moro gli ha servito era frizzantino ed è sceso giù nella sua gola come se fosse nettare e la compagnia...beh, la compagnia era a dir poco perfetta.
Blaine è stato adorabile per tutto il tempo con i suoi sorrisi, gli occhi che splendevano sotto la luce del lampadario, le guance arrossate -per il vino, forse- e i capelli arruffati.
Il sorriso di Kurt si amplia mentre vede Blaine che si infila dei guanti rosa per poter lavare i piatti.
«Sei ridicolo con quei guanti» dice raggiungendo le sue spalle.
Blaine si volta, ritrovandosi a pochi centimetri dal volto di Kurt e «No, sono solo molto fashion» dice.
Kurt nota lo sguardo di Blaine fisso sulle sue labbra e deglutisce.
«Uhm» dice allora schiarendosi la gola «ho visto che hai un sacco di vinili»
Blaine sposta gli occhi dalle labbra sottili di Kurt e «S-si» balbetta «erano del vecchio proprietario del faro. Aveva una vera e propria passione per la musica» 
«Ti dispiace se do una sbirciatina?» chiede allora il castano.
«No, certo che non mi dispiace. Anzi, se trovi qualcosa che ti piace puoi anche metterlo nel giradischi che c'è lì nell'angolo» propone Blaine indicando con un cenno del capo un giradischi sistemato sopra ad una credenza.
E così Blaine si gira di nuovo, mettendosi a lavare i piatti, e Kurt rovista tra tutti i vinili, che sono veramente tanti. 
«Oh!» esclama dopo una decina di minuti Kurt, proprio quando Blaine ha appena finito di mettere a scolare tutti i piatti e si sta togliendo i guanti rosa.
«Cosa c'è?» chiede il riccio avvicinandosi all'altro ragazzo.
«Hai il vinile di Abbey Road!» dice Kurt battendo le mani e prendendo in mano proprio quel vinile.
La copertina è leggermente rovinata sugli angoli, segno che è stato usato molto spesso.
«Posso metterlo, si? Ti va di ascoltarlo?» chiede poi.
«I Beatles sono il mio gruppo preferito in assoluto» sorride Blaine.
«Bene!» squittisce Kurt mentre saltella verso il giradischi.
Le note di Come Together risuonano nella stanza pochi attimi dopo.
I due ragazzi la ascoltano in silenzio, Kurt con gli occhi chiusi, Blaine guardando Kurt.
Quando la canzone termina e si sentono le prime note di Something, Blaine si gratta la testa con fare imbarazzato e «Ti va di ballare?» chiede in un sussurro.
Kurt apre di colpo gli occhi e, mordendosi il labbro inferiore, annuisce piano.

*

Il castano sente le mani di Blaine sui suoi fianchi, così lascia scivolare le sue dietro al collo del moro.
I loro petti sono premuti insieme, il mento del moro preme sulla spalla del castano e i suoi capelli ricci solleticano piacevolmente la guancia di Kurt.
«Questa è la mia canzone preferita di questo album» sussurra poco dopo il moro.
«Come mai?» chiede curioso Kurt.
Blaine alza leggermente il capo per poter guardare gli occhi di Kurt. L'oro che si specchia nell'azzurro.
«Sai chi l'ha composta?» chiede Blaine, senza rispondere alla domanda di Kurt.
«O John Lennon o Paul McCartney, immagino» risponde il ragazzo.
«Immagini male» sorride Blaine, con un sorriso che fa mozzare il fiato al castano.
«Ringo?» tenta allora Kurt.
«No, George Harrison» dice Blaine.
«Oh, non l'avrei mai detto...»
«Perchè anche tu pensi che George sia il Beatle sfigato, giusto?» 
Kurt ridacchia e «No, solo che quando si pensa ai Beatles, lui è...uhm...come posso dire?»
«Una stella meno luminosa rispetto agli altri?» finisce per lui Blaine.
«Già»
«E invece fu un grande chitarrista e un grande compositore, secondo me. E questa canzone ne è la prova» sussurra Blaine mentre Something risuona ancora per la stanza.
«Quindi deduco che George Harrison sia il tuo Beatle preferito?»
«No» ride Blaine «Paul rimane sempre il migliore»
Kurt si unisce alla risata leggera di Blaine mentre le ultime note di Something si spengono e i loro corpi continuano ad essere premuti insieme, immobili però.
La canzone successiva inizia, ma Kurt non riesce a prestarci attenzione perchè improvvisamente il fiato caldo di Blaine si scontra sul suo lobo e «Something in the way he moves...» sussurra il moro.
Kurt deglutisce e chiude gli occhi. Un brivido gli percorre tutta la spina dorsale.
«Attracts me like no other lover» continua Blaine e Kurt spegne il cervello e volta il capo quel poco che serve per far scontrare le sue labbra con quelle di Blaine.


Se, in questo momento, qualcuno chiedesse a Kurt "cosa stai facendo?", lui scrollerebbe le spalle e direbbe qualcosa di molto stupido del tipo "quello che avrei voluto fare dal primo istante in cui ho visto Blaine".


Kurt ha fantasticato per anni su come sarebbe stato il suo primo bacio, ma questo. Questo supera di gran lunga tutte le aspettative.
Le labbra di Blaine sono morbide e carnose e si muovono decise contro quelle di Kurt, che trattiene a stento qualche mugolio.
«Kurt...» sussurra il moro staccandosi appena dalla bocca del castano e aprendo lentamente gli occhi che ha tenuto chiusi fino ad allora.
«Shhh» lo zittisce l'altro ragazzo rifiondandosi sulle sue labbra e passa poco tempo prima che le loro lingue si incontrino timidamente.

**

Giovedì

Kurt si sta sfiorando le labbra con le dita quando «Perchè stai sorridendo come un imbecille?» gli chiede Finn.
Il ragazzo arrossisce fino alle punte delle orecchie e comincia a balbettare cose senza senso mentre si sente osservato da tutti i suoi amici che sono seduti intorno a lui al tavolo della colazione.
«Il qui presente Kurt Hummel» pronuncia con fare teatrale Santana alzandosi in piedi e battendo il cucchiaino sporco di marmellata contro la sua tazza piena di caffè «si sta godendo la sua storiella estiva. Ieri sera è andato a cena fuori, come ben sappiamo, e probabilmente avrà fatto lo sporcaccione con il suo amichetto»
Kurt pensa che vorrebbe scavare una buca nel pavimento e sotterrarsi lì. E magari non riemergere mai più.
«Non dovresti distrarti così, comunque» interviene a quel punto Rachel mentre imburra una fetta di pane con fare altezzoso.
«Come scusa?» chiede Kurt senza capire cosa intende dire Rachel.
«Che non dovresti perdere tempo a pensare ad un ragazzo che non vedrai mai più. Dovresti concentrarti sul tuo futuro. Cosa hai intenzione di fare mentre aspetti il prossimo provino alla NYADA?»
«Nasona, stai scherzando? Fino a due giorni fa eri d'accordo con me a trovare un ragazzo a Kurt!» si lamenta Santana.
«Si, ma un ragazzo così...niente di impegnativo! Kurt è preso da questo ragazzo e si sa che l'amore distrae dalle cose importanti!» ribatte Rachel.
«Prego?» chiede allora Finn con occhi sgranati.
«Non parlavo di noi!» esclama la ragazza «Noi siamo una coppia solida da più di due anni! Ci amiamo e sei un po' la mia roccia, non mi distrai» 
«Tutto questo non ha senso» commenta Brittany che fino a quel momento stava disegnando delfini con i resti della sua colazione.
«E se lo dice la mia Brittany...» aggiunge Santana.
«Forse Rachel ha ragione questa volta» mormora Mercedes allora e Santana la fulmina con lo sguardo chiedendole spiegazioni silenziosamente.
«Forse questa relazione non è un bene per te, Kurt. Cioè, ci sta che tu voglia sperimentare qualcosa con un ragazzo, ma...ma fra tre giorni partiremo e torneremo in America»
«Esistono le relazioni a distanza» dice Quinn con fare annoiato, poi torna a confabulare con Puck e Sam.
«Si, ma stiamo parlando di continenti diversi!» sbotta Mercedes «Io non voglio che Kurt si innamori di una persona qui, spero che trovi qualcuno quando andrà a New York, senza fretta e-»
Le parole di Mercedes vengono interrotte da una risata amara.
La risata amara di Kurt, che si alza lentamente dalla sedia, guarda i suoi amici, uno per uno, e «Non so nemmeno se andrò mai a New York» dice.
«Certo che ci andrai!» gracchia Rachel.
Kurt non la degna di una risposta, gira i tacchi e lascia lì i suoi amici a finire di fare colazione.

*

«Ciao!» grida Kurt agitando una mano per aria.
Blaine, a mollo in acqua, lo saluta con un cenno del capo e «Vieni a farti il bagno con me!» urla.
Il castano si guarda intorno per qualche istante, indeciso.
«Daiiiii!» lo prega il riccio prima di immergersi sott'acqua.
Quando riemerge in superficie, Blaine si ritrova davanti un Kurt immerso per metà in acqua.
Il suo petto è ancora così pallido, nonostante il sole caldo della Grecia.
«Ieri sera sei letteralmente scappato» dice Blaine nuotando verso di lui.
Kurt batte le mani sull'acqua, schizzando un po' intorno e «Scusa» bisbiglia «solo che non sapevo come comportarmi dopo quello che-dopo quello che è successo, ecco»
«Per "quello che è successo" intendi il bacio...o meglio, i baci?» chiede Blaine, sempre più vicino a Kurt che mormora un flebile "si".
«E quale sarebbe il problema?» chiede allora Blaine «Lo volevi anche tu, si?»
«Certo che si» si affretta a rispondere Kurt, arrossendo.
«Bene...» mormora compiaciuto il riccio afferrando i fianchi di Kurt e avvicinandoselo «quindi posso baciarti adesso o scapperai subito dopo?»
Kurt non ha nemmeno il tempo di rispondere, perchè si ritrova le labbra di Blaine sopra le sue in men che non si dica.
Questa volta il bacio è meno impacciato e il castano sospira felicemente sulla bocca dell'altro ragazzo.
Le mani di Blaine accarezzano gentilmente la sua schiena e lentamente si abbassano sul suo fondoschiena, stringedolo piano.
Kurt si lascia scappare un gemito e attorciglia con più vigore la sua lingua con quella di Blaine.
«Ma guarda un po'!» grida in lontananza una voce qualche minuto più tardi «Il nostro Blaine ha finalmente vinto la scommessa!»
Blaine, sentendo quelle parole, si irrigidisce e si stacca di malavoglia da Kurt.
«Lo sai che non è una scommessa» ribatte Blaine cominciando ad avvicinarsi a riva, dove ci sono Sebastian e Hunter.
«E cosa sarebbe allora?» chiede Hunter.
«Hunter, sii delicato...non vedi che Blainuccio si è innamorato?» ridacchia Sebastian.
«Siete due coglioni» borbotta Blaine uscendo finalmente dall'acqua.
«Lo sappiamo» dicono in coro i due ragazzi.
«E scusami per l'altro giorno» aggiunge Sebastian a bassa voce «non avevo capito che ti interessasse veramente Kurt»
«Perdonato» sorride Blaine.
«Bene, perchè ci mancavi. Tu e i tuoi pesci!» dice Hunter saltandogli al collo e abbracciandolo.
«E voi a che punto siete con le vostre scommesse?» chiede Blaine mentre cerca di scrollarsi di dosso Hunter.
«Vinco io quest'anno» risponde Sebastian.
Kurt intanto si avvicina al gruppo di ragazzi e li saluta timidamente.
«Scusaci Kurt» gli dice Sebastian «non avevamo capito un cazzo, ma è anche colpa di Blaine...avrebbe potuto parlarci e dirci cosa gli passava per la testa»
Blaine abbassa il capo, colpevole, e «Quindi adesso siete due colombelle felici ed innamorate?» chiede Hunter.
«Dio, dovrei presentarvi Santana» borbotta il castano.

*

«I tuoi amici sono completamente pazzi!» ride Kurt contro il collo di Blaine.
«Forse non è stata una buona idea passare la giornata con loro» dice il moro.
«Ma va! Mi sono divertito tantissimo! Soprattutto quando Hunter si è preso un due di picche da quel cameriere!»
Blaine scoppia a ridere e «Vuoi venire da me? Possiamo cenare insieme...» propone, cambiando completamente argomento.
Gli occhi di Kurt si illuminano e «Certo» risponde.

*

La cena rimane abbandonata sul bancone della cucina perchè i due ragazzi si fanno prendere la mano e finiscono stesi sopra al letto di Blaine.
Kurt, con addosso solo i boxer, respira irregolarmente mentre Blaine gli succhia un capezzolo.
«B-Blaine» mormora eccitato.
«Non è troppo, vero?» chiede il riccio posizionato sopra di lui.
«N-no» balbetta Kurt «ma...m-ma mi chiedevo c-cosa-»
«Cosa?» lo esorta a continuare il moro alzandosi sui gomiti e guardandolo con una vena di curiosità dipinta nello sguardo.
«Domenica torno in America» 
Le parole rotolano fuori dalla bocca di Kurt senza trattenersi.
L'eccitazione presente nella stanza si dissolve in un attimo e Blaine, sospirando, rotola giù dal corpo di Kurt e si stende sul suo fianco.
«Mi stai dicendo che è inutile che stiamo qui insieme?» chiede sussurrando.
«No, sto solo dicendo che non c'è tempo per noi» risponde Kurt. 
Blaine sospira e guarda il soffitto della sua camera. Vorrebbe dire così tante cose, ma la sua bocca sembra non collaborare con il suo cervello.
«Quindi?» chiede dopo qualche minuto, il silenzio carico di tensione.
«Quindi mi piaci. Mi piaci, Blaine, mi piaci tanto. Forse anche troppo. Ma ha senso andare oltre se poi non ci rivedremo mai più?»
«Non ci rivedremo mai più?»
«Siamo realisti, Blaine...la Grecia non è propriamente a due passi dall'America»
«No, ma...insomma, io guadagno qualcosina e potrei venire da te durante le vacanze di Natale, insomma se tu volessi...e tu potresti tornare qui in estate?» chiede insicuro Blaine.
«Vuoi davvero avere una relazione con una persona e vederla solo due volte l'anno?»
«Per te potrei farlo» mormora Blaine.
«Blaine, lo dici adesso perchè...insomma, è una cosa nuova ed eccitante, ma fra due mesi?»
«Cosa?»
«Fra due mesi magari troverai un altro ragazzo e non penserai più a me. Ti ricorderai di me come una storiella estiva»
«Non dirlo, per favore...» sussurra Blaine.
«Perchè no? Meglio essere sinceri, giusto?»
«Forse non ti piaccio così tanto» borbotta allora Blaine «altrimenti non diresti queste cose, non ti arrenderesti così»
«Blaine-» prova a dire allora Kurt, ma il riccio si alza dal letto e «Forse è meglio che tu vada» sussurra.
Kurt si da dell'idiota da solo mentre esce dalla porta del faro e si incammina verso il villaggio turistico.

**

Venerdì

«'Cedes, stai dormendo?» sussurra Kurt nel buio della stanza.
«Si» risponde la ragazza.
«Quindi non possiamo parlare?» chiede il ragazzo.
«Alza il tuo culo bianco dal letto e aspettami fuori dalla camera, ti raggiungo tra cinque minuti»

*

«Quindi hai ripensato a quello che abbiamo detto io e Rachel e hai allontanato Blaine?» chiede Mercedes dopo aver ascoltato tutto il racconto di Kurt.
«Non volevo spingermi troppo oltre, non adesso...»
«Kurt, ascoltami» dice allora Mercedes «so che quel ragazzo ti piace, ma hai fatto bene. Non avrebbe senso una relazione così tanto a distanza»
Kurt mugugna qualcosa a voce troppo bassa e poi annuisce.
«Bene, ora torniamo a letto» dice la ragazza prendendo a braccetto Kurt e trascinandolo in camera.

*

Kurt passa la notte in bianco, ovviamente. Una strana idea comincia a formarsi nella sua testa.

**

Sabato

Kurt ha lottato contro se stesso per tutto il venerdì, ma adesso non ce la fa più e cede. Semplicemente cede e, di prima mattina, si incammina verso il faro, sperando di trovare Blaine.
E, fortunatamente, lo trova. Quando arriva davanti al faro si trova davanti Blaine che consegna del pesce ad un vecchio uomo barbuto.
«Blaine» lo chiama e il ragazzo gli lancia solamente un'occhiata veloce prima di tornare a parlare con l'uomo.
Kurt aspetta per una decina di minuti, poi Blaine lo raggiunge e «Pensavo non volessi più vedermi» dice.
«Sono un cretino, Blaine. Non so nemmeno io cosa diavolo sto facendo!» ammette Kurt «Le mie amiche continuano a dirmi che non è una buona idea stare con te e, non lo so, ho continuato a pensarci e forse hanno ragione...»
«E allora perchè sei qui?» chiede il riccio.
«Perchè forse hanno ragione, ma forse no. Continuano a dire che devo pensare al mio futuro, a New York, alla NYADA, ma la realtà è che io non ho progetti per il prossimo anno e posso allenarmi a cantare ovunque per poi fare il provino il prossimo anno»
«Kurt...cosa stai cercando di dirmi?»
«Non ti servirebbe un aiutante per pescare?» chiede Kurt con un sorriso.

*

La mano di Kurt suda a contatto con quella di Blaine.
«Scusa» mormora il castano.
«Per cosa?»
«Perchè ti sto insudiciando la mano»
«Non preoccuparti, Kurt...vedrai che i tuoi amici capiranno»

*

I suoi amici non capiscono. O meglio, non tutti i suoi amici capiscono.
Non riescono a comprendere quello che vuole fare Kurt.
Non riescono a immaginarselo come pescatore in Grecia, senza i suoi vestiti alla moda e le sue spille a forma di ippopotamo.
«Perchè?» gli chiede ad un certo punto Finn.
Kurt guarda Blaine e «Perchè per una volta voglio provare a vivere» risponde, lasciando Finn confuso e con la bocca leggermente aperta.

*

Kurt afferra il cellulare con mani tremanti e si allontana da Blaine e dal gruppo dei suoi amici.
Gli dispiace un po' per Blaine, perchè Santana lo sta letteralmente importunando, ma adesso deve fare una chiamata.
«Papà?» dice non appena suo padre risponde al terzo squillo.

**

Domenica 

Kurt bacia dolcemente Blaine e, quando si separano, strofina il naso contro il suo.
«Torno presto» dice mentre «Dai, Kurt! Muoviti che altrimenti perdiamo l'aereo!» urla Mercedes alle sue spalle.
«Lo so. Lo so che tornerai presto» sussurra il moro prima di ribaciarlo.

*

Kurt guarda fuori dal finestrino dell'aereo e sospira.
Si, sta tornando a casa, ma per poco. Giusto il tempo di preparare una nuova valigia e cercare un nuovo volo per la Grecia.
Suo padre ha capito. Ha capito senza bisogno di tante parole.
Lo sa che Kurt sta male a Lima e sa anche che non sarebbe andato a New York senza essere stato ammesso alla NYADA, quindi gli ha semplicemente detto: "puoi andare in Grecia, Kurt, ma devi promettermi che il prossimo anno tenterai di nuovo con la NYADA, perchè un Hummel non si arrende mai, okay?".
E Kurt sorride ripensando a quelle parole.
Un Hummel non si arrende mai.
Vero, lui non si arrenderà con la NYADA e non si arrenderà nemmeno con Blaine.



























 









     












 
  
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