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Autore: Angiuz    20/09/2015    1 recensioni
“Si prega la gentile clientela di allacciare le cinture di sicurezza: stiamo per atterrare. Grazie per aver scelto British Airways!”
Harry di certo non sapeva che da quel momento in poi la sua vita sarebbe cambiata drasticamente, ma in fondo se lo sentiva: non è solo un viaggio, tutti i viaggi finiscono ma noi andiamo avanti, il mondo gira e noi giriamo assieme ad esso, i progetti svaniscono, i sogni prendono il sopravvento, ma ovunque andasse, Harry sapeva che da qualche parte c’era LUI: la sua sorte, il suo destino, la sua fortuna, il suo traguardo.
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Dal testo:
“Smettila di fumare: non fa bene!” dissi in un modo autoritario.
“E tu chi saresti, scusa?” chiese, con un sopracciglio alzato e l’aria da chi non si fa prendere per il culo da nessuno.
“La tua mammina, babe!” esclamai facendogli l’occhiolino e senza che quel ragazzo occhi mare potesse ribattere, entrai nel Theatre Royal Bar.
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Larry is real, bitches.
Edinburgh!AU UniStudent!Harry Photographer!Louis
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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HARRY 


Il raggio di sole che puntava il mio viso fu la mia sveglia di quella mattina, come un perfetto clichè.  Mi chiesi il perché fossi stato tanto coglione a non coprire la finestra con la tenda la sera prima. Aprii lentamente prima un occhio e poi l’altro dando un veloce sguardo alla sveglia che segnava le 9:07am.
Sbadigliai e accesi il mio cellulare notando un messaggio da un numero sconosciuto. Sbloccai lo schermo e aprii il messaggio.

Numero Sconosciuto:
Hey Harry sono Sophia! Ho chiesto il tuo numero a Niall, confermato alle 10:30am allora?

Fu solo in quel momento che mi ricordai della conversazione che avevo avuto con Sophia il giorno prima, e “Cavolo Sophia!”.

A Sophia:
Certamente! Ci vediamo tra un po’ xx

Mi alzai velocemente dal letto e corsi in bagno: dovevo essere lì puntuale, cavolo me n’ero proprio dimenticato! Scesi ancora in boxer al piano inferiore dove Niall stava preparando dei toast per colazione.

«Buongiorno Haz! Dormito bene?» mi chiese il biondo.

«Liam è in casa?» gli domandai guardandomi attorno ignorando bellamente la sua domanda.

«Oh sì grazie per il buongiorno, non dovevi Haz! E, sì, sto bene anch’io!» cantilenò Niall mentre accennava un sorriso.

«Oh scusa Niall» risi abbassando gli occhi. 
«Buongiorno anche a te! Ho dormito da favola» feci, mentre versavo il latte nella tazza.

«Sei stupido Harry, lo sai? Comunque no non c’è Liam, tranquillo. Sophia mi ha detto che l’aiuterai. Che carino che sei stato, è davvero contenta che puoi darle una mano» disse mentre mangiava il suo toast prendendo posto di fronte a me al tavolino.

«Oh sì, mi fa piacere aiutarla. E’ davvero una ragazza simpatica e poi, cavolo è il compleanno di Liam e lui che cosa pensava di voler fare? Annoiarsi per tutta la serata? Bisogna festeggiare!» dissi alzando la voce sull’ultime due parole mentre mordevo un biscotto e alzavo un pugno in aria.

«Ma infatti! Quante volte ho cercato di dissuaderlo, ma proprio non vuole festeggiare. Dice che non ha senso, che alla fine si è un anno più vecchi. Mah» sospirò il biondo mentre lo guardavo scuotendo la testa. Io amavo festeggiare i compleanni: era un modo per far riunire tutta la famiglia e gli amici, divertirsi tutti insieme e poi ci sono i regali, taaanti regali!

«Io tra poco devo raggiungere Liam in agenzia e devo intrattenerlo per tutta la giornata, ci vediamo stasera allora?» disse mentre si alzava dalla sedia.
«Certo Nì, a stasera!» lo salutai.

Finita la colazione corsi in camera e indossai velocemente i miei adorati skinny neri e una t-shirt con stampa dei Rolling Stones, cercando di non inciampare mentre cercavo i miei stivaletti marroni.








Il bus si fermò proprio vicino a Zara all’orario stabilito, ma tra le tante persone che passeggiavano sulla via, di Sophia non c’era nemmeno l’ombra, così le inviai un messaggio.

A Sophia:
Hey io sono qui, tu? x


Da Sophia:
Oddio scusami, sono qui, arrivo!


Mi guardai attorno cercando di trovarla, quando la vidi uscire proprio da Zara con una busta in mano.
«Ciao Harry!» mi salutò dandomi un bacio sulla guancia. «Scusami, ma ho visto un vestito in vetrina davvero stupendo e non ho saputo resistergli! Guarda!» fece mentre tirava fuori il vestito dalla busta e me lo faceva vedere, guardandolo con occhi sognanti.

Risi tra me e me. 
«Oh cavolo, è davvero bello! Ti starà benissimo, perché non lo indossi stasera?» proposi.

«HARRY!” quasi urlò. Avevo detto qualcosa di sbagliato per caso? «Sei un genio!» disse abbracciandomi.

Ricambiai l’abbraccio e risi di gusto. Era davvero una potenza quella ragazza.
«Bene ora che abbiamo il tuo outfit per stasera, dove andiamo adesso?» le chiesi con un sorrisone.

«Vieni con me. Ho in mente già tutto!» disse prendendomi per mano trascinandomi non so dove.






La mattina passata con Sophia fu davvero divertente ma allo stesso tempo stressante: mi aveva trascinato, e quando dico trascinato intendo trascinato letteralmente, in mille e più negozi. Perché si sa, tra bandierine, festoni, palloncini, non potevamo non passare da H&M, farci 5 piani di Primark, River Island, Jenners, Topshop…perché «Oh Harry, questa camicia ti sta benissimo!» o «No oddio, guarda che splendide scarpe!» o, peggio ancora, «Guarda che completino sexy c’è da Ann Sammers! Liam ne sarebbe entusiasta!» e io, disperato, «Oh no Sophia, Ann Sammers proprio no, ti prego!».

Fui sollevato quando dopo aver prenotato la torta per la serata, decidemmo di pranzare in un ristorante italiano.
«Un piatto di spaghetti alla carbonara è proprio quello che ci vuole adesso!» disse Sophia. Ero stanco morto, avevamo percorso non so quante volte tutta Princes Street con relative parallele e traverse e lei sembrava che si fosse appena svegliata. Come cavolo ci riusciva?

«Sophia ma non ti stanchi mai?» le chiesi incuriosito mentre il cameriere appuntava due piatti di carbonara.

«No, me lo dicono tutti» rise. «Mi basta un caffè appena sveglia e sto in piedi per tutta la giornata senza stancarmi mai!» mi informò. «Oh scusi, aggiunga anche dell’acqua, grazie!»  si rivolse al cameriere.

«Sei una forza» le dissi ridendo «Io mi sveglio già stanco tanto che non ho la forza di abbandonare il mio adorato letto!»

«E non vivi con me, figuriamoci!» mi fece mentre scoppiavamo a ridere insieme.

«Quindi com’è che si svolgerà la serata?» chiesi alla ragazza.

«Mh, allora dovremmo vederci tutti per 9 al Theatre Royal. Niall porta Liam con una scusa e ci facciamo trovare tutti lì e «Sorpresa!» fece mentre arrotolava gli spaghetti con la forchetta.

«Oh ho capito. Chi ci sarà oltre a me, te, Niall e Liam?
» chiesi curioso portando alla bocca una forchettata.

«Zayn e mio fratello. Non siamo in molti


«Hai un fratello?» chiesi. Zayn l’avevo conosciuto quindi era tutto okay, c’era solo una new entry che dovevo ancora conoscere, mh chissà.

«Sì, cioè non è propriamente mio fratello, è il mio fratellastro, ma è dall’età di 3 anni che viviamo insieme. Mio padre si è risposato con sua mamma dopo che la mia è morta subito dopo avermi messo al mondo…
» mi raccontò.

«Oh mi dispiace…
» feci stringendole la mano. Non sapevo cosa realmente dire, non ero mai stato bravo con le parole, preferivo fare cose concrete: abbracciare, stringere la mano o bastava anche uno sguardo per far capire che io ero lì per l’altro.

«Non preoccuparti, amo la mia famiglia. E’ tutto ciò che ho sempre desiderato, non potrei mai ringraziare abbastanza mio padre per avermi permesso di crescere con la donna che è diventata mia mamma e con quel ragazzo che è diventato mio fratello. Sono tutto per me
» disse sincera.
Così le sorrisi e l’abbracciai. Era una forza, era davvero una forza.

«Tu, invece? Hai un fratello o una sorella?
» mi chiese dopo aver sciolto l’abbraccio e avermi ringraziato sottovoce.

«Ho una sorella. Si chiama Gemma ed è più grande di me, ma ci assomigliamo così tanto che ci scambiano persino per gemelli! Solo che lei è più rompipalle di me
» dissi ridendo.

«Se ti sentisse in questo momento credo che non sarebbe molto felice di scoprire che dici queste cose a persone a lei sconosciute» fece lei.

La guardai perplesso e 
«Ma se neanche la conosci! Se la conoscessi non diresti così» dire con un sorriso.

«Oh hey piccolo, schieramento femminile! Girl power!» disse lei guardandomi in cagnesco.

«Ahhhh voi ragazze! Non vi capirò mai, ecco perché ci ho rinunciato da tempo…» sospirai.

«Sempre meglio di voi maschi siamo!» disse in modo altezzoso la bruna.

«Però Sophia una cosa in comune l’abbiamo: non riusciamo a resistere a un bel fustacchione!» dissi travolgendo la ragazza in una risata contagiosa.

«Amo avere amici gay! Vi adoro!» disse tra una risata e l’altra, asciugandosi le lacrime.
 






Dopo pranzo andammo al Theatre Royal per sistemare le decorazioni e il tavolo che avevamo prenotato per la festa di Liam. Dietro al bancone c’era Olly, il cameriere che divideva i turni con Zayn e che Sophia mi aveva appena presentato.

Sistemammo per bene le bandierine colorate, con vari palloncini allegati e appendemmo il festone con “Happy Birthday Liam!” proprio sopra al tavolo. Preparammo la tavola sistemandola con bicchieri, piattini e tovaglioli identici alla tovaglia; e dopo aver dato un’ultima occhiata alla lista delle bevande, alcolici, vari cibi e stuzzichini con Olly  mi salutai con Sophia con un 
«A stasera bella!» e un bacio sulla guancia.

Tornai a casa stremato alle 7pm e dopo due ore dovevo essere già pronto, lavato e sistemato per la serata. Decisi di riposarmi sul divano e vedere la tv per una mezz’oretta beandomi di quella momentanea solitudine.

Dopo che il mio programma preferito di cucina terminò salii le scale per farmi una doccia rigenerante. Entrai in doccia e lasciai che l’acqua fredda mi investisse completamente, risvegliandomi totalmente e insaponandomi il corpo. Massaggiai i miei capelli ricci con il mio shampoo al cocco e mi risciacquai nuovamente.
Mi sentii rinato, ora sì che ero pronto per affrontare la serata!

Aprii il mio armadio e decisi di indossare la camicia che avevo comprato quella mattina con Sophia accompagnandola con una giacca, dei pantaloni non troppo eleganti e dei stivaletti neri.
Mandai una foto del mio outfit a Sophia chiedendole se fosse okay e ricevetti un

Da Sophia:
Sei perfetto! x

che mi fece sorridere.



Erano le 8:30 pm ed ero pronto. Scesi le scale e mentre prendevo le chiavi di casa, mi squillò il telefono notando la chiamata di Sophia. Premetti sulla cornetta verde e risposi:

«Hey che succede?»

«Harry devi farmi un favore urgentemente!»

«Dimmi tutto»

«Puoi passare tu a ritirare la torta da Ben’s? Io non posso muovermi, sto aiutando Olly con le ultime cose»

«Oh okay, va bene. Ci vediamo lì tra poco. Un bacio, ciao!»

«Ciao e grazie ancora, meriti una statua, davvero!»

«Ma va là, ciao!» conclusi la chiamata ridendo.



Avrei fatto sicuramente ritardo. Per una volta buona che ero puntuale! Ma vabbè, senza Harry significava senza torta quindi mi avrebbero aspettato senza problemi.
Chiamai un taxi dato che volevo evitarmi la tratta con il bus con la torta, passai da Ben’s e finalmente, dopo minuti interminabili dietro a una fila di bus e altri taxi arrivai al Theatre Royal Bar con venti minuti di ritardo.

Pagai il tassista e scesi dall’abitacolo. Mi diressi verso l’entrata del pub e solo nel momento in cui alzai lo sguardo notai la presenza di quel ragazzo che avevo visto il giorno prima. Sì era proprio lui. Erano suoi quegli occhi azzurri che mi stavano scrutando. Non potevo sbagliarmi.

Cavolo se era bello. Era lì fuori dal pub mentre fumava la sua solita, a quanto avevo potuto notare, sigaretta.

Dovevo fare qualcosa,  non potevo restare lì impalato con una cazzo di guantiera in mano ad osservarlo come se fosse un dio sceso in terra, anche se non si poteva certo darmi torto. Dovevo davvero fare qualcosa, non dovevo perdere nessuna occasione. Non avrei mai voluto avere rimorsi, non me lo sarei mai perdonato. Se il destino aveva voluto farci incontrare una seconda volta, non era un caso. Doveva significare qualcosa, dovevo solo capirlo. E se il destino ti sfida, che fai, non ricambi?

Così con non so quale coraggio gli rivolsi la parola, cercando di essere il più disinvolto possibile.
«Smettila di fumare: non fa bene!» dissi in un modo autoritario.

«E tu chi saresti, scusa?» chiese, con un sopracciglio alzato e l’aria da chi non si fa prendere per il culo da nessuno.

«La tua mammina, babe!» esclamai facendogli l’occhiolino e senza che quel ragazzo occhi mare potesse ribattere, entrai nel Theatre Royal Bar.


Ero rosso fuoco in viso: ma come cazzo mi era venuto in mente di dirgli “la tua mammina”? Dio mio ero proprio un coglione. E poi, come se non bastasse,  “babe”. Che coglione. Che coglione con la C maiuscola. Non mi avrebbe più rivolto la parola, ne ero sicuro. Semmai ci saremmo di nuovo rivisti. Fanculo Harry, VAFFANCULO.




Appena entrato mi si avvicinò Sophia e «Harry! Sei arrivato!» esclamò prendendo la torta porgendola a Olly.

«Sano e salvo!
» dissi abbracciandola.

«Grazie mille per la torta, sei un tesoro!»

«Ma scherzi? Lo sai!
»

«Ohi Zayn! Come stai?» chiesi non mi appena mi accorsi della figura del moro seduto ad una sedia, avvicinandomi a lui.

«Oh Harry! Tutto bene, tu?
» mi fece dandomi una pacca sulla spalla.

«Alla grande
» risposi sorridendo, facendo arrossire il moro che fu salvato da Sophia che «Zay dov’è Louis?» gli chiese.

«Non so, forse è in bagno. L’ho visto alzarsi 5 minuti fa
» gli rispose Zayn.

«Ti devo far assolutamente conoscere mio fratello, Harry! Dovrebbe essere qui da qualche parte, solo che non lo trovo
» disse la ragazza guardandosi attorno. Ecco sì, ero davvero curioso di conoscere il famoso fratello di Sophia, doveva essere un bravo ragazzo a quanto pare.
Intanto mi ero avvicinato a Olly vedendolo in difficoltà con dei bicchieri e cercai di aiutarlo, ponendo qualcuno di essi sul tavolo quando la voce di Sophia mi vece voltare.
«Oh eccolo qui!
» esclamò.

E fu in quel momento che lo vidi.

«Ecco Harry, lui è Louis, mio fratello
» fece sorridendomi.

Louis era il fratello di Sophia. Louis era quel ragazzo.  Rimasi esterrefatto. Lui era in piedi dinnanzi a me che mi guardava sorpreso.
«Louis, lui è Harry, il cugino di Niall di cui ti ho parlato
» disse rivolgendosi al ragazzo occhi mare.

Porca puttana, con tanti ragazzi proprio Louis doveva essere suo fratello? Proprio il ragazzo che mi aveva lasciato senza respiro? Proprio il ragazzo a cui mi ero rivolto poco prima facendo una mega figura di merda? Non riuscivo a capire se fosse una punizione o una benedizione dal cielo. Era reale o stavo sognando? Stava succedendo davvero?
Mi porse la sua piccola mano e posai il mio sguardo su di essa.

Sarei morto. Sarei di certo morto, lo sapevo.

Allungai la mia mano e la incastrai nella sua.

La mia mano era decisamente più grande rispetto alla sua, ma quello che mi si presentava davanti non poteva essere una casualità. Erano fatte per stringersi a vicenda, quasi plasmate come un unico insieme e divise successivamente, aspettando che si rincontrassero.

Erano così diverse ma così perfette.

«Piacere Louis» disse con la sua voce acuta ma perfetta per lui.

Alzai il mio sguardo e fu lì che capii.

«Io sono Harry, piacere mio» risposi con foce flebile e tremante.

Fu quando il verde dei miei occhi si incontrò perfettamente nel blu dei suoi che me ne resi conto.

Lui doveva essere mio. Lui doveva essere la mia sorte, il mio destino, la mia fortuna, il mio traguardo.






Note d'autore

Eccoci qui! Siamo ancora vive, se ve lo chiedete. Perdonateci per il ritardo, ma abbiamo siamo state davvero impegnate! Oggi è un miracolo hahaha 
Appena abbiamo trovato un minuto libero, abbiamo approfittato. Scusateci ancora!
Uh-la-la! Che ne pensate del capitolo? E della storia in generale? Vi sta piacendo? Okay, basta domande lol
Ma quanto è carina Sophia? Eh?
Povero il nostro Harry, quant'è impacciato? Voleva fare il figo con il famoso ragazzo e poi? E finalmente i Larry si sono presentati aw!!!! Mhh, vedremo un po' che cosa succederà nei prossimi capitoli ehehehe.
Ah e giusto per darvi un'info, noi il personaggio di Olly lo immaginiamo come Olly dei Years&Years, non so se li conoscete, ma >>>>
Alla prossima! All the love xx
  
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